Roma, Assegno Universale per le Famiglie con le Badanti altrimenti Rischio Incremento di Lavoro In Nero
Anche a Roma le famiglie sono preoccupate per l’incremento degli stipendi delle badanti.
Benché lo stato abbia intenzione di aiutare le famiglie che decidono di tenere il proprio caro in casa con una badante ancora non si sa nulla sui concreti aiuti che hanno intenzione di dare.
Propongono di voler stimolare le famiglie a non mandare i propri cari in una struttura, ma aumentano a dismisura i costi della badante senza pensare che una singola famiglia o addirittura un singolo anziano possa avere tutti questi soldi senza un aiuto.
Con l’aumento dell’inflazione, che dal gennaio 2023 ha fatto scattare un incremento del 9,2% dei minimi retributivi delle badanti, il costo per la gestione degli anziani e dei non autosufficienti rischia infatti di diventare insostenibile.
Così la pensano quasi 6 famiglie datrici di lavoro domestico su 10.
A motivare l’insostenibilità della spesa per le prestazioni di una badante vi sono ragioni che rimandano soprattutto al crescente bisogno di assistenza da una parte e all’indisponibilità futura di risorse, avendo già usufruito dei propri risparmi per mantenere il livello di assistenza attuale e necessario, dall’altra.
Nella scala di priorità degli strumenti più urgenti da adottare nell’ambito della tutela della non autosufficienza le famiglie posizionano:
- al primo posto la previsione di incentivi all’assunzione per ridurre il costo che si deve sostenere per la badante.
- al secondo posto la promozione di interventi di sanità preventiva presso il domicilio delle persone anziane.
- al terzo posto il miglioramento dell’invecchiamento attivo con la predisposizione di accessi facilitati ai servizi sanitari e sociali
Interpellate sui nuovi strumenti di tutela previsti nel disegno di legge delega in favore delle persone anziane 8 famiglie su 10 (l’82,9%) ha dichiarato di preferire una prestazione universale in denaro commisurata all’effettivo fabbisogno assistenziale, con la previsione di una maggiorazione in presenza di personale domestico regolarmente assunto, rispetto all’importo dell’attuale indennità di accompagnamento senza vincoli di utilizzo, scelto solo dal 17,1% degli intervistati.
Oltre allo stato d’animo delle famiglie nell’attuale congiuntura lo studio affronta anche questioni di portata più generale come l’invecchiamento della popolazione e le prestazioni irregolari nel lavoro domestico.
Sono poco più di 14 milioni le persone con almeno 65 anni e circa 3 milioni le persone con gravi limitazioni nelle attività svolte abitualmente.
Riportiamo ciò che afferma il presidente dell’associazione datori lavoro italiani:
“Alla soluzione di queste criticità si confida possano, almeno in parte, rispondere alcuni provvedimenti presi di recente come il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso, il Family Act ma, soprattutto, il disegno di legge delega in materia di politiche in favore delle persone anziane, attualmente all’esame del Parlamento.
Il nostro auspicio è che nella stesura definitiva della legge, e successivamente nell’adozione dei decreti delegati, possano essere recepite le indicazioni che arrivano direttamente dalle famiglie, oramai consapevoli di come la gestione della non autosufficienza non possa più essere affidata a soluzioni precarie, provvisorie o fai da te. Al contrario servono aiuti concreti che rendano sostenibile la spesa e, allo stesso tempo, facciano emergere il lavoro irregolare”.
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