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Obbligo di assistenza verso i genitori a Roma

Gli obblighi di assistenza verso i genitori a Roma

Quando i genitori invecchiano e non riescono più a badare a se stessi, spesso i figli si trovano ad affrontare discussioni su come garantire loro il necessario supporto, sia assistenziale che economico. A Roma, dove i ritmi di vita sono frenetici e le distanze spesso complicano l’assistenza diretta, affidarsi a una badante qualificata può essere la soluzione ideale. AES Domicilio offre servizi personalizzati, dalla badante ad ore per piccoli aiuti, alla badante convivente, che assicura un supporto costante. Tuttavia, non di rado, anche chi ha le migliori intenzioni si trova in difficoltà a causa dei rifiuti o delle scuse di fratelli e altri familiari.

L’obbligo legale di assistenza ai genitori a Roma

Occuparsi di un genitore anziano con problemi di salute o difficoltà economiche non è solo una questione morale, ma anche un dovere giuridico.

Per legge, i figli hanno l’obbligo di:

  • Rispettare i genitori
  • Contribuire al loro mantenimento, in base alle proprie possibilità economiche

Molti pensano che vivere con un genitore significhi poter ricevere assistenza senza dover ricambiare, ma in realtà l’anziano è spesso in una condizione di stato di bisogno, con redditi insufficienti a coprire tutte le necessità di cura e assistenza. In questi casi, è dovere di tutti i figli contribuire, indipendentemente dalla convivenza.

Affidarsi a una badante a Roma può rappresentare una soluzione concreta per garantire un’assistenza adeguata, evitando conflitti familiari e assicurando un aiuto professionale e competente.

Cosa succede se i figli non si accordano?

Se non si trova un’intesa, il giudice può stabilire chi deve contribuire e in quale misura, basandosi sulle condizioni economiche di ciascun figlio. In casi urgenti, può anche imporre l’obbligo a uno solo dei figli, lasciandolo poi libero di rivalersi sugli altri.

L’incrocio tra obblighi morali e giuridici è fondamentale per garantire ai nostri cari il miglior sostegno possibile. A Roma, le nostre badanti sono pronte ad aiutarvi nella gestione quotidiana dell’assistenza, offrendo un supporto professionale e su misura per ogni esigenza.

Contattaci per scoprire la soluzione più adatta alla tua famiglia!

storie nostri nonni roma

Le Storie dei Nostri Nonni a Roma

Quando ascoltiamo le storie dei nostri nonni a Roma, veniamo trasportati in un tempo e in un luogo diversi, un mondo che non esiste più ma che continua a vivere nelle loro parole.

Storie di guerre e di pace, di gioia e di sofferenza, di amore e di perdita.

Storie che ci mostrano come la vita può essere dura, ma anche come si possa trovare la forza per superare le difficoltà e proseguire.

Ci mostrano come le società cambiano nel tempo, come le persone si adattano alle nuove circostanze e come le scelte che facciamo possono avere conseguenze a lungo termine.

Ma le storie raccontate dei nonni non sono solo lezioni di storia.

Sono anche fonte di ispirazione e di guida.

  • Ci insegnano l’importanza di mantenere vive le tradizioni e i legami familiari, di rispettare la natura e l’ambiente, di lavorare duro per realizzare i propri sogni.
  • Ci fanno apprezzare le cose che abbiamo, ci fanno capire quanto siamo fortunati a vivere in un’epoca di pace e prosperità.
  • Ci insegnano a non dare nulla per scontato e a valorizzare ogni momento della nostra vita.
  • Ci mostrano che ogni generazione ha la possibilità di fare la differenza, di cambiare il mondo in meglio.
  • Ci insegnano che ogni scelta che facciamo, ogni azione che intraprendiamo, ha un impatto sul mondo e sulle generazioni future.

Quando un nonno ci racconta la sua vita, ci sta dando la possibilità di mantenere viva la loro memoria e di onorare il loro contributo alla nostra vita; quando condividiamo le loro storie con le generazioni future, ci assicuriamo che il loro spirito, la loro saggezza e i loro insegnamenti continuino a vivere e a ispirare le persone.

