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anziano e badante roma

Non Accettare la Badante, Cosa Fare se l’Anziano di Roma fa i Capricci

Ci sono anziani a Roma che, una volta conquistata la fiducia in questa misteriosa figura che, da un giorno all’altro, entra nella loro vita e inizia a star loro attaccata come un francobollo, in poco tempo diventano zii o nonni della loro badante  a Roma, sono felici della sua presenza e a volte, ahimè, diventa figlia, confessore, balia… a volte un sogno di cui innamorarsi a qualche livello.

In altri casi, invece, l’anziano non vuole proprio saperne, diventa perfino sadico verso questa persona: pretende molto più di quanto veramente gli occorra, vuole una cosa per pranzo e, quando ce l’ha, non vuole saperne e la butta via, vuole essere cambiato o portato in bagno, anche se non ne ha alcun bisogno.

Peggio ancora quando dovrebbe fare degli esercizi e si rifiuta, finendo per peggiorare le sue condizioni.

Parlavamo della complicità tra famiglia e badante, ecco, questo è proprio il caso classico in cui è necessario prendere l’anziano e metterlo di fronte al suo comportamento e alle conseguenze sugli altri e su se stesso.

Servirà? O l’assistito si mostrerà ancora più cocciuto e capriccioso?

Naturalmente non c’è una risposta unica, poiché ogni persona è un mondo a sé, con reazioni individuali, ma spesso l’impuntatura scapperà.

L’anziano accuserà la badante di non capirlo, di trattarlo male, di essere pedante, se non addirittura prepotente ed è difficile capire, di primo acchito, fin dove possa essere vero o meno.

Anche in questo caso, ogni individuo è un caso a sé, questo vale per l’anziano, ma anche per la badante: non è possibile escludere a priori che una badante possa trattare davvero male un anziano, anche se le probabilità sono minime, almeno con una professionista seria.

Ci si trova a doversi districare tra Scilla, il congiunto, e Cariddi, la badante, anzi, la necessità dell’anziano di avere la badante e spesso sarà davvero difficile: bisognerà mettersi d’impegno, presenti i familiari e la badante con l’anziano, osservare, studiare ogni sfumatura e sperare di aver capito la situazione fino in fondo.

Se la badante è convivente, avrà sott’occhio la situazione sempre e le sarà piuttosto facile controllare che l’assistito si lavi, mangi, beva quello che gli viene preparato, mentre è molto più complicato quando la badante arriva, prepara il pranzo, le medicine da prendere, le bottiglie di acqua o di tè, e poi lascia la casa: questa situazione rende difficile mantenere un controllo costante.

Appena solo, l’anziano potrebbe buttare via il cibo e l’acqua con conseguenze che non è difficile immaginare e il rischio è che la colpa cada sulla persona che lo segue.

La disidratazione e la mancanza di molti elementi nutritivi, portano a stati allucinatori, perdita del controllo delle emozioni e reazioni a catena che fanno peggiorare drasticamente non solo la salute dell’anziano, ma anche il suo stato psicologico, estremizzando la situazione.

E vero, non è un caso ordinario, questo, ma non è neppure così raro come si potrebbe pensare.

Non grave come appare, in genere è sufficiente una buona reidratazione (possibilmente in flebo, e qui ci vorrà il medico curante o un paio di giorni di ricovero), una altrettanto buona nutrizione e l’assistito tornerà come nuovo, probabilmente anche più ben disposto verso chi lo assiste.

A volte, però, questo diventa un vero e proprio ricatto, si rischia un effetto yo-yo, per cui ci saranno giorni di rifiuto del cibo, dell’acqua e di lavarsi, poi una breve cura per poi trovarsi da capo.

Il consiglio è di farsi assistere da uno psicologo, almeno da un counselor, per poter evitare un trasferimento in struttura.

Se l’anziano sta bene, molto meglio di quanto voglia far credere…

Si sta parlando, in questa sede, di pazienti non affetti da patologie degenerative che potrebbero alterarne il comportamento, mentre i casi più specifici verranno affrontati più avanti.

Se il congiunto ha bisogno di aiuto ma non lo accetta, è necessario affrontare l’argomento con tatto e delicatezza, cercando di comprendere le ragioni del genitore, il motivo per cui sia così riluttante a farsi aiutare.

Per questo, a volte, diventa necessario fingere che la badante sia un’amica, una persona lì per una sera, ad esempio, perché l’anziano non debba cenare da solo e avere un po’ di compagnia.

Così sarà più facile: ho qualcuno con cui chiacchierare e guardare la tele, stasera, ma non mi sento invaso.

Gradualmente diventerà più facile l’inserimento, questo sarà un buon punto di partenza, si valuteranno attentamente gli aspetti della vita quotidiana nei quali c’è bisogno di aiuto, in modo da incoraggiare l’anziano nel processo di accettazione.

Prendersi cura di una persona anziana è una sfida che prosciuga energie fisiche ed emotive, soprattutto quando non vuole farsi aiutare e, se sempre ogni caso è complesso, è anche una situazione piuttosto comune.

Si è già citata la difficoltà di accettare la propria fragilità, la vecchiaia che rende “bisognosi”, che toglie prontezza e autonomia e si è accennato a quanto questo sia spesso umiliante, per chi vive questa situazione, e fa paura.

Molti anziani non riescono ad accettare di non essere più come prima, non si riconoscono in quella persona che dimentica di spegnere il fuoco sotto un pentolino, per esempio, o che ha bisogno del pannolone per andare a dormire.

È faticoso accettare questo cambiamento, e ancor di più è faticoso rinunciare alla propria indipendenza.

L’anziano sa che non sarà solo per un periodo, come se si trattasse di una gamba rotta, per esempio.

Quando l’indipendenza se ne va, è per sempre.

La malinconia di questa verità è immaginabile solo per chi la vive.

A volte l’anziano accetta quasi con sollievo un aiuto, a volte scatena sulla persona che gli mette davanti agli occhi i suoi limiti tutta la sua rabbia.

Accettare una badante significa anche rinunciare non solo all’indipendenza, ma alla privacy, alla propria routine, per adattarsi a quella nuova.

Così, l’anziano è inghiottito da un turbinio di emozioni negative, si sente più vulnerabile di quanto la famiglia immagini, si sente un peso, non più utile e pensa a quanto i suoi dovranno sborsare per la sua assistenza, se non dovesse bastare la pensione.

E se la pensione è sufficiente, l’anziano soffrirà pensando di non poter lasciare niente ai nipoti, un giorno.

 

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Roma: la Legalità nell’assunzione della Badante, Evitate il Nero!

Avere badanti a Roma in nero, ossia non registrate ufficialmente e pagate senza adeguato rispetto delle leggi sul lavoro, è un problema significativo per varie ragioni.

Sia il datore di lavoro che la badante potrebbero affrontare sanzioni legali se scoperti.

Soprattutto il datore potrebbe essere multato o, in alcuni casi, potrebbe persino affrontare accuse penali.

Le badanti in nero non godono dei diritti e delle protezioni legali che sono garantite ai lavoratori registrati, che tra le altre cose possono includere l’accesso a cure mediche, ferie pagate, ore di lavoro regolamentate e un salario minimo, il rischio può anche essere quello di sfruttamento e condizioni di lavoro ingiuste.

Poi in caso di infortunio sul lavoro, la badante non avrebbe diritto a un’assicurazione che copra le spese mediche o la perdita di reddito.

La badante in nero non avrebbe diritto a contributi previdenziali, cosa che può essere problematica in futuro quando, per esempio, sarà in età da pensione.

Si sa che l’impiego di badanti in nero contribuisce all’economia sommersa e all’evasione fiscale, il che è dannoso per la società nel suo complesso poiché riduce le risorse disponibili per i servizi pubblici.

Per tutte queste ragioni, è importante che tutti i lavoratori, comprese le badanti, siano adeguatamente registrati e retribuiti in conformità con le leggi sul lavoro.

Bisogna sapere che assumere una badante richiede una serie di passaggi che comprendono la definizione delle esigenze del lavoratore, l’assunzione legale e il rispetto dei diritti del lavoratore.

Prima di tutto, è importante capire bene quali sono le esigenze della persona che ha bisogno di assistenza.

Questo include il tipo di assistenza (assistenza personale, pulizia, cucina, ecc.), l’orario di lavoro (part-time, full-time, live-in, ecc.), e le competenze particolari che potrebbero essere necessarie (come l’esperienza nel gestire particolari condizioni mediche).

È necessario verificare che la badante abbia tutti i documenti necessari per lavorare legalmente, come carta identità, codice fiscale, e permesso di soggiorno qualora sia extracomunitaria.

 

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Consigli su dove e come Passeggiare con Anziano in Carrozzina a Roma

Tra i compiti che svolge la badante a Roma vi è anche quello di gestire la quotidianità della persona da assistere e tra le cose che fa una badante c’è anche la possibilità di passeggiare con un anziano.

Un anziano può trovarsi su una carrozzina e ancora di più in questi casi passeggiare può essere un’esperienza gratificante e benefica sia per la persona anziana che per la badante stessa.

È un’opportunità per godersi l’aria aperta, l’esercizio fisico leggero e l’interazione sociale ed è altrettanto importante scegliere il luogo in cui passeggiare, tenendo conto delle esigenze specifiche dell’anziano e delle limitazioni della carrozzina.

In questo testo, esploreremo diverse opzioni e suggerimenti per passeggiare in modo sicuro ed entusiasmante con un anziano in carrozzina.

  1. Parchi e giardini pubblici: i parchi e i giardini pubblici offrono un ambiente piacevole per una passeggiata. Molte di queste aree sono accessibili alle carrozzine, con percorsi ben tenuti e pavimentazione adatta. È possibile godere della bellezza della natura, respirare aria fresca e magari fare una sosta per ammirare i fiori o sedersi su una panchina
  2. Lungomari: se vivi vicino alla costa o a un fiume, i lungomari possono offrire una splendida opportunità per una passeggiata panoramica. Molte di queste aree sono accessibili alle carrozzine e offrono una vista mozzafiato sull’acqua. Inoltre, spesso ci sono piste ciclabili separate dai marciapiedi, che rendono la passeggiata ancora più sicura.
  3. Centri commerciali: possono essere un’opzione interessante, specialmente in caso di cattivo tempo o temperature estremamente calde o fredde. La maggior parte di questi luoghi è dotata di ascensori, bagni accessibili e ampie aree coperte. È possibile fare shopping, fermarsi per un caffè o semplicemente passeggiare tra i negozi.
  4. Eventi locali e fiere: questi eventi possono offrire un’atmosfera vivace e una varietà di attività interessanti. Prima di partecipare a un evento, è bene verificare se è accessibile alle carrozzine e se sono disponibili servizi adeguati come bagni accessibili.
  5. Parchi zoologici e giardini botanici: se l’anziano è interessato alla natura e agli animali, una visita a un parco zoologico o a un giardino botanico può essere un’opzione eccitante. È possibile ammirare una varietà di animali esotici, esplorare giardini tematici e godersi un’atmosfera rilassante immersi nella natura.
  6. Terapie acquatiche e centri benessere: possono avere accesso a piscine o vasche idromassaggio accessibili alle carrozzine, dove è possibile beneficiare di attività di idroterapia o semplicemente rilassarsi in acqua calda. Questo può essere particolarmente vantaggioso per le persone anziane con problemi articolari o muscolari, in quanto l’acqua può alleviare lo stress sulle articolazioni e fornire un senso di leggerezza.

Naturalmente la badante prima di intraprendere una di queste attività deve assicurarsi di controllare alcune cose come ad esempio:

  • l’effettiva accessibilità del luogo
  • la sicurezza del percorso scelto e privo di ostacoli che potrebbero rappresentare un rischio per la carrozzina o l’anziano
  • il comfort della seduta e delle condizioni atmosferiche

ed infine durante la passeggiata cercare di coinvolgere l’anziano in conversazioni o attività piacevoli per promuovere l’interazione sociale e il benessere emotivo.

 

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Assumere a Roma la Badante che Gestisce i Farmaci

Roma: la gestione dei farmaci è sicuramente una dei più importanti e delicati compiti che deve svolgere una badante.

