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Tag Archivio per: burocrazia badante

prestito colf badante Roma Aes

Roma, le condizioni necessarie ad una badante per ottenere un prestito

da Aes Domicilio

AES DOMICILIO ci tiene a sottolineare che tutti gli articoli compilati hanno un fine puramente ‘informativo’ o ‘esplicativo’ e non hanno alcuna pretesa di esaustività, né entrano nello specifico dei casi. Per questi motivi si invitano i lettori a verificare e comunque a rivolgersi, in ogni caso, agli organi competenti per avere maggiori informazioni e sottoporre le proprie esigenze ed i casi personali. Altresì garantiamo che tutte le informazioni sono desunte da fonti accreditate e per quanto possibile riportate fedelmente.

I prestiti per badante convivente e colf non sono molto diversi da quelli che vengono erogati agli altri lavoratori dipendenti (il contratto collettivo nazionale del lavoro domestico li classifica così), quindi chi fa parte di queste figure professionali molto importanti per le famiglie non dovrebbe incontrare particolari difficoltà a chiedere e a ottenere un finanziamento, ammesso che la situazione reddituale lo permetta.

Spesso, infatti, le badanti ad ore o le badanti di condominio provengono da paesi esteri e, venendo in Italia, necessitano di una provvista di denaro per far fronte alle spese necessarie all’inserimento.

Infatti, buona parte delle badanti, delle colf e dei collaboratori domestici o di assistenza familiare (servizi educativi, servizi infermieristici e servizi psicologici) non dispongono di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, condizione quasi sempre imprescindibile per ottenere un prestito, e che spesso sono pure straniere e per giunta extra-comunitarie. Cosa può fare in questi casi? La legge le impedisce di ottenere denaro?

 

La legge non impedisce completamente la possibilità di ottenere un prestito alle badanti, italiane o straniere, senza stipendio fisso, invero, diventa solo un po’ più restrittiva.

Per ottenere prestiti in tali circostanze è necessario ricorrere quindi a quelle particolari forme di finanziamento che non richiedono la presentazione di una busta paga: ce ne sono parecchi tra prestiti senza garanzie, prestiti tra privati, prestiti cambializzati, credito su pegno e altri di questo genere. Si possono ricevere prestiti anche con un contratto a tempo determinato, ma il piano di rientro non deve superare la durata del contratto stesso.

I prestiti per colf e badanti cambializzati vengono messi a disposizione da varie banche e società finanziarie che erogano prestiti attraverso le cambiali.

Il prestito viene erogato sul conto corrente, mentre il pagamento delle rate di rimborso avviene con cambiali cartacee, oppure bonifici o bollettini postali. Ricordiamo che, nel caso si salti il pagamento di una cambiale, si viene subito protestati.

Tutto ciò vale anche per le badanti straniere: infatti, cambia molto poco, l’importante è che chi richiede il prestito abbia la residenza in Italia, mentre per le persone extracomunitarie serve anche il permesso di soggiorno. Alcune banche potrebbero inoltre chiedere l’attestazione di pagamento dell’ultimo bollettino Inps e la denuncia del rapporto lavoro all’Inps.

Ma quanto è possibile richiedere e ottenere con questi prestiti? L’importo dipende sempre dal peso delle garanzie che si riescono a presentare e dall’ammontare del proprio stipendio: con un contratto a tempo indeterminato si possono ricevere somme piuttosto alte, diversamente bisogna accontentarsi di piccole cifre, difficilmente superiori a 5000 euro.

Riepilogando, in generale, i requisiti richiesti sono:

  • Permesso di soggiorno se non si è di nazionalità italiana;
  • Certificato di residenza italiana;
  • Passaporto/carta d’identità;
  • Tessera sanitaria;
  • Un contratto anche a tempo determinato;
  • La copia dell’ultima busta paga;
  • Finire di pagare il prestito entro il termine del contratto di lavoro.

Sei alla ricerca di una badante?

Con Aes Domicilio ti aiutiamo a cercare e trovare la badante giusta oppure, se hai già individuato la persona di cui ti fidi, ti aiutiamo a mettere in regola la tua badante. Siamo attivi in tutta la Regione Lazio e in particolare in provincia di Roma (badante Roma). Siamo presenti con i nostri partner in franchising anche in Lombardia, Badante Milano, Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco.

https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2021/06/prestito-colf-badante-Roma-Aes.jpg 667 1000 Aes Domicilio https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2023/05/Badante-Roma.png Aes Domicilio2021-06-05 12:16:512021-06-10 12:17:24Roma, le condizioni necessarie ad una badante per ottenere un prestito
controlli fisco tasse badanti colf Roma

A Roma controlli del fisco su badanti e colf: consigli per i collaboratori domestici

da Aes Domicilio

Molte volte ci interroghiamo su come avvengano i controlli del fisco; molte volte ci diciamo: “ma proprio me dovrebbero controllare?”; e poi ancora: “ma come fanno a beccare proprio me – ci sarà sicuramente qualcuno che avrà fatto una segnalazione”.

Ecco: i pensieri che compaiono nella mente possono essere i più disparati e disperati, ma AES DOMICILIO ha deciso di fare maggiore chiarezza su questo aspetto che (purtroppo!) interessa chiunque, anche le badanti conviventi, le badanti ad ore e le badanti di condomio – ma anche colf conviventi e colf ad ore.

In realtà è il comportamento della stessa badante che fa scattare i controlli anti-evasione da parte del Fisco. Una famiglia che provvede a selezionare la colf o badante non agisce come sostituto d’imposta.

In parole povere il badato o anziano che assume il collaboratore domestico (comprese le babysitter) non effettua alcuna ritenuta a titolo di acconto. Inoltre il datore non è obbligato ad inviare il CUD domestici (certificazione unica). Non trattiene le tasse sul lavoratore come fanno le altre categorie di datori di lavoro (edilizia, agricoltura, commercio, ecc.). Ciò permette alla colf di non avere una trattenuta forzosa del reddito. La dichiarazione dei redditi è tuttavia obbligatoria se il reddito complessivo del lavoratore è superiore a 8.150€. L’invio di denaro all’estero (moneygram ad esempio) da parte dei collaboratori domestici stranieri che non presentano dichiarazione dei redditi, o che dichiarano meno, è una delle principali ragione che fa scattare i controlli incrociati da parte INPS ed Agenzia delle Entrate.

Sicuramente uno dei fattori più importanti riguarda proprio il trasferimento di denaro all’estero: questo è un dato che non può passare inosservato, e per quanto vi siano dei sistemi legali che impongono delle trattenute sul denaro guadagnato in Italia da spedire all’estero, tuttavia ci sono altrettanti sistemi di invio di denaro all’estero, praticamente illegali atti ad aggirare l’ostacolo del fisco italiano e dell’Agenzia delle entrate. Dunque ci sentiamo di dire a tutte le badanti di non commettere l’errore di occultare il proprio guadagno affinché un domani non si subiscano delle gravi, anzi gravissime conseguenze.

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Con Aes Domicilio ti aiutiamo a cercare e trovare la badante giusta oppure, se hai già individuato la persona di cui ti fidi, ti aiutiamo a mettere in regola la tua badante. Siamo attivi in tutta la Regione Lazione ed in particolare in provincia di Roma (badante Roma).

Siamo anche presenti attraverso i nostri uffici o i nostri partner in franchising in Lombardia, ad esempio nelle province di Milano (badante Milano), Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco, Badante Bergamo.

https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2021/05/controlli-fisco-tasse-badanti-colf-Romao.jpg 667 1000 Aes Domicilio https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2023/05/Badante-Roma.png Aes Domicilio2021-05-29 16:47:092021-05-27 10:55:47A Roma controlli del fisco su badanti e colf: consigli per i collaboratori domestici
badante contributi INPS Roma

Sanatoria badanti per adempimenti INPS: i contributi per chi lavora a Roma

da Aes Domicilio

Sanatoria badanti conviventi e badanti ad ore, colf conviventi e colf ad ore: con la circolare numero 101 dell’11 settembre 2020, l’INPS ha fornito le istruzioni da seguire sugli adempimenti contributivi per la regolarizzazione dei rapporti di lavoro con cittadini stranieri in base al settore di appartenenza:

  • agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse;
  • assistenza alla persona per sé stessi o per componenti della propria famiglia, ancorché non conviventi, affetti da patologie o disabilità che ne limitino l’autosufficienza;
  • lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.

Coloro che hanno presentato domanda di accesso alla sanatoria badanti, colf e braccianti finalizzata alla dichiarazione della sussistenza di un rapporto di lavoro devono procedere con una serie di adempimenti contributivi per concludere la regolarizzazione.

Le indicazioni contenute nel documento INPS sono indirizzate ai datori di lavoro, in attesa della definizione del procedimento di emersione, sui periodi retributivi che decorrono dal 19 maggio 2020, data di entrata in vigore del Decreto Rilancio ovvero, dalla data di instaurazione del rapporto di lavoro, per le domande che riguardano la conclusione di un contratto di lavoro con cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale.

 

Apertura della posizione contributiva e della comunicazione di assunzione entro il 10 ottobre. Mentre per i rapporti di lavoro domestico prevista l’iscrizione d’ufficio da parte dell’Istituto.

Il primo chiarimento riguarda, innanzitutto, da quale data far partire il calcolo della contribuzione dovuta per i periodi di lavoro:

  • dal 19 maggio 2020 (data di entrata in vigore del decreto-legge n.34/2020), per le domande con cui è stata dichiarata la sussistenza del rapporto di lavoro con cittadini italiani o di Stati dell’Unione europea;
  • dalla data di inizio del rapporto di lavoro, per le istanze presentate allo Sportello unico per l’immigrazione finalizzate a instaurare un rapporto di lavoro con cittadini extracomunitari presenti sul territorio nazionale se il rapporto di lavoro è instaurato successivamente alla presentazione dell’istanza ma prima della definizione della procedura di emersione, secondo le indicazioni della circolare congiunta del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell’Interno del 24 luglio 2020, n. 2399.

Come prima operazione, i datori di lavoro agricolo devono aprire una posizione contributiva, seguendo le istruzioni fornite dall’INPS:

  • bisogna utilizzare il canale online per inviare la denuncia aziendale telematica (D.A.);
  • nel campo “Procedura di emersione” del quadro B bisogna indicare il valore “Si”.

La circolare INPS numero 101 dell’11 settembre 2020 specifica: “La posizione contributiva dedicata all’emersione sarà contraddistinta da uno specifico codice di autorizzazione “5W”, con il significato di “Posizione contributiva riferita a rapporti di lavoro oggetto di istanza di emersione ai sensi dell’articolo 103 del D.L. n. 34/2020”.

Se un unico datore di lavoro ha richiesto di accedere alla sanatoria badanti, colf e braccianti per più di un rapporto di lavoro la posizione contributiva dovrà essere aperta con data di inizio attività relativa alla data più remota di presentazione della domanda.

