Il pagamento della badante a Roma
Pagare in contanti è per noi italiani l’abitudine più diffusa, anzi, ma non più utilizzabile.
Dal 1° luglio 2018, è obbligatorio pagare gli stipendi lasciando traccia, cioè attraverso un bonifico bancario o postale o con un assegno o, ancora, con uno strumento di pagamento elettronico. La badante appartiene alla categoria degli addetti ai servizi familiari e domestici, con tanto di contratto per badante e badante convivente. Questo vuol dire che, almeno in teoria, va assunta, ha diritto ai contributi previdenziali, alla malattia, alle ferie, al rispetto di determinati orari di lavoro, ecc. Come un qualsiasi dipendente.
Dal 1° gennaio 2022 anche per colf e badanti (badante convivente e badante ad ore) si applicano le nuove regole per il pagamento dello stipendio. Ormai è dal 2018 che in Italia è fatto obbligo ai datori di lavoro di pagare gli stipendi ai loro dipendenti, utilizzando strumenti tracciabili e non il danaro contante.
La legge n° 205 del 2017 lo prevedeva, ma non per tutte le categorie di lavoratori e datori di lavoro. Tra le eccezioni il settore domestico, quello di colf e badanti. Inoltre, fino al 31 dicembre 2021, il limite fino al quale si potevano versare stipendi in contanti a badanti e colf era fissato a 2.000 euro. Una somma difficilmente raggiungibile da una badante,tanto meno da una colf. I minimi salariali sono quelli che sono e 2.000 euro restano una autentica chimera per le lavoratrici.
Dal punto di vista del datore di lavoro, ancora meglio, perché a lui conviene sempre pagare lo stipendio con mezzi tracciabili, anche al di sotto di 1.000 euro.Va ricordato infatti che il datore di lavoro che utilizza questi metodi tracciabili per stipendiare la propria badante, ha diritto a:
- Dedurre dal reddito proprio fino a 1.549,37 euro di contributi versati all’Inps per la propria lavoratrice;
- Detrarre il 19% del compenso riconosciuto alla badante, fino a un massimo di 2.100,00€, a condizione che sia una badante che assiste una persona non autosufficiente e che il datore di lavoro abbia un reddito fino a 40.000 euro.
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