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Il Manuale della Badante a Roma: gli Anziani e la Tecnologia

Un libro può essere una delle scelte migliori per conoscere qualcosa: Aes Domicilio come casa editrice ha raccontato la badante e la famiglia a Roma, per aiutare entrambe le figure ad entrare una nel mondo dell’altra.

Approfondendo il capitolo precedente, si può analizzare il nuovo tipo di rapporto dell’anziano con le novità delle “diavolerie” tecnologiche.

Per stare al passo con i tempi, infatti, molti anziani si cimentano con quello che la tecnologia mette a loro disposizione e, una volta apprese le dinamiche, magari con l’aiuto di figli o nipoti, i “nonni” sono in grado di utilizzare le numerose opzioni che offre la modernità.

L’immagine nella cultura popolare, che vuole l’anziano osservare “sospettoso” quegli strani aggeggi illuminati e pieni di colori come i computer, sta ormai tramontando, a favore di un’indipendenza anche informatica dei nuovi nonni.

Inoltre, la molteplicità di siti, applicazioni, prodotti e servizi che un anziano può utilizzare gli permettono di compiere le operazioni più varie con estrema semplicità.

Grazie alle nuove tecnologie può, per esempio:

  • informarsi sul mondo che lo circonda
  • monitorare la propria salute e il proprio benessere
  • fissare dei promemoria per assumere medicinali o fare attività fisica
  • effettuare pagamenti e acquisti online senza doversi muovere né trasportare pesi
  • utilizzare le mappe per orientarsi meglio
  • fare progetti per la realizzazione di una vacanza
  • essere sempre reperibile per i parenti che se ne prendono cura e videochiamare qualche fratello all’altro capo del mondo
  • trovare svago e divertimento grazie ai contenuti e ai giochi più vari
  • Fare nuove conoscenze e sviluppare amicizie con persone lontane

Negli ultimi tempi moltissime associazioni o enti del settore hanno dato avvio a un gran numero di corsi di alfabetizzazione digitale per anziani ma, affinché la tecnologia possa davvero raggiungere tutti, è la famiglia stessa e chi si prende cura di loro, a rivestire un ruolo chiave, sia nell’apprendimento sia nel controllo.

La tecnologia per essere utilizzata dagli anziani, in particolare i più fragili, non può essere solo uno strumento offerto ma necessita di facilitatori della comunicazione, ovvero di persone che sostengano e accompagnino la persona anziana nell’utilizzo in modo da renderla a poco a poco autonoma, come le badanti.

Ecco allora che molti nipoti, volontari, operatori sanitari e tantissime assistenti familiari a domicilio hanno assolto a questo ruolo: le badanti isolate con gli anziani presso le abitazioni hanno offerto agli assistiti la possibilità di videochiamare i propri cari, di accedere a informazioni locali e territoriali di consultare medici e servizi sanitari colmando distanze e mantenendo relazioni.

I nuovi nonni piacciono alla rete, essi conquistano follower sui social network, sono un nuovo tipo di star.

Basta guardare Instagram, Tik Tok o Twitter, per esempio, per rendersene conto.

In video, in foto da soli o magari insieme ai nipoti, affascinano un pubblico trasversale, a sorpresa in gran parte composto da giovani e giovanissimi, che in alcuni casi, arrivano perfino a chiedere di farsi – virtualmente s’intende – adottare come “nipoti”.

Il loro successo non è eccezione ma segno di una rivoluzione in atto.

Gli esperti parlano di “greynaissance”, una sorta di rinascita “grigia” che vede protagoniste influencer “over”, pronte a parlare di moda, stile, vita quotidiana.

Insomma, le “nonne” dei nativi digitali sono le influencer e blogger più trendy del momento.

Su Instagnam, sono sempre di più i nonni che si mettono in mostra e in gioco: ballano, cantano, aprono una finestra sul loro quotidiano con ironia, accettano le varie “challenge” lanciate in Rete, offrono consigli, rispondono a domande, suggeriscono ricette di cucina, indicando come realizzarle.

Tutto questo ha dato i natali alla pagina AES.DOMICILIO un successo completamente dedicato ai nuovi anziani rock, con oltre centomila followers.

Non è difficile capire il perché del grande, anzi grandissimo, consenso: non hanno timore di mettersi alla prova, affrontano il mondo – anche quello digitale – con l’esperienza degli anni passati, senza rimanere intrappolati nei meccanismi del web.

Usano le varie piattaforme per dialogare con i loro follower, tra coetanei e nuove generazioni.

L’aiuto dei familiari rimane essenziale per far avvicinare gli anziani sia ai social che alla tecnologia, in generale.

La tecnologia deve essere fatta a misura di anziano perché, se consideriamo in particolare gli over ottantacinque, hanno bisogno di device a parte, sia per un discorso di decadimento fisico, quali contatti più grandi con meno funzioni, tanto più che fanno parte di un momento storico precedente all’era digitale e spesso nemmeno per lavoro si erano in precedenza avvicinati alla tecnologia, sia per una questione di vista o manualità.

Anziano e tecnologia può diventare una combinazione virtuosa, anche in funzione delle possibili finalità di utilizzo del mezzo, dagli aspetti relazionali a quelli più informativi.

L’approccio a strumenti tech, inoltre, migliora le capacità cognitive, come visto nel precedente capitolo, e aiuta le persone a restare attive, riducendo perdita di memoria e di stimoli, emarginazione sociale e senso di isolamento o solitudine, ma è necessario un perfezionamento alla base per quanto concerne le competenze, anche grazie allo scambio intergenerazionale o attraverso nuove forme di inserimento in contesti sociali differenti, utili per cercare di apportare un plus alla qualità della vita di persone.

Aes Domicilio coglie l’occasione del suo primo manuale per far conoscere com’è realmente il mondo della badante.

Il manuale è acquistabile direttamente dal sito Aes domicilio.

 

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Roma, Differenza tra Colf e Badante

Una badante a Roma può lavorare come convivente o non convivente.

Nel primo caso la badante vive insieme alla famiglia per cui lavora e fornisce assistenza anche in presenza di bisogni immediati, come per esempio la necessità di accudire una persona anziana in modo urgente.

Nel secondo caso, invece, la badante lavora solo per alcune ore al giorno, senza soggiornare nella casa del datore di lavoro.

Il contratto collettivo nazionale di settore non indica un limite minimo di orario di lavoro per le badanti ma pone un’indicazione fondamentale circa il limite massimo.

Alla badante tenuta al rispetto di un orario di lavoro giornaliero uguale o maggiore delle 6 ore e nel caso sia concordata la presenza continuativa in abitazione spetta comunque il tempo necessario per la pausa pasto.

Come indica l’art. 14 comma 4 Ccnl, la badante convivente ha diritto ad un riposo di almeno 11 ore consecutive ogni 24 ore.

Il testo in particolare specifica che se l’orario di lavoro giornaliero non è del tutto compreso tra le ore 6 e le ore 14 o tra le ore 14 e le ore 22, la persona alle dipendenze del datore ha diritto ad un riposo intermedio non retribuito, di solito nelle ore pomeridiane e non al di sotto delle 2 ore giornaliere di effettivo riposo.

Il contratto collettivo dei collaboratori domestici, per cui per le badanti, indica all’art. 14 comma 6 un’altra importante regola, che il datore di lavoro deve conoscere per gestire al meglio orari e riposi della colf o badante.

Si dispone infatti che il lavoro notturno sarà quello prestato tra le ore 22 e le ore 6 e che sarà retribuito – se ordinario – con una maggiorazione del 20% della retribuzione globale di fatto oraria.

Passando ai doveri che una badante deve generalmente rispettare, si tratta soprattutto dei seguenti:

  • prestare servizio di assistenza per tutto il periodo di lavoro stabilito da contratto, comprese le ore notturne considerando la costante presente della stessa in casa dell’assistito
  • accompagnare la persona assistita per visite mediche, fare commissioni, o altri impegni
  • pulire e mantenere in ordine la casa e provvedere fare il bucato, stirare e fare la spesa
  • cucinare i pasti per la persona assistita
  • occuparsi dell’igiene personale della persona assistita
  • rispettare persona assistita e membri della sua famiglia, evitando di compiere atti illegali, come rubare in casa dell’assistito, o assumere atteggiamenti condannabili, per esempio di violenza nei confronti della persona assistita
  • aiutare la persona assistita nei movimenti quotidiani, dall’alzarsi dal letto al vestirsi ad aiutarla a mangiare
  • far compagnia alla persona assistita o intrattenerla con letture, giochi, o attività a scelta o accompagnarla a fare passeggiate
  • occuparsi delle attività di gestione domestica, come il pagamento delle bollette
  • controllare temperatura e pressione e assistenza per la somministrazione di farmaci
  • dare sostegno psicologico alla persona assistita

 

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.

 

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La Badante di Roma e l’Assistenza ad un Cieco

Le badanti hanno varie esperienze nel loro curriculum che serve per poter lavorare con una ben precisa situazione piuttosto che un’altra.

La badante anche a Roma, sia come servizio di convivenza che come servizio ad ore, può trovarsi a dover assistere una persona non vedente.

Nonostante le esperienze che la badante matura nel suo percorso di lavoro spieghiamo la malattia della cecità e soprattutto diamo dei consigli su come aiutare e gestire un non vedente.

Queste informazioni possono essere molto utili alle badanti che magari prestano servizio per la prima volta con un cieco.

La cecità consiste in una percezione ottico-visiva ridottissima o nulla (rispettivamente cecità parziale o totale).

Può essere congenita, può derivare da gravi affezioni dell’apparato visivo oppure da un trauma.

La badante si può trovare ad assistere una persona non vedente, quindi è importante che la badante ad ore o  in convivenza sappia bene come approcciarsi a un anziano cieco.

Per aiutare le nostre badanti nella gestione di un assistito cieco ecco alcuni spunti:

  • Saluta la persona ad alta voce
  • Avvisa quando stai per andare via: non presupporre che la persona sarà in grado di sentirti andare via
  • Usare parole come “guardare”, “sembrare” e “vedere” va bene: potrebbe mettere un cieco maggiormente a disagio se gli parlassi in un modo diverso da come parli con altre persone

Naturalmente stando la badante in casa con l’anziano da assistere è bene avere anche delle delucidazioni su come gestire la casa.

Ecco cosa è bene che la badante tenga conto:

  • Non spostare i mobili senza avvisare, infatti i non vedenti memorizzano dove si trovano i mobili in casa, in classe, in ufficio e in altri posti che frequentano. Spostare i mobili potrebbe confondere ed essere pericoloso.
  • Offri il tuo braccio come guida se chiede assistenza per spostarsi da un posto all’altro, offri il tuo braccio toccandogli la mano con il braccio all’altezza del gomito
  • Aiutare il non vedente a sedersi: il modo migliore per farlo è tirare fuori una sedia e mettere le sue mani sulla spalliera della sedia in modo che si possa sedere. Mentre lo fai descrivi l’altezza della sedia e in che direzione è rivolta.
  • Aiutalo a fare le scale dicendo se le scale vanno verso il basso o verso l’alto e descrivi quanto sono ripide e lunghe
  • Aiutalo a spostarsi attraverso le porte, assicurati che l’altro sia dalla parte dei cardini della porta e spiega da che lato si apre la porta. Apri la porta e attraversala per primo
  • Aiutalo a salire in auto, avvisalo da che lato si trova l’auto e quale portiera è aperta

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Esiste la Badante di Condominio a Roma?

Ultimante anche a Roma si sta parlando molto del servizio offerto da alcune “badanti” presso interi condomini.