In conclusione, le storie del tempo passato dei nostri nonni sono un regalo prezioso che arricchisce la nostra vita e ci aiuta a costruire un futuro migliore.

Sono un tesoro di saggezza, di esperienze e di insegnamenti che ci guida, ci ispira e ci dà la forza di affrontare le sfide della vita.

Dobbiamo apprezzare e conservare queste storie, perché sono una parte fondamentale del nostro patrimonio e della nostra identità.

 

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nonno giovanni e la guerra roma

Roma, la Storia di Nonno Giovanni e il Ricordo della Guerra

Purtroppo i nostri giorni sono ricchi di notizie terribili da tutto il mondo, in particolare dalle zone di guerra.

I nostri nonni a Roma hanno vissuto periodi simili e ascoltarli può esserci di aiuto per cercare di evitare nel futuro guerre.

Bisogna saper ascoltare gli anziani.

Intervistatore:

«Signor Rossi, potrebbe raccontarci alcuni dettagli specifici su come la guerra ha cambiato la sua vita?»

Nonno Giovanni:

«Certamente. La guerra ha avuto un impatto molto profondo su di me, sia a livello fisico che emotivo.

Durante il conflitto, ho visto la distruzione, la violenza e la morte in modi che non avrei mai potuto immaginare. Ho vissuto in trincee fangose, ho combattuto in battaglie brutali e ho assistito alla sofferenza umana in prima persona. Ho dovuto fare i conti con la paura costante e con la consapevolezza che la mia vita poteva finire da un momento all’altro.
Queste esperienze hanno lasciato un segno indelebile sulla mia psiche. Dopo la guerra, ho sofferto di disturbi post-traumatici da stress. Avevo incubi ricorrenti e mi svegliavo spesso di soprassalto, rivivendo gli orrori della guerra. Era difficile per me adattarmi alla quotidianità e alle cose normali della vita. Ho perso molta fiducia nell’umanità e ho avuto difficoltà a fidarmi degli altri.

Il mio rientro a casa è stato difficile. Inizialmente, ero tormentato dai ricordi della guerra e mi sentivo alienato dalla vita civile. La società sembrava continuare come se niente fosse successo, mentre io portavo ancora addosso le cicatrici fisiche e mentali della guerra. Era difficile comunicare con la mia famiglia e gli amici che non avevano vissuto le stesse esperienze. Mi sentivo isolato e spesso mi ritrovavo a evitare le situazioni sociali.

Tuttavia, nel corso del tempo, ho iniziato a guarire lentamente. Ho trovato conforto nella mia famiglia e ho cercato di ricostruire la mia vita. Ho incontrato altri veterani di guerra con cui potevo condividere le mie esperienze e che mi hanno aiutato a superare i traumi. Ho cercato di trovare uno scopo nella pace, impegnandomi in attività che promuovessero la riconciliazione e la comprensione tra le persone.»

Continua poi Nonno Giovanni:

« Ora, guardando indietro alla guerra, provo ancora tristezza e dolore per tutto ciò che è successo. La guerra è una cosa terribile e distruttiva, che sconvolge la vita di milioni di persone. Tuttavia, ho imparato molte lezioni preziose da quella esperienza. Ho imparato a valorizzare la pace e la libertà, a non dare mai per scontato la vita e a cercare di risolvere i conflitti attraverso il dialogo e la diplomazia. Sono grato di essere sopravvissuto e di poter raccontare la mia storia.»

Intervistatore:

“Spero che le generazioni future possano imparare dagli errori del passato e lavorare per un mondo migliore, in cui la guerra sia solo un ricordo triste. Mi preoccupa che in un’epoca di conflitti e tensioni globali, sia fondamentale preservare la memoria storica delle persone che hanno vissuto la guerra e trasmettere le loro testimonianze alle generazioni future.”

Nonno Giovanni ribatte:

«Penso che sia importante riflettere sulla guerra e sulle sue conseguenze, affinché non venga dimenticato l’enorme costo umano e l’impatto devastante che ha sulle persone, sulle comunità e sulle nazioni. Attraverso la conoscenza della storia, possiamo sviluppare una maggiore consapevolezza dell’importanza della pace, della tolleranza e del rispetto reciproco.»

Intervistatore:

«Il mio desiderio è che le nuove generazioni possano lavorare insieme per risolvere i conflitti attraverso mezzi pacifici e per costruire una società basata sulla giustizia, l’uguaglianza e il rispetto dei diritti umani. Spero che il ricordo delle sofferenze causate dalla guerra possa fungere da motivazione per promuovere la pace e per evitare che tragedie simili accadano in futuro.»

Nonno Giovanni:

«Sono d’accordo con te. È fondamentale che le generazioni future siano consapevoli delle atrocità della guerra e dei suoi effetti distruttivi. Spero che le testimonianze di coloro che hanno vissuto la guerra possano essere tramandate e ascoltate, perché solo attraverso la conoscenza e la comprensione della storia possiamo evitare di ripetere gli stessi errori.
Mi auguro che le nuove generazioni siano impegnate nella costruzione di un mondo più pacifico, in cui le differenze vengano affrontate con dialogo e rispetto anziché con la violenza. Sono ottimista sul fatto che le lezioni apprese dalla storia possano ispirare un cambiamento positivo e un impegno per la pace in tutto il mondo.»

Intervistatore:

«Grazie ancora, signor Rossi, per la sua testimonianza preziosa. Le sue parole sono un monito importante per tutti noi. Spero che la sua storia continui a ispirare riflessioni profonde e a promuovere la pace nella nostra società.»
 

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La Cultura della Badante e l’ impatto sull’Anziano a Roma

La cura degli anziani è un compito complesso che va oltre la pura assistenza fisica.

Coinvolge la necessità di comprendere e rispettare la dignità, l’individualità e i bisogni emotivi dell’individuo che si sta assistendo.

In questo contesto, il background culturale della badante a Roma, le sue credenze, i suoi valori e le sue tradizioni possono avere un impatto significativo sulla qualità e l’efficacia della cura fornita.

Il presente articolo esamina le diverse modalità in cui la cultura personale della badante può influire sul suo lavoro con un anziano, evidenziando le opportunità e le sfide che possono emergere.

La cultura personale della badante convivente può svolgere un ruolo cruciale nel modellare il suo approccio alla cura dell’anziano. Può influenzare il modo in cui interpreta e risponde ai bisogni dell’anziano, il suo atteggiamento nei confronti della malattia e della disabilità, e il suo modo di interagire con l’anziano e la sua famiglia.

Ad esempio, alcune culture possono enfatizzare il rispetto per gli anziani e la responsabilità di prendersi cura di loro, che possono tradursi in un alto livello di dedizione e impegno nel ruolo di badante.

Allo stesso tempo, le credenze culturali possono influenzare le aspettative della badante riguardo al comportamento dell’anziano, al ruolo della famiglia nella cura, e ai metodi preferiti di comunicazione e risoluzione dei problemi.

Nonostante le potenziali differenze culturali, la diversità può offrire molteplici benefici per la cura dell’anziano.

Una badante di una cultura diversa può portare una varietà di risorse uniche, come conoscenze e competenze specifiche, nuove prospettive e pratiche, e la capacità di stimolare l’interesse e la curiosità dell’anziano.

Ad esempio, potrebbe condividere tradizioni culinarie, storie o canzoni della sua cultura, che possono contribuire a migliorare il benessere psicologico e sociale dell’anziano.

Tuttavia, le differenze culturali possono anche creare sfide.

La badante potrebbe avere difficoltà a capire o adattarsi alle abitudini, alle preferenze e alle aspettative dell’anziano e della sua famiglia.