In questo articolo cercheremo di analizzare nel dettaglio come la badante deve gestire i farmaci del proprio assistito.

La preparazione della badante è fondamentale poiché un utilizzo errato o improprio dei farmaci può comportare gravi conseguenze per la salute dell’assistito.

La conoscenza dei farmaci comprende il nome, la dose, la frequenza di somministrazione e quale patologia viene trattata; deve essere a conoscenza di eventuali effetti collaterali e di come questi si manifestano.

È importante che la badante sappia riconoscere eventuali reazioni avverse al farmaco e sappia come intervenire in caso di emergenza.

Per questo motivo è necessario che l’assistente domiciliare sia una badante in grado di leggere e comprendere le prescrizioni mediche, quindi che la badante capisca l’italiano.

Nel caso in cui l’assistito assuma più farmaci contemporaneamente, la badante deve prestare particolare attenzione alle interazioni tra i diversi farmaci.

In caso di assunzione di farmaci liquidi, la badante deve utilizzare il dosatore fornito dalla farmacia o dal medico, per evitare dosi errate.

È importante tenere traccia delle somministrazioni effettuate e delle dosi assunte, per evitare sovradosaggi o dimenticanze e può essere utile tenere un registro delle somministrazioni effettuate.

Si deve anche conoscere le modalità di conservazione dei farmaci.

Alcuni farmaci, ad esempio, devono essere conservati in frigorifero, mentre altri devono essere conservati in un luogo fresco e asciutto.

In caso di viaggi o spostamenti, ci si deve assicurare di avere sempre con sé i farmaci necessari per l’assistito e di conservarli nelle condizioni adeguate.

Un passaggio importante è quello di controllare la scadenza dei farmaci, quindi la badante deve verificare regolarmente la data di scadenza con un’eventuale corretta eliminazione.

La preparazione di una badante parte in primo luogo dalla selezione del personale, sempre fatta con precisione per trovare l’assistente corretta per ogni situazione familiare.

 

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.

 

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L’Assistente Familiare che Compiti Svolge: la Badante di Roma Pulisce Casa

La badante è una figura professionale che si occupa dell’assistenza a persone anziane, malate che hanno bisogno di cure e attenzioni costanti.

Nella selezione Aes Domicilio tiene molto in considerazione la capacità della badante di Roma di gestione della pulizia della casa del paziente, che deve essere mantenuta sempre pulita e ordinata per garantire un ambiente salubre e confortevole.

Ovviamente è un compito fondamentale per la salute e il benessere dei pazienti assistiti dalla badante.

Per svolgere al meglio il compito di pulizia della casa, la badante deve avere alcune competenze e conoscenze specifiche.

In primo luogo, deve conoscere i prodotti e gli strumenti di pulizia più adatti alle diverse superfici presenti in casa.

Deve avere una buona conoscenza delle tecniche di pulizia più efficaci.

Ad esempio, per pulire una superficie in modo efficace è importante utilizzare un panno pulito e asciutto, evitando di utilizzare lo stesso panno per diverse superfici.

Inoltre, è importante prestare attenzione alle zone più critiche, come i bagni e la cucina, che richiedono una pulizia più accurata e frequente.

E’ importante suddividere il lavoro di pulizia in diverse fasi, dedicando una giusta attenzione ad ogni zona della casa.

La pulizia della casa svolta dalla badante comprende diverse attività, tra cui:

  • Pulizia dei pavimenti: la badante deve pulire i pavimenti della casa utilizzando prodotti specifici ed è importante nelle zone più frequentate, come il soggiorno, la cucina e le camere da letto.
  • Pulizia dei bagni: sono le zone più critiche per quanto riguarda l’igiene e la pulizia. In particolare, la badante deve pulire la vasca, il lavandino, il WC e il bidet con prodotti specifici per igienizzare e disinfettare le superfici, evitando la formazione di batteri e germi.
  • Pulizia della cucina: deve essere mantenuta sempre pulita e igienizzata per evitare la contaminazione degli alimenti. In particolare, la badante deve pulire i fornelli, il lavello, il frigorifero e gli armadietti con prodotti specifici per la pulizia della cucina.

Infine, è importante sottolineare che la pulizia della casa non deve essere vista solo come un compito della badante, ma deve coinvolgere anche il paziente e i familiari.

È bene che tutti collaborino per mantenere la casa sempre pulita e ordinata, evitando di accumulare disordine e sporcizia che possono compromettere la salute e il benessere del paziente.

In conclusione, la pulizia della casa è un compito fondamentale per la salute e il benessere dei pazienti assistiti dalla badante.

La badante deve possedere le competenze e le conoscenze necessarie per svolgere al meglio questo compito, dedicando cura e attenzione ad ogni zona della casa.

 

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Roma: la Badante non va più Bene, Cosa Fare?

Nel mondo straordinario che è l’offerta sul mercato delle badanti, anche a Roma non sono rari i casi di lavoratrici domestiche che non riescono a mantenere lo stesso standard di professionalità ed efficienza nel tempo.

Aes Domicilio lavorando da anni nel mondo delle badanti a Roma tratta ora questo argomento, in particolare quali motivazioni possono crearsi per portare una badante a perdere il senso del lavoro.

Infatti ci possono essere diversi motivi, inclusi anche quelli  creati dai datori di lavoro quando pretendendo dalla badante più di quanto previsto in termini di orari o mansioni.

Può capitare che per ragioni personali una badante sia costretta a lasciare il lavoro per recarsi nel proprio paese di origine o comunque da parenti e amici che vivono altrove.

Nel farlo di solito lascia provvisoriamente l’incarico ad una amica-collega che fa da sostituta in sua assenza.

Naturalmente questo non accade se la famiglia si appoggia ad una società seria che seleziona personale anche in caso di assenza della propria badante.

Il ripetersi dell’evento però dovrebbe far scattare un campanello d’allarme nei datori di lavoro.

Altri segnali da non sottovalutare sono l’aumento delle distrazioni e delle manchevolezze – spesso indice che la concentrazione sul lavoro è diminuita –  e/o una sospetta serie di ritardi: in entrambi i casi il motivo potrebbe risiedere nel fatto che la badante è con la testa già da un’altra parte, magari ad altri impegni o programmi.

Succede che in casa si instauri un rapporto troppo confidenziale con la badante che finisca col creare imbarazzo e fastidio nell’assistito o nei familiari.

E in questo caso il rischio è che possa addirittura approfittarne delle persone anziane in casa.

Aes Domicilio stando sempre a disposizione della famiglia, limita i danni stando pronta a sostituire la badante.

La professionalità di una badante si vede anche dalla capacità di cogliere il confine più o meno sottile tra il tenere un contegno cordiale e propositivo e il diventare invadente, magari per un eccesso di curiosità in sé innocuo ma che può dispiacere l’assistito o i suoi cari.

Il congedo da una badante può avvenire in modo più o meno drastico.

Questo è un mondo dove si lavora tra persone, quindi tutto molto dipende dal rapporto umano instauratosi tra le parti: assistito, badante e famigliari dell’assistito.

Quando ci sono stati fiducia e rispetto reciproci, il congedo avviene solitamente a malincuore ma senza strascichi.

Il datore di lavoro fornirà alla badante un preavviso di licenziamento i cui termini dipendono dall’anzianità di servizio e dal numero di ore settimanali.

 

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.

 

bonus badante roma

Roma, Bonus Badanti Contributo Inps 2023 con Contratto Nazionale

Aes Domicilio si è sempre battuta per la contrattualizzazione in regola delle badanti, ricordando alle famiglie di Roma l’importanza di avere in casa una persona assunta in regola e alla badante l’importanza di lavorare tutelata.

Il Bonus Badante è un’agevolazione economica prevista dal governo italiano per sostenere le famiglie che impiegano personale dedicato all’assistenza di anziani o persone con disabilità.

Questo bonus, solitamente concesso in forma di detrazione fiscale, è pensato per aiutare a coprire i costi associati all’assistenza domiciliare, come ad esempio il salario della badante.

Le normative e i requisiti per accedere al Bonus Badante possono variare nel tempo e in base alle leggi vigenti.