Andiamo allora a scoprire in che modo si può assumere questa figura, che in realtà non può essere definita “badante”, che lavori può svolgere e come si definisce.

Arriva nei condomini l’assistente familiare: potrà occuparsi dei bambini o degli anziani del palazzo usufruendo anche degli spazi condominiali.

La nuova figura è una delle novità del contratto collettivo nazionale dei portieri .

La nuova figura di lavoratore svolgerà, in appositi spazi condominiali (se autorizzati) o all’interno della propria abitazione (se interna al condominio) ovvero nelle proprietà esclusive di uno o più condomini, servizi per la prima infanzia o per persone anziane autosufficienti in favore dei condomini o di una parte di essi.

Nel Ccnl viene precisato che coloro che usufruiranno di tale servizio se ne assumeranno le relative spese.

La nuova figura si aggiunge a quella dell’assistente condominiale chiamato a compiti di natura diversa, come il disbrigo di pratiche amministrative anche attraverso strumenti informatici.

Ora parliamo più nello specifico del Contatto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti da proprietari di fabbricati.

Il livello a cui devono essere assunte le “badanti” di condominio è :

  • D3) Assistenti condominiali che, su incarico condominiale, svolgono mansioni relative alla vita familiare dei condòmini o di una parte degli stessi che, in tal caso, se ne assumono le spese
  • D4) Lavoratori che svolgono, in appositi spazi condominiali se autorizzati, o all’interno della propria abitazione se inserita nel contesto condominiale, ovvero all’interno delle proprietà esclusive di uno o più condòmini, servizi per la prima infanzia o per persone anziane autosufficienti o più in generale attività relative alla vita familiare in favore dei condòmini o di una parte di loro. Coloro che usufruiscono del servizio se ne assumono le spese.

Rientrano nelle mansioni dei lavoratori con profilo professionale D3) quelle, a titolo esemplificativo, relative al disbrigo di pratiche amministrativo/contabili e commissioni di vario genere anche a mezzo di strumenti informatici (acquisti, ritiro delle comunicazioni postali e simili).

Rientrano nelle mansioni dei lavoratori con profilo professionale D4) quelle inerenti, a titolo esemplificativo, ad: attività per la prima infanzia; attività per persone anziane autosufficienti.

Alcune indicazioni sul periodo di prova che è il seguente: per i lavoratori con i profili professionali D), dell’art. 18, due mesi.

L’orario di lavoro dei lavoratori di cui ai profili professionali D3) dell’art. 18 è di 40 ore settimanali e può essere distribuito su un arco di 5 o 6 giornate.

La durata del lavoro effettivo per i lavoratori di cui ai profili professionali D4 dell’art. 18 non può superare le 8 ore giornaliere e le 40 ore settimanali e deve risultare da atto scritto.

La “badante”, assistente in condominio, ha diritto al riposo settimanale in una giornata di norma coincidente con la domenica.

Il giorno di riposo settimanale comunque viene indicato nella lettera di assunzione.

Ai lavoratori con profili professionali D4, di cui all’art. 18 è dovuta una retribuzione oraria proporzionata alle ore di lavoro effettivo.

La retribuzione è così articolata: salario conglobato, di cui al successivo art. 134, eventuali indennità a carattere continuativo, gli scatti di anzianità di cui all’art. 115.

In realtà questo tipo di servizio non essendo classificato come ruolo di badante , contrattualizzato come collaboratore domestico, è poco utilizzato e limitato nei servizi che offre.

 

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Roma, le Badanti e il Covid nel 2023

Quelli del Covid sono giorni che sconvolgono tutte le attività quotidiane comprese quelle dei collaboratori domestici anche a Roma.

Con l’obbligo di evitare spostamenti e il relativo divieto di uscire di casa le famiglie e i lavoratori domestici si trovano a dover fare i conti con una gestione del lavoro che improvvisamente cambia.