Potrebbe anche incontrare barriere linguistiche o culturali che possono influire sulla sua capacità di comunicare efficacemente e di fornire una cura appropriata.

Inoltre, potrebbe affrontare discriminazione o pregiudizi a causa delle sue differenze culturali, che possono influire sulla sua benessere e sulla sua soddisfazione professionale.

Per affrontare queste sfide, è fondamentale adottare una prospettiva di competenza culturale nella cura degli anziani.

Questo implica riconoscere e rispettare le differenze culturali, sviluppare una consapevolezza di sé e delle proprie credenze e pregiudizi, e acquisire le competenze necessarie per lavorare efficacemente in contesti culturalmente diversi.

Per gli anziani e le loro famiglie, può essere utile discutere apertamente della cultura e delle aspettative con la badante.

Questo può aiutare a prevenire incomprensioni, a costruire una relazione di fiducia e rispetto, e a garantire che la cura fornita sia in linea con le loro esigenze e preferenze.

L’approccio culturale nella cura degli anziani non è solo una questione di competenza professionale, ma anche di umanità e rispetto per la dignità di ogni individuo.

 

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Cura ed Igiene, come Vengono Gestiti dalla Badante a Roma

Il sole stava sorgendo e il cielo si stava tingendo di rosa e arancione mentre Olga, una badante a Roma esperta, si stava preparando per la sua giornata di lavoro.

La sua professione era impegnativa ma gratificante: era responsabile della cura e dell’igiene personale degli anziani presso una casa di riposo locale.

Olga iniziò la sua giornata con un sorriso, come sempre.

Sapeva che la sua positività era contagiosa e che il suo atteggiamento avrebbe avuto un impatto profondo sulla giornata dei residenti per cui si prendeva cura.

Appena arrivata, fu accolta dai sorrisi dei residenti e dai saluti affettuosi dei colleghi.

Il suo primo compito del giorno era assistere il signor R, un gentiluomo di 85 anni, con la sua routine di igiene personale.

Maria bussò delicatamente alla porta della sua stanza, entrò e lo salutò con un caloroso “Buongiorno, signor R”.

Il signor R era una persona orgogliosa e gli piaceva mantenere la sua indipendenza il più possibile.

Olga rispettava questo desiderio, offrendogli assistenza solo quando necessario. Lo aiutò ad alzarsi dal letto, a raggiungere il bagno e gli diede il supporto necessario per fargli mantenere l’equilibrio durante il lavaggio.

Dopo aver aiutato il signor R a vestirsi, Olga si prese cura della signora B, che aveva bisogno di più assistenza a causa delle sue condizioni di salute.

La signora B aveva bisogno di aiuto per fare la doccia, vestirsi e pettinarsi i capelli, la signora B non riusciva a comunicare verbalmente a causa della sua malattia, ma da brava assistente Olga era in grado di capire le sue esigenze attraverso i gesti e le espressioni del viso.

Successivamente, si prese cura di signora M, un’anziana signora che soffriva di demenza.

Con lei, la routine di igiene personale richiedeva più tempo e pazienza: le parlava dolcemente, spiegandole ogni passaggio del processo.

Questo aiutava la signora M a capire cosa stava succedendo e a sentirsi meno ansiosa.

Nonostante le difficoltà, Olga non mostrava mai frustrazione o impazienza. Sapeva che questo era il suo ruolo e che doveva farlo con amore.

La cura e l’igiene personale degli anziani non sono solo una questione di pulizia o di salute fisica. Si tratta di garantire che le persone anziane si sentano amate, rispettate e dignitose.

L’igiene a letto è una pratica essenziale quando ci si prende cura di individui anziani o infermi che non sono in grado di muoversi autonomamente. Il processo richiede competenza, pazienza e delicatezza per garantire che l’individuo sia pulito e si senta confortevole durante l’intero processo

In primo luogo, ci si assicura di avere tutto il necessario a portata di mano: acqua tiepida, sapone delicato, asciugamani, una bacinella, guanti monouso, lenzuola pulite e vestiti.

Si informa sempre l’individuo di ciò che sta per fare. Questo è particolarmente importante per i pazienti con demenza o altre condizioni cognitive, poiché può aiutare a ridurre l’ansia o la confusione.

Indossando i guanti inizia pulendo il viso dell’individuo con un panno morbido imbevuto di acqua e sapone. Utilizza movimenti delicati e si prende cura di pulire delicatamente le aree sensibili come gli occhi. Poi pulisce il collo e le orecchie, prestando attenzione a non causare disagio.

Pulisce un braccio e poi l’altro, iniziando dalle mani e procedendo fino alle ascelle. Fa lo stesso con le gambe, pulendo da piedi a inguine. Per ogni area del corpo, si deve risciacquare il sapone con un altro panno imbevuto di acqua pulita e poi asciuga con un asciugamano.

Infine si cambiano le lenzuola del letto,  Olga aiuta l’individuo a mettersi vestiti puliti e pettina i capelli.

Si assicura che l’individuo si senta fresco e confortevole prima di concludere l’igiene a letto.

 

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Prevenire il Burnout per le Badanti a Roma

La cura personale è fondamentale per prevenire il burnout.

Le badanti dovrebbero fare attenzione alla propria salute fisica e mentale. Le badanti devono imparare a gestire lo stress in modo efficace.

È importante che le badanti a Roma si sentano a proprio agio nel comunicare apertamente con la persona a cui prestano assistenza o con i familiari.

Poiché queste figure professionali possono trovarsi a dover affrontare situazioni emotivamente difficili, devono avere una rete di supporto su cui fare affidamento, come amici, familiari o gruppi di supporto.

Le badanti possono beneficiare di programmi di formazione e aggiornamento professionale. Questi corsi possono fornire loro nuove competenze e strumenti per affrontare le sfide quotidiane del lavoro. La formazione può includere argomenti come la gestione del tempo, le tecniche di comunicazione efficace, la gestione dello stress e la salute mentale.

Favorire l’autonomia e l’indipendenza della persona assistita può alleviare il carico di lavoro della badante.

Ciò può includere l’insegnamento di abilità di base per svolgere alcune attività quotidiane da parte della persona assistita stessa o l’uso di dispositivi di assistenza tecnologica per ridurre la dipendenza costante dalla badante.

Il riconoscimento del duro lavoro e dell’impegno delle badanti è fondamentale per mantenere alto il loro morale e ridurre il rischio di burnout.

Un ringraziamento sincero, un complimento per un lavoro ben fatto o un piccolo gesto di gentilezza possono fare molto per migliorare la soddisfazione lavorativa e l’autostima delle badanti.

Un ambiente di lavoro sano e positivo può contribuire a ridurre il rischio di burnout.

Questo può includere condizioni di lavoro sicure, un buon rapporto con la persona assistita e la sua famiglia, e un’atmosfera di rispetto e comprensione reciproca.

Una buona pianificazione e organizzazione può aiutare a ridurre il carico di lavoro e lo stress.

Ciò può includere la creazione di un programma di attività quotidiane, l’organizzazione del tempo in modo efficace, e la delega di alcune attività a altre persone quando possibile.

Le badanti spesso si prendono cura sia della persona assistita che della propria famiglia. È importante trovare un equilibrio tra queste responsabilità. Ciò può includere l’organizzazione di un programma che tenga conto sia delle esigenze della persona assistita che di quelle della propria famiglia.

Ovviamente non esiste una soluzione unica per tutti per prevenire il burnout.

Ogni badante è unica e ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra.

Tuttavia, seguendo questi consigli, le badanti possono aumentare le loro possibilità di evitare il burnout e mantenere la propria salute e benessere.

 

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Roma, nascita del contratto nazionale dei collaboratori domestici

Le badanti a Roma svolgono un ruolo cruciale nelle famiglie, in particolare quando ci sono membri della famiglia che necessitano di assistenza a causa di malattia, disabilità o età avanzata.

