Roma: l’ Anziano chi è ?
Anche Roma si interroga:
Chi è l’anziano secondo la scienza?
Quando ci si può considerare vecchi?
E da quale prospettiva, punto di vista?
L’aspettativa di vita alla nascita riflette l’andamento della mortalità per ogni causa sulla popolazione mondiale e nel 2008 era stimata a 68 anni, con una variabilità dai 57 anni per i Paesi a basso reddito (53 anni in Africa), sino agli 80 anni dei Paesi ad alto reddito (WHO, 2020).
Come si può intuire, questo condiziona anche l’immagine sociale della persona anziana, che vede nei Paesi industrializzati alzarsi sempre più l’asticella, considerando la piena produttività di molte persone over 60.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS; World Health Organizaton-WHO) definisce i 65 anni come età di passaggio alla condizione di “anziano”, mentre le Nazioni Unite (United Nation, UN) si collocano sui 60 anni, considerando aree geografiche svantaggiate per bassa aspettativa di vita alla nascita (WHO, 2002).
Entro il 2050 l’OMS stima che circa una persona su sei avrà più di 65 anni (16%), laddove nel 2019 il dato si assestava intorno a una persona su undici (9%).
Nel 2018, il numero di soggetti definiti anziani (over 65), per la prima volta nella storia, ha superato il numero di bambini di età inferiore ai 5 anni (U.N. United Nation, 2020).
Nel 2050, l’80% della popolazione mondiale vivrà nei Paesi a basso-medio reddito, considerando come il ritmo di invecchiamento della popolazione sia a oggi più incalzante che in passato (WHO, 2018).
È possibile oggettivare il concetto di “vecchio”, indipendentemente dal percepito e dalle aspettative sociali, oppure l’invecchiamento è un costrutto relativo, così che l’essere umano è anziano solo in riferimento a prospettive e criteri culturali? (Overall, 2016).
Nella cultura giudaica la vecchiaia è ambivalente.
Da un lato, prima dell’affermazione della visione escatologica, non era contemplata una vita dopo la morte, ma l’uomo ritornava alla terra.
L’uomo benedetto e giusto è colui che si congeda dalla vita ” con ‘felice canizie e sazio di giorni’ ” (Gen. 25,8).
L’anziano è colui, non tanto che muore, ma colui che ha portato a compimento la vita.
Dio stesso si presenta a Daniele come un vegliardo con capelli candidi come la lana.
L’Antico Testamento però ne ricorda anche la dimensione fisica come nel Qoelet, dove non sempre la vecchiaia è sinonimo di sapienza o benedizione.
La definizione di anziano vede venirci incontro il dizionario Treccani, che dirime la questione iniziando con un excursus storico, e ponendo la “non questione” solo in tempi recenti.
Infatti il “problema” dell’anziano nasce nel XX secolo, quando negli Stati Uniti furono pubblicati i primi lavori di “geriatria”, aventi per tema lo studio biomedico e sociale della vecchiaia.
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