Ad esempio, come regolarsi con la badante convivente e le sue ore giorni di permesso? 

Il datore di lavoro può imporre la continuità del lavoro anche oltre il solito orario?

Si può imporre al lavoratore di recarsi al lavoro nonostante l’invito sia, per tutti, di limitare al massimo gli spostamenti a meno di cause urgenti?

O, al contrario, se la badante non convivente vuole venire a lavorare, possiamo opporci?

Ecco cosa può succedere.

Sospensione del lavoro:

  • Se non è necessaria la prestazione si richiede ai datori di lavoro domestico un grande senso di responsabilità, lasciando a casa i propri collaboratori e continuando a pagare, laddove possibile, la retribuzione mensile
  • Se invece è la badante a volersi recare al lavoro contro il parere della famiglia se non si trova un accordo (possibilmente scritto), onde evitare il licenziamento, si può ricorrere alle ferie – anche anticipandole se il lavoratore non le avesse ancora maturate

Al momento non ci sono ammortizzatori sociali per queste categorie di lavoratori (compresa la cassa Integrazione).

Se il rapporto di lavoro domestico prevede la convivenza sia il datore di lavoro che il lavoratore devono avere il buon senso di attenersi alle regole dettate dal Governo per il rispetto di tutti i presenti in casa.

Questo significa che si deve evitare in ogni modo di uscire di casa.

Ad ogni modo, il datore di lavoro non può impedire al lavoratore di uscire, poiché né il datore di lavoro né il lavoratore può limitare la libertà dell’altro.

Se non si è d’accordo su scelte o abitudini, per non rischiare il contagio si consiglia di interrompere il rapporto di lavoro per giusta causa (o consigliare alla badante dimettersi in ferie).

La badante può continuare a svolgere alcune commissioni strettamente necessarie, come fare la spesa o recarsi in farmacia per acquistare farmaci.

Come per tutte le altre persone per le commissioni bisogna munirsi di autocertificazione che ne indica il motivo, es. acquisto farmaci o spesa, per evitare di incorrere in sanzioni in caso di controlli.

Mantenere sempre la giusta distanza durante le file di attesa.

 

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I Nuovi Badanti a Roma, Chi Sono?

Fino a un po’ di anni fa trovare una badante italiana a Roma era quasi un miracolo.

Il Covid ha rivoluzionato anche questo lavoro: nel 2021 oltre ventimila giovani italiani non ancora trentenni, per la stragrande maggioranza donne (83%), hanno accettato di lavorare come collaboratori domestici o come aiuto per gli anziani.

Con il Covid è cambiato il modo di pensare: ora il lavoro domestico non è più “l’ultima spiaggia” ma un nuovo modo per entrare nel mondo del lavoro.

Visto il numero di ore settimanali impegnate e le retribuzioni medie l’approccio sembra essere: “inizio a guadagnare qualcosa in attesa di un’occupazione diversa.”

La conferma viene da due dati: il 56% lavora meno di 19 ore a settimana (soltanto il 9% lavora almeno 35 ore a settimana); per la metà di questi giovani la durata del contratto non supera i 6 mesi.

E così la retribuzione media annuale si aggira attorno ai 3.600 euro, solo il 6% supera i 10 mila euro.

Le regioni con un maggior numero di domestici italiani sono quelle del Sud, con Calabria Sardegna e Sicilia ai primi posti e sopra la media nazionale del 7,1% del totale lavoratori domestici.

Ma anche in Lombardia e nel Lazio gli under 30 che lavorano come colf e badanti sono in aumento (2.400 in Lombardia, 2.000 nel Lazio).

Nel frattempo al Ministero del Lavoro si è tenuto un nuovo incontro tra sindacati e associazioni datoriali del comparto per gli aumenti in base al caro-vita.

Con l’inflazione galoppante quest’anno le famiglie si ritroverebbero a dover sostenere aumenti intorno al 9%.

Se al prossimo confronto ministeriale, fissato per il 16 gennaio, le parti non troveranno un accordo scatterà l’aggiornamento automatico all’80% dell’inflazione.

 

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Roma, l’Anziana e la sua Badante si Raccontano

Raccontiamo a Roma la storia di Delfina e della sua badante Jenny.

Delfina ha 81 anni, ha qualche problema di vista ma soprattutto ha difficoltà motorie per cui non si sente di uscire da sola, nemmeno per fare la spesa nei negozietti sotto casa.

Jenny la aiuta in casa già da qualche anno ma ora si occupa di lei in maniera più stabile e continuativa, accompagnandola a fare la spesa o dal medico o in farmacia, o anche, semplicemente la accompagna, quando il tempo è bello, a fare una breve passeggiata.

“Per me, -dice Delfina- la presenza di Jenny è indispensabile. Viene tutte le mattine e sbriga le faccende domestiche, poi mi accompagna a fare la spesa e quando è necessario andiamo insieme dal medico di base. Mi accompagna anche per qualche visita specialistica o in farmacia.
Ma non si tratta solo di questo, per me è importante avere qualcuno con cui scambiare quattro chiacchiere o commentare un programma televisivo.
Sarebbe importante che la Sanità Pubblica si facesse carico in modo più completo dei problemi degli anziani: non basta fornire i farmaci, ci vorrebbe un’assistenza medica domiciliare più continua ed efficiente ed anche qualcuno che possa fornire semplicemente compagnia nella ore pomeridiane.
Per il momento sono ancora in grado di badare a me stessa, quindi non mi serve una convivente, ma se non dovessi più farcela sarebbe davvero un problema. Comunque, mi è piaciuto avere la possibilità di parlare di noi della terza età e delle nostre esigenze”

 

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“Aiuto la signora Delfina già da diversi anni – ci racconta Jenny – e mi rendo conto che la sua situazione diventa con il tempo sempre più complicata: da che conduceva una vita attiva e autonoma, ora ha bisogno di assistenza anche nelle piccole cose per i suoi problemi di ridotta mobilità. L’accompagno dal medico, in farmacia, a fare la spesa.
Anche io avrei bisogno di essere più seguita e supportata in questo lavoro che diventa ogni giorno di maggior responsabilità, mi piacerebbe che il servizio sanitario mi supportasse con una formazione specifica: l’assistenza all’anziano non può essere lasciata al buon senso e alla responsabilità del badante. È bello sapere che qualcuno si interessa ai problemi di noi badanti, finora avevo la sensazione di appartenere ad una categoria di invisibili. “

 

 

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Le mansioni della badante a Roma

Come si svolge il lavoro di una badante a Roma? Quali sono le caratteristiche che questa figura deve avere? E quali sono le mansioni che deve svoglere?

La badante: amore verso il proprio lavoro.

Sicuramente, la scelta di assumere una badante sorge una volta accertate le difficoltà quotidiane dell’assistito. Naturalmente, il caregiver deve essere in grado di sintonizzarsi con la frequenza dei problemi e delle difficoltà. Difficoltà che nell’anziano possono essere mentali oppure  fisiche.

Tra le competenze badante, in primo piano deve esserci l’amore per il proprio lavoro. Solo così, si possono superare le difficoltà delle mansioni da svolgere senza il rischio di essere schiacciati.

Indubbiamente, la badante convivente deve diventare il punto di riferimento per il proprio assistito. Spesso, la badante si trova a lavorare con persone con difficoltà motorie o mentali, o entrambe. Talvolta, il loro comportamento può essere imprevedibile o irrazionale e di difficile gestione. Spesso, non riesce più a fare le cose che fino a qualche tempo prima, gli erano abituali.  Altresì, può manifestarsi la rabbia per non riuscire più a camminare sulle proprie gambe.

