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Assumere a Roma la Badante che Gestisce i Farmaci

Roma: la gestione dei farmaci è sicuramente una dei più importanti e delicati compiti che deve svolgere una badante.

In questo articolo cercheremo di analizzare nel dettaglio come la badante deve gestire i farmaci del proprio assistito.

La preparazione della badante è fondamentale poiché un utilizzo errato o improprio dei farmaci può comportare gravi conseguenze per la salute dell’assistito.

La conoscenza dei farmaci comprende il nome, la dose, la frequenza di somministrazione e quale patologia viene trattata; deve essere a conoscenza di eventuali effetti collaterali e di come questi si manifestano.

È importante che la badante sappia riconoscere eventuali reazioni avverse al farmaco e sappia come intervenire in caso di emergenza.

Per questo motivo è necessario che l’assistente domiciliare sia una badante in grado di leggere e comprendere le prescrizioni mediche, quindi che la badante capisca l’italiano.

Nel caso in cui l’assistito assuma più farmaci contemporaneamente, la badante deve prestare particolare attenzione alle interazioni tra i diversi farmaci.

In caso di assunzione di farmaci liquidi, la badante deve utilizzare il dosatore fornito dalla farmacia o dal medico, per evitare dosi errate.

È importante tenere traccia delle somministrazioni effettuate e delle dosi assunte, per evitare sovradosaggi o dimenticanze e può essere utile tenere un registro delle somministrazioni effettuate.

Si deve anche conoscere le modalità di conservazione dei farmaci.

Alcuni farmaci, ad esempio, devono essere conservati in frigorifero, mentre altri devono essere conservati in un luogo fresco e asciutto.

In caso di viaggi o spostamenti, ci si deve assicurare di avere sempre con sé i farmaci necessari per l’assistito e di conservarli nelle condizioni adeguate.

Un passaggio importante è quello di controllare la scadenza dei farmaci, quindi la badante deve verificare regolarmente la data di scadenza con un’eventuale corretta eliminazione.

La preparazione di una badante parte in primo luogo dalla selezione del personale, sempre fatta con precisione per trovare l’assistente corretta per ogni situazione familiare.

 

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.

 

Roma: Ricette Gustose per Anziani Diabetici

La nostra associazione si prende carico di anziani con varie tipologie di problematiche, selezionando anche a Roma assistenti domiciliari che siano competenti per ogni situazione che capita.

La selezione delle badanti a volte richiede anche una preparazione rispetto alla gestione di persone con diabete.

Un po’ di diabete mellito è frequente nell’anziano ma, se non c’è, meglio prevenire.

E’ un mito da sfatare quello secondo il quale l’alimentazione delle persone diabetiche debba essere particolarmente restrittiva, scondita, insapore.

In realtà, la ripartizione giornaliera dei nutrienti non differisce molto da quella consigliata nell’ambito di una sana alimentazione in generale.

L’apporto calorico deve essere adattato alle specifiche esigenze metaboliche e tenere conto del peso corporeo desiderabile per il paziente.

L’alimentazione della persona diabetica dovrà essere finalizzata a un controllo glicemico ottimale.

In linea generale: le scelte alimentari devono ricadere sui carboidrati complessi e sulle fibre contenuti nei cereali integrali, negli pseudo cereali, nei legumi e nelle verdure.

L’apporto di zuccheri semplici dovrebbe limitarsi, il più possibile, al consumo della frutta di stagione, in grado di apportare anche importanti micronutrienti fondamentali per la salute complessiva.

Le proteine dovrebbero essere ricavate sia da fonti vegetali, che oltre a legumi e cereali già citati in merito ai carboidrati, comprendono anche frutta secca e semi, sia da fonti animali, come pesci magri e carni bianche.

Nella dieta del paziente diabetico, non dovrebbe mancare la giusta quantità di olio extravergine di oliva, contenente grassi buoni e sostanze antiossidanti.

Carpaccio di finocchio e tonno

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 gambi di finocchio
  • 500 g di tonno sott’olio
  • olive (a piacere)
  • limone
  • olio d’oliva
  • erba cipollina
  • aceto
  • sale
  • pepe rosa

Preparazione:

Tagliare il finocchio e unirlo al tonno e alle olive disossate. Servire il tutto insieme a una vinaigrette di olio, sale, aceto, pepe ed erba cipollina.

Insalata di pasta fredda integrale

Ingredienti (per 4 persone)

  • 400 g di pasta integrale
  • 2 petti di pollo
  • pomodorini freschi
  • olive fresche
  • olio d’oliva
  • sale

Preparazione:

Cuocere prima di tutto la pasta integrale, nello scolarla passare velocemente sotto l’acqua, condire con un filo d’olio e lasciare raffreddare in frigo per qualche ora.
Grigliare i petti di pollo fino alla cottura desiderata.
Unire i pomodorini freschi, le olive e il pollo a dadini alla pasta fredda.
Si consiglia di cuocere la pasta più del normale in modo da averla più morbida e, in caso di problemi di masticazione e deglutizione, tagliare il tutto fine.

Torta di mele, uvetta e cannella

Ingredienti:

  • 350 g di farina integrale
  • 4 mele
  • 2 uova
  • 4 cucchiai di olio di arachidi
  • 40 g di uvetta passa
  • 15 g di stevia naturale
  • 6 g di cannella in polvere
  • Un limone
  • Una bustina di lievito per dolci
  • Sale

Preparazione:

Lavare le mele e il limone in acqua e bicarbonato, dunque tritare la buccia di limone, e metterla in una ciotola capiente.
Tagliare tre mele a cubetti e la restante mela a fettine sottili, quindi bagnare con succo di limone per evitare l’ossidazione.
Aggiungere la cannella alle mele, mescolare il tutto, mettere da parte.
Nella ciotola contenente la buccia di limone aggiungere la farina integrale, le uova, un filo d’olio, la stevia, l’uvetta passa e un pizzico di sale; con l’aiuto di una frusta mescolare gli ingredienti, infine aggiungere il lievito e i cubetti di mela al composto, amalgamando il tutto delicatamente.
Ricoprire una teglia da 24 cm con un foglio di carta da forno, e versare l’impasto all’interno della stessa. Disporre le fettine di mela sulla superfice dell’impasto.
Cuocere in forno a 180 °C, per circa 30 – 35 minuti. Porzionare e servire.

 

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Roma, Chi è la Badante

La badante è quella persona che si occupa di uno o più anziani aiutandoli e sostenendoli anche in ambito domestico.

Si tratta di una vera e propria collaboratrice domestica che anche a Roma opera nel domicilio della persona anziana, di solito malata, fragile o non autosufficiente.

Il compito principale della badante è quello della compagnia, accanto a sorveglianza e cura.

L’assistente familiare, durante il suo lavoro, dovrà quindi cercare di accudire l’anziano con solerzia e premura, cercando di fargli vivere gli ultimi anni della sua vita nel modo più sereno possibile.

È bene ricordare che gli anziani non sono tutti uguali: ognuno presenta delle proprie caratteristiche e necessità, diverse per ognuno, come è già stato ripetutamente accennato, per questo nel lavoro della badante occorre prestare molta attenzione all’individualità di ognuno, cercando di garantire all’assistito sempre il massimo del benessere.

L’esercizio delle funzioni che deve essere svolto quindi è unico e si differenza tra assistito ed assistito.

Avere in casa una persona anziana e saperla accudita e sorvegliata da una badante competente, allevia sicuramente le preoccupazioni della famiglia in quanto sanno di aver lasciato il proprio caro nella mani di un brava collaboratrice.

Naturalmente tale mestiere può essere assunto indifferentemente sia dagli nomini che dalle donne.

Vedremo più avanti le false credenze su chi sia o non sia una badante.

A questo punto è d’uopo riassumere e vedere in modo schematico quali siano le effettive mansioni della badante, onde poter avere un rapido elenco da consultare, quando necessario.

Nel presente volume l’argomento è già stato trattato in modo esteso e, proprio per questo, si è scelto di stilare una breve tavola riassuntiva, che può sicuramente tornare utile.

Il primo compito della badante è, e rimane, quello di aiutare le persone non autosufficienti o solo parzialmente autosufficienti nella soddisfazione dei loro bisogni primari, nonché l’assistenza durante lo svolgimento di attività tipiche della vita quotidiana.

La persona che riveste questo ruolo deve infatti occuparsi anche di:

  • Pulire e tenere in ordine la casa
  • Fare la spesa oppure segnalare al familiare che se ne occupa ciò che manca in casa
  • Preparare i pasti
  • Occuparsi della movimentazione dell’assistito e del sostegno alla deambulazione
  • Curare l’igiene personale della persona seguita
  • Somministrare le terapie mediche prescritte
  • Tenere compagnia e fornire supporto morale
  • Accompagnare durante passeggiate giornaliere o ad appuntamenti medici

Tutti questi aspetti rendono evidente l’importanza dell’instaurarsi di una relazione di fiducia e personale, basata sull’empatia e sulla trasparenza.

Una badante convivente deve saper ascoltare, alleviare il senso di solitudine, mostrarsi positiva per poter fornire un supporto adeguato all’assistito, essere in grado di motivarlo e spingerlo all’azione e alla
cura di sé.
Deve inoltre dar sicurezza ed essere competente nel caso in cui siano necessari interventi di primo soccorso in attesa dell’arrivo dei sanitari.

Le mansioni della badante, talvolta, vanno ben oltre il mero compito da eseguire, cucinare, lavare l’anziano e aiutarlo a camminare, andando a coinvolgere anche la sfera psicologica, ascoltandolo sia nei giorni buoni che in quelli di sconforto, dandogli quel supporto e quella parola in più che potrebbe aiutarlo a sentirsi vivo e presente.

Questo aspetto non può essere “legalizzato”, naturalmente, ma è soltanto legato alla sensibilità e capacità personale e al rapporto che si potrà instaurare con l’assistito.

Di seguito quelle che dovrebbero essere le caratteristiche della badante ideale:

  • Empatia
  • Esperienza
  • Saper ascoltare
  • Tatto
  • Non essere irruenta
  • Saper cucinare italiano
  • Avere conoscenze di base di mobilitazione
  • Saper leggere e scrivere italiano.
  • Deve saper fare la spesa, quindi un po’ di economia domestica
  • Avere una patente valida in Italia

 

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La Storia di Elzbeta a Roma, Badante per una Signora Allettata

Elzbeta collaboratrice domestica della Repubblica Dominicana vuole raccontare a Roma la storia della sua esperienza con un’anziana allettata .

“Quando ho iniziato a lavorare con questa signora, vedendola così fragile e indifesa, sono stata colta da un senso di empatia e compassione.

Lei aveva 84 anni e non poteva più muoversi dal letto, perciò aveva bisogno di assistenza continua.

La sua casa era grande e accogliente, ma l’atmosfera era triste e silenziosa.

Ho incontrato i suoi figli, che mi hanno accolto cordialmente, ma allo stesso tempo mi hanno detto che la madre era molto difficile da gestire e che aveva un carattere molto forte.

Non mi sono fatta scoraggiare, ho preso il lavoro con grande serietà e ho deciso di fare del mio meglio per rendere la vita di questa signora il più confortevole possibile.

Le prime settimane sono state impegnative.

La signora era molto diffidente nei miei confronti e non si fidava di me.

Non voleva che la aiutassi ad alzarsi dal letto o a spostarsi sulla sedia a rotelle.

Tuttavia, ho continuato a mostrare la mia disponibilità e la mia pazienza, cercando sempre di farle sentire il mio sostegno.

Pian piano, la signora ha cominciato a fidarsi di me e a chiedermi sempre più aiuto.

Ho imparato a conoscere la sua personalità e le sue abitudini.

Ho scoperto che amava leggere e guardare la televisione, ma soprattutto amava parlare.

Le ho dedicato molte ore della mia giornata, ascoltando le sue storie, i suoi ricordi e i suoi pensieri.

Ho cercato di farla sentire meno sola, di non farla sentire abbandonata.

E così, giorno dopo giorno, la mia assistenza è diventata sempre più indispensabile per lei.

Ho imparato a farle la doccia, a darle da mangiare, a farle le medicazioni.

Ho imparato a conoscerne i problemi di salute e a prendermi cura di lei con attenzione e professionalità.

Ho imparato a gestire le sue emozioni, a supportarla nei momenti difficili e a farla sorridere quando possibile.

Non nego che ci sono stati momenti difficili, come quando la signora ha avuto delle complicazioni di salute o quando ha avuto degli episodi di confusione mentale.

Ma ho sempre cercato di rimanere calma e di fare il mio lavoro con la massima dedizione.

Con il passare dei mesi, la signora è diventata sempre più fragile e debole.

Ho cercato di farle compagnia il più possibile, di farle sentire il mio affetto e la mia vicinanza.

Purtroppo, un giorno la signora è deceduta.

È stato un momento molto difficile per me, ma allo stesso tempo mi sento grata di aver avuto l’opportunità di assistere questa signora fino alla fine della sua vita.

Dopo la sua scomparsa, ho incontrato i figli della signora per salutarli e per ringraziarli per la fiducia che avevano riposto in me.

Mi hanno detto che la loro madre aveva parlato molto bene di me e che la mia assistenza l’aveva aiutata a sentirsi meno sola e abbandonata.

Questa esperienza mi ha insegnato molto, sia a livello professionale che umano.

Ho imparato che il lavoro di badante richiede molta pazienza, dedizione e umanità.

Ho imparato a gestire situazioni difficili e a lavorare sotto pressione.

Ma soprattutto ho imparato l’importanza di essere vicino alle persone più fragili e bisognose, di ascoltarle e di farle sentire amate e rispettate.

Oggi ho iniziato a lavorare con una nuova anziana allettata, ma la mia esperienza con la signora che ho assistito prima sarà sempre nel mio cuore.

Spero di poter essere per questa nuova signora una buona badante, come lo sono stata per la mia precedente assistita.”

 

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Alla Ricerca della Collaboratrice Domestica a Roma, il Manuale della Badante

Un libro può essere una delle scelte migliori per conoscere qualcosa, Aes Domicilio come casa editrice ha raccontato la badante e la famiglia, per aiutare entrambe le figure ad entrare una nel mondo dell’altra.

Arriva anche a Roma il momento in cui il proprio caro non è più in grado di gestire da solo la propria vita.

Spesso è semplicemente perché ha problemi di equilibrio e si ha paura che possa cadere, a volte si è dimenticato un paio di volte il gas acceso e non ci si può permettere che succeda di nuovo, altre volte si tratta di cose più gravi.

In ogni caso… se non è possibile per i figli o parenti prenderlo a vivere con loro, oppure se non vuole lasciare la sua casa, bisogna decidersi ad assumere una badante.

Per anni i familiari hanno visto amici o colleghi assumere badanti, parlarne a volte bene e a volte meno, li hanno visti affidare la mamma, il papà, uno zio a questa misteriosa figura e ora tocca a loro.

E come si deve fare?

A chi ci si rivolge?

Al collega, che racconta come la badante di fiducia sia eccezionale?

Agli annunci sui giornali o magari sui social?

E come deve essere, questa badante?

Chi è, esattamente?

Ebbene, attenzione: prima di tutto bisogna capire che la badante è un lavoratore, non un missionario, né un figlio/figlia supplente.

A lei interessa lavorare e portare a casa la pagnotta e, a parte alcune eccezioni, non proverà alcun trasporto per il nostro congiunto, soprattutto all’inizio del rapporto di lavoro.

Se ne occuperà perché è li per questo, lo aiuterà a vestirsi, chiacchiererà con lui, lo accompagnerà nella passeggiata e, se è una brava persona, lo tratterà gentilmente, ma questo, per lei, non sarà altro che lavoro.

Può cambiare, questa situazione?

Può, si vedrà andando avanti, ma bisogna tener conto prima di tutto di questo: al posto di “badante” potremmo mettere la parola “idraulico”, “insegnante”, “commesso” e sarebbe la stessa cosa.

Un lavoratore, una lavoratrice, nella maggior parte dei casi, che svolgerà il suo servizio a casa dell’anziano.

Quindi, si proceda con ordine iniziando la nostra avventura alla ricerca della badante ideale, tenendo conto che… l’ideale non è lo stesso per tutti.

Un tempo, neppure troppo lontano, essere vecchi non rappresentava né una vergogna, né un peso.

L’anziano non era un “vecchio bacucco”, un rimbambito da trattare come un ammalato, né uno scarto sociale.

Era, al contrario, un saggio, qualcuno cui rivolgersi per avere sostegno nei momenti difficili, un consiglio, una conoscenza in più, dall’alto di una grande esperienza.

Ancora oggi, nelle società indigene di ogni parte del mondo, Anziano, scritto maiuscolo, è indice proprio di valore, di conoscenza, di saggezza.

Ma in questa società, che mi guardo bene dal definire “civile”, l’anziano è… il vecchietto che non so dove mettere, quello pieno di acciacchi, che fa un po’ paura, perché potrebbe essere svampito, perso in un mondo di vacuità.

Tempo fa una signora raccontò, con molta rabbia, che suo padre era stato trattato in modo vergognoso da una operatrice di call center che, avendo chiamato per un’intervista, nel sentire che suo padre aveva settantatré anni (settantatré, non centoventi), aveva iniziato a chiedergli se fosse in grado di rispondere autonomamente a un’intervista, se fosse in grado di intendere e di volere.

Scandaloso, non è vero?

Eppure, che si creda o no, molto comune, come comune è vedere persone che si rivolgono a un anziano urlando, perché convinti che altrimenti non capisca, per stupidità o sordità.

Ebbene, signori, la vecchiaia non è una malattia!

Su, ancora una volta: la vecchiaia non è una malattia!

La società in cui viviamo oggi, che ha innalzato velocità e produttività a principi fondamentali e irrinunciabili, ha relegato la figura dell’anziano in un angolo, in ombra, orfano del suo posto di primo piano.

L’esperienza sviluppata nel corso di una vita, che un tempo gli avrebbe portato prestigio sociale e familiare uniti a un senso di utilità, di gratificazione, è oggi di scarso o nessun interesse.

