Roma, Elena e la sua Storia di Badante
Raccontiamo anche a Roma la storia di Elena.
Elena, moldava di 45anni, era una badante che lavorava in Italia da molti anni, con un diploma di infermiera presso un’accademia moldava.
Aveva un grande cuore e amava il suo lavoro, che consisteva principalmente nell’assistere persone anziane e malate.
Un giorno, però, le venne affidato un compito diverso: assistere un giovane ragazzo di nome Luca, che era stato coinvolto in un grave incidente stradale e ora era costretto a letto, completamente paralizzato.
Elena arrivò nell’appartamento dove viveva Luca con la famiglia e si presentò.
Era una donna alta e robusta, con una faccia gentile e sorridente.
La famiglia di Luca era molto preoccupata per il figlio e per il futuro, ma Elena cercò di rassicurarli e di far loro capire che avrebbe fatto del suo meglio per prendersi cura di Luca.
Le prime settimane furono molto difficili per tutti, Luca era molto depresso e non voleva parlare con nessuno.
Elena assunta come badante convivente cercava di fargli compagnia, ma spesso si trovava a parlare da sola.
Tuttavia, non si scoraggiò e continuò a prendersi cura di lui con la stessa dedizione di sempre.
Con il tempo, Luca cominciò a fidarsi di Elena e ad aprirsi con lei.
Scoprì che era una donna molto interessante, con una grande cultura e una vasta conoscenza del mondo.
Iniziò a chiederle di raccontargli storie della sua terra natale e della sua vita in Italia.
Elena acconsentiva sempre volentieri e Luca ascoltava con attenzione, felice di avere un po’ di compagnia.
L’aiuto della badante era totale, lo aiutava a mangiare, a lavarsi e a fare esercizi per mantenere la muscolatura, attenta alla sua igiene personale e alla pulizia dell’appartamento.
Luca era molto grato a Elena per tutto quello che faceva per lui.
Iniziò a considerarla come una seconda madre e a confidarsi con lei come non aveva mai fatto con nessun altro.
Elena era felice di poter essere utile e di poter dare un po’ di conforto a quel giovane ragazzo che aveva tanto sofferto.
Un giorno, durante una delle loro conversazioni, Luca chiese a Elena se avesse mai pensato di tornare in Moldavia, rispose che sì, ci aveva pensato spesso, ma che ormai si sentiva italiana e che non aveva più nulla in Moldavia.
Le settimane passarono e la relazione tra Luca e Elena diventò sempre più forte.
Elena era diventata una figura importante nella vita di Luca e lo aiutava a superare la sua situazione difficile.
Un giorno, durante una sessione di ginnastica, Luca sentì un formicolio alle gambe.
Era un segnale che la sensibilità stava tornando nelle sue gambe.
Elena si accorse subito di quello che stava accadendo e chiamò subito il medico.
Dopo una serie di test, il medico confermò che Luca stava lentamente recuperando la sensibilità e che c’era la possibilità che potesse tornare a camminare.
Luca era felice e grato a Elena per tutto quello che aveva fatto per lui.
Era convinto che senza il suo aiuto non sarebbe riuscito a superare quella situazione difficile.
Elena, dal canto suo, era felice di aver potuto aiutare quel giovane ragazzo e di avergli dato la speranza di tornare a camminare.
Le settimane passarono e Luca continuò a migliorare.
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