Senza dubbio, con il suo autocontrollo deve rappresentare un supporto per il suo assistito. Spesso,  il senso di depressione e solitudine affligge gli anziani soli.  Sicuramente, una badante ad ore esperta e competente deve possedere  la capacità di instaurare un buon legame con l’assistito.

L’empatia aiuterà a creare un rapporto di fiducia ed un clima di serenità con l’assistito. Fare l’assistente familiare, non è certo un lavoro leggero. E’ importante che la lavoratrice abbia una buona forza fisica. Oltretutto, si resta anche in piedi per molte ore.

Sicuramente, chi svolge la professione di badante si troverà a doversi confrontare con innumerevoli persone:

  • assistito (che volte può presentare anche problemi comunicativi),
  • medici ( spesso occorre accompagnare l’assistito alle visite ),
  • assistenti sociali,
  • burocrati,
  • vicina di casa.

Indubbiamente, sarà necessario comunicare con tutti. Poi, oltre a comunicare, sarà anche necessario comprendere il contenuto della comunicazione.

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Gli anziani senza parenti a Roma: la badante può aiutare

A Roma sono tantissimi gli anziani soli senza figli che hanno bisogno di aiuto, ma non sanno a quale porta bussare. Il Codice civile prevede che quando una persona si trova in uno stato di bisogno e non è in grado di provvedere al proprio sostentamento, i suoi familiari sono tenuti a dargli una mano corrispondendo gli alimenti, ossia un contributo economico necessario per il vitto, l’alloggio e l’acquisto di medicinali.

Se il familiare tenuto per legge a versare gli alimenti al parente anziano si rifiuta di farlo commette il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare e rischia la reclusione fino a un anno e la multa da 103 a 1.032 euro. In tal caso, è possibile presentare una querela alle autorità territorialmente competenti (polizia, carabinieri o Procura della Repubblica).

È sempre possibile, altresì, affiancare all’anziano la figura di un amministratore di sostegno (solitamente scelto tra uno dei familiari).

La soluzione migliore per il nostro anziano è , senza dubbio, continuare a vivere nella casa dove ha sempre vissuto.
Sicuramente, trovare una badante adatta alle nostre esigenze è la scelta che renderà più felice l’anziano e più tranquilli noi. La cosa importante è capire i servizi di cui abbiamo bisogno e poi cercare la persona adatta per il nostro caso.

Se abbiamo poco tempo a disposizione, una buona decisione potrebbe essere quella di scegliere una badante convivente per assistenza anziani senza figli. Normalmente, una badante è convivente quando assicura la sua presenza in casa, indipendentemente dal tipo di contratto per badante e badante convivente.

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Badante a Roma e Bonus Benzina

Anche a Roma il Bonus carburante da 200 euro a chi spetta e come richiederlo?

Cos’è il bonus carburante?

Il Decreto Ucraina, ha previsto tra le diverse misure, nuovi buoni benzina, erogati su base volontaria da parte del datore di lavoro.

Lo stesso datore di lavoro potrà scaricare questi costi, dal bilancio aziendale, senza pagare nuove tasse o contributi.

Il Bonus carburante da 200 euro, spetta esclusivamente ai lavoratori dipendenti privati, come gli apprendisti, i soci delle cooperative, i tirocinanti ed i lavoratori in smart working.

Sono esclusi i seguenti lavoratori:

  • i collaboratori co.co.co,
  • gli amministratori,
  • I lavoratori occasionali,
  • I lavoratori della pubblica amministrazione e degli enti pubblici.

Chi ha diritto ai buoni benzina 2022 a Roma?

L’importo erogato dal datore di lavoro privato è un contributo liberale, che può essere anche inferiore a 200 euro, in base ad un accordo sindacale o un regolamento aziendale. Quindi il datore di lavoro, non è obbligato a corrispondere i buoni benzina.

I nuovi buoni carburanti possono essere anche concessi ai lavoratori dipendenti di aziende private come, ad esempio, gli studi professionali o gli Enti del Terzo settore, che svolgono esclusivamente attività non commerciale.

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