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Assumere a Roma la Badante che Gestisce i Farmaci

Roma: la gestione dei farmaci è sicuramente una dei più importanti e delicati compiti che deve svolgere una badante.

In questo articolo cercheremo di analizzare nel dettaglio come la badante deve gestire i farmaci del proprio assistito.

La preparazione della badante è fondamentale poiché un utilizzo errato o improprio dei farmaci può comportare gravi conseguenze per la salute dell’assistito.

La conoscenza dei farmaci comprende il nome, la dose, la frequenza di somministrazione e quale patologia viene trattata; deve essere a conoscenza di eventuali effetti collaterali e di come questi si manifestano.

È importante che la badante sappia riconoscere eventuali reazioni avverse al farmaco e sappia come intervenire in caso di emergenza.

Per questo motivo è necessario che l’assistente domiciliare sia una badante in grado di leggere e comprendere le prescrizioni mediche, quindi che la badante capisca l’italiano.

Nel caso in cui l’assistito assuma più farmaci contemporaneamente, la badante deve prestare particolare attenzione alle interazioni tra i diversi farmaci.

In caso di assunzione di farmaci liquidi, la badante deve utilizzare il dosatore fornito dalla farmacia o dal medico, per evitare dosi errate.

È importante tenere traccia delle somministrazioni effettuate e delle dosi assunte, per evitare sovradosaggi o dimenticanze e può essere utile tenere un registro delle somministrazioni effettuate.

Si deve anche conoscere le modalità di conservazione dei farmaci.

Alcuni farmaci, ad esempio, devono essere conservati in frigorifero, mentre altri devono essere conservati in un luogo fresco e asciutto.

In caso di viaggi o spostamenti, ci si deve assicurare di avere sempre con sé i farmaci necessari per l’assistito e di conservarli nelle condizioni adeguate.

Un passaggio importante è quello di controllare la scadenza dei farmaci, quindi la badante deve verificare regolarmente la data di scadenza con un’eventuale corretta eliminazione.

La preparazione di una badante parte in primo luogo dalla selezione del personale, sempre fatta con precisione per trovare l’assistente corretta per ogni situazione familiare.

 

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.

 

Roma: Ricette Gustose per Anziani Diabetici

La nostra associazione si prende carico di anziani con varie tipologie di problematiche, selezionando anche a Roma assistenti domiciliari che siano competenti per ogni situazione che capita.

La selezione delle badanti a volte richiede anche una preparazione rispetto alla gestione di persone con diabete.

Un po’ di diabete mellito è frequente nell’anziano ma, se non c’è, meglio prevenire.

E’ un mito da sfatare quello secondo il quale l’alimentazione delle persone diabetiche debba essere particolarmente restrittiva, scondita, insapore.

In realtà, la ripartizione giornaliera dei nutrienti non differisce molto da quella consigliata nell’ambito di una sana alimentazione in generale.

L’apporto calorico deve essere adattato alle specifiche esigenze metaboliche e tenere conto del peso corporeo desiderabile per il paziente.

L’alimentazione della persona diabetica dovrà essere finalizzata a un controllo glicemico ottimale.

In linea generale: le scelte alimentari devono ricadere sui carboidrati complessi e sulle fibre contenuti nei cereali integrali, negli pseudo cereali, nei legumi e nelle verdure.

L’apporto di zuccheri semplici dovrebbe limitarsi, il più possibile, al consumo della frutta di stagione, in grado di apportare anche importanti micronutrienti fondamentali per la salute complessiva.

Le proteine dovrebbero essere ricavate sia da fonti vegetali, che oltre a legumi e cereali già citati in merito ai carboidrati, comprendono anche frutta secca e semi, sia da fonti animali, come pesci magri e carni bianche.

Nella dieta del paziente diabetico, non dovrebbe mancare la giusta quantità di olio extravergine di oliva, contenente grassi buoni e sostanze antiossidanti.

Carpaccio di finocchio e tonno

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 gambi di finocchio
  • 500 g di tonno sott’olio
  • olive (a piacere)
  • limone
  • olio d’oliva
  • erba cipollina
  • aceto
  • sale
  • pepe rosa

Preparazione:

Tagliare il finocchio e unirlo al tonno e alle olive disossate. Servire il tutto insieme a una vinaigrette di olio, sale, aceto, pepe ed erba cipollina.

Insalata di pasta fredda integrale

Ingredienti (per 4 persone)

  • 400 g di pasta integrale
  • 2 petti di pollo
  • pomodorini freschi
  • olive fresche
  • olio d’oliva
  • sale

Preparazione:

Cuocere prima di tutto la pasta integrale, nello scolarla passare velocemente sotto l’acqua, condire con un filo d’olio e lasciare raffreddare in frigo per qualche ora.
Grigliare i petti di pollo fino alla cottura desiderata.
Unire i pomodorini freschi, le olive e il pollo a dadini alla pasta fredda.
Si consiglia di cuocere la pasta più del normale in modo da averla più morbida e, in caso di problemi di masticazione e deglutizione, tagliare il tutto fine.

Torta di mele, uvetta e cannella

Ingredienti:

  • 350 g di farina integrale
  • 4 mele
  • 2 uova
  • 4 cucchiai di olio di arachidi
  • 40 g di uvetta passa
  • 15 g di stevia naturale
  • 6 g di cannella in polvere
  • Un limone
  • Una bustina di lievito per dolci
  • Sale

Preparazione:

Lavare le mele e il limone in acqua e bicarbonato, dunque tritare la buccia di limone, e metterla in una ciotola capiente.
Tagliare tre mele a cubetti e la restante mela a fettine sottili, quindi bagnare con succo di limone per evitare l’ossidazione.
Aggiungere la cannella alle mele, mescolare il tutto, mettere da parte.
Nella ciotola contenente la buccia di limone aggiungere la farina integrale, le uova, un filo d’olio, la stevia, l’uvetta passa e un pizzico di sale; con l’aiuto di una frusta mescolare gli ingredienti, infine aggiungere il lievito e i cubetti di mela al composto, amalgamando il tutto delicatamente.
Ricoprire una teglia da 24 cm con un foglio di carta da forno, e versare l’impasto all’interno della stessa. Disporre le fettine di mela sulla superfice dell’impasto.
Cuocere in forno a 180 °C, per circa 30 – 35 minuti. Porzionare e servire.

 

AES Domicilio assistenza anziani a domicilio ha a disposizione un grande database di badanti nelle province del Nord Italia e in Lazio. Per maggiori informazioni sulle badanti conviventi… chiamaci! Siamo una referenziata Agenzia con tariffe badanti estremamente competitive, attiva in tutta la Lombardia, in Lazio e in particolare nelle province di Milano e Roma, se cerchi Badanti  Milano, badante Monza, Badante Como, Badante Lecco e Badante a Roma.

 

Alla Ricerca della Collaboratrice Domestica a Roma, il Manuale della Badante

Un libro può essere una delle scelte migliori per conoscere qualcosa, Aes Domicilio come casa editrice ha raccontato la badante e la famiglia, per aiutare entrambe le figure ad entrare una nel mondo dell’altra.

Arriva anche a Roma il momento in cui il proprio caro non è più in grado di gestire da solo la propria vita.

Spesso è semplicemente perché ha problemi di equilibrio e si ha paura che possa cadere, a volte si è dimenticato un paio di volte il gas acceso e non ci si può permettere che succeda di nuovo, altre volte si tratta di cose più gravi.

In ogni caso… se non è possibile per i figli o parenti prenderlo a vivere con loro, oppure se non vuole lasciare la sua casa, bisogna decidersi ad assumere una badante.

Per anni i familiari hanno visto amici o colleghi assumere badanti, parlarne a volte bene e a volte meno, li hanno visti affidare la mamma, il papà, uno zio a questa misteriosa figura e ora tocca a loro.

E come si deve fare?

A chi ci si rivolge?

Al collega, che racconta come la badante di fiducia sia eccezionale?

Agli annunci sui giornali o magari sui social?

E come deve essere, questa badante?

Chi è, esattamente?

Ebbene, attenzione: prima di tutto bisogna capire che la badante è un lavoratore, non un missionario, né un figlio/figlia supplente.

A lei interessa lavorare e portare a casa la pagnotta e, a parte alcune eccezioni, non proverà alcun trasporto per il nostro congiunto, soprattutto all’inizio del rapporto di lavoro.

Se ne occuperà perché è li per questo, lo aiuterà a vestirsi, chiacchiererà con lui, lo accompagnerà nella passeggiata e, se è una brava persona, lo tratterà gentilmente, ma questo, per lei, non sarà altro che lavoro.

Può cambiare, questa situazione?

Può, si vedrà andando avanti, ma bisogna tener conto prima di tutto di questo: al posto di “badante” potremmo mettere la parola “idraulico”, “insegnante”, “commesso” e sarebbe la stessa cosa.

Un lavoratore, una lavoratrice, nella maggior parte dei casi, che svolgerà il suo servizio a casa dell’anziano.

Quindi, si proceda con ordine iniziando la nostra avventura alla ricerca della badante ideale, tenendo conto che… l’ideale non è lo stesso per tutti.

Un tempo, neppure troppo lontano, essere vecchi non rappresentava né una vergogna, né un peso.

L’anziano non era un “vecchio bacucco”, un rimbambito da trattare come un ammalato, né uno scarto sociale.

Era, al contrario, un saggio, qualcuno cui rivolgersi per avere sostegno nei momenti difficili, un consiglio, una conoscenza in più, dall’alto di una grande esperienza.

Ancora oggi, nelle società indigene di ogni parte del mondo, Anziano, scritto maiuscolo, è indice proprio di valore, di conoscenza, di saggezza.

Ma in questa società, che mi guardo bene dal definire “civile”, l’anziano è… il vecchietto che non so dove mettere, quello pieno di acciacchi, che fa un po’ paura, perché potrebbe essere svampito, perso in un mondo di vacuità.

Tempo fa una signora raccontò, con molta rabbia, che suo padre era stato trattato in modo vergognoso da una operatrice di call center che, avendo chiamato per un’intervista, nel sentire che suo padre aveva settantatré anni (settantatré, non centoventi), aveva iniziato a chiedergli se fosse in grado di rispondere autonomamente a un’intervista, se fosse in grado di intendere e di volere.

Scandaloso, non è vero?

Eppure, che si creda o no, molto comune, come comune è vedere persone che si rivolgono a un anziano urlando, perché convinti che altrimenti non capisca, per stupidità o sordità.

Ebbene, signori, la vecchiaia non è una malattia!

Su, ancora una volta: la vecchiaia non è una malattia!

La società in cui viviamo oggi, che ha innalzato velocità e produttività a principi fondamentali e irrinunciabili, ha relegato la figura dell’anziano in un angolo, in ombra, orfano del suo posto di primo piano.

L’esperienza sviluppata nel corso di una vita, che un tempo gli avrebbe portato prestigio sociale e familiare uniti a un senso di utilità, di gratificazione, è oggi di scarso o nessun interesse.

Questo cambiamento radicale, ovviamente, non è stato senza conseguenze: la percezione di inutilità sociale genera nelle persone in età senile un aumento verticale di stress e depressione, con conseguente Somatizzazione di questi stati negativi.

La solitudine è poi una grande piaga sociale dovuta al cambiamento nella struttura della famiglia: un tempo nella stessa abitazione convivevano più generazioni, in un regime di collaborazione e supporto reciproci, mentre oggi procediamo a passo svelto verso una frammentazione del nucleo familiare, con le persone di terza età frequentemente abbandonate a vivere da sole, in case fatiscenti, senza scambiare una parola con anima viva per l’intera giornata, che si ripete giorno dopo giorno sempre uguale, oppure parcheggiate in strutture inefficienti, incapaci di trasmettere il calore di cui ogni essere umano ha bisogno.

Se già negli anni ’80 del secolo scorso, alcuni film di fantascienza mostravano una società nella quale gli anziani (spesso pochissimo anziani, secondo i nostri canoni) venivano “congedati”, “riciclati” o, nel caso di “Soylent Green”, del 73, trasformati in gallette, non molto tempo fa alcuni politici si sono ripetutamente espressi sull’inutilità delle persone anziane, ritenute non produttive, e del loro costo sociale, dovuto a pensioni e terapie di diverso genere.
Questo è un grande male sociale, una trasformazione che, forse, non si è in grado di fermare, non in tempi brevi, ma cui ci si può sicuramente opporre, restituendo ai nostri anziani il massimo del valore e tutte le attenzioni che siamo in grado di donare.

Aes Domicilio coglie l’occasione del suo primo manuale per far conoscere com’è realmente il mondo della badante.

Il manuale è acquistabile direttamente dal sito Aes domicilio.

 

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L’anziano di Roma e il Desiderio di Stare nella Propria Casa, quando è Meglio la Badante

Svolgendo il ruolo di gestione badanti, sappiamo come le famiglie di Roma preferiscano tenere i loro cari in casa.

Per questo si appoggiano a associazioni come Aes Domicilio per la ricerca della badante perfetta, della propria badante a Roma.

L’anziano preferisce spesso vivere a casa propria piuttosto che in una struttura assistenziale perché ciò gli consente di mantenere la propria autonomia e indipendenza, di avere più controllo sulle proprie attività quotidiane e di godere del proprio spazio personale.

Lavorando nel campo anziani siamo anche noi i primi a dire che ci sono situazioni in cui vivere in una struttura assistenziale può essere la scelta migliore per l’anziano.

Ad esempio, se l’anziano ha bisogno di assistenza medica costante o di cure specialistiche, o se vive in una casa che non è sicura o adatta alle sue esigenze, una struttura assistenziale potrebbe offrire la soluzione più adatta.

In ogni caso, la scelta di vivere a casa propria o in una struttura assistenziale dipende dalle esigenze e dalle preferenze dell’anziano, nonché dalle risorse disponibili per garantire un’adeguata assistenza e cura.

E’ sempre importante considerare le esigenze specifiche dell’anziano e le opzioni disponibili nella propria area geografica.

L’anziano che desidera rimanere a casa propria può scegliere di assumere una badante per fornire assistenza e cura.

La badante è colei che si occupa di assistere l’anziano nelle attività quotidiane, come l’igiene personale, la preparazione dei pasti, la pulizia della casa e la gestione delle medicine.

Il ruolo che svolge come selezione dell’assistente domestico, permette ad Aes Domicilio di ricordare come è importante scegliere una badante affidabile e professionale, che abbia esperienza e capacità di assistere l’anziano nelle sue esigenze specifiche.

La badante dovrebbe essere in grado di comunicare efficacemente con l’anziano e la sua famiglia, di rispettare la privacy e la dignità dell’anziano e di garantire un ambiente sicuro e confortevole.

 

Per leggere altri approfondimenti sulle agenzie di badanti, oppure se vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante e quali sono tutti i passaggi burocratici da rispettare, contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lombardia, in Lazio ed in particolare nelle province di Milano e Roma se cerchi Badanti a Milano, Badante a Monza, Badante a Como, Badante a Lecco e Badante a Roma.

 

Ricerca della Badante Convivente a Roma

I servizi di assistenza anziani che vengono offerti da Aes Domicilio a Roma garantiscono le assunzioni regolari delle badanti a Roma, nel rispetto del contratto.

Si garantisce sicurezza e legalità sia alla famiglia che al collaboratore domestico, esso sia badante convivente, ad ore, notturno.

Ora trattiamo la ricerca della badante convivente.

Per prima cosa la badante che riveste questo ruolo deve infatti occuparsi anche di:

  • Pulire e tenere in ordine la casa
  • Fare la spesa oppure segnalare al familiare che se ne occupa ciò che manca in casa
  • Preparare i pasti
  • Occuparsi della movimentazione dell’assistito e del sostegno alla deambulazione
  • Curare l’igiene personale della persona seguita
  • Somministrare le terapie mediche prescritte
  • Tenere compagnia e fornire supporto morale
  • Accompagnare durante passeggiate giornaliere o ad appuntamenti medici

Tutti questi aspetti rendono evidente l’importanza dell’instaurarsi di una relazione di fiducia e personale, basata sull’empatia e sulla trasparenza.

Una badante deve saper ascoltare, alleviare il senso di solitudine, mostrarsi positiva per fornire un supporto adeguato all’assistito.

Il contratto dei collaboratori domestici a livello di orario prevede una assunzione a 54 ore a settimana di lavoro.

Nello specifico, 10 ore lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì, e 4 ore il sabato.

Ci sono poi da considerare anche ferie che in base ai giorni di lavoro effettivi e anche la durata del rapporto lavorativo, influiscono sullo stipendio.

Lo stesso discorso vale anche per permessi retribuiti e malattia.

Tutte le ore disponibili che non vengono sfruttate devono poi essere retribuite dal datore di lavoro.

Lo stipendio del lavoratore dipendente è composto da una serie di elementi, quali:

  • Retribuzione minima che è prevista dall’ordinamento legislativo
  • Scatti di anzianità
  • Ferie non godute
  • Permessi non goduti
  • Vitto e alloggio (Il vitto dovuto al lavoratore deve assicurargli una alimentazione sana e sufficiente; l’ambiente di lavoro non deve essere nocivo all’integrità fisica e morale dello stesso. Il datore di lavoro deve fornire al lavoratore convivente un alloggio idoneo a salvaguardarne la dignità e la riservatezza.)
  • Tredicesima
  • Straordinari che il lavoratore sceglie di fare
  • Contributi versati mensilmente

Il contratto di convivenza non obbliga la badante a trasferire la sua residenza presso l’abitazione del datore di lavoro.

Può farlo oppure no, dipende dagli accordi presi con il datore di lavoro.

 

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.

 

Il Manuale della Badante a Roma: i Falsi Miti sull’Assistente Familiare

Come in ogni categoria, lavorativa o d’altro genere, anche nei riguardi delle badanti circolano a Roma falsi miti e credenze errate.

Probabilmente, già nella prima parte, molti dubbi sono stati chiariti, ma questa sezione ha lo scopo di approfondire temi e conoscenze, in modo da dare alle famiglie delle competenze di base prima ancora della vera e propria assunzione.

Il presente manuale, naturalmente, serve anche alla professionista, aiutandola a chiarire ai datori di lavoro e a se stessa il suo reale ruolo sia nella famiglia, sia nella società attuale.

La badante è un’infermiera: ebbene, no, non è un infermiera!

Non può fare punture, non può fare fisioterapia, non può sostituire nessuna figura professionale.

Può controllare la somministrazione dei farmaci attraverso uno schema dato dalla famiglia.

Può mobilitare l’anziano, portarlo a passeggio, lavarlo, sempre secondo gli accordi con la famiglia, aiutarlo a mangiare in caso di difficoltà di deglutizione, ma non è un’infermiera e non fa iniezioni, flebo o altro.

Può prendere la pressione o la glicemia, che sono cose comunque alla portata di chiunque.

Dipende dalla nazionalità: una delle leggende metropolitane più comuni è che la serietà o l’abilità della badante dipenda dal paese di origine.

No. Le badanti sono persone e, come tali, possono essere più o meno in gamba, più o meno preparate o pazienti, ma questo dipende solo dal loro carattere e dalla loro serietà.

Il paese d’origine non c’entra niente. Se una rumena era cattiva, non significa che le rumene siano cattive, o le ucraina, filippine, peruviane e così via.

Si sentono telefonate alle agenzie nelle quali il cliente dice chiaramente di non volere una badante di tale nazionalità, perché si è trovato male con la precedente, perché non era onesta, perché ha tentato di circuire il nonno e così via.

No, non funziona così: se c’è stata una brutta esperienza è normale andare con i piedi di piombo, ma NON si deve cadere nell’errore di pensare sia un problema di nazionalità! È molto importante capire questo concetto.

Vive per l’assistito: Anche no!

La badante è un lavoratore, vive per se stessa e fa quel lavoro per portare a casa la pagnotta.

Non vive per l’assistito, non deve essere necessariamente legata all’anziano di cui si occupa, soprattutto all’inizio.
Con il tempo può nascere un sentimento d’affetto, ma questo dipenderà, più ancora che da lei, dalla famiglia e dall’anziano stesso: se l’anziano la insulta e tratta male è improbabile che la badante gli si affezioni, così come essere trattata male dalla famiglia tenderà ad allontanarla affettivamente anche dall’assistito.

Deve lavorare 24 ore su 24: NO.

La badante di notte deve dormire.

Teoricamente, dalle otto di sera alle otto di mattina, dovrebbe stare nella sua stanza ed essere presente solo per le emergenze.

La gente pensa che lei debba stare li sempre, anche se l’anziano si sveglia cinque o sei volte.

Tu, figlio, sei disposto (o dovresti esserlo) a fare le notti per il tuo familiare, ma lei è una lavoratrice, non deve fare dei sacrifici, il suo lavoro è già abbastanza complicato e faticoso.

Se l’anziano non dorme, ci stai tu. Se l’anziano si sveglia cinque o sei volte per fare pipì e chiama la badante, può star certo che dopo una settimana questa telefona e dice che vuole andarsene.

Me l’ha detto il vicino:

È già in parte stato affrontato questo discorso: non importa quanto sia in gamba e affidabile il vicino, il collega o il migliore amico.

La badante per il congiunto è cosa di cui solo la famiglia si deve occupare.

Ogni anziano è diverso, ogni famiglia è diversa e ognuno ha diverse necessità. Quello che va bene per uno, può non andare affatto bene per un altro.

Non ci si deve affidare al passaparola, al “me lo ha consigliato… “, perché si sta parlando di due realtà diverse, forse incompatibili.

Quindi, l’unico modo davvero serio e sicuro per selezionare una badante, è quello che visto in precedenza: prendere carta e penna e stilare un questionario con liste di necessità sia della famiglia che dell’anziano da accudire.

Il fai da te sarebbe da evitare, ma se proprio si vuole tentare questa strada, almeno sarà bene affidarsi a consigli reali e non al passaparola.

 

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Come Fare una Bella Lettera di Referenze alla Badante di Roma

La regolarizzazione di un rapporto di lavoro a Roma richiede anche una presentazione della badante completa, quindi devono avere curriculum e lettera di referenze.

In questo modo la badante è presentabile nel modo migliore possibile.

La lettera di referenze per badante è un documento nel quale si raccolgono le informazioni dell’ultima esperienza lavorativa, descrivendo nel dettaglio l’attitudine e le competenze legate alla professionalità.

Possiamo in realtà scrivere le esperienze con le varie affermazioni fatte dalle precedenti famiglie in due modi differenti:

  • UNA LETTERA DI REFERENZE: In questo caso si decide di fornire preventivamente al selezionatore tutte le informazioni suddette. Una lettera referenziale, infatti, riporta una serie di indicazioni riguardanti il ruolo svolto precedentemente dal candidato, le sue competenze professionali e trasversali, e il motivo per cui è cessata la collaborazione. La lettera viene scritta direttamente dall’ex titolare che, inoltre, indica le proprie informazioni di contatto, in modo che il recruiter possa fare ulteriori domande sul candidato in questione e chiarire eventuali dubbi. Di solito, una lettera di referenze viene redatta come documento a parte e consegnata come allegato al proprio CV.
  • UNA LISTA DI REFERENZE: In questo caso si riportano solo i nomi e le informazioni di contatto degli ex datori di lavoro per cui si è prestato servizio in passato. Il recruiter potrà contattare questi ultimi per chiedere conferma delle esperienze professionali inserite nel CV, per saperne di più del candidato e per accearsi del motivo che ha condotto alla cessazione del rapporto di lavoro, in modo da assicurarsi che non ci siano stati problemi. Di solito questa lista viene inserita direttamente all’interno del curriculum.

