Green Pass e badanti: scattato l’obbligo dal 15 ottobre anche a Roma
Scatta l’obbligo di Green Pass anche per i lavoratori domestici. La categoria sulla quale riversano la propria preoccupazioni ipotizzando una situazione caotica e critica, Aes Domicilio ha notato anche le reticenze sulla validazione dello Sputnik e alla campagna vaccini indietro in alcuni paesi dai quali proviene una buona fetta di badanti. Ovviamente la problematica va a impattare proprio sulle categorie più fragili come anziani e disabili.
La delicatezza del tipo di lavoro e le caratteristiche del datore di lavoro privato, quasi sempre un anziano o disabile bisognoso di assistenza, fanno molto pensare; Il lavoro domestico è già stato messo in crisi dall’introduzione del Reddito di Cittadinanza; infatti, alcune badanti straniere che hanno titolo per richiederlo, essendo in Italia regolarmente da più di 10 anni, preferiscono questo sussidio al contratto di lavoro in regola.
Aes Domicilio è sempre sul pezzo, riuscendo sempre a seguire le richieste da parte di familiari e amministratori di sostegno di anziani, che contattano Aes Domicilio per la selezione di una badante professionale.
Naturalmente in questo momento storico le famiglie sono molto preoccupate per due problemi, ci sono badanti senza Green Pass che risiedono a casa dell’assistito, dunque mantenendo il diritto alla residenza e ci sono badanti che hanno fatto un vaccino non riconosciuto come valido in Italia per l’ottenimento della certificazione, come lo Sputnik.
Ci sono stati come la Romania che sono fanalino di coda in Europa per il numero di vaccinati, solo il 25% della popolazione e che per il datore di lavoro la propria badante è indispensabile ed insostituibile, anche da un punto di vista affettivo ed emotivo.
E la sanzione per gli inadempienti legati al fatto che la badante non possa più presentarsi sul posto di lavoro, sarebbe inaffrontabile.
Il problema riscontra Aes Domicilio è molto sentito ed urgente anche perché mette a rischio la salute degli anziani visto che sono le categorie più colpite dall’emergenza sanitaria.
Chissà se per questa categoria di badanti, possa essere prevista una modalità di controllo sanitario che non gravi solo sul datore di lavoro, dal momento che la priorità è la tutela della salute degli anziani.
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