Tag Archivio per: burocrazia badante

roma bonus carburante badanti

Badante a Roma e Bonus Benzina

Anche a Roma il Bonus carburante da 200 euro a chi spetta e come richiederlo?

Cos’è il bonus carburante?

Il Decreto Ucraina, ha previsto tra le diverse misure, nuovi buoni benzina, erogati su base volontaria da parte del datore di lavoro.

Lo stesso datore di lavoro potrà scaricare questi costi, dal bilancio aziendale, senza pagare nuove tasse o contributi.

Il Bonus carburante da 200 euro, spetta esclusivamente ai lavoratori dipendenti privati, come gli apprendisti, i soci delle cooperative, i tirocinanti ed i lavoratori in smart working.

Sono esclusi i seguenti lavoratori:

  • i collaboratori co.co.co,
  • gli amministratori,
  • I lavoratori occasionali,
  • I lavoratori della pubblica amministrazione e degli enti pubblici.

Chi ha diritto ai buoni benzina 2022 a Roma?

L’importo erogato dal datore di lavoro privato è un contributo liberale, che può essere anche inferiore a 200 euro, in base ad un accordo sindacale o un regolamento aziendale. Quindi il datore di lavoro, non è obbligato a corrispondere i buoni benzina.

I nuovi buoni carburanti possono essere anche concessi ai lavoratori dipendenti di aziende private come, ad esempio, gli studi professionali o gli Enti del Terzo settore, che svolgono esclusivamente attività non commerciale.

Per leggere altri approfondimenti sul mondo delle badanti, oppure se vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante e quali sono tutti i passaggi burocratici da rispettare, contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta Italia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano) se cerchi Badanti a Milano, Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco e Badante Roma.

prestito colf badante Roma Aes

Roma, la badante deve pagare la TASI?

Anche la badante incappa nelle maglie della Tasi. Poco importa che non abbia un contratto d’affitto e risieda nella casa solo per motivi di lavoro. Secondo la legge deve pagare.

La segnalazione arriva da una lettrice di Schio (Vicenza), che ha dato in comodato la propria abitazione all’anziana suocera con cui convive una badante straniera. Dato che il regolamento comunale fissa al 30% la quota a carico di chi occupa l’immobile, secondo i funzionari dell’ufficio tributi il conto della Tasi viene diviso in questo modo: il 70% dell’imposta a carico della proprietaria, il 15% alla suocera e il restante 15% alla badante.

Il caso potrà sembrare sorprendente ai non addetti ai lavori, ma la soluzione è corretta. Anche se comunemente si parla di quota a carico dell’inquilino, la legge si riferisce in realtà al «detentore». La detenzione individua una situazione di mero fatto in cui un soggetto utilizza un bene appartenente a terzi, anche in totale assenza di un titolo formale.

È quindi sbagliato ritenere che per avere un detentore occorra un contratto, e men che meno un contratto di locazione. In linea di principio, dunque, anche il convivente in una coppia di fatto – se privo di titolarità dell’immobile – è un detentore. E infatti è considerato soggetto passivo della Tari, che in questo è del tutto simile alla Tasi. Inoltre, tra detentori c’è la solidarietà nel pagamento della Tasi (come pure della Tari): di conseguenza, se la badante non versa la sua quota di Tasi, la differenza dovuta potrà essere richiesta dal Comune, per intero, sia al soggetto assistito (la suocera della proprietaria) sia alla badante.

Non va dimenticato, infine, che la quota a carico dell’occupante rischia di finire sotto la soglia minima di versamento. Ad esempio, su una casa con una rendita catastale di 350 euro e un’aliquota dello 0,9 per mille come quella di Schio, la quota del 15% corrisponde a 8 euro, da pagare tutti al saldo, visto che la soglia stabilita dal Comune per l’acconto è 5 euro.

Vuoi sapere quanto costa una badante? AES Domicilio (assistenza anziani a domicilio) è attiva con le proprie badanti in tutta la Regione Lombardia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano) se cerchi Badanti a Milano, Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco.

badante quota 100 pensione Roma

NASPI per le badanti: e a Roma?

La NASPI colf badanti è la nuova assicurazione sociale per la disoccupazione dei lavoratori domestici. Spetta a tutte le badanti e assunte con contratto per badante e badante convivente regolare che perdono il lavoro in modo involontario.

L’indennità di disoccupazione colf e badanti è stata introdotta dalla riforma del lavoro, Jobs Act del governo Renzi e sostituisce ASPI e MINI ASPI della riforma Fornero.

La NASPI colf badanti offre un sostegno al reddito per i lavoratori domestici che perdono involontariamente il loro posto di lavoro regolare.

Come si effettua il calcolo ore di lavoro per colf e badanti premesso che:

  • 30 giorni di lavoro sono pari a 5 settimane da 6 giorni.
  • Ogni settimana per essere considerata utile ai fini contributivi deve avere almeno 24 ore lavorative.
  • Le ore di lavoro per colf e badanti vanno calcolate così:
    • Somma delle ore dei MAV pagati degli ultimi 4 trimestri: 24 ore = settimane contributive degli ultimi 12 mesi. Il requisito è soddisfatto quando le settimane risultano almeno 5.

Per esempio, se nei MAV risulta un totale di ore degli ultimi 12 mesi di 624 ore, poiché 624:24=26 settimane contributive significa che possiamo richiedere la Naspi.

Come si calcola l’importo NASPI colf badanti?

L’importo mensile NASPI che spetta a colf e badanti è determinato dalla retribuzione degli ultimi 4 anni. L’importo massimo NASPI è 1.335,40 euro al mese.

La durata dell’indennità di disoccupazione colf badanti dipende dal numero di mesi di contributi versati. Infatti, NASPI è corrisposta per la metà delle settimane totali di contribuzione negli ultimi 4 anni, fino a un massimo di 24 mesi.

A partire dal 91^ giorno di disoccupazione in poi, il sussidio di disoccupazione diminuisce del 3 per cento ogni mese.

Per leggere altri approfondimenti sul mondo delle badanti, oppure se vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante e quali sono tutti i passaggi burocratici da rispettare, contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lazio e in particolare nella città metropolitana di Roma (badante Roma). Siamo presenti con i nostri partner in franchising anche in Lombardia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano) se cerchi Badanti a Milano, Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco.

badante colf assegni familiari roma

Novità sanatoria badanti Roma

Ci sono novità per quanto riguarda la sanatoria colf e badanti prevista dall’articolo 103 del decreto Rilancio. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con la circolare dell’8 marzo 2022, ha fatto sapere che è stato aperto un canale preferenziale per le lavoratrici e i lavoratori provenienti dall’Ucraina.

Le pratiche della sanatoria  badanti  del 2020 sono ancora in lavorazione e adesso l’emergenza Ucraina richiede una risposta più tempestiva. Proprio per le lavoratrice e i lavoratori ucraini si apre un canale di priorità.

Ma cosa prevede la sanatoria colf e badanti? Il datore di lavoro italiano o straniero può sottoscrivere un nuovo rapporto di lavoro subordinato o dichiararne uno irregolarmente instaurato con cittadini italiani o stranieri presenti sul territorio nazionale prima dell’8 marzo 2020; gli stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019 possono chiederne uno nuovo della durata di sei mesi.

Con la circolare dell’8 marzo 2022, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha fatto sapere: “Tenuto conto dell’emergenza umanitaria in atto, avuto riguardo alle residue pratiche ancora in trattazione, si raccomanda agli Uffici di assicurare priorità a quelle riferite a cittadine/i di nazionalità ucraina, anche al fine di agevolarne la mobilità territoriale e le eventuali ricongiunzioni familiari”.

Alla scadenza del 15 agosto 2020 sono state presentate dai datori di lavoro circa 207.000 domande di regolarizzazione, numero che sale a 220.000 considerando anche le domande inviate dai cittadini stranieri stessi.

L’85% del totale delle domande trasmesse, escluse quelle che riguardano i permessi di soggiorno scaduti, riguarda il lavoro domestico e di assistenza alla persona e la comunità più numerosa è rappresentata da colf e badanti che arrivano dall’Ucraina.

Per leggere altri approfondimenti sul mondo delle badanti, oppure se vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante e quali sono tutti i passaggi burocratici da rispettare, contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lazio e in particolare nella città metropolitana di Roma (badante Roma). Siamo presenti con i nostri partner in franchising anche in Lombardia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano) se cerchi Badanti a Milano, Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco.

badante Roma INPS

Le Naspi, la disoccupazione della badante a Roma

La disoccupazione Naspi, è una prestazione a sostegno del reddito dell’Inps, per coloro che perdono involontariamente il lavoro. Anche per la badante è un diritto alla disoccupazione Inps, il primo requisito è aver cessato la prestazione lavorativa per:

  • licenziamento per giusta causa, per giustificato motivo oggettivo e soggettivo
  • licenziamento

Dopo il licenziamento, per richiedere la Naspi, devi essere in possesso di alcuni requisiti:

  • 13 settimane di contributi versati, (si contano i sabato, per calcolare una settimana dalla data di inizio del rapporto sino alla fine)
  • 30 giorni di lavoro effettivo in 5 settimane (costituite da 6 giorni), nei 12 mesi precedenti dalla risoluzione del rapporto di lavoro.

Dopo aver controllato i requisiti della disoccupazione, devi inviare la Naspi entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. La domanda di disoccupazione può essere presentata:

  • direttamente al patronato zonale,
  • con il Pin dispositivo Inps o Spid,
  • contattando i numeri verdi del Contact Center Inps.
  • documento d’identità non scaduto, codice fiscale, permesso di soggiorno non scaduto o la raccomandata speciale della posta in caso di rinnovo del permesso,
  • la denuncia telematica di cessazione Inps con la lettera di licenziamento,
  • le ultime tre buste paga firmate,
  • il modello Sr163 compilato correttamente. (E’ il modello dove devi indicare il codice Iban della banca o posta per ricevere i pagamenti della disoccupazione mensilmente)
  • gli ultimi 4 bollettini Mav di contributi versati,
  • contratto di lavoro, se la prestazione lavorativa è a tempo determinato.

La disoccupazione Naspi dura per un massimo di 24 mesi ed è pari alla metà delle settimane lavorate nei 4 anni precedenti. L’importo della disoccupazione delle badanti, è molto più basso rispetto agli altri lavorati, in quanto si prende come riferimento le retribuzioni convenzionali dell’Inps. Ad esempio per un rapporto di lavoro di 25 ore settimanali, la retribuzione oraria convenzionale è di 5,19. Per determinate l’importo, si calcola la retribuzione convenzionale totale ed il numero delle settimane lavorate nel quadriennio.

Per determinare l’importo lordo mensile, si divide la retribuzione lorda totale per il numero delle settimane lavorate e si moltiplica per 4,33 (la media mensile delle settimane). L’indennità mensile di disoccupazione da corrispondere, sarà paria ad euro 395,10 (526,87 * 75%). Dal 4° mese l’indennità Naspi viene decurtata del 3% ogni mese.

Vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante? Contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lombardia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano) se cerchi Badanti a Milano, Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco.

badante covivente denuncia datore di lavoro Roma

Contenzioso e badanti a Roma

Se il datore di lavoro si vede notificare un atto giudiziario relativo ad un ricorso, l’intervento dell’avvocato diventa inevitabile, perché a quel punto sarà necessario difendersi nell’aula di un tribunale. La badante nel ricorso dettaglia tutte le sue pretese ed elenca i testimoni che si riserva di presentare al giudice. Il datore di lavoro dovrà a sua volta – almeno 10 giorni prima dell’udienza iniziale – presentare la propria memoria e citare almeno due testimoni che confermino le proprie affermazioni. In sostanza tutta la causa è delineata ancor prima della prima udienza e il giudice monocratico valuterà la congruità della richiesta sulla base delle memorie e, se necessario, ascoltando i testimoni.

Anche lì sarà necessario che il datore di lavoro valuti preliminarmente se le richieste della badante convivente hanno fondamento oppure no. Se le richieste appaiono fondate, sarà opportuno prevedere una strategia processuale che favorisca la conciliazione in prima udienza.

Attualmente è la prima udienza del processo che viene utilizzata per tentare la conciliazione: il giudice possiede infatti una maggiore “capacità persuasiva” nei confronti delle parti e, qualora ravveda una immotivata scarsa disponibilità da parte di una di esse, non manca mai di sanzionare tale reticenza a livello di sentenza finale. Questo potere discrezionale del giudice produce chiaramente i suoi positivi effetti. Va inoltre precisato che, a differenza del passato, si è smesso di pensare che “il lavoratore ha sempre ragione”. I moltissimi ricorsi del lavoro ha spinto invece i giudici a trattare la materia con molto più disincanto ideologico e con un sano pragmatismo. Non è più così raro infatti il caso in cui la badante ad ore non solo non veda riconosciute le proprie pretese ma venga anche condannato alla copertura delle spese legali e processuali.

