Tag Archivio per: burocrazia badante

Interruzione del Rapporto di Lavoro con la Badante a Roma

Aes Domicilio si è sempre battuta per la contrattualizzazione in regola delle badanti, ricordando alle famiglie di Roma l’importanza di avere in casa una persona assunta in regola, e alla badante l’importanza di lavorare tutelata.

Quindi argomento importante rispetto al contratto è il licenziamento, in particolare trattiamo la modalità di consegna.

Quali sono le modalità di consegna della lettera di licenziamento o di dimissione?

La lettera può essere:

  • spedita tramite raccomandata all’indirizzo di residenza, per conservare una ricevuta di comunicazione; in tal caso si deve indicare che il preavviso parte dal giorno di ricevimento della lettera.
  • consegnata a mano; si consiglia di inserire la frase “raccomandata a mano” nella lettera e di farsi firmare una copia da conservare in caso di contestazione.

Se il lavoratore o il datore si rifiutano di firmare la lettera di licenziamento o di dimissione che cosa si fa?

Questi atti vengono considerati atti recettizi e quindi hanno effetto nel momento in cui i soggetti ricevono la comunicazione, è necessario inviare la lettera tramite posta, o consegnarla a mano, con un testimone, o al giorno d’oggi basta inviarla tramite whatsapp ed attendere la conferma di lettura.

Altro punto da trattare è la necessità di inserire una motivazione nella lettera di licenziamento o di dimissioni.

No, per il contratto di lavoro domestico non è necessario dare una motivazione.

Nel caso si voglia terminare il rapporto subito, il giorno stesso, è possibile.

Infatti si può terminare il rapporto il giorno stesso della consegna della lettera.

In tal caso però spetta l’indennità di mancato preavviso e in particolare:

  • se il lavoratore si dimette senza preavviso dovrà essere detratta dalla sua busta paga finale il preavviso mancato, importo corrispondente alla retribuzione che avrebbe percepito se avesse lavorato per i giorni di preavviso
  • se il datore licenzia senza preavviso dovrà essere aggiunta alla busta paga  finale del collaboratore l’indennità sostitutiva di mancato preavviso che corrisponde alla retribuzione che avrebbe percepito lavorando per il periodo di preavviso dovuto

Ora veniamo ad un punto molto delicato, ovvero il licenziamento per giusta causa.

Molti datori di lavoro domestico sono convinti che il “licenziamento per giusta causa” significhi che il datore ha una “giusta motivazione” per poter risolvere il rapporto di lavoro.

Nei termini del diritto del lavoro “licenziare per giusta causa” significa invece licenziare un collaboratore perché ha messo in atto dei comportamenti talmente gravi da ledere la fiducia tra datore e collaboratore, tali che non sia più possibile proseguire il rapporto di lavoro (si veda art. 2119 codice civile).

Il licenziamento per giusta causa presuppone che vi sia un atto di contestazione disciplinare che prova la causa del licenziamento stesso così grave da non permettere nemmeno temporanea del rapporto di lavoro.

Si tratta di gravissimi inadempimenti degli obblighi contrattuali o di un fatto esterno al rapporto, tali da venir meno la fiducia del datore di lavoro verso il collaboratore e la relativa puntualità nei successivi adempimenti.

Le motivazioni più frequenti riconosciute come giusta causa di licenziamento sono i seguenti:

  • falsa malattia e falso infortunio del dipendente
  • rifiuto ingiustificato e reiterato del dipendente di eseguire la prestazione lavorativa
  • abbandono ingiustificato del posto di lavoro da parte del dipendente e periodo di assenza non giustificato
  • il collaboratore, durante l’esercizio delle sue mansioni,  sottrae beni al datore di lavoro
  • il lavoratore ha una condotta extralavorativa penalmente rilevante e idonea a far venir meno il vincolo fiduciario

 

Vuoi sapere quanto costa una badante? AES Domicilio (assistenza anziani a domicilio) è attiva con le proprie badanti in tutta la Regione Lombardia, in Lazio ed in particolare nelle province di Milano e Roma se cerchi Badanti a MilanoBadante a MonzaBadante a ComoBadante a Lecco e Badante a Roma.

 

bonus badante roma

Roma, Bonus Badanti Contributo Inps 2023 con Contratto Nazionale

Aes Domicilio si è sempre battuta per la contrattualizzazione in regola delle badanti, ricordando alle famiglie di Roma l’importanza di avere in casa una persona assunta in regola e alla badante l’importanza di lavorare tutelata.

Il Bonus Badante è un’agevolazione economica prevista dal governo italiano per sostenere le famiglie che impiegano personale dedicato all’assistenza di anziani o persone con disabilità.

Questo bonus, solitamente concesso in forma di detrazione fiscale, è pensato per aiutare a coprire i costi associati all’assistenza domiciliare, come ad esempio il salario della badante.

Le normative e i requisiti per accedere al Bonus Badante possono variare nel tempo e in base alle leggi vigenti.

Tuttavia, alcuni requisiti comuni includono:

  • Avere un familiare o un convivente non autosufficiente (anziano o persona con disabilità) che richiede assistenza domiciliare
  • Avere assunto una badante con regolare contratto di lavoro e contributi previdenziali
  • Essere in possesso di un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) che rispetti i limiti stabiliti dalla normativa

Il Bonus Badante può essere richiesto attraverso la dichiarazione dei redditi, presentando la documentazione necessaria per dimostrare che si soddisfano i requisiti previsti dalla legge.

In alcuni casi, potrebbe essere richiesto di presentare ulteriori documenti o di compilare moduli specifici.

Si raccomanda di consultare le informazioni aggiornate sul Bonus Badante sul sito del governo italiano o di rivolgersi a un professionista, come un commercialista o un centro di assistenza fiscale, per ricevere supporto nella richiesta del bonus e per verificare i requisiti e le condizioni attualmente in vigore.

Le mansioni di una badante possono variare a seconda delle necessità e delle condizioni della persona assistita, ma in generale possono includere:

  • Aiuto nelle attività quotidiane, come vestirsi, lavarsi, mangiare e muoversi
  • Somministrazione di farmaci e monitoraggio delle condizioni di salute
  • Assistenza nelle terapie di riabilitazione e fisioterapia, se necessario
  • Svolgimento di piccole faccende domestiche, come la pulizia, la cucina e la spesa
  • Fornire supporto emotivo e compagnia, specialmente se la persona assistita vive da sola o ha una limitata rete sociale
  • Collaborazione con professionisti sanitari, come medici e infermieri, per seguire il piano di cura stabilito

Sarà introdotto un limite orario minimo di circa 20 ore settimanali di lavoro domestico per ottenere l’intero ammontare del bonus, mentre il bonus sarà ridotto proporzionalmente per contratti di lavoro più brevi.

L’importo minimo del bonus dovrebbe essere di 1.549,36 euro all’anno, che è la cifra già detraibile fino a quest’anno in dichiarazione dei redditi.

 

Per leggere altri approfondimenti sulle agenzie di badanti, oppure se vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante e quali sono tutti i passaggi burocratici da rispettare, contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lombardia, in Lazio ed in particolare nelle province di Milano e Roma se cerchi Badanti a Milano, Badante a Monza, Badante a Como, Badante a Lecco e Badante a Roma.

 

controllo salute badante roma

Roma, Controlli Inail sullo Stato di Salute delle Badanti : Stop al Lavoro In Nero!

Riportiamo anche a Roma che, pur se ancora poco chiaro, all’interno del nuovo Decreto Lavoro per tutto il 2023 ci saranno maggiori sgravi contributivi dedicati alle badanti.

Le novità emergono dalla bozza del nuovo testo, che comprende per l’appunto un aumento degli sgravi contributivi e previdenziali dedicato ai collaboratori domestici.

L’obiettivo è quello di tentare di contrastare il lavoro in nero incrementando la quota di costi previdenziali e assistenziali che i datori di lavoro possono dedurre dal reddito complessivo ai fini Irpef.

Nello specifico all’articolo 34 del nuovo testo (anticipato da Il Sole 24 Ore), che affronta il capitolo dei lavoratori domestici, si parla di aumento del tetto dello sconto fiscale per chi paga i contributi alle badanti, ma anche dell’estensione della sorveglianza sanitaria.

Il tetto alla deduzione Irpef dal reddito complessivo del costo pagato nel corso dell’anno dalle famiglie per i contributi previdenziali versati in relazione agli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare sale dagli attuali 1.549,37 a 3.000 euro.

La legge prevede già che le badanti abbiano diritto a indennità relative all’assicurazione per malattie professionali e infortuni.

Una quota dei contributi versati all’Inps riguarda anche l’assicurazione Inail.

Ma cambia poiché verrà estesa a tutti i lavoratori domestici: anche per questi dipendenti pertanto l’Inail potrà procedere con una visita medica preventiva.

La periodicità di questi accertamenti, qualora non prevista, viene stabilita, di norma, in una volta l’anno.

La visita medica, inoltre potrà essere richiesta anche dal lavoratore per valutare le condizioni di salute e se queste sono suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta.

Non ci sarà nessun onere per le famiglie: alle visite mediche provvede, come detto, l’Istituto nazionale per l’assicurazione sul lavoro attingendo dalle proprie risorse.

Il che significa che per i datori di lavoro e dunque per le famiglie non ci saranno costi nello gestire le visite mediche preventive o quelle periodiche di controllo sulla verifica dell’idoneità alla prestazione di lavoro del collaboratore domestico.
Da questo deduciamo un interessamento al lavoro in nero, poiché recandosi all’interno delle famiglie sarà sempre più difficile poter operare in maniere illegale; e questo non solo per la singola badante che si offre alla famiglia, ma anche per le cooperative/associazioni che prendono personale con contratti irregolari e li mandano dalle famiglie ignare che ciò che firmano non è il contratto nazionale dei collaboratori domestici.

Aes Domicilio insiste molto sull’argomento, perché soltanto il lavoro regolare permette una sicurezza sia alla badante che alla famiglia.

 

Vuoi sapere quanto costa una badante? AES Domicilio (assistenza anziani a domicilio) è attiva con le proprie badanti in tutta la Regione Lombardia, in Lazio ed in particolare nelle province di Milano e Roma se cerchi Badanti a MilanoBadante a MonzaBadante a ComoBadante a Lecco e Badante a Roma.

 

periodo prova badante roma

Il Periodo di Prova della Badante a Roma

Come prima cosa vogliamo ricordare anche a Roma che la badante assunta in modo regolare con il Ccnl dei collaboratori domestici ha il periodo di prova, ma è assunta dal primo giorno di lavoro: di conseguenza non c’è nessuna conferma o nessun cambio di contratto superata la prova stessa.

Certo come vedremo in seguito la prova è il periodo durante il quale sia il datore di lavoro, sia il collaboratore domestico, possono decidere di interrompere il rapporto senza preavviso e senza fornire motivazione.

Per essere valido, tuttavia, il periodo di prova deve essere messo per iscritto nella lettera di assunzione che deve essere sottoscritta prima o al massimo contestualmente l’inizio del rapporto di lavoro.

Il periodo di prova è valido solo se tutte queste condizioni sono verificate:

a) la badante deve aver sottoscritto la lettera di assunzione, con la precisazione del periodo di prova, prima o al massimo contestualmente l’inizio del rapporto di lavoro

b) non deve essere stato svolto un periodo precedente “fuori regola”, le cosidette “prove”, verifiche, etc. non sono ammesse in caso di giudizio

c) la badante non deve essere stato in forza presso lo stesso datore di lavoro precedentemente per lo svolgimento di mansioni analoghe

d) deve avere svolto le mansioni precisate nella lettera di assunzione

Il datore di lavoro, per recedere dal contratto durante il periodo di prova, e quindi senza preavviso, dovrà aver dato la possibilità al lavoratore di dimostrare le proprie capacità per le quali è stato assunto.

La decorrenza del periodo di prova è sospesa in caso di malattia, infortunio sul lavoro e malattia professionale.

Nel caso in cui il rapporto di lavoro domestico sia a tempo determinato il periodo di prova, per elaborazione giurisprudenziale, non dovrebbe superare un sesto del totale della durata del rapporto.

Esempio: un’assunzione per tre settimane potrà riportare come massimo un periodo di prova di 3 giorni.

 

Per leggere altri approfondimenti sulle agenzie di badanti, oppure se vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante e quali sono tutti i passaggi burocratici da rispettare, contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lombardia, in Lazio ed in particolare nelle province di Milano e Roma se cerchi Badanti a Milano, Badante a Monza, Badante a Como, Badante a Lecco e Badante a Roma.

 

documenti assunzione roma

Roma: Documenti Necessari per Assumere la Badante

Ricordiamo ai cittadini di Roma che la prima cosa da fare appena conosciamo una badante e la nostra intenzione è di assumerla, ovviamente in regola, è verificare i documenti perché possono essere diversi in caso di badante italiana oppure badante straniera.

Se la badante è italiana, il documento identificativo richiesto per l’assunzione è una carta d’identità valida ed il codice fiscale.

Se la badante è straniera il documento identificativo che deve avere, oltre eventualmente alla carta d’identità ed al passaporto, è un permesso di soggiorno valido.

I lavoratori extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno e residenti in Italia possono essere assunti con qualsiasi tipo di contratto di lavoro.

Quindi per assumere una badante extracomunitaria occorre controllare che sia possesso di valido permesso di soggiorno: valido perché non dovrà essere scaduto, o se scaduto in fase di rinnovo con regolare ricevuta.

Vediamo quali sono i tipi di permesso di soggiorno: per motivi di lavoro (non stagionale), per motivi familiari, per motivi di studio, per asilo politico, per motivi umanitari, protezione sociale, assistenza minore (ex art. 31), per vittime di violenza domestica, per calamità, per atti di particolare valore civile.

Per fare un riassunto la badante extracomuntaria in regola sul territorio nazionale per l’assunzione ci deve fornire i seguenti documenti:

  1. Documento di identità valido (passaporto, carta di identità)
  2. Codice Fiscale
  3. Permesso di soggiorno
  4. Diplomi o attestazioni professionali, se ne possiede

Se la badante invece non è in regola sul territorio nazionale, il datore di lavoro deve procedere con la regolarizzazione al fine di assumere la badante e farle conseguire un titolo di soggiorno valido.

Il datore di lavoro domestico che assume una badante extracomunitaria senza permesso di soggiorno o con permesso di soggiorno scaduto o revocato rischia una multa pari a 5.000 euro per ogni lavoratrice occupata irregolarmente e la reclusione da 6 mesi a 3 anni ai sensi dell’art. 22, comma 12 del D.Lgs. 286/98.

 

  • LAVORATORE (CITTADINO ITALIANO – COMUNITARIO O NEOCOMUNITARIO) – DOCUMENTO D’IDENTITA’ IN CORSO DI VALIDITA’ – CODICE FISCALE
  • LAVORATORE (EXTRACOMUNITARIO) CON PERMESSO – DOCUMENTO D’IDENTITA’ IN CORSO DI VALIDITA’ – CODICE FISCALE – PERMESSO O CARTA DI SOGGIORNO – RICEVUTA POSTA ASSICURATA PER RINNOVO SE IL PERMESSO O CARTA SONO SCADUTI
  • LAVORATORE (EXTRACOMUNITARIO) CON REGOLARIZZAZIONE / SANATORIA – DOCUMENTO D’IDENTITA’ IN CORSO DI VALIDITA’ – CODICE FISCALE – NULLA OSTA RILASCIATO DALLA PREFETTURA – CONTRATTO DI SOGGIORNO RILASCIATO DALLA PREFETTURA – RICEVUTA POSTA ASSICURATA PER RILASCIO PERMESSO

 

Se cerchi una badante, affidati ad AES Domicilio, agenzia di selezione badante in 24 ore. Disponiamo di tariffe badanti estremamente competitive e siamo attivi su tutta la Lombardia, in Lazio e in particolare nelle province di Milano e Roma se cerchi Badanti a Milano, Badante a Monza, Badante a Como, Badante a Lecco e Badante a Roma.

 

piano anziani roma

Roma, il Piano Anziani del Governo

Anche a Roma facciamo presente che tra le varie misure previste dallo Stato per aiutare gli anziani  a gestirsi al proprio domicilio, con l’aiuto di badanti, è stato creato il ddl anziani.

La viceministro al Lavoro e alle Politiche sociali parla di un patto per la terza età che attua la ‘missione 5, componente 2, riforma 2’ del Pnrr.

L’obiettivo del provvedimento è assicurare il diritto di “continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio” e di semplificare e integrare “le procedure di valutazione della persona anziana non autosufficiente”.

Il testo prevede misure a favore dell’invecchiamento attivo e dell’inclusione sociale, anche con forme di coabitazione solidale e intergenerazionale.

“È prioritario introdurre un nuovo welfarespiega Bellucci L’Italia è la prima in Ue e la seconda nel mondo, dopo il Giappone, per numero di anziani”.

Proprio per questo l’impegno principale è sviluppare una rete di protezione domiciliare:

“La casa è il luogo di cura e di assistenza, laddove possibile, ma nel nostro Paese siamo ancora molto indietro. Non è un caso che un milione e trecentomila ricoveri di anziani in ospedale, su cinque milioni, siano impropri: vanno al pronto soccorso perché non hanno alternative. Per questo nel disegno di legge immaginiamo un welfare di prossimità”.

I numeri rendono evidente la sfida: gli over 65 che beneficiano dell’assistenza domiciliare sono, secondo Italia Longeva, il 2,7%, meno di 3 su 100, a fronte di valori europei che oscillano dal 7 al 20%.

“Avere cura degli anziani significa avere cura di tutti noi e del futuro di ognuno” sottolinea la viceministra Bellucci che spiega come il Patto definisca “una specifica governance nazionale delle politiche in favore della popolazione anziana” che avrà il compito di coordinare gli interventi.

Tra questi, quelli per la prevenzione della fragilità, anche mettendo in campo interventi a favore dei caregivers familiari.

Saranno migliorati pure gli strumenti di sostegno economico che si incroceranno con progetti di rigenerazione urbana.

“Non abbiamo puntato su bonus o spot ma su una riforma strutturale che abbia cura dei nostri anziani”, conclude Bellucci.

Quanto ai benefici economici, l’indennità di accompagnamento viene trasformata nella prestazione universale per la non autosufficienza e la possibilità di riceverla continua a dipendere dal bisogno di assistenza dell’anziano indipendentemente dalle sue condizioni economiche.

Oggi tutti i percettori di indennità ricevono la stessa cifra (527 euro mensili) che rappresenterà il livello minimo della prestazione.

Il suo ammontare sarà graduato al rialzo per chi ha più bisogno di assistenza.

I beneficiari possono scegliere tra due opzioni: un contributo economico senza vincoli d’uso, come è oggi per l’indennità o la fruizione di servizi alla persona da gestori privati, pubblici o badanti regolarmente assunte e in questo secondo caso si ha una maggiorazione dell’importo.

 

Se cerchi una badante, affidati ad AES Domicilio, agenzia di selezione badante in 24 ore. Disponiamo di tariffe badanti estremamente competitive e siamo attivi su tutta la Lombardia, in Lazio e in particolare nelle province di Milano e Roma se cerchi Badanti a Milano, Badante a Monza, Badante a Como, Badante a Lecco e Badante a Roma.

 

spese rimpatrio badante roma

Roma, la Famiglia e le Spese di Rimpatrio della Badante

Roma: l’art. 5 bis, comma 1, lettera b) del Testo Unico sull’Immigrazione (D.L.vo 25 luglio 1998, n. 286) prevede che il datore di lavoro formalizzi l’impegno al pagamento delle spese di viaggio per il rientro del lavoratore nel paese di provenienza.

Purtroppo però nessuno avrà delle risposte precise se questo accade realmente perché queste purtroppo non ci sono.

 

La norma infatti contiene solo le poche righe di cui sopra da cui discende che la garanzia (l’impegno al pagamento delle spese di viaggio) dovrà essere inserita in ogni contratto di soggiorno sia per chi deve rinnovare il permesso di soggiorno sia per chi deve semplicemente costituire un nuovo rapporto di lavoro durante la validità del proprio permesso di soggiorno e – al di fuori di qualsiasi previsione normativa – persino per chi è arrivato in Italia prima dell’emanazione del regolamento di attuazione (Decreto del Presidente della Repubblica 18 ottobre 2004, n.334 – “Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, in materia di immigrazione”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 33 (supplemento ordinario n. 17/L)), con regolare permesso di soggiorno tuttora in corso di validità, e sta semplicemente proseguendo il suo rapporto di lavoro.

 

Altra domanda da porsi è a quale rientro si fa riferimento?

Non si capisce a quale rientro si faccia riferimento, se a quello definitivo o a quello temporaneo.

Verosimilmente, si fa riferimento al rientro definitivo nel paese di provenienza.

Questo lo diciamo tenendo anche presenti gli slogan elettorali che, prima dell’approvazione della legge Bossi – Fini (L. 30 luglio 2002, n. 189), sostenevano proprio questo concetto, ovvero quando un lavoratore non farà più comodo dovrà essere cacciato via e sarà il datore di lavoro a dover pagare le spese di rientro.

Ma se parliamo di un rientro spontaneo possiamo immaginare che in questa ipotesi egli abbia diritto di farsi pagare le spese dal datore di lavoro?

Nel caso di espulsione o rientro coattivo del lavoratore la questura competente per territorio – che potrebbe essere completamente diversa da quelle competenti in relazione ai luoghi di lavoro dell’interessato – si rivolge al datore di lavoro per far pagare le spese?

Finora ciò non si è chiarito.

L’attuazione della legge Bossi Fini – che ha accelerato e aumentato le espulsioni – non ha visto finora disturbare nessun datore di lavoro.

In altre parole quando le Prefetture adottano il provvedimento di espulsione e le questure lo eseguono per pagare il biglietto aereo o comunque per attuare l’espulsione dal territorio italiano si attinge a tutt’altri fondi rispetto al portafogli dei datori di lavoro.

Quindi dobbiamo immaginare che questa garanzia di pagamento delle spese di rimpatrio non sia realmente operativa nel caso di rimpatrio coattivo ovvero nel caso di espulsione.

Se allora questa garanzia per il pagamento delle spese di rimpatrio coatto non funziona – come non ha funzionato fino adesso a distanza di tre anni dall’entrata in vigore della legge Bossi Fini – forse dovrebbe funzionare per il rimpatrio volontario quando fosse il lavoratore a decidere di tornare definitivamente nel proprio paese?

Sarebbe curioso assistere ad una controversia tra lavoratore e datore di lavoro per vedere se effettivamente lo spirito della norma è questa, cioè garantire una sorta di previdenza integrativa al lavoratore immigrato, un bonus a carico del datore di lavoro per le spese di rimpatrio definitivo.

Chissà forse anche per i familiari e non solo per se stesso!

Ora però, per motivi d’immagine, questa disposizione è stata ripresa gettando in pasto al pubblico la finta sicurezza del pagamento delle spese di rimpatrio, ma nella pratica, come giustamente si chiede il datore di lavoro che ci ha mandato il quesito, questa disposizione risulta e risulterà pacificamente impraticabile.

 

Se cerchi una badante, affidati ad AES Domicilio, agenzia di selezione badante in 24 ore. Disponiamo di tariffe badanti estremamente competitive e siamo attivi su tutta la Lombardia, in Lazio e in particolare nelle province di Milano e Roma se cerchi Badanti a Milano, Badante a Monza, Badante a Como, Badante a Lecco e Badante a Roma.

 

badante in nero roma

Roma, Indagine : 7 Famiglie su 10 prendono Badanti In Nero! Attenzione!

La ricerca della badante da parte delle famiglie italiane e di Roma è un fenomeno rigorosamente “fai da te”, nel senso che si ricorre al caro, vecchio passaparola tra conoscenti.

Le famiglie fanno da sole: la carenza di intermediazione nei servizi domestici e nell’assistenza.
Nella ricerca delle badanti , le famiglie tendono ad adottare una logica di prossimità.

La percentuale delle famiglie che ricorre agli strumenti di assistenza pubblica dedicati al sostegno delle persone in condizioni di non autosufficienza sono poco meno della metà delle famiglie in cui sono presenti anziani bisognosi o persone non autosufficienti.

Sappiamo che lo stato può garantire alcuni aiuti alle famiglie:

  • tra gli strumenti più utilizzati c’è l’indennità di accompagnamento (42,1%), mentre le altre tipologie restano tutte sotto la soglia del 10%.
  • L’assistenza domiciliare integrata – un complesso di attività sanitarie e socio-assistenziali offerte a domicilio sulla base di un programma personalizzato, che si pone in alternativa al ricovero in ospedale e permette alle persone non autosufficienti di restare in famiglia – è stata indicata dall’8,2%.
  • Solo il 3,9% accede all’assistenza domiciliare programmata, un servizio che il medico di medicina generale effettua presso il domicilio di un paziente.

Sicuramente le famiglie per il loro caro da assistere si adoperano in ogni modo, assumendo la badante indipendentemente dall’aiuto pubblico.

Un sostegno economico dello stato, diretto e mirato a contenere i costi del personale domestico si riuscirebbe non solo nell’intento di aiutare i datori, come loro stessi chiedono, ma anche a rendere più attrattivo il settore, richiamando più personale e maggiormente qualificato.

 

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.

 

contratto badante roma

Roma, cosa cambia nel Contratto Nazionale delle Badanti

Anche a Roma il lavoro di badante regolarmente tracciato segue le direttive del CNNL dei collaboratori domestici.

C’è chi ha sempre lavorato in regola e quindi molte famiglie e associazioni hanno assunto in regola, ma per tutelare al meglio le badanti il 13 agosto 2022 è entrato in vigore il decreto legislativo n. 104 del 27 giugno 2022, denominato decreto Trasparenza, che recepisce la direttiva Ue 2019/1152 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019 in tema di trasparenza dei contratti di lavoro.
L’articolo 1 al comma 3 estende l’ambito di applicazione del Decreto ai lavoratori domestici.

Nella lettera di assunzione di colf e badanti, nonché degli altri lavoratori domestici, andranno indicati in base a quanto previsto dall’articolo 4 del Decreto:

  • Identità delle parti
  • Luogo di lavoro
  • Titolo, livello, natura o categoria dell’impiego attribuito al lavoratore ovvero una breve descrizione del lavoro
  • Data di inizio del rapporto e, se trattasi di rapporto a tempo determinato, la data di fine o la durata prevista dello stesso
  • Durata e condizioni del periodo di prova, se previsto
  • Diritto alla formazione erogata dal datore di lavoro, se previsto
  • Durata delle ferie, nonché degli altri congedi retribuiti cui ha diritto il lavoratore
  • Procedura e preavviso in caso di dimissioni e di licenziamento
  • Retribuzione iniziale (precisando minimo tabellare, superminimo, indennità ed altri elementi costitutivi)
  • Modalità di pagamento
  • Programmazione dell’orario di lavoro, come la durata normale della giornata o della settimana lavorativa
  • Contratti collettivi che disciplinano il rapporto di lavoro
  • Identità delle istituzioni che si occupano di sicurezza sociale
  • Retribuzione

Una delle principali novità riguarda la retribuzione atteso che il datore di lavoro non dovrà più solo indicare il compenso pattuito, ma bisognerà indicare anche i suoi elementi costitutivi, quindi il minimo tabellare, il superminimo, le indennità, oltre alle modalità di versamento (contanti o bonifico) e il periodo di pagamento.

 

Vuoi sapere quanto costa una badante? AES Domicilio (assistenza anziani a domicilio) è attiva con le proprie badanti in tutta la Regione Lombardia, in Emilia-Romagna, in Lazio ed in particolare nelle province di Milano, Modena, Bologn e Roma se cerchi Badanti a MilanoBadante a MonzaBadante a ComoBadante a LeccoBadante ModenaBadante Bologna e Badante a Roma.

 

contratto badanti roma

Roma, Novita’ sulla Regolarita’ del Contratto Badanti

Sappiamo che esistono molte badanti competenti perché magari hanno esperienza nel loro paese di origine, perché sono medici, infermieri o badanti.

Capita che sia necessario anche a Roma regolarizzare una badante senza permesso di soggiorno

Innanzitutto sappiamo che le badanti sono principalmente di origine straniera e in questi casi, ancora prima di parlare di assunzione della badante o di contratto per badanti, è necessario che la badante che si trova in territorio italiano, sia in regola.

Una badante extracomunitaria può essere infatti assunta solo se in possesso di un titolo di soggiorno valido per lo svolgimento dell’attività lavorativa.

Attenzione a questo passaggio perché se si assume un cittadino extracomunitario senza permesso di soggiorno o con permesso di soggiorno scaduto o revocato si rischia una multa pari a 5.000 euro per ogni lavoratore occupato irregolarmente e la reclusione da 6 mesi a 3 anni ai sensi dell’art. 22, comma 12 del D.Lgs. 286/98.

Negli anni  un gran numero di collaboratrici familiari sono state regolarizzate tramite il decreto flussi o le regolarizzazioni, come è avvenuto con  l’emersione del 2020.

Il decreto flussi è l’atto normativo con il quale il Ministero dell’Interno stabilisce quanti stranieri possono entrare in Italia per lavoro.

Il decreto riguarda stranieri che si trovano ancora nei loro paesi di origine e non chi si trova già sul nostro territorio senza permesso di soggiorno.

Quindi riguarda l’ingresso più che la regolarizzazione.

Ciò che si deve fare è presentare telematicamente la domanda e se si è in  possesso dei requisiti richiesti, si otterrà un nulla osta al lavoro.

Con il nulla osta, la badante nel suo paese di origine ottiene un visto d’ingresso per motivi di lavoro e in questo modo entrerà in Italia da regolare.

Se invece la tua badante si trova già in Italia ma non è ancora regolarizzata, si deve procedere con un’altra via.

La regolarizzazione, o sanatoria, o emersione (come Il Decreto Rilancio datato 13 maggio 2020)   prevede la regolarizzazione di cittadini stranieri e di lavoratori irregolari come le badanti presenti su territorio italiano.

E’ necessario  controllare  la presenza dei requisiti richiesti dal Ministero, sia per il datore di lavoro ma anche per  la badante, altrimenti si rischia il rigetto della domanda e  di conseguenza la perdita di una importante opportunità di regolarizzazione , oltre che di denaro, in quanto viene richiesto il pagamento di un contributo forfettario.

 

AES Domicilio assistenza anziani a domicilio ha a disposizione un grande database di badanti nelle province del Nord Italia e in Lazio. Per maggiori informazioni sulle badanti conviventi… chiamaci! Siamo una referenziata Agenzia, con tariffe badanti estremamente competitive, attiva in tutta la Lombardia, in Emilia-Romagna, in Lazio e in particolare nelle province di Milano, Modena, Bologna e Roma, se cerchi Badanti a Milano, badante Monza, Badante Como, Badante Lecco e Badante a Roma.