E anche chi ha già una posizione contributiva per gli operai agricoli dovrà aprirne una dedicata all’emersione. Definita la procedura di emersione illustrata dall’INPS, il datore di lavoro deve richiedere tempestivamente la cessazione della posizione contributiva dedicata all’emersione indicando come data di fine validità della posizione il giorno precedente alla data di definizione più recente fra quelle relative a tutti i rapporti di lavoro interessati dall’emersione.

Inoltre, bisognerà procedere con la comunicazione obbligatoria di assunzione (UNILAV) sempre entro la scadenza del 10 ottobre 2020 indicando, come data di inizio dell’attività lavorativa, la data di instaurazione del rapporto di lavoro indicata nella domanda di emersione.

Una volta ricevuta la comunicazione di apertura della posizione contributiva, i datori di lavoro hanno sempre 30 giorni di tempo per trasmettere i flussi Uniemens, nodo Posagri, relativi ai periodi retributivi da regolarizzare, entro 30 giorni, ovvero, se successivi, entro i termini ordinari legali di presentazione (ultimo giorno del mese successivo a quello di riferimento del periodo retributivo).

Sarà l’INPS a calcolare direttamente la contribuzione dovuta nella prima tariffazione utile, chi trasmette i flussi Uniemens in ritardo dovrà versare anche le somme aggiuntive previste.

L’elemento del flusso Uniemens da considerare è l’elemento “DenunciaAgriIndividuale”, con le seguenti precisazioni per la valorizzazione degli elementi:

  • “CodiceFiscaleLavoratore”: indicare il codice fiscale (anche provvisorio) del lavoratore;
  • “DatiAgriRetribuzione”: indicare il codice contratto 121 “Operaio assunto ai sensi art. 103 decreto-legge n.34/2020”;
  • “DataAssunzione”: indicare la data del 19 maggio 2020 ovvero la data di inizio del rapporto di lavoro per le istanze volte ad instaurare un rapporto di lavoro secondo le indicazioni fornite su come calcolare il periodo di contribuzione.

Sarà l’INPS, quindi, a inviare direttamente al datore di lavoro domestico la comunicazione di iscrizione provvisoria e le istruzioni per il pagamento dei contributi tramite avviso di pagamento pagoPA. E sarà sempre l’Istituto a calcolare la contribuzione dovuta sulla base dei dati forniti al momento della domanda di regolarizzazione. Nel caso in cui sia stata presentata istanza per cittadini stranieri presso lo Sportello unico per l’immigrazione, l’imponibile contributivo non potrà comunque essere inferiore al minimo previsto per l’assegno sociale.

Ti serve aiuto per mettere in regola la tua badante? Ci pensiamo noi! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lazio ed in particolare nella provincia di Roma: badante Roma e in altre province del Lazio.

https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2021/05/badante-contributi-INPS.jpg 667 1000 Aes Domicilio https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2023/05/Badante-Roma.png Aes Domicilio2021-05-21 16:37:152021-05-21 16:38:50Sanatoria badanti per adempimenti INPS: i contributi per chi lavora a Roma
badante subentro lavoro Roma

Roma: e se subentra un nuovo datore di lavoro? Il caso delle badanti

da Aes Domicilio

È possibile il subentro di un nuovo datore di lavoro anche se non fa parte del nucleo familiare se il rapporto di lavoro è cessato. Lo chiarisce una circolare del Ministero dell’interno in tema di emersione dei rapporti di lavoro irregolare  come previsto dal decreto legge 34 2020 (Decreto Rilancio).

Il nuovo documento integra i contenuti della circolare n. 3020 del 21 aprile 2021  e chiarisce che , sia per le  emersioni che interessano il settore agricolo sia a quelle riguardanti il lavoro domestico e di assistenza alla persona è consentito il subentro di un nuovo datore di lavoro, anche se non componente del nucleo familiare del precedente, nei casi in cui, nell’attesa della  convocazione degli interessati presso gli Sportelli Unici, il rapporto di lavoro  inizialmente intrapreso grazie alla richiesta di regolarizzazione  si sia concluso perché spirato il termine finale.

Il ministero precisa anche che il subentro è possibile anche nei casi di cessazione del rapporto di lavoro per cause non di forza maggiore. Viene anche specificato che nel caso in cui  per la crisi del mercato del lavoro conseguente all’emergenza pandemica non vi sia un nuovo datore di lavoro disponibile all’assunzione del lavoratore,  potrà essere rilasciato allo straniero, anche in considerazione del lasso temporale intercorso dall’invio dell’istanza iniziale, un permesso di soggiorno per attesa occupazione.

Nelle ipotesi sopra descritte sarà necessario, comunque, procedere, al fine di verificare che la domanda iniziale non fosse fittizia, alla convocazione presso lo Sportello sia del datore di lavoro che aveva avanzato istanza di emersione che del lavoratore per il perfezionamento della procedura di sottoscrizione del contratto di lavoro cessato.

L’iter di regolarizzazione di colf ad ore, colf conviventi, badanti ad ore e badanti conviventi può essere concluso anche da un datore di lavoro diverso dal richiedente.

homa care premium e badanti

Il Ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione, con la circolare dell’11 maggio 2021, fornisce chiarimenti proprio sul subentro di un nuovo datore di lavoro nella procedura di emersione del lavoro irregolare prevista dal Decreto Rilancio.