Le badanti aiutano le persone a svolgere le attività quotidiane come mangiare, vestirsi, fare il bagno e usare il bagno. Questo supporto è fondamentale per le persone anziane le quali possono non essere in grado di svolgere queste attività da sole.

Alcune badanti sono competenti anche per svolgere compiti come come somministrare i farmaci, monitorare i sintomi e aiutare con gli esercizi di fisioterapia, possono agire come collegamento tra il paziente e il medico, comunicando eventuali cambiamenti nel benessere del paziente.

Avere una badante in famiglia può fornire un senso di sicurezza e comfort sia per la persona che necessita di assistenza sia per gli altri membri della famiglia. Sapere che c’è qualcuno che può rispondere immediatamente alle necessità della persona amata può ridurre lo stress e l’ansia.
Molte volte, i membri della famiglia assumono il ruolo di caregiver; ma questo può essere emotivamente e fisicamente stressante.
Le badanti non forniscono solo assistenza fisica, ma offrono anche compagnia. Questo può essere particolarmente importante per le persone anziane che possono sentirsi sole o isolate.
Infatti molti persone preferiscono vivere nella propria casa il più a lungo possibile ed è per questo che la badante può fornire il livello di assistenza necessario per permettere a queste persone di mantenere la loro indipendenza.

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante convivente h24”, o “badante notturna”.

Come è stato riconosciuto il contratto delle badanti?

Vediamo come è stato riconosciuto il contratto delle badanti.

Un primo riconoscimento del lavoro domestico avviene nel 1942 con il nuovo Codice Civile italiano, che dedica sette articoli al rapporto di lavoro domestico (artt. 2240-2246), introducendo le ferie retribuite e, seppur in casi circoscritti, l’indennità di fine rapporto. Tra il 1950 e il 1953 vengono introdotti l’assegno di maternità, l’assicurazione malattia e la tredicesima mensilità.
Nel 1958 arriva la prima legge organica sul lavoro domestico, Legge n. 339 del 2.4.1958: vengono regolamentati il collocamento e l’avviamento al lavoro, l’assunzione, il periodo di prova, i diritti e i doveri del lavoratore e del datore di lavoro, il riposo settimanale, l’orario di lavoro e il riposo, i giorni festivi, le ferie, il congedo matrimoniale, il preavviso, l’indennità di anzianità, l’indennità in caso di morte e la tredicesima. Il preludio al Contratto Collettivo di categoria, firmato il 22 maggio 1974 presso il Ministero del Lavoro.

Nel CCNL vengono recepite le norme legislative della legge del 1958 con la specifica che si applica a tutti coloro che svolgono con continuità tale lavoro, a prescindere dalla prestazione minima di 4 ore giornaliere previste dalla legge.
Viene inoltre definita una classificazione suddivisa in tre categorie, con diversi livelli di competenza professionale e, di conseguenza, di autonomia e responsabilità.
L’orario massimo settimanale, viene fissato in 11 ore giornaliere e 66 ore settimanali, superando la precedente norma che fissava solamente il diritto ad un periodo di riposo adeguato.
Dal 1974 il CCNL è stato rinnovato periodicamente, apportando di volta in volta alcune novità richieste dalle parti sociali e dai mutamenti in corso nel mercato del lavoro domestico.

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La Gestione a Roma dell’anziano al Rientro dalle Vacanze Estive

Siamo arrivati alla fine dell’estate, tornare dalle vacanze estive può essere un momento di transizione per la badante a Roma che si occupa di un anziano.

Durante la sua assenza potrebbero essere state apportate alcune modifiche alla routine o potrebbero essere emerse nuove esigenze.

Spetta alla famiglia fornire alla badante tutte le informazioni necessarie per assicurarsi che l’anziano riceva la migliore cura possibile.

Ecco alcuni consigli per gestire il ritorno dalle vacanze estive e garantire una transizione fluida.

