Come si Usa il Montascale, a Roma la Storia della Badante Nina
Trattiamo in questo articolo di uno strumento importante per molti anziani che vivono in case grandi o su più piani.
Lo strumento che sappia gestire ed utilizzare anche la badante di Roma che si prende cura della persona è il montascale.
Il montascale o servoscala è un impianto per il sollevamento ed il trasporto di persone per salire scale o superare barriere architettoniche.
Esistono vari tipi di montascale a seconda della conformazione del luogo di installazione:
- montascale rettilinei per rampe uniche (scale dritte o rettilinee)
- montascale curvilinei per scale multi rampa, anche a chiocciola, che seguono tutto il percorso della scala
- montascale fissi si compongono dei seguenti elementi: la poltroncina, il sistema di accensione e comando (solitamente posizionato sul bracciolo), i dispositivi di sicurezza (ad esempio i sensori che fermano il movimento in presenza di ostacoli e la chiave che impedisce un uso non autorizzato del montascale), il telecomando per il comando a distanza del funzionamento
- montascale di tipo mobile richiedono l’ausilio di una persona che lo guidi ma ha il vantaggio di poter essere facilmente trasportato da un immobile ad un altro
Raccontiamo la storia di Nina, badante che si appresta a prendere servizio presso una signora sola che utilizzava il montascale.
La badante era una donna gentile e premurosa che aveva dedicato la sua vita ad aiutare gli anziani a vivere una vita dignitosa e indipendente.
Anna era una donna affascinante e vivace, ma stava lottando con la limitazione fisica a causa dell’età avanzata.
Aveva bisogno di assistenza per spostarsi tra i vari piani della sua casa. Per questo motivo, aveva installato un montascale che le permetteva di salire e scendere le scale in totale sicurezza.
Un giorno, mentre Nina aiutava Anna a salire sul montascale per raggiungere il suo studio al piano superiore, Anna iniziò a raccontare una storia che aveva tenuto nascosta per molto tempo.
Sembrava che fosse il momento giusto per condividere quel segreto.
“Nina, voglio dirti qualcosa che non ho mai condiviso con nessun altro” disse Anna con un tono di voce serio.
“Quando ero giovane, ho avuto una grande passione per la pittura. Amavo dipingere e passavo ore nella mia stanza, immersa nei colori e nei pennelli. Era il mio rifugio segreto.”
Nina ascoltava attentamente, meravigliandosi di scoprire questo lato nascosto di Anna.
“Ma perché non hai mai continuato a dipingere?”
“La vita ha preso una piega diversa” rispose Anna con un sospiro.
“Sono diventata una madre e poi una nonna. Mi sono dedicata alla mia famiglia e ho messo da parte la mia passione per la pittura. Ma credo che sia giunto il momento di riprendere ciò che ho tanto amato.”
Nina sorrise e incoraggiò Anna a seguire il suo cuore.
“Se senti che è il momento di riprendere la tua passione, allora devi farlo. La pittura ti ha reso felice in passato, e meriti di trovare la gioia in ciò che ami.”
Quella conversazione segnò l’inizio di una nuova avventura per la signora e la badante.
Nina e Anna si misero alla ricerca di un piccolo studio d’arte da allestire nella casa.
Trovarono uno spazio accogliente vicino alla finestra, dove la luce del sole illuminava delicatamente la stanza.
Maria acquistò colori, pennelli e tele preparando tutto il necessario per il ritorno di Anna nel mondo dell’arte.
La pittura riportò una gioia e una soddisfazione nella vita di Anna, ma fu anche una fonte di ispirazione per gli altri.
Le persone vedevano in lei un esempio di coraggio e determinazione nel seguire le proprie passioni, indipendentemente dall’età.
Un giorno, Anna si avvicinò a Nina con un sorriso radioso sul volto.
” Grazie per avermi aiutato a riprendere la mia passione per la pittura. Non avrei mai pensato di poterlo fare, ma tu mi hai dato la fiducia di provare. La mia vita è più ricca e gratificante grazie a te.”
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