In particolare, tra le indicazioni offerte, il Ministero specifica che in alcuni casi è possibile per il nuovo datore di lavoro continuare la procedura anche quando il rapporto che aveva inizialmente dato adito alla richiesta, con un altro datore di lavoro appunto, si sia concluso per diverse ragioni. Tali regole, tra l’altro, sono le stesse che si applicano ai braccianti agricoli, così come ricordato nel documento di prassi.

E, ancora, un nuovo datore di lavoro può portare avanti la procedura di regolarizzazione già iniziata, in ipotesi di rapporto di lavoro a tempo determinato conclusosi quando, nelle more della convocazione degli interessati presso lo Sportello Unico del Ministero, è spirato il termine finale. In tal caso chi subentra può anche non appartenere al nucleo familiare del precedente datore di lavoro.

Infine, anche in considerazione del perdurare dell’emergenza pandemica e delle pensati ricadute sul mercato del lavoro, il Ministero specifica che anche se non interviene un nuovo datore di lavoro nella procedura, la colf o la badante straniera potrà, in via eccezionale, comunque ottenere un permesso di soggiorno temporaneo in attesa di occupazione.

Riportiamo qui le parole del “Ministero dell’Interno” in proposito: « Qualora, invece, anche a causa delle gravi conseguenze che il perdurare dell’emergenza pandemica ha provocato nel mercato del lavoro, non vi sia un nuovo datore di lavoro disponibile all’assunzione del lavoratore, in considerazione del lungo tempo trascorso dall’invio dell’istanza e dell’alto numero di pratiche ancora in trattazione, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, interessato in merito, conviene possa essere rilasciato allo straniero un permesso di soggiorno per attesa occupazione. In ogni caso, come disposto nella circolare n.4623 del 17/11/2020, gli Sportelli Unici dovranno svolgere gli opportuni accertamenti ai fini di una valutazione volta ad escludere che la domanda di emersione sia stata inoltrata strumentalmente e che il rapporto di lavoro si sia instaurato in modo fittizio.»

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evasione fiscale badante convivente roma aes

Roma: badanti evadono le tasse fino a 5 milioni di euro

da Aes Domicilio

È saltato su tutti i giornali il caso delle ‘badanti sbadate’, ovvero: dimenticavano di versare i contributi percepiti per il loro lavoro.

Ciò è avvenuto a Roma– ma niente toglierebbe che fosse successo in qualsiasi altra parte dell’Italia: Aes Domicilio è infatti in prima linea per ostacolare fenomeni del genere, ed anche per andare incontro alle esigenze delle badanti conviventi o delle badanti ad ore. Si tratta di lavoratori, soprattutto donne, che pur avendo percepito più di 8mila euro di reddito all’anno avevano evaso le imposte.

Le fiamme gialle hanno così accertato, soprattutto attraverso l’incrocio dei dati con la dichiarazione dei redditi del datore di lavoro, che erano stati così sottratti a tassazione, nelle varie annualità sottoposte a controllo, ben 5 milioni di euro corrispondenti ad un’imposta evasa che supera il milione di euro. La Guardia di Finanza della compagnia di Mondovì ha individuato 170 collaboratrici familiari e domestiche, (colf ad ore e colf conviventi, badanti di condominio, babysitter) italiane e straniere che avevano dimenticato totalmente di presentare la dichiarazione dei redditi. La complessa operazione nel settore della tutela delle entrate dello Stato ha permesso di individuare una notevole “sacca di evasione”, basata sul un rilevate volume di redditi non dichiarati e la conseguenziale evasione d’imposta. Sfruttando il ricco patrimonio informativo a disposizione dei militari, è stato intercettato un numero cospicuo di badanti che, pur essendo state regolarmente inquadrate dal punto di vista lavorativo, non avevano provveduto a dichiarare i redditi quando questi superavano gli 8mila euro, soglia per la quale scatta tale obbligo.

Calcolo Dei Contributi INPS Badanti

Secondo quanto riscontrato dai militari incrociando i dati relativi alle annualità controllate, queste persone avevano un contratto di lavoro ma non avevano presentato la dichiarazione dei redditi, pur avendo superato gli 8.000 euro annui (soglia per la quale scatta l’obbligo di dichiarazione). Una dimenticanza – da cui il nome dato all’operazione, “Badanti sbadate” – che configura una rilevante “sacca di evasione” per queste entrate non dichiarate al fisco, secondo le Fiamme Gialle, da cui viene anche sottolineato il fatto che il fenomeno dell’assistenza domiciliare si collega alla pandemia e alle maggiori necessità di questi servizi per la popolazione anziana e debole.

Vuoi sapere quanto costa una badante?

AES Domicilio (assistenza anziani a domicilio) è attiva con le proprie badanti in tutta la Regione Lombardia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano), Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco, Badante Bergamo.

https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2021/05/evasione-fiscale-badante-convivente-roma-aes.jpg 741 1000 Aes Domicilio https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2023/05/Badante-Roma.png Aes Domicilio2021-05-07 17:40:222021-05-20 17:43:45Roma: badanti evadono le tasse fino a 5 milioni di euro
Bonus badanti regione Lazio covid lavoratori autonomi dipendenti

Bonus di €1000 dalla Regione Lazio alle badanti che lavorano su Roma

da Aes Domicilio

Un bonus da 600 euro o anche da 1.000 euro è in arrivo dalle Regioni e in particolare dalla Regione Lombardia per i lavoratori autonomi e dalla Regione Lazio per tutta una serie di categorie di lavoratori.

I bonus da 600 e 1.000 euro in arrivo dalle Regioni andranno a lavoratori dello spettacolo, del turismo, lavoratori domestici e titolari di partita IVA a seconda delle regole indicate dalle stesse.

Il bonus da 600 e 1.000 euro si aggiuge a quelli previsti dal decreto Sostegni dal bonus per collaboratori sportivi a quello da 2.400 euro per gli stagionali del turismo, autonomi e spettacolo considerati tuttavia insufficienti.

I nuovi bonus da 600 euro e 1.000 euro regionali affiancano inoltre altre misure previste dalle singole Regioni a sostegno della famiglia come il bonus baby sitter esteso in alcuni casi anche alle badanti conviventi, badanti ad ore, badanti condominio e colf.

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Un bonus da 600 euro è in arrivo dalla Regione Lazio con il bando pubblicato da 30 milioni di euro e le domande che si possono già inoltrare dal 6 aprile. Sono 5 le misure previste per il bonus 600 euro che va a interessare 5 categorie di lavoratori e quindi spetta nel dettaglio a:

  • colf e badanti;
  • lavoratori della cultura e dello spettacolo;
  • collaboratori sportivi;
  • lavoratori del settore turistico;
  • partite IVA.

I requisiti e i termini per la domanda per ottenere il bonus 600 euro della Regione Lazio sono stati comunicati sul sito istituzionale differenziando le misure per categorie e che riportiamo di seguito:

  • La Misura 1 prevede un bonus di 600 euro per colf e badanti con iscrizione di rapporto/i di lavoro attivo/i nella Gestione dei Lavoratori domestici dell’INPS a partire dal 23 febbraio 2020 lavoro settimanale complessivo superiore a 10 ore e che hanno sispeso o ridotto l’attività a causa della pandemia. La domanda può essere inviata a partire dalle ore 9:00 del 6 aprile attraverso lo sportello online (disponibile a questo link) previa registrazione;
  • la Misura 2 prevede un bonus 600 euro per i lavoratori della cultura e dello spettacolo che operano in attività creative, artistiche e di intrattenimento, attività di biblioteche, archivi, musei e altre attività culturali, attività editoriali, fotografiche, di produzione cinematografica, video, registrazioni musicali e sonore di programmazione e trasmissione, interpreti della prosa e dell’audiovisivo che a causa dell’emergenza Covid, hanno dovuto cessare o sospendere la propria attività. La domanda può essere inviata a partire dalle ore 9:00 del 7 aprile;
  • la Misura 3 della Regione Lazio prevede un bonus 600 euro per collaboratori sportivi che a partire dal 23 febbraio 2020 erano lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione o altre forme contrattuali presso le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva, le società e associazioni sportive dilettantistiche e che a causa dell’emergenza Covid, hanno dovuto cessare o sospendere la propria attività nel corso del 2020 o ridurla rispetto all’anno precedente. La domanda può essere inviata a partire dalle ore 9.00 dell’8 aprile;
  • la Misura 4 è un bonus di 600 euro per i lavoratori del settore turistico che operano in attività di alloggio, servizi e ristorazione, agenzie di viaggio, tour operator, attività di noleggio, altre attività di servizio alla persona come benessere, bellezza, termalità, agenzie matrimoniali, operatori del settore fieristico, congressuale e aereoportuale nonché operatori dei servizi di animazione e tempo libero che a causa dell’emergenza Covid hanno dovuto cessare o sospendere la propria attività nel corso dell’annualità 2020 o ridurla rispetto all’anno precedente. La domanda può essere inviata a partire dalle ore 9.00 dell’8 aprile;
  • la Misura 5 prevede l’erogazione, a sportello, di un contributo a fondo perduto di 600 euro ai lavoratori autonomi e ditte individuali titolari di partiva Iva (partita Iva già attiva al 23 febbraio 2020 e che lo sia ancora al momento della presentazione della domanda), operanti nel Lazio, iscritti alla Gestione Separata dell’Inps o ad altro ente o cassa previdenziale e con un reddito non superiore a 26.000 euro nell’anno 2020. La domanda essere presentata attraverso lo sportello telematico attivo dalle ore 10.00 dell’8 aprile e fino alle ore 18.00 di venerdì 7 maggio.

Oltre al bonus 600 euro del Lazio c’è anche quello da 1.000 euro una tantum della Regione Lombardia che ha ampliato la platea dei beneficiari della Dote Unica Lavoro – Quarta Fase. Il bonus 1.000 euro infatti spetta anche ai lavoratori autonomi privi di partita IVA.

Come comunica la Regione si tratta di un contributo di 1.000 euro lordi una tantum a titolo di indennità di partecipazione, aderendo a uno dei percorsi erogati nell’ambito di Dote Unica Lavoro. Il bonus 1.000 euro è erogato al netto delle trattenute fiscali perché, spiega la Regione, è equiparabile al reddito da lavoro dipendente. Ma a chi spetta il bonus 1.000 euro? I destinatari sono le seguenti categorie:

  • lavoratori privi di partita IVA con contratto di lavoro occasionale o per la cessione dei diritti d’autore con rapporti di collaborazione esonerati da un contratto in forma scritta;
  • lavoratori parasubordinati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa.

Il progetto che prevede l’erogazione del bonus 1.000 euro dalla Regione Lombardia si compone, come spiega la stessa sul sito istituzionale, di due fasi:

  1. presentazione della domanda di Dote Unica Lavoro dall’11 dicembre 2020 fino alle ore 12 del 30 aprile 2021. La domanda va presentata presso un operatore accreditato al lavoro di Regione Lombardia e include anche un programma di formazione o un percorso di politiche attive;
  2. presentazione della domanda di contributo dall’11 febbraio 2021 fino alle ore 12 del 30 giugno 2021. Il lavoratore deve presentare domanda solo dopo aver svolto una parte del percorso programmato ovvero almeno 10 ore di servizi per il lavoro o la formazione.

La domanda può essere inviata accedendo alla piattaforma:

  • tramite identità digitale SPID;
  • tramite Tessera sanitaria – Carta Nazionale dei Servizi (TS-CNS) con PIN dispositivo. Per ottenere il PIN occorre rivolgersi agli enti che hanno richiesto di poter erogare tale servizio.

La prima scadenza da tenere a mente quindi per il bonus 1.000 euro è quella del 30 aprile 2021.

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https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2021/04/Bonus-badanti-regione-Lazio-covid-lavoratori-autonomi-dipendenti.jpg 607 1000 Aes Domicilio https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2023/05/Badante-Roma.png Aes Domicilio2021-04-05 10:05:532021-04-13 10:11:52Bonus di €1000 dalla Regione Lazio alle badanti che lavorano su Roma
sanzioni assunzione bandante in nero roma

Nuovi rischi e nuove sanzioni per chi assume una badante in nero a Roma

da Aes Domicilio

Introduzione

Quando si assume un lavoratore in nero, ossia senza regolarizzarlo, si va incontro a una serie di conseguenze di carattere amministrativo. Si parla cioè di sanzioni che non rientrano nel penale. Tuttavia, gli importi possono essere particolarmente elevati e questi si applicano sia ai casi in cui il datore di lavoro è un’azienda che a quelli in cui è una semplice persona fisica. Ecco perché, alla luce del fatto che il lavoro domestico è quello dove più spesso si verificano illeciti di tale tipo, è bene sapere cosa si rischia ad assumere una badante convivente, badante ad ore o badante di condominio in nero. Gli stessi rischi che riguardano il caso dell’assunzione irregolare di una colf ad ore o colf convivente, di un giardiniere, di una babysitter o di qualsiasi altro soggetto che, con regolarità, svolge un’attività lavorativa alle dipendenze altrui.

Badante in nero: i rischi con lo Stato

Se la badante Roma è una cittadina italiana o straniera regolare, i rischi per il datore di lavoro si limitano solo al campo amministrativo per quanto riguarda i rapporti con lo Stato. In particolare:

  • se la bandate ha svolto attività in nero per non oltre 30 giorni, c’è una sanzione da un minimo 1.800 euro a un massimo 10.800 euro;
  • se la bandate ha svolto attività in nero per non oltre 60 giorni, la sanzione parte da un minimo di 3.600 euro e arriva ad un massimo di 21.600 euro;
  • se la badante ha svolto lavoro in nero per oltre 60 giorni, la sanzione oscilla tra un minimo di 7.200 euro e un massimo di 43.200.

Badante in nero: i rischi con la lavoratrice

Non meno gravi sono i rischi che si corrono nei confronti della lavoratrice. Quest’ultima infatti potrebbe avviare una vertenza di lavoro e chiedere:

  • tutti gli stipendi maturati durante il rapporto di lavoro, il cui pagamento il datore non è in grado di dimostrare con modalità tracciabili. Il che significa che se la bandate è stata sempre pagata in contanti, quest’ultima potrà chiedere tutte le mensilità dal primo giorno di assunzione fino all’ultimo, fingendo di non aver ricevuto nulla. È possibile far valere tale diritto fino a cinque anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro;
  • le differenze retributive: ciò succede quando il datore di lavoro è in grado di dimostrare l’avvenuto pagamento delle mensilità ma queste sono di importo inferiore rispetto a quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale. Anche in questo caso, il termine di prescrizione è di cinque anni decorrenti dalla cessazione del rapporto lavorativo;
  • i contributi previdenziali: per ogni mese di retribuzione, sono dovuti anche i contributi previdenziali non versati dal datore di lavoro all’Inps;
  • il Tfr ossia il trattamento di fine rapporto che spetta nella misura di una mensilità di stipendio per ogni anno lavorato;
  • le ferie e i permessi non goduti;
  • l’indennità di preavviso per la cessazione in tronco del rapporto di lavoro.

Badante Assunta Tramite Internet

Badante in nero: i rischi della badante

Con l’entrata in vigore del Jobs Act e con la riforma dell’indennità di disoccupazione, attuata con l’introduzione della Naspi sono state, infatti, inasprite le conseguenze sanzionatorie per lavoro irregolare per le quali si prevede l’applicazione non solo al datore di lavoro ma anche al lavoratore che lavora in nero.

Come noto, chi impiega lavoratori in maniera irregolare rischia di ricevere sanzioni fino ad un massimo di 36.000 euro.

Il lavoro nero, a seguito della riforma operata dal Jobs Act, è ormai un reato anche per il dipendente che rischia di ricevere una sanzione che può arrivare sino alla reclusione per un periodo massimo di 2 anni. In particolare, il rischio che corre il lavoratore in nero si materializza quando questi dichiara di essere privo di una occupazione al fine di percepire un beneficio economico pubblico. Infatti, la pena detentiva della reclusione fino a 2 anni è prevista per quel lavoratore che dichiara di essere disoccupato mentre, in realtà, lavora in nero e percepisce un reddito non dichiarato al Fisco nè all’Inps.

La situazione del lavoratore si complica se, oltre ad aver falsamente dichiarato di non avere un lavoro, riceve effettivamente la Naspi, ossia, l’attuale indennità di disoccupazione. In tal caso, infatti, si configura, a carico del lavoratore, il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, che è punibile con la reclusione da tre mesi a tre anni.

Inoltre, in casi come questo, al lavoratore viene applicata una sanzione amministrativa proporzionale alle somme percepite indebitamente dallo Stato.

Infine, il lavoratore che lavora in nero e prende la disoccupazione decade dal diritto a tale prestazione sociale e può essere chiamato in giudizio dall’ente erogatore per risarcire il danno.

Sei alla ricerca di una badante?

AES Domicilio (assistenza anziani a domicilio) è attiva con le proprie badanti in tutta la Regione Laziono, ma anche nel Nord Italia (badante Milano), Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco, Badante Bergamo.

https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2021/04/sanzioni-assunzione-bandante-in-nero-roma.jpg 667 1000 Aes Domicilio https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2023/05/Badante-Roma.png Aes Domicilio2021-04-02 09:56:382021-04-13 10:04:54Nuovi rischi e nuove sanzioni per chi assume una badante in nero a Roma
anziani cura solitudine Roma

Badante Notturna: Assistenza O Presenza?

da Aes Domicilio

Con l’entrata in vigore del nuovo Ccnl sono state ridotte le ore contributive ai fini della Cassa Colf per i contratti di assistenza e presenza notturna e da ottobre, le ore contributive su cui calcolare la Cassa colf non corrisponderanno a 54 ore settimanali ma a 48 ore per l’assistenza notturna e 30 per la presenza notturna. Le ore lavorative e quelle contributive ai fini Inps invece resteranno di 54 ore settimanali.

Quando il datore, o l’assistito, é non autosufficiente spesso si sente il bisogno di una persona che resti in casa anche durante la notte: spesso è proprio nell’orario notturno che la malattia si manifesta creando timore e apprensione per i propri cari. Ebbene, le possibilità sono ben due: se l’assistito ha bisogno di cure continue e quindi la badante deve rimanere sveglia tutta la notte allora la collocazione temporale della prestazione è ricompresa tra le ore 20.00 e le ore 8.00 potendosi applicare il contratto di c.d. “assistenza notturna” con livello solitamente CS o DS (il livello DS se la badante é formata professionalmente).

Se invece il datore di lavoro non ha bisogno di assistenza continua e la badante, che dorme in un’altra stanza separata, non deve prestare assistenza costante, allora é necessario stipulare un contratto di “presenza notturna” che va dalle 21.00 e le ore 8.00 e con un compenso mensile fisso sempre uguale a prescindere dal livello.

Come notiamo abbiamo appena distinto tra presenza e assistenza notturna: di solito per entrambi i contratti l’orario é di 54 ore settimanali, dato che la badante dev’essere convivente e quindi solitamente si indicano 9 ore di lavoro dal lunedì al sabato che saranno le ore pagate e versate ai fini contributivi, più le ore di ferie, di malattia, di festività su cui vanno pagati i contributi).

Chiaramente si tratta di contratti esclusivamente notturni per badanti che non prestano il proprio servizio di giorno; laddove invece si avesse bisogno di una badante sia diurna che notturna, allora è meglio assumere solo una badante convivente diurna full-time 54 ore, perché il regime di convivenza prevede che il vitto e l’alloggio vengano corrisposti in natura e che, quindi, la collaboratrice dorma dal datore di lavoro. I contratti di assistenza e presenza notturna di cui abbiamo appena parlato prevedono sempre la convivenza nonostante poi di giorno il collaboratore ritorna a casa sua, pertanto alla domanda convivenza si o convivenza no, la risposta è si! Inoltre, mentre il contratto esclusivamente di assistenza notturna segue le norme dello straordinario in base al livello e non prevede particolarità, per quanto riguarda il contratto di presenza notturna il CCNL stabilisce un calcolo dello straordinario differente.

Infatti, l’art. 11 comma 2 prevede che laddove venissero richieste al lavoratore prestazioni diverse dalla presenza, “queste non saranno considerate lavoro straordinario, bensì retribuite aggiuntivamente sulla base delle retribuzioni previste per i lavoratori non conviventi, come da tabella C allegata al presente contratto, con le eventuali maggiorazioni contrattuali e limitatamente al tempo effettivamente impiegato.

” Occorre pertanto distinguere tra il collaboratore che durate la presenza notturna fa delle ore in più di lavoro (si pensi ad esempio all’assistito che ha necessità di essere accompagnato in bagno più volte) e allora in tal caso le aggiuntive verranno conteggiate alla voce “Interventi in regime di presenza notturna” applicando la paga prevista per i non conviventi con lo stesso livello (C) ma senza alcuna maggiorazione (dunque in sostanza quell’intervento diverso dalla “presenza” non sarà straordinario); e la badante che viene assunta per presenza notturna ma che fa un’ora di straordinario prima delle fascia oraria prevista per la presenza 21.00/8.00 (in questo caso, quindi, interviene in un orario diverso da quello già previsto) e che verrà conteggiata proprio come straordinario e di conseguenza andrà applicata la paga della tabella C + la maggiorazione prevista indicando la causale S di lavoro straordinario + le ore aggiuntive.

Come notiamo occorre studiare a fondo per regolarizzare questo tipo di rapporto di lavoro, un lavoro peraltro ormai necessario e sempre più richiesto a fronte dei mutamenti sociali che ci interessano quotidianamente. Pertanto, studiare, tenersi aggiornati sulle dinamiche lavorative, sulla disciplina mutevole che interessa ogni rapporto di lavoro è divenuto essenziale per non eludere la legge e soprattutto per evitare di fidarsi e affidarsi ad un malsano “passaparola” che non fa bene ai nostri cari, non fa bene alla nostra famiglia e non fa bene al nostro Paese.

AES Domicilio è attiva con le proprie badanti in tutta la Regione Lazio ed in particolare nella provincia di Roma (badante Roma). Siamo anche presenti attraverso i nostri uffici o i nostri partner in franchising ad esempio in Emilia Romagna: Badanti Bologna, badanti Modena, ed in molte altre province del Nord Italia.

https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2021/02/anziani-cura-solitudine.jpg 667 1000 Aes Domicilio https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2023/05/Badante-Roma.png Aes Domicilio2020-11-18 10:14:302021-02-18 10:15:51Badante Notturna: Assistenza O Presenza?
anziani badanti conviventi domicilio Roma

Il lavoro domestico: il via alla piattaforma programmatica

da Aes Domicilio

Favorire l’equilibrio dell’occupazione nel settore del lavoro domestico dove è necessario e urgente anche affermare la dignità del lavoro, nel rispetto della Convenzione ILO 189 e dei venti punti del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali adottato il 17 novembre 2017, con proclamazione solenne, da Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione Europea.

E’ questa la finalità della “Piattaforma programmatica degli interventi normativi” essenziali definita dalle Parti Sociali firmatarie della contrattazione nazionale di settore – i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf, e le associazioni datoriali Fidaldo (costituita da Nuova Collaborazione, Assindatcolf, Adld e Adlc) e Domina –  presentata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola, al ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio, al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e al ministero della Famiglia.

Sono cinque le azioni proposte dalle Parti Sociali per restituire dignità al settore; a cominciare dall’adozione del trattamento economico di malattia a carico dell’Inps, compatibile con quelle riservate alla generalità dei dipendenti, e dall’estensione della normativa di tutela della maternità e della genitorialità, comparabili con quelli riconosciuti alla generalità delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri, fino al riconoscimento ai datori di lavoro della deducibilità dal reddito di tutte le retribuzioni corrisposte ai lavoratori domestici e dei contributi obbligatori e all’istituzione di un assegno universale per la non autosufficienza e detraibilità fiscale dei contributi versati per i lavoratori addetti all’assistenza personale di soggetti non autosufficienti, a condizione della corretta applicazione della contrattazione nazionale sottoscritta dalle associazioni comparativamente più rappresentative della categoria.

Prioritario per le Parti Sociali anche l’immediato ripristino dei “Decreti Flussi” annuali, con la previsione di adeguate quote riservate al settore domestico e l’approvazione della c.d. Legge “Ero Straniero”.

Il lavoro domestico interessa 2,5 milioni di famiglie datrici di lavoro e più di 2milioni di lavoratrici e lavoratori colf e badanti, oltre ai 9,5 milioni di cittadini in Italia che usufruiscono delle prestazioni; più dell’88% dell’occupazione è femminile; i lavoratori stranieri sono oltre il 73% e più del 44% sono cittadini Ue; oltre il 45% dell’occupazione è riconducibile al lavoro di cura e assistenza familiare.

La categoria, sottolineano le Parti nel documento congiunto, è al centro dei fenomeni che costituiscono le chiavi di volta del mercato del lavoro e del diritto sociale nel prossimo futuro e dei punti fondamentali degli interventi chiesti all’Italia dalla Commissione Europa: un intervento a largo spettro quello richiesto dall’Istituzione europea, volto all’aumento dell’occupazione femminile e all’inclusione dei migranti, ma anche finalizzato a supportare il graduale invecchiamento della popolazione e a contrastare il lavoro irregolare, fenomeno quest’ultimo ampiamente frequente nel comparto del lavoro domestico dove la quota del lavoro nero e sommerso, con circa 1,2 milioni di lavoratori irregolari, è pari al 60% di tutti i lavoratori occupati nel settore e al 40% del totale dei lavoratori irregolari in Italia.

Le Parti Sociali «vogliono indicare le soluzioni concrete che congiuntamente datori di lavoro e lavoratori, ritengono debbano essere adottate cogliendo la fase emergenziale che si sta attraversando quale occasione per rivedere assetti normativi obsoleti, che non rispondono alle esigenze di milioni di persone coinvolte, famiglie e lavoratrici, nel settore del lavoro domestico». «Soluzioni che, nell’attuale fase – sottolineano – possono essere supportate da risorse nazionali ed europee, essendo riferite a temi portanti sia del PNRR che del New Generation EU». «Soluzioni – concludono – volte a definire la funzione del lavoro di cura in ambito domestico, sussidiaria al welfare pubblico, necessaria a soddisfare compiutamente i bisogni di vita degli anziani, dell’infanzia, della disabilità, dei genitori, al fine di realizzare il necessario equilibrio dei tempi di vita».

AES Domicilio assistenza anziani a domicilio ha a disposizione un grande database di badanti nelle provincia di Roma (badante Roma). Per maggiori informazioni sulle badanti conviventi chiamaci!

https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2021/02/anziani-badanti-conviventi-domicilio.jpg 667 1000 Aes Domicilio https://www.badanteromaaes.it/wp-content/uploads/2023/05/Badante-Roma.png Aes Domicilio2020-10-18 10:10:312021-02-18 10:15:21Il lavoro domestico: il via alla piattaforma programmatica
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