La stesura di una buona lettera di referenze è importante anche per il datore di lavoro che fino a quel momento ha avuto il supporto per l’assistenza alla persona cara, sarà un modo per mostrare la propria riconoscenza al lavoratore e per aiutarlo nella ricerca del nuovo impiego.

In breve possiamo dire che si consiglia di inserire le seguenti caratteristiche della lettera referenziale per ogni datore di lavoro :

  • periodo in cui si è svolta l’assistenza
  • mansioni svolte
  • capacità e competenze utilizzate
  • motivazione dell’interruzione del contratto lavorativo
  • dettagli aggiuntivi

 

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La Crescita della Figura del Badante Uomo a Roma

Il lavoro domestico, l’inserimento in famiglia di una badante, di solito viene preferita anche a Roma la figura di una donna.

Ma oggi l’essere badante non è più una “questione” femminile.

Oggi gli uomini impiegati nel lavoro domestico sono quasi 150 mila, pari al 15% del totale.

La percentuale di maschi che fanno i badanti aumenta, sembra che la richiesta di aiuto di badanti uomini nei confronti di anziani non autosufficienti sia sempre più alta, e che la preferenza delle famiglie ricada sugli uomini per via della prestanza fisica più affidabile.

Sicuramente c’è anche un dato importante che è quello per cui sempre più italiani (e anche italiane) entrano nell’ambito del sociale per trovare lavoro.

Non si può generalizzare sul fatto che una persona italiana sia meglio di una straniera, infatti apriamo parentesi, le badanti sono molto spesso straniere, ma competenti, istruite, parlano e capiscono bene la nostra lingua.

Spesso le famiglie si rivolgono a uomini perché hanno la forza necessaria per aiutare una persona allettata.

Ecco quindi quando potrebbe convenire pensare a un badante uomo:

  • quando anche l’assistito è un uomo: attenzione però, perché non è una regola generale

Per esempio, per l’igiene quotidiana un uomo potrebbe comunque sentirsi più tranquillo con una donna. Valutate quindi caso per caso.

  • quando l’assistito deve essere spostato: se la persona da assistere ha una mobilità molto ridotta, e deve essere spostato per esempio da letto alla carrozzina o al divano, può essere utile una forza maschile.

Un badante potrebbe sollevare l’anziano più facilmente e con meno rischio.

 

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Il Pericolo di Societa’ Fantasma di Badanti a Roma

Anche a Roma occorre fare attenzione.

Esistono purtroppo agenzie che scompaiono rubando i soldi alle famiglie che si sono appoggiate a loro per la ricerca di una badante e quindi si trovano in una doppia difficoltà: lasciate sole, con perdita di denaro.

Questo succede perché queste società non regolarizzano le badanti, perché non assumono in regola, perché si prendono i soldi dalle famiglie e poi scompaiono.

È successo un caso particolare che è stato riportato dal giornale “ Il Resto del Carlino”, dove molte famiglie rischiano di restare senza il servizio di assistenza domiciliare.

Infatti La DDomia di Ferrara, oltre a reperire le badanti, si occupava delle sostituzioni in caso di malattia e ferie e delle buste paga – sottolinea Frascerra – Dalla sera alla mattina, tutto è svanito nel nulla”.

Il Resto del Carlino riporta che un cliente si reca direttamente in un’azienda cittadina in viale Po specializzata nel servizio badanti per capire come mai non sia ancora arrivata la busta paga della sua dipendente e si accorge che l’attività non esiste più.