Come dicevamo la famiglia deve comunicare in modo chiaro con la badante, cioè deve fornire un resoconto dettagliato delle attività, degli appuntamenti medici, delle preferenze alimentari, dei farmaci e di eventuali cambiamenti nella salute dell’anziano.

Può essere che ci siano state delle modifiche alla routine dell’anziano durante le vacanze, potrebbe essere emersa la necessità di nuovi dispositivi di assistenza, come un deambulatore, un ausilio per la mobilità o un apparecchio acustico.

Durante il periodo di assenza della badante , l’anziano potrebbe aver sperimentato sentimenti di solitudine o tristezza, la badante deve essere consapevole di questi eventuali cambiamenti emotivi e sapere come offrire supporto e conforto all’anziano.

Prima di ricominciare con la routine, la badante, è bene verificare che l’ambiente domestico sia sicuro per l’anziano.

Assicurarsi che non ci siano oggetti pericolosi o ostacoli che potrebbero causare cadute; controllare anche che i dispositivi di sicurezza, come le maniglie di sostegno o i tappeti antiscivolo, siano in buone condizioni.

Il ritorno dalle vacanze estive richiede una comunicazione chiara e una collaborazione con la badante per garantire una transizione senza intoppi.

Fornisci tutte le informazioni necessarie sulla salute, la dieta, le attività e le modifiche alla routine dell’anziano.

Assicurati che la badante sia supportata e disponga di tutti gli strumenti e le risorse necessarie per fornire la migliore cura possibile all’anziano.

 

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L’uso Eccessivo del Cellulare, a Roma la Storia di Elisa

Ai giorni nostri l’unica cosa immancabile in mano ad ogni persona, giovane o anziana, è il cellulare.

Strumento utilissimo in molti casi: chiamare soccorsi, sentirsi con i figli lontani, comunicare con la propria badante a Roma.

Ma purtroppo a volte il cellulare viene usato troppo, anche sul luogo di lavoro.

L’uso eccessivo del cellulare può avere vari effetti negativi sulla nostra salute e benessere.

Stare a lungo davanti a uno schermo può causare affaticamento visivo, secchezza o arrossamento degli occhi, dolore agli occhi e mal di testa.

Inoltre, la luce blu emessa dagli schermi può interferire con il nostro ritmo circadiano, rendendo più difficile addormentarsi, ecco perché mai usare il cellulare pensando di prendere sonno.

Può portare a dolori al collo, alle spalle e alle mani. Questo è spesso dovuto a posture scorrette o a movimenti ripetitivi.

Se passiamo troppo tempo seduti ad usare il cellulare, ciò può contribuire a uno stile di vita sedentario, che è associato a vari problemi di salute, come l’obesità, le malattie cardiache e il diabete.

Può portare a una dipendenza da internet o dai social media, limitando le attività quotidiane, il lavoro, la scuola e le relazioni personali.

Alcuni studi suggeriscono addirittura un legame tra l’uso eccessivo dei social media e problemi di salute mentale come ansia, depressione e bassa autostima.

Ciò non significa che non possiamo usarlo anche come svago, ma per ridurre questi rischi, è importante fare pause regolari, cercare di mantenere una postura corretta, limitare l’uso dello schermo prima di andare a letto e cercare di equilibrare il tempo trascorso online con attività offline, come l’esercizio fisico e le interazioni sociali.

Ora , il problema di usare il cellulare sul posto di lavoro anche per le badanti può diventare motivo di licenziamento per mancanze che possono succedere.

La storia di Elisa può essere da monito.

La badante Elisa ha svolto moltissimi lavori come badante presso svariate case con anziani con vari problemi.

Ultimo lavoro in una casa di riposo a Napoli, Elisa aveva una vera passione per la tecnologia e i social media.

Trascorreva molte ore al giorno a scorrere le notizie, a chattare con gli amici e a postare foto su Instagram.

Questo, tuttavia, iniziò a influenzare il suo lavoro.

Essendo responsabile della cura di diversi anziani, per cui si occupava di tutto, dal preparare i pasti alla somministrazione dei medicinali.

Ma la sua dipendenza dal cellulare iniziò a interferire con i suoi doveri. Gli altri collaboratori iniziarono a notare la sua mancanza di attenzione. Le fu detto più volte di limitare l’uso del suo cellulare durante l’orario di lavoro, ma Elisa non sembrava prendere sul serio questi avvertimenti.

Sentiva che era in grado di gestire sia il suo lavoro che la sua vita sui social media.

Un giorno, un anziano signore, cadde mentre Elisa era distratta dal suo telefono.

Fortunatamente non si fece male gravemente, ma l’incidente fece capire a tutti la gravità della situazione.

L’incidente fu segnalato, le spiegarono che la sua distrazione aveva causato un incidente e che non potevano più tollerare il suo comportamento.

Elisa fu licenziata sul posto. Fu un duro colpo per lei, ma capì che aveva sbagliato.

Dopo essere stata licenziata, Elisa si ritrovò a riflettere sul suo comportamento.

Si rese conto che la sua dipendenza dal cellulare aveva avuto effetti negativi non solo sul suo lavoro, ma anche sulla sua vita personale.

Decise di fare un cambiamento.

Tornò a lavorare come badante presso una famiglia con due persone anziane, marito e moglie da assistere dove poté mettere a frutto le sue competenze e professionalità.

 

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La Badante e l’Aiuto con l’Anziano Depresso a Roma

La depressione negli anziani può essere un problema serio, spesso trascurato.

Come badante a Roma ci sono diverse cose che si possono fare per aiutare.

A differenza dei giovani, gli anziani non esprimono sempre la loro tristezza o malinconia per lamentarsi invece in generale di problemi fisici, perdita di appetito o problemi di sonno.

Essere consapevoli di questi segni può aiutare a identificare la depressione.

  • Cercare di incoraggiare l’anziano a partecipare a attività che gli piacciono, come fare una passeggiata, leggere un libro, ascoltare musica o partecipare a un hobby.
  • Assicurarsi che la persona stia mangiando correttamente e dormendo abbastanza.

Affrontare la depressione di qualcun altro può essere stressante emotivamente per cui è bene che la badante se nota qualcosa di strano, comunichi subito alla famiglia e ai medici della situazione anche per farsi aiutare.

La storia di Giuseppe ci dà un esempio di depressione senile.

Giuseppe viveva in una grande e silenziosa casa in un piccolo paese in Italia.

Da quando sua moglie era morta e i suoi figli si erano trasferiti per lavoro in città lontane, la solitudine aveva iniziato a pesare su di lui.

La sua vita era diventata monotona e priva di gioia e la depressione aveva cominciato a farsi strada nel suo cuore.

Preoccupati per la sua salute mentale e fisica, i suoi figli decisero di assumere una badante, che era una donna gentile e paziente, con un sorriso caldo e accogliente.

Aveva esperienza nell’assistenza agli anziani e aveva una personalità molto affabile.

All’inizio Giuseppe si sentiva a disagio con la presenza della badante, un po’ come tutti gli anziani che si sentono ancora completamente autosufficienti, ,ma la badante era paziente e capiva che aveva bisogno di tempo per adattarsi al cambiamento.

Gradualmente, Giuseppe cominciò ad aprirsi e parlarono delle sue paure, della sua solitudine, della sua tristezza.

Lei ascoltava con attenzione, offrendo comfort e comprensione.

Le loro conversazioni divennero un momento di condivisione e di sollievo per Giuseppe.

Con il tempo la badante incoraggiò Giuseppe anche a riprendere i suoi hobby preferiti, visto che aveva una passione per il giardinaggio e la pittura, ma aveva perso interesse in queste attività a causa della depressione.

La badante non solo si prese cura di Giuseppe, ma gli diede anche qualcosa che aveva perso: la speranza.

La sua presenza e il suo sostegno furono fondamentali per aiutarlo a superare la sua depressione.

 

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