A Roma controlli del fisco su badanti e colf: consigli per i collaboratori domestici
Molte volte ci interroghiamo su come avvengano i controlli del fisco; molte volte ci diciamo: “ma proprio me dovrebbero controllare?”; e poi ancora: “ma come fanno a beccare proprio me – ci sarà sicuramente qualcuno che avrà fatto una segnalazione”.
Ecco: i pensieri che compaiono nella mente possono essere i più disparati e disperati, ma AES DOMICILIO ha deciso di fare maggiore chiarezza su questo aspetto che (purtroppo!) interessa chiunque, anche le badanti conviventi, le badanti ad ore e le badanti di condomio – ma anche colf conviventi e colf ad ore.
In realtà è il comportamento della stessa badante che fa scattare i controlli anti-evasione da parte del Fisco. Una famiglia che provvede a selezionare la colf o badante non agisce come sostituto d’imposta.
In parole povere il badato o anziano che assume il collaboratore domestico (comprese le babysitter) non effettua alcuna ritenuta a titolo di acconto. Inoltre il datore non è obbligato ad inviare il CUD domestici (certificazione unica). Non trattiene le tasse sul lavoratore come fanno le altre categorie di datori di lavoro (edilizia, agricoltura, commercio, ecc.). Ciò permette alla colf di non avere una trattenuta forzosa del reddito. La dichiarazione dei redditi è tuttavia obbligatoria se il reddito complessivo del lavoratore è superiore a 8.150€. L’invio di denaro all’estero (moneygram ad esempio) da parte dei collaboratori domestici stranieri che non presentano dichiarazione dei redditi, o che dichiarano meno, è una delle principali ragione che fa scattare i controlli incrociati da parte INPS ed Agenzia delle Entrate.
Sicuramente uno dei fattori più importanti riguarda proprio il trasferimento di denaro all’estero: questo è un dato che non può passare inosservato, e per quanto vi siano dei sistemi legali che impongono delle trattenute sul denaro guadagnato in Italia da spedire all’estero, tuttavia ci sono altrettanti sistemi di invio di denaro all’estero, praticamente illegali atti ad aggirare l’ostacolo del fisco italiano e dell’Agenzia delle entrate. Dunque ci sentiamo di dire a tutte le badanti di non commettere l’errore di occultare il proprio guadagno affinché un domani non si subiscano delle gravi, anzi gravissime conseguenze.
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