Roma, la Guerra in Ucraina, parla la Badante
Raccontiamo anche a Roma la storia di Myroslava, una badante ucraina.
Myroslava 50 anni, corporatura robusta, capelli sempre raccolti, icone di madonne sul suo comodino oltre ad un komboskini (corda di preghiera simile ad un rosario), vive in Italia da circa 20 anni.
Fa la badante di due anziani a Grosseto.
Venne in Italia alla fine del 2000, illegalmente, con l’aiuto di un’amica che era già in Italia da qualche anno e lavorava come cameriera presso una famiglia di avvocati di Grosseto, tramite quest’ultimi, era riuscita ad ottenere il permesso di soggiorno.
Ha iniziato ad occuparsi dell’anziana madre dell’avvocato, facendo la badante.
Myrislava era una infermiera di un ospedale di Leopoli.
La sua famiglia viveva una vita molto agiata, ma con la bancarotta russa, tutto cambiò, ed ormai, non avevano più nulla del loro piccolo impero familiare.
Poi il tam-tam di altre donne che avevano lasciato la famiglia, per tentare la fortuna venendo a lavorare in Italia.
Da allora Myrislava ha fatto la badante per diverse famiglie, i suoi datori di lavoro anziani morivano e lei poi si trasferiva da altri.
Lavori presi con il passaparola o con le associazioni.
Myrosalva mantiene sua madre e le paga tutte le cure, privatamente, perché dice:
“Io ho i soldi, pago tutto, l’Ucraina non è come Italia, da noi è tutto a pagamento”.
Manda soldi anche alla famiglia della sorella e a quella del fratello , oltre ai tanti nipoti figli dei fratelli:
“Io mando sempre qualche soldo a ognuno di loro, ne hanno bisogno, io no”.
Con i soldi che ha guadagnato in questi anni di lavoro come badante ha potuto comprarsi un terreno, dove ha costruito la sua casa e poi anche la casa del fratello.
Dalle parole di Myroslava simili a quelle di tante altre che sono venute in Italia a fare le badanti in questi 30 anni, sembra proprio che a mandare avanti le famiglie siano state loro: le donne.
Gli uomini di famiglia vengono spesso descritti come alcolizzati, violenti, buoni a nulla.
Che sia vero o falso, queste donne così lo percepiscono e poco fanno affidamento sull’altro sesso.
Myroslava afferma:
“mio fratello è un egoista, spende tanti soldi, ma io lo aiuto comunque. Che devo fare?”.
Sono consapevoli – ognuna di loro – che stare in Italia, o in qualsiasi altro paese d’Europa, dove i diritti sono rispettati e il welfare garantito, è un privilegio, ma stare lontani da casa
“è un sacrificio che ‘questi’ uomini non avrebbero mai fatto”.
Ora sta ritornando a casa in Ucraina.
In tempo di guerra, lascia l’Italia, posto sicuro con il suo lavoro di badante, perché deve prendersi cura della sua vecchia madre che ha bisogno di lei.
Myrosalva ha passato le sue settimane e i suoi giorni in Italia a fare pulizie e assistere anziani come badante, per poter portare con sé quanto più denaro possibile.
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