Il Cibo e la Badante a Roma
Quante volte a Roma ci siamo trovati di fronte ad una badante che si fa e ci fa questa domanda: “non mi danno da mangiare, che faccio?”
Le badanti hanno un compito fondamentale che cambia, in meglio, la qualità della nostra vita e quella dei nostri genitori: prendersi cura tutti i giorni dei nostri cari.
È dunque innanzitutto nel nostro interesse che devono essere messe nelle migliori condizioni per fare il loro duro lavoro.
Tre pasti al giorno, di buona qualità.
Però il problema esiste ed è uno dei casi più frequente di attrito tra le famiglie e le badanti.
Che fare dunque?
Proviamo a fare chiarezza.
Cosa dice il contratto?
Art. 35 Vitto e alloggio
Il vