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Roma: La Disoccupazione e le Naspi per le Badanti

“Badante” è un termine italiano che viene utilizzato anche a Roma per descrivere una persona che si occupa del sostegno e dell’assistenza di individui che non sono in grado di prendersi cura di se stessi a causa di età avanzata, malattia o disabilità.

Questo può includere l’assistenza con le attività quotidiane come il cibo, la pulizia, i bagni e la mobilità, nonché la compagnia e il supporto emotivo.

Alcune badanti a Roma vengono assunte per gestire la persona alcune ore durante la giornata (Badante a Ore), in base a quali sono le esigenze ed il momento di maggiore necessità; alcune badanti vivono con la persona di cui si prendono cura (Badante convivente), altre ancora lavorano durante la notte (Badante notturna) per le problematiche della persona da assistere.

Il termine “badante” si riferisce specificamente a coloro che forniscono questo tipo di assistenza in un ambiente domestico, piuttosto che in un ospedale o in una struttura di assistenza a lungo termine.

Detto questo trattiamo l’argomento della disoccupazione e della richiesta della Naspi.

Spieghiamo che il governo, con decreto legislativo del 4 marzo 2015, n.22, ha previsto l’entrata in vigore della nuova assicurazione sociale per l’impiego chiamata NASPI, che è operativa per gli eventi di disoccupazione che si verificano a decorrere dal 1° maggio.

Vediamo come deve essere presentata la domanda di disoccupazione:

il collaboratore domestico appena licenziato dovrebbe subito rivolgersi al centro per l’impiego per sottoscrivere il DID ovvero la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.

Di conseguenza chi ha diritto a ricevere la Naspi sono i badanti che hanno perduto involontariamente il lavoro  e che presentano questi tutti questi requisiti:

  • Stato di disoccupazione involontaria (licenziamento), se un lavoratore si dimette o risolve il rapporto consensualmente non può ricevere l’indennità di disoccupazione
  • Almeno 13 settimane di contributi nei ultimi 4 anni precedenti alla disoccupazione
  • 30 giorni di lavoro effettivo nei 12 mesi prima della disoccupazione (come da circolari inps num 142 e 194 del 2015)

La Naspi sarà rapportata alla retribuzione imponibile previdenziale degli ultimi 4 anni di impiego (anche non consecutivi).

L’importo verrà calcolato dividendo tale retribuzione per le settimane contributive e moltiplicate per 4.33 con questi limiti:

  • se la retribuzione non supera i 1.195 euro mensili, l’indennità mensile sarà uguale al 75% della retribuzione
  • se la retribuzione supera i 1.195 euro mensili, l’indennità mensile sarà uguale al 75% della retribuzione + il 25% della differenza tra retribuzione e 1.195
  • l’ importo massimo è comunque di 1300 euro (per il 2015)

Per i collaboratori domestici la retribuzione su cui si basa il calcolo della Naspi non è quella percepita mensilmente ma la retribuzione convenzionale che si basa sui contributi versati che, solitamente, risulta più bassa rispetto alla retribuzione totale percepita.

 

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