Questo cambiamento radicale, ovviamente, non è stato senza conseguenze: la percezione di inutilità sociale genera nelle persone in età senile un aumento verticale di stress e depressione, con conseguente Somatizzazione di questi stati negativi.

La solitudine è poi una grande piaga sociale dovuta al cambiamento nella struttura della famiglia: un tempo nella stessa abitazione convivevano più generazioni, in un regime di collaborazione e supporto reciproci, mentre oggi procediamo a passo svelto verso una frammentazione del nucleo familiare, con le persone di terza età frequentemente abbandonate a vivere da sole, in case fatiscenti, senza scambiare una parola con anima viva per l’intera giornata, che si ripete giorno dopo giorno sempre uguale, oppure parcheggiate in strutture inefficienti, incapaci di trasmettere il calore di cui ogni essere umano ha bisogno.

Se già negli anni ’80 del secolo scorso, alcuni film di fantascienza mostravano una società nella quale gli anziani (spesso pochissimo anziani, secondo i nostri canoni) venivano “congedati”, “riciclati” o, nel caso di “Soylent Green”, del 73, trasformati in gallette, non molto tempo fa alcuni politici si sono ripetutamente espressi sull’inutilità delle persone anziane, ritenute non produttive, e del loro costo sociale, dovuto a pensioni e terapie di diverso genere.
Questo è un grande male sociale, una trasformazione che, forse, non si è in grado di fermare, non in tempi brevi, ma cui ci si può sicuramente opporre, restituendo ai nostri anziani il massimo del valore e tutte le attenzioni che siamo in grado di donare.

Aes Domicilio coglie l’occasione del suo primo manuale per far conoscere com’è realmente il mondo della badante.

Il manuale è acquistabile direttamente dal sito Aes domicilio.

 

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La Cura della Persona Allettata a Roma

La badante è una persona che si occupa anche a Roma dell’assistenza domiciliare di una persona anziana o disabile, garantendo il supporto necessario per la cura della persona allettata.

In questo articolo verranno approfonditi i diversi aspetti della cura della persona allettata, le competenze richieste alla badante e le modalità di assistenza a disposizione.

La persona allettata è colui che non ha la possibilità di muoversi autonomamente e ha bisogno di assistenza continua.

Questa situazione può essere causata da diverse patologie, tra cui malattie croniche, traumi, disabilità e altre condizioni che limitano la mobilità dell’individuo.

La cura della persona allettata richiede una serie di competenze specifiche, tra cui la conoscenza delle tecniche di movimentazione e trasferimento, la gestione delle lesioni da decubito, la somministrazione dei farmaci e la gestione delle emergenze.

Una delle prime attività della badante è quella di creare un ambiente accogliente e sicuro per la persona allettata.

Ciò significa che la badante deve garantire che il letto sia sempre pulito e confortevole, che la stanza sia ben aerata e che la temperatura sia adeguata alle esigenze della persona assistita.

Inoltre, la badante deve assicurarsi che la persona allettata sia sempre asciutta e pulita, cambiando le lenzuola e gli indumenti di persona quando necessario e aiutandola nella cura dell’igiene personale.

La badante deve anche gestire le lesioni da decubito, ovvero le lesioni cutanee che si verificano quando la persona rimane a lungo in posizione sdraiata.

Queste lesioni possono essere molto dolorose e possono portare a infezioni e complicazioni gravi.

La badante deve quindi controllare regolarmente la pelle della persona assistita e prendere tutte le precauzioni necessarie per prevenire le lesioni, come la rotazione della persona allettata e l’utilizzo di cuscini speciali.

La somministrazione dei farmaci è un’altra responsabilità importante della badante.

La persona allettata potrebbe assumere diversi farmaci per gestire le sue condizioni di salute e la badante deve garantire che questi vengano somministrati correttamente.

Ciò significa che la badante deve conoscere i diversi farmaci e le loro dosi, le modalità di somministrazione e le possibili interazioni tra di essi.

Inoltre, la badante deve tenere traccia dell’assunzione dei farmaci e segnalare eventuali problemi al medico curante.

La gestione delle emergenze è un’altra competenza fondamentale della badante.

La persona allettata potrebbe avere bisogno di assistenza immediata in caso di problemi respiratori, crisi epilettiche, ictus o altre emergenze mediche.

La badante deve quindi conoscere le procedure di primo soccorso e saper gestire queste situazioni in modo efficace, contattando tempestivamente il medico curante o il servizio di emergenza.

Esistono diverse modalità di assistenza domiciliare per la cura della persona allettata.

La badante può essere impiegata a tempo pieno o part-time a seconda delle esigenze della persona assistita.

In alcuni casi, la famiglia della persona allettata potrebbe decidere di assumere più badanti per garantire una copertura 24 ore su 24.

 

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Roma, Amiche e Badanti Georgiane Dialogano tra loro

Riportiamo anche a Roma un dialogo tra due badanti georgiane.

Nana: Buongiorno, come sta la signora oggi?

Elena: Buongiorno, oggi sembra essere un po’ più stanca del solito. E la sua signora?

Nana: La mia signora sta bene, ha dormito tutta la notte e si è svegliata di buon umore. Mi sembra che sia migliorata molto da quando sono qui.

Elena: Anche la mia signora ha fatto progressi. Dopo qualche settimana, è diventata più socievole e aperta alla conversazione. Mi sembra che si sia abituata alla mia presenza.

Nana: Sì, la routine quotidiana aiuta molto a creare un clima familiare. La mia signora sa che ogni mattina le preparo la colazione e la aiuto a vestirsi, quindi si sente più sicura e a suo agio con me.

Elena: Esatto, la routine è importante. Anche la mia signora si aspetta che io segua una routine precisa ogni giorno. Ad esempio, ogni sera prima di andare a letto le preparo una tisana e le leggo un po’ di un libro che le piace.

Nana: La mia signora adora la musica, soprattutto quella classica. A volte la ascoltiamo insieme e parliamo di come ci fa sentire.

Elena: È bello trovare attività che possiamo fare insieme alle persone a cui ci prendiamo cura. La mia signora adora fare la passeggiata ogni giorno, quindi la porto fuori spesso.

Nana: Anche la mia signora adora fare la passeggiata, ma a volte ha difficoltà a camminare. In quei casi, mi assicuro che abbia una sedia a rotelle comoda e la porto fuori comunque.

Elena: È importante adattarsi alle esigenze delle persone a cui ci prendiamo cura e trovare soluzioni per soddisfare i loro desideri. A volte può essere difficile, ma è molto gratificante vedere che le persone sono felici e soddisfatte.

Nana: Esatto, il nostro lavoro può essere molto impegnativo ma anche molto gratificante. Dobbiamo essere pazienti, attenti e premurosi con le persone a cui ci prendiamo cura.

Elena: Concordo pienamente. Dobbiamo anche essere pronti ad affrontare situazioni difficili e impreviste, come ad esempio eventuali malattie o problemi di salute delle persone a cui ci prendiamo cura.

Nana: Esatto, la nostra formazione e la nostra esperienza ci aiutano a gestire queste situazioni, ma dobbiamo anche essere sempre pronti ad imparare e a migliorare le nostre competenze.

Elena: Sì, dobbiamo sempre essere aggiornati sulle nuove tecniche e sulle nuove tecnologie che possono aiutarci nel nostro lavoro. Dobbiamo essere sempre pronti ad adattarci ai cambiamenti.

Nana: Esatto, dobbiamo essere flessibili e aperti al cambiamento. Il nostro lavoro richiede anche una forte dose di empatia e di comprensione delle esigenze delle persone a cui ci prendiamo cura.

Elena: Sì, l’empatia è fondamentale per il nostro lavoro. Dobbiamo essere in grado di metterci nei panni delle persone a cui ci prendiamo cura e di capire le loro esigenze e i loro desideri.

Nana: Esatto, l’empatia ci aiuta anche a creare un rapporto di fiducia e di stima con le persone a cui ci prendiamo cura. La fiducia e la stima sono fondamentali per creare un ambiente sereno e tranquillo in cui le persone si sentono al sicuro e protette.

Elena: Sì, la sicurezza e la protezione delle persone a cui ci prendiamo cura sono la nostra priorità assoluta. Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire la loro sicurezza e il loro benessere.

Nana: Esatto, è il nostro dovere e la nostra responsabilità. Siamo qui per prendersi cura delle persone che hanno bisogno di aiuto e di assistenza, e dobbiamo farlo con il massimo impegno e la massima dedizione.

 

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badante e vacanza roma

Prepararsi a Roma alle Ferie dell’Anziano, la Badante in Vacanza

La badante è una figura professionale che si occupa dell’assistenza domiciliare di persone anziane o disabili.

Il suo ruolo consiste nel fornire supporto nelle attività quotidiane dell’assistito, come la cura personale, la preparazione dei pasti, la pulizia della casa (magari affidandosi anche ad una impresa di pulizia a Roma) e l’accompagnamento in caso di necessità.

In alcuni casi, la badante di Roma può anche essere chiamata a seguire l’assistito in momenti di svago e di relax, come ad esempio al mare.

Seguire l’assistito al mare rappresenta una sfida particolare per la badante, poiché richiede di gestire diverse variabili e di prevenire eventuali situazioni di rischio.

Innanzitutto, è necessario accertarsi che l’assistito si trovi in condizioni di salute adeguate per affrontare una giornata al mare.

In caso contrario, la badante dovrà valutare se sia possibile rimandare l’uscita o se sia necessario chiedere il parere di un medico.

Una volta verificato lo stato di salute dell’assistito, la badante dovrà organizzare tutta la logistica dell’uscita al mare.

Ciò significa prenotare il posto in spiaggia, preparare il pranzo e le bevande, portare l’ombrellone, le sedie e tutti gli altri accessori necessari per trascorrere una giornata al mare in sicurezza e comfort.

Durante l’uscita al mare, la badante dovrà prestare particolare attenzione alla sicurezza dell’assistito.

Questo significa vigilare sulla sua esposizione al sole, evitando le ore più calde e garantendo l’utilizzo di creme solari e di indumenti protettivi.

Inoltre, la badante dovrà essere pronta a intervenire in caso di problemi legati alla balneazione, come crampi o difficoltà respiratorie.

La badante dovrà anche gestire le esigenze dell’assistito durante la giornata al mare.

Questo significa assisterlo nelle attività di cura personale, come la toilette e l’utilizzo del bagno, e fornirgli il supporto necessario per spostarsi sulla spiaggia e fare il bagno se lo desidera.

Inoltre, la badante dovrà essere in grado di gestire eventuali situazioni di disagio o di stress dell’assistito, fornendogli l’aiuto e il conforto di cui ha bisogno.

La badante dovrà coordinarsi con gli altri membri della famiglia o con i responsabili dell’assistito per garantire che la giornata al mare si svolga nel migliore dei modi.

Ciò significa comunicare tempestivamente eventuali problemi o difficoltà incontrate durante l’uscita e collaborare per trovare le soluzioni più appropriate.

In conclusione, seguire l’assistito al mare rappresenta una sfida importante per la badante, che dovrà prestare attenzione a diverse variabili per garantire la sicurezza e il benessere dell’assistito.

Tuttavia, se la badante è competente e preparata, questa esperienza può rappresentare un momento di svago e di relax per l’assistito, contribuendo a migliorare la sua qualità della vita e a rafforzare il rapporto di fiducia e di affetto con la badante stessa.

 

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badante convivente roma

Ricerca della Badante Convivente a Roma

I servizi di assistenza anziani che vengono offerti da Aes Domicilio a Roma garantiscono le assunzioni regolari delle badanti a Roma, nel rispetto del contratto.

Si garantisce sicurezza e legalità sia alla famiglia che al collaboratore domestico, esso sia badante convivente, ad ore, notturno.

Ora trattiamo la ricerca della badante convivente.

Per prima cosa la badante che riveste questo ruolo deve infatti occuparsi anche di:

  • Pulire e tenere in ordine la casa
  • Fare la spesa oppure segnalare al familiare che se ne occupa ciò che manca in casa
  • Preparare i pasti
  • Occuparsi della movimentazione dell’assistito e del sostegno alla deambulazione
  • Curare l’igiene personale della persona seguita
  • Somministrare le terapie mediche prescritte
  • Tenere compagnia e fornire supporto morale
  • Accompagnare durante passeggiate giornaliere o ad appuntamenti medici

Tutti questi aspetti rendono evidente l’importanza dell’instaurarsi di una relazione di fiducia e personale, basata sull’empatia e sulla trasparenza.

Una badante deve saper ascoltare, alleviare il senso di solitudine, mostrarsi positiva per fornire un supporto adeguato all’assistito.

Il contratto dei collaboratori domestici a livello di orario prevede una assunzione a 54 ore a settimana di lavoro.

Nello specifico, 10 ore lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì, e 4 ore il sabato.

Ci sono poi da considerare anche ferie che in base ai giorni di lavoro effettivi e anche la durata del rapporto lavorativo, influiscono sullo stipendio.

Lo stesso discorso vale anche per permessi retribuiti e malattia.

Tutte le ore disponibili che non vengono sfruttate devono poi essere retribuite dal datore di lavoro.

Lo stipendio del lavoratore dipendente è composto da una serie di elementi, quali:

  • Retribuzione minima che è prevista dall’ordinamento legislativo
  • Scatti di anzianità
  • Ferie non godute
  • Permessi non goduti
  • Vitto e alloggio (Il vitto dovuto al lavoratore deve assicurargli una alimentazione sana e sufficiente; l’ambiente di lavoro non deve essere nocivo all’integrità fisica e morale dello stesso. Il datore di lavoro deve fornire al lavoratore convivente un alloggio idoneo a salvaguardarne la dignità e la riservatezza.)
  • Tredicesima
  • Straordinari che il lavoratore sceglie di fare
  • Contributi versati mensilmente

Il contratto di convivenza non obbliga la badante a trasferire la sua residenza presso l’abitazione del datore di lavoro.

Può farlo oppure no, dipende dagli accordi presi con il datore di lavoro.

 

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.

 

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Il Manuale della Badante a Roma: i Falsi Miti sull’Assistente Familiare

Come in ogni categoria, lavorativa o d’altro genere, anche nei riguardi delle badanti circolano a Roma falsi miti e credenze errate.

Probabilmente, già nella prima parte, molti dubbi sono stati chiariti, ma questa sezione ha lo scopo di approfondire temi e conoscenze, in modo da dare alle famiglie delle competenze di base prima ancora della vera e propria assunzione.

Il presente manuale, naturalmente, serve anche alla professionista, aiutandola a chiarire ai datori di lavoro e a se stessa il suo reale ruolo sia nella famiglia, sia nella società attuale.

La badante è un’infermiera: ebbene, no, non è un infermiera!

Non può fare punture, non può fare fisioterapia, non può sostituire nessuna figura professionale.

Può controllare la somministrazione dei farmaci attraverso uno schema dato dalla famiglia.

Può mobilitare l’anziano, portarlo a passeggio, lavarlo, sempre secondo gli accordi con la famiglia, aiutarlo a mangiare in caso di difficoltà di deglutizione, ma non è un’infermiera e non fa iniezioni, flebo o altro.

Può prendere la pressione o la glicemia, che sono cose comunque alla portata di chiunque.

Dipende dalla nazionalità: una delle leggende metropolitane più comuni è che la serietà o l’abilità della badante dipenda dal paese di origine.

No. Le badanti sono persone e, come tali, possono essere più o meno in gamba, più o meno preparate o pazienti, ma questo dipende solo dal loro carattere e dalla loro serietà.

Il paese d’origine non c’entra niente. Se una rumena era cattiva, non significa che le rumene siano cattive, o le ucraina, filippine, peruviane e così via.

Si sentono telefonate alle agenzie nelle quali il cliente dice chiaramente di non volere una badante di tale nazionalità, perché si è trovato male con la precedente, perché non era onesta, perché ha tentato di circuire il nonno e così via.

No, non funziona così: se c’è stata una brutta esperienza è normale andare con i piedi di piombo, ma NON si deve cadere nell’errore di pensare sia un problema di nazionalità! È molto importante capire questo concetto.

Vive per l’assistito: Anche no!

La badante è un lavoratore, vive per se stessa e fa quel lavoro per portare a casa la pagnotta.

Non vive per l’assistito, non deve essere necessariamente legata all’anziano di cui si occupa, soprattutto all’inizio.
Con il tempo può nascere un sentimento d’affetto, ma questo dipenderà, più ancora che da lei, dalla famiglia e dall’anziano stesso: se l’anziano la insulta e tratta male è improbabile che la badante gli si affezioni, così come essere trattata male dalla famiglia tenderà ad allontanarla affettivamente anche dall’assistito.

Deve lavorare 24 ore su 24: NO.

La badante di notte deve dormire.

Teoricamente, dalle otto di sera alle otto di mattina, dovrebbe stare nella sua stanza ed essere presente solo per le emergenze.

La gente pensa che lei debba stare li sempre, anche se l’anziano si sveglia cinque o sei volte.

Tu, figlio, sei disposto (o dovresti esserlo) a fare le notti per il tuo familiare, ma lei è una lavoratrice, non deve fare dei sacrifici, il suo lavoro è già abbastanza complicato e faticoso.

Se l’anziano non dorme, ci stai tu. Se l’anziano si sveglia cinque o sei volte per fare pipì e chiama la badante, può star certo che dopo una settimana questa telefona e dice che vuole andarsene.

Me l’ha detto il vicino:

È già in parte stato affrontato questo discorso: non importa quanto sia in gamba e affidabile il vicino, il collega o il migliore amico.

La badante per il congiunto è cosa di cui solo la famiglia si deve occupare.

Ogni anziano è diverso, ogni famiglia è diversa e ognuno ha diverse necessità. Quello che va bene per uno, può non andare affatto bene per un altro.

Non ci si deve affidare al passaparola, al “me lo ha consigliato… “, perché si sta parlando di due realtà diverse, forse incompatibili.

Quindi, l’unico modo davvero serio e sicuro per selezionare una badante, è quello che visto in precedenza: prendere carta e penna e stilare un questionario con liste di necessità sia della famiglia che dell’anziano da accudire.

Il fai da te sarebbe da evitare, ma se proprio si vuole tentare questa strada, almeno sarà bene affidarsi a consigli reali e non al passaparola.

 

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