Tuttavia, alcuni requisiti comuni includono:

  • Avere un familiare o un convivente non autosufficiente (anziano o persona con disabilità) che richiede assistenza domiciliare
  • Avere assunto una badante con regolare contratto di lavoro e contributi previdenziali
  • Essere in possesso di un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) che rispetti i limiti stabiliti dalla normativa

Il Bonus Badante può essere richiesto attraverso la dichiarazione dei redditi, presentando la documentazione necessaria per dimostrare che si soddisfano i requisiti previsti dalla legge.

In alcuni casi, potrebbe essere richiesto di presentare ulteriori documenti o di compilare moduli specifici.

Si raccomanda di consultare le informazioni aggiornate sul Bonus Badante sul sito del governo italiano o di rivolgersi a un professionista, come un commercialista o un centro di assistenza fiscale, per ricevere supporto nella richiesta del bonus e per verificare i requisiti e le condizioni attualmente in vigore.

Le mansioni di una badante possono variare a seconda delle necessità e delle condizioni della persona assistita, ma in generale possono includere:

  • Aiuto nelle attività quotidiane, come vestirsi, lavarsi, mangiare e muoversi
  • Somministrazione di farmaci e monitoraggio delle condizioni di salute
  • Assistenza nelle terapie di riabilitazione e fisioterapia, se necessario
  • Svolgimento di piccole faccende domestiche, come la pulizia, la cucina e la spesa
  • Fornire supporto emotivo e compagnia, specialmente se la persona assistita vive da sola o ha una limitata rete sociale
  • Collaborazione con professionisti sanitari, come medici e infermieri, per seguire il piano di cura stabilito

Sarà introdotto un limite orario minimo di circa 20 ore settimanali di lavoro domestico per ottenere l’intero ammontare del bonus, mentre il bonus sarà ridotto proporzionalmente per contratti di lavoro più brevi.

L’importo minimo del bonus dovrebbe essere di 1.549,36 euro all’anno, che è la cifra già detraibile fino a quest’anno in dichiarazione dei redditi.

 

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Roma: quanto Costa una Badante?

La prima cosa che deve conoscere la famiglia di Roma che decide di assumere una badante per i suoi cari è che per stipulare un contratto con una badante, diurna, notturna o convivente è che tutte le regole per l’assunzione sono disponibili per intero all’interno del CCNL, ovvero il contratto collettivo nazionale di lavoro sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico, necessario per mettere in regola un badante.

Il contratto nazionale per le badanti stabilisce l’inquadramento retributivo minimo delle lavoratrici e dei lavoratori, al quale andranno aggiunti alcuni elementi fondamentali come il TFR, i contributi INPS, la tredicesima, le ferie e i permessi retribuiti.

Vediamo le tipologie di contratti delle badante:

  • contratto badante convivente: il/la badante vive nell’abitazione dell’assistito e alterna il lavoro (massimo 54 ore lavorative) a momenti di riposo definiti nel contratto stipulato prima dell’assunzione
  • contratto badante non convivente: in questo caso lo stipendio dei badanti non conviventi si calcola sulle effettive ore di lavoro. Il CCNL non stabilisce nessun requisito minimo di ore lavorative ma soltanto il tetto massimo ovvero 40 ore settimanali
  • contratto badante per assistenza anziani notturna: il ruolo della badante è quello rimanere accanto alla persona assistita durante la notte per sorvegliarla costantemente, solitamente accanto al letto
  • contratto badante presenza notturna: da un punto di vista legislativo questo contratto può essere definito come una prestazione d’attesa che prevede la retribuzione per 54 ore settimanali, suddivise in base all’accordo tra le parti. La presenza implica che il collaboratore sia disponibile su richiesta dell’assistito

In merito alle retribuzioni ecco gli stipendi lordi per le tipologie più richieste per le badanti:

  • Badante convivente: stipendio di 1.120,76€ per 54 ore settimanali;
  • Badante non convivente: stipendio orario di 7,79€ per un massimo di 40 ore settimanali;
  • Badante notturna: stipendio di 1.288,87€;

oltre allo stipendio la badante matura mensilmente la 13esima, il tfr, ferie e contributi.

Al termine del rapporto lavorativo, che può avvenire per dimissioni o licenziamento, la badante ha diritto alla liquidazione come ultima busta paga, ovvero il tfr e le eventuali ferie non godute.

 

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Il Manuale della Badante a Roma: gli Anziani e la Tecnologia

Un libro può essere una delle scelte migliori per conoscere qualcosa: Aes Domicilio come casa editrice ha raccontato la badante e la famiglia a Roma, per aiutare entrambe le figure ad entrare una nel mondo dell’altra.

Approfondendo il capitolo precedente, si può analizzare il nuovo tipo di rapporto dell’anziano con le novità delle “diavolerie” tecnologiche.

Per stare al passo con i tempi, infatti, molti anziani si cimentano con quello che la tecnologia mette a loro disposizione e, una volta apprese le dinamiche, magari con l’aiuto di figli o nipoti, i “nonni” sono in grado di utilizzare le numerose opzioni che offre la modernità.

L’immagine nella cultura popolare, che vuole l’anziano osservare “sospettoso” quegli strani aggeggi illuminati e pieni di colori come i computer, sta ormai tramontando, a favore di un’indipendenza anche informatica dei nuovi nonni.

Inoltre, la molteplicità di siti, applicazioni, prodotti e servizi che un anziano può utilizzare gli permettono di compiere le operazioni più varie con estrema semplicità.

Grazie alle nuove tecnologie può, per esempio:

  • informarsi sul mondo che lo circonda
  • monitorare la propria salute e il proprio benessere
  • fissare dei promemoria per assumere medicinali o fare attività fisica
  • effettuare pagamenti e acquisti online senza doversi muovere né trasportare pesi
  • utilizzare le mappe per orientarsi meglio
  • fare progetti per la realizzazione di una vacanza
  • essere sempre reperibile per i parenti che se ne prendono cura e videochiamare qualche fratello all’altro capo del mondo
  • trovare svago e divertimento grazie ai contenuti e ai giochi più vari
  • Fare nuove conoscenze e sviluppare amicizie con persone lontane

Negli ultimi tempi moltissime associazioni o enti del settore hanno dato avvio a un gran numero di corsi di alfabetizzazione digitale per anziani ma, affinché la tecnologia possa davvero raggiungere tutti, è la famiglia stessa e chi si prende cura di loro, a rivestire un ruolo chiave, sia nell’apprendimento sia nel controllo.

La tecnologia per essere utilizzata dagli anziani, in particolare i più fragili, non può essere solo uno strumento offerto ma necessita di facilitatori della comunicazione, ovvero di persone che sostengano e accompagnino la persona anziana nell’utilizzo in modo da renderla a poco a poco autonoma, come le badanti.

Ecco allora che molti nipoti, volontari, operatori sanitari e tantissime assistenti familiari a domicilio hanno assolto a questo ruolo: le badanti isolate con gli anziani presso le abitazioni hanno offerto agli assistiti la possibilità di videochiamare i propri cari, di accedere a informazioni locali e territoriali di consultare medici e servizi sanitari colmando distanze e mantenendo relazioni.

I nuovi nonni piacciono alla rete, essi conquistano follower sui social network, sono un nuovo tipo di star.

Basta guardare Instagram, Tik Tok o Twitter, per esempio, per rendersene conto.

In video, in foto da soli o magari insieme ai nipoti, affascinano un pubblico trasversale, a sorpresa in gran parte composto da giovani e giovanissimi, che in alcuni casi, arrivano perfino a chiedere di farsi – virtualmente s’intende – adottare come “nipoti”.

Il loro successo non è eccezione ma segno di una rivoluzione in atto.

Gli esperti parlano di “greynaissance”, una sorta di rinascita “grigia” che vede protagoniste influencer “over”, pronte a parlare di moda, stile, vita quotidiana.

Insomma, le “nonne” dei nativi digitali sono le influencer e blogger più trendy del momento.

Su Instagnam, sono sempre di più i nonni che si mettono in mostra e in gioco: ballano, cantano, aprono una finestra sul loro quotidiano con ironia, accettano le varie “challenge” lanciate in Rete, offrono consigli, rispondono a domande, suggeriscono ricette di cucina, indicando come realizzarle.

Tutto questo ha dato i natali alla pagina AES.DOMICILIO un successo completamente dedicato ai nuovi anziani rock, con oltre centomila followers.

Non è difficile capire il perché del grande, anzi grandissimo, consenso: non hanno timore di mettersi alla prova, affrontano il mondo – anche quello digitale – con l’esperienza degli anni passati, senza rimanere intrappolati nei meccanismi del web.

Usano le varie piattaforme per dialogare con i loro follower, tra coetanei e nuove generazioni.

L’aiuto dei familiari rimane essenziale per far avvicinare gli anziani sia ai social che alla tecnologia, in generale.

La tecnologia deve essere fatta a misura di anziano perché, se consideriamo in particolare gli over ottantacinque, hanno bisogno di device a parte, sia per un discorso di decadimento fisico, quali contatti più grandi con meno funzioni, tanto più che fanno parte di un momento storico precedente all’era digitale e spesso nemmeno per lavoro si erano in precedenza avvicinati alla tecnologia, sia per una questione di vista o manualità.

Anziano e tecnologia può diventare una combinazione virtuosa, anche in funzione delle possibili finalità di utilizzo del mezzo, dagli aspetti relazionali a quelli più informativi.

L’approccio a strumenti tech, inoltre, migliora le capacità cognitive, come visto nel precedente capitolo, e aiuta le persone a restare attive, riducendo perdita di memoria e di stimoli, emarginazione sociale e senso di isolamento o solitudine, ma è necessario un perfezionamento alla base per quanto concerne le competenze, anche grazie allo scambio intergenerazionale o attraverso nuove forme di inserimento in contesti sociali differenti, utili per cercare di apportare un plus alla qualità della vita di persone.

Aes Domicilio coglie l’occasione del suo primo manuale per far conoscere com’è realmente il mondo della badante.

Il manuale è acquistabile direttamente dal sito Aes domicilio.

 

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rientro badante roma

Roma, la Badante Rientra nel suo Paese d’Origine e non Fa piu’ Rientro al Lavoro

Anche a Roma ricordiamo che il contratto di lavoro domestico  ha la funzione di regolare il rapporto tra un badante e un datore di lavoro, che decide quelli che saranno gli orari delle prestazioni e le mansioni da compiere giornalmente.

Ovviamente il badante sarà colui o colei che svolge la prestazione lavorativa.

Con il contratto in oggetto le parti potranno mettere nero su bianco gli aspetti più rilevanti del rapporto di lavoro e tra gli altri la retribuzione e le ferie.

Per quanto riguarda l’assenza retribuita delle ferie, la fonte di riferimento non può che essere il contratto collettivo nazionale dei domestici.

Per ciascun anno di servizio presso l’identico datore, la badante o colf può sfruttare un periodo di ferie corrispondente a 26 giorni lavorativi, indipendentemente dalla durata e della distribuzione dell’orario di lavoro.

La fruizione delle ferie deve aver luogo per almeno due settimane nell’anno di maturazione e, per almeno due supplementari settimane, entro i 18 mesi posteriori all’anno di maturazione.

Ora è bene affrontare la spiacevole situazione della badante che, partita per le ferie, non fa ritorno nell’abitazione in cui svolge le proprie mansioni, nei tempi previsti.

Cosa fare in queste circostanze?

Innanzitutto cosa prevede il Ccnl di settore rispetto alle assenze:

  • le assenze del lavoratore debbono essere comunque tempestivamente giustificate al datore di lavoro
  • le assenze non giustificate entro il quinto giorno, se non sussistono cause di forza maggiore (ad es. malattia sopravvenuta) che impediscono il pronto ritorno al lavoro, sono da ritenersi giusta causa di licenziamento da parte del datore di lavoro

Detto questo possiamo agire: se la badante non ritorna in servizio dopo il periodo previsto e concordato di ferie, non rispetta i propri obblighi contrattuali in modo palese, tanto basta per incrinare in modo irreparabile il rapporto di fiducia con il datore e per costituire una ragione di licenziamento per giusta causa.

 

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