Insomma, il datore di lavoro-vittima è un po’ più tutelato dalla giustizia, sempre fermo restante l’esigenza di un buon avvocato che abbia esperienza nel campo e che conosca le leggi da applicare al caso concreto per prevenire contenziosi inutili.

Vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante? Contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lazio e in particolare nella città metropolitana di Roma (badante Roma). Siamo presenti con i nostri partner in franchising anche in Lombardia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano) se cerchi Badanti a Milano, Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco.

badante Aes IRPEF Roma

Cercare una badante a Roma

La tematica del “mercato” delle badanti che riguarda la ricerca di badanti e le offerte di lavoro in questo campo è un mondo molto complesso, caratterizzato da mille sfumature, con le quali le famiglie che hanno un reale bisogno, devono rapportarsi e cercare di non rimanere impantanati.

Le badanti conviventi rispondono oggi ad esigenze che un tempo un nucleo familiare allargato riusciva con maggior flessibilità ad affrontare. La condizione di bisogno di una persona che vive per proprio conto, le famiglie mononucleari sono in spaventosa crescita, è supportata da questa figura professionale che negli ultimi decenni ha conquistato una vera e propria fetta di mercato. Complice il progressivo invecchiamento della popolazione la ricerca di badanti non conosce crisi e molte sono le persone specialmente straniere che trovano impiego in questo settore.

La richiesta di personale per la badante è in continuo aumento, a causa soprattutto del fenomeno dell’invecchiamento della popolazione del nostro Paese ed alla conseguente crescita del numero di anziani non più autosufficienti che hanno bisogno di cure domestiche.

Le famiglie ed in particolare il sempre più elevato numero di anziani, hanno bisogno di badanti e lo Stato non è in grado di far fronte alla richiesta degli assistiti. Secondo una recente ricerca sull’immigrazione realizzata dal Ministero dell’ Interno, dopo il lavoro in fabbrica, le principali professioni tra gli stranieri sono l’attività come badante e colf e questo perché, per le immigrate, trovare un impiego come badante, è una delle poche prospettive di lavoro in Italia.

Per combattere l’illegalità che caratterizza la professione badante, si devono imboccare nuove strade:

  1. semplificare le procedure per le assunzioni
  2. aumentare i benefici fiscali per i datori di lavoro, ovvero le famiglie che si trovano ad affrontare problematiche pressanti anche sotto il profilo economico
  3. creare una collaborazione tra pubblico e privato, come una rete di cooperative, che a livello locale si garante di un’offerta qualificata ed affidabile di collaboratori domestici, primo requisito per favorire assunzioni regolari.

Vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante? Contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lazio e in particolare nella città metropolitana di Roma (badante Roma). Siamo presenti con i nostri partner in franchising anche in Lombardia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano) se cerchi Badanti a Milano, Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco.

badante pensione anzianità roma

Il pagamento della badante a Roma

Pagare in contanti è per noi italiani l’abitudine più diffusa, anzi, ma non più utilizzabile.

Dal 1° luglio 2018, è obbligatorio pagare gli stipendi lasciando traccia, cioè attraverso un bonifico bancario o postale o con un assegno o, ancora, con uno strumento di pagamento elettronico. La  badante appartiene alla categoria degli addetti ai servizi familiari e domestici, con tanto di contratto per badante e badante convivente. Questo vuol dire che, almeno in teoria, va assunta, ha diritto ai contributi previdenziali, alla malattia, alle ferie, al rispetto di determinati orari di lavoro, ecc. Come un qualsiasi dipendente.

Dal 1° gennaio 2022 anche per colf e badanti (badante convivente e badante ad ore) si applicano le nuove regole per il pagamento dello stipendio. Ormai è dal 2018 che in Italia è fatto obbligo ai datori di lavoro di pagare gli stipendi ai loro dipendenti, utilizzando strumenti tracciabili e non il danaro contante.