Al suo posto c’è un’agenzia di pompe funebri.

L’insegna, gli uffici e gli impiegati tutti svaniti nel nulla.

E così deve dire addio all’acconto da 450 euro già versato per trovare la badante alla madre e per il relativo servizio buste paga.

La donna non è la sola a rimanere senza parole: ci sarebbero almeno una decina di situazioni simili, ma molte devono venire ancora alla luce.

Francesca chiede aiuto a Confconsumatori e all’avvocato Antonio Frascerra per sporgere denuncia alla Finanza.

“La mia assistita – così il legale – si è rivolta alla DDomia Servizi di Bologna per capire cosa fosse successo. L’azienda ha confermato di essere stata contattata da altri clienti dell’impresa in franchising di Ferrara. Hanno poi aggiunto che la situazione sta ledendo l’immagine di una realtà conosciuta in tutta Italia. La stessa DDomia ha consigliato di denunciare. Cosa che abbiamo fatto. Ora stiamo cercando di ricostruire quanti sono i clienti”.

La cliente non si era insospettita e inizialmente non c’erano stati intoppi:

“Mi hanno messo in contatto con una badante che ho assunto. Poi al primo stipendio qualcosa non ha funzionato: la busta paga tardava ad arrivare. Allora ho telefonato e mi hanno detto che sarebbe arrivata il giorno successivo”.

Ma ancora nulla:

“Ho mandato una mail e mi hanno risposto con una busta paga facsimile (completamente sbagliata). A questo punto mi sono recata in viale Po e, con mia grande sorpresa, al posto dell’azienda c’era un’agenzia di pompe funebri. Ho telefonato alla sede di Bologna e mi hanno spiegato che a Ferrara c’era un franchising e che loro stavano subendo un grave danno d’immagine”.

E i soldi?

“I miei 450 euro, per ora, sono svaniti nel nulla. Ma ci sono clienti che hanno perso migliaia di euro”.

Già, perché a quanto sembrerebbe in tanti vi sarebbero cascati.

 

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Roma, lettera di Assunzione

Anche a Roma facciamo presente quali informazioni devono essere presenti nella lettera d’assunzione di una badante.

Il contratto di lavoro regola il rapporto tra un datore di lavoro privato e una o un badante convivente, a ore o per il servizio notturno.

Questo documento stabilisce gli obblighi a carico del datore di lavoro e i diritti della badante.

Si tratta di una semplice scrittura privata ma è importante nel caso in cui dovessero sorgere dei conflitti tra le parti.

L’accordo deve essere sottoscritto da entrambe le parti e ciascuna deve conservarne una copia.

Il contratto di lavoro, o lettera di assunzione, deve contenere le seguenti informazioni:

  • la data di inizio del rapporto di lavoro
  • la retribuzione, cioè lo stipendio concordato (solitamente è indicato in misura oraria)
  • le mansioni e il livello in cui è inquadrata l’assistente familiare
  • l’eventuale convivenza della badante con la famiglia
  • l’orario di lavoro, il giorno di riposo settimanale, l’eventuale mezza giornata di riposo settimanale aggiuntiva
  • i contributi aggiuntivi spettanti, da versare alla Cassa Colf, obbligatori per gli aderenti al contratto collettivo nazionale per il Lavoro domestico
  • il luogo in cui la badante deve svolgere l’attività lavorativa
  • se sono previsti eventuali temporanei spostamenti (villeggiatura o altri motivi legati alla famiglia)
  • il periodo di ferie annuali spettanti
  • l’eventuale durata del periodo di prova (non puoi attivare il patto di prova successivamente alla stipula del contratto)
  • eventuali ulteriori clausole specifiche

Una volta inviata la comunicazione di assunzione all’Inps questa ha efficacia anche nei confronti dei servizi competenti, del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del ministero della Salute, dell’Inail e della prefettura/ufficio territoriale del Governo.

La badante può essere assunta con un regime orario differente, nello specifico in regime di:

  • non convivenza
  • convivenza

 

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