La legge n° 205 del 2017 lo prevedeva, ma non per tutte le categorie di lavoratori e datori di lavoro. Tra le eccezioni il settore domestico, quello di colf e badanti. Inoltre, fino al 31 dicembre 2021, il limite fino al quale si potevano versare stipendi in contanti a badanti e colf era fissato a 2.000 euro. Una somma difficilmente raggiungibile da una badante,tanto meno da una colf. I minimi salariali sono quelli che sono e 2.000 euro restano una autentica chimera per le lavoratrici.

Dal punto di vista del datore di lavoro, ancora meglio, perché a lui conviene sempre pagare lo stipendio con mezzi tracciabili, anche al di sotto di 1.000 euro.Va ricordato infatti che il datore di lavoro che utilizza questi metodi tracciabili per stipendiare la propria badante, ha diritto a:

  • Dedurre dal reddito proprio fino a 1.549,37 euro di contributi versati all’Inps per la propria lavoratrice;
  • Detrarre il 19% del compenso riconosciuto alla badante, fino a un massimo di 2.100,00€, a condizione che sia una badante che assiste una persona non autosufficiente e che il datore di lavoro abbia un reddito fino a 40.000 euro.

Vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante? Contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lazio e in particolare nella città metropolitana di Roma (badante Roma). Siamo presenti con i nostri partner in franchising anche in Lombardia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano) se cerchi Badanti a Milano, Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco.

Roma badante alcolismo anziani aes domicilio

L’alcolismo e la badante a Roma

Più volte si sente dire la frase “chi non riesce a badare a sé stesso, non può badare agli altri” – ed in parte è vero; ma c’è un’altra parte, però, che viene trascurata: una badante fino a che punto può essere brava, professionale e diligente nel proprio lavoro, e allo stesso tempo cedere a vizi e difetti com’è quello dell’alcolismo?

Affidare i propri cari che di solito sono persone ultraottantenni e deboli in molti aspetti della vita, affidarli a persone altrettanto deboli e non in grado di fronteggiare le difficoltà è come affidare dei bambini ad altri bambini. È per questo che si deve intervenire subito per arginare questo fenomeno, e farlo portandolo a conoscenza. Mettersi in casa una persona alcoolista è davvero un rischio altissimo soprattutto se si ritrova ad operare con persone fragili che dipendono in tutto e per tutto da questa.

La Cassazione parte dalla premessa che il lavoratore spesso ubriaco mette a rischio la propria persona, poiché l’abuso di alcolici limita la sua capacità di comprendere e prevenire i pericoli e attenua i riflessi. Ciò determina un rischio aggiuntivo sia per sé stesso, sia per i colleghi che in gruppo prestano la propria opera. Per cui, al fine di evitare ciò, laddove non riesca a convincere il lavoratore a Cassazione un episodio isolato non può giustificare la sanzione estrema del licenziamento. È necessario che la condotta sia ripetuta o abituale perché costituisca giusta causa di licenziamento (il singolo episodio, infatti, non è di per sé inteso come violazione disciplinare). In tal senso Cassazione sez. lav. 10.09.2010, n. 19361, ha ritenuto legittimo il licenziamento per giusta causa di un lavoratore al quale era stato contestato in ben 12 occasioni lo stato di ebbrezza sul posto di lavoro.

In precedenza, per Cassazione, Sez. lav., 26/05/2001, n. 7192, nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato, la dipendenza da alcool non è di per sé motivo sufficiente a far venire meno la fiducia del datore di lavoro, essendo necessario accertare di volta in volta la condotta del dipendente, nella concretezza dello svolgimento del rapporto, così come per ogni altro lavoratore, alla stregua degli ordinari criteri stabiliti dalla legge e dal contratto collettivo, al fine di valutare la legittimità o meno della sanzione irrogata (nella specie, la sentenza di merito, confermata dalla Cassazione, aveva ritenuto legittimo il licenziamento irrogato ad un dipendente bancario, avendo accertato che il provvedimento non era stato adottato per il fatto in sé della patologia da cui questi era affetto, ma per taluni comportamenti particolarmente gravi dello stesso dipendente che, ancorché favoriti dal suo stato psichico, avevano comportato discredito e disordine anche nei confronti della clientela).

Cassazione, Sez. lav., 13/02/1997, n. 1314 aveva affermato anche che, nel rapporto di lavoro subordinato, l’assenza dal servizio e l’inosservanza dell’obbligo di comunicazione della medesima non possono costituire giustificato motivo soggettivo di licenziamento quando sono dovute, non già a stati episodici di ubriachezza, bensì a un danno cerebrale, costituente l’esito della prolungata assunzione dell’alcol e dei suoi effetti tossici, poiché in tal caso si verificano le condizioni impeditive dell’adempimento tipiche della malattia. Nella specie, la consulenza tecnica svolta nel giudizio di merito aveva accertato che nel lavoratore si era determinato uno stato di alterazione psichica e di rallentamento dei processi cognitivi, prodromici dell’insorgenza della cosiddetta demenza alcolica.

Per leggere altri approfondimenti sul mondo delle badanti, oppure se vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante e quali sono tutti i passaggi burocratici da rispettare, contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lazio e in particolare nella città metropolitana di Roma (badante Roma). Siamo presenti con i nostri partner in franchising anche in Lombardia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano) se cerchi Badanti a Milano, Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco.

badante Aes IRPEF Roma

Roma e l’amministratore di sostegno

Aes Domicilio si prende carico della selezione delle badanti per le famiglie di anziani che contattano per avere una badante che possa curare il proprio parente.

Un fatto che può accadere nelle famiglie di chi contatta Aes Domicilio, per trovare la badante convivente o badante ad ore, è trovarsi di fronte ad un Amministratore di Sostegno. Per diventare Amministratore serve un procedimento particolarmente semplice, proprio per consentire a chiunque di accedere a questo servizio: è sufficiente presentare presso la Cancelleria del giudice tutelare del Tribunale competente un ricorso contenente le generalità dell’interessato e dei suoi familiari, indicando quali bisogni e situazioni hanno portato a richiedere la nomina dell’Amministratore di Sostegno.

Il giudice provvederà a designare la persona ritenuta più adatta (nella maggior parte dei casi è il familiare più stretto), ed emanerà un decreto in cui saranno indicati i compiti dell’Amministratore.
Dal decreto risulteranno quali azioni il beneficiario potrà continuare a svolgere autonomamente e quali azioni dovranno invece essere compiute con l’aiuto dell’Amministratore.

L’associazione Aes Domicilio ha effettuato una ricerca per capire al meglio il servizio di amministratore. Innanzitutto chi può diventare amministratore? Chiunque! Non sono richieste particolari competenze o requisiti: è previsto che possano essere nominati come Amministratori di Sostegno i parenti o i soggetti stabilmente conviventi con il beneficiario del provvedimento; quindi anche le badanti; può anche accadere che il Giudice Tutelare decida di nominare un soggetto estraneo alla compagine familiare.

Non può essere nominato amministratore di sostegno ad esempio colui che non ha la libera disponibilità del proprio patrimonio, oppure il figlio riguardo al quale tale esclusione sia stata stabilita (con disposizione scritta) da parte del genitore, chi sia stato rimosso da una tutela o dichiarato decaduto o sospeso dalla potestà genitoriale, oppure colui che sia stato dichiarato fallito.

I poteri dell’amministratore di sostegno sono quelli stabiliti nel decreto di nomina, ovvero in tutti i successivi provvedimenti emessi dal giudice tutelare d’ufficio o sull’impulso di una parte. Egli ha il dovere di assistere e il potere di compiere in nome del beneficiario e per suo conto solo gli atti presi in considerazione nel decreto di nomina (ad esempio pagare le utenze, la badante, gestire la pensione, ecc); l’Amministratori di Sostegno interviene quale rappresentante dell’amministrato negli atti giuridici di straordinaria amministrazione (es compravendita di immobili, di auto).

La prassi vigente prevede un’assenza di indennità a favore di parenti/amici, ma il riconoscimento di un’indennità a favore del professionista nominato dal Tribunale, che viene sostenuta dal beneficiario stesso o dai suoi eredi (indennità di fine amministrazione per sopravvenuto decesso).

Per leggere altri approfondimenti sul mondo delle badanti, oppure se vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante e quali sono tutti i passaggi burocratici da rispettare, contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lazio e in particolare nella città metropolitana di Roma (badante Roma). Siamo presenti con i nostri partner in franchising anche in Lombardia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano) se cerchi Badanti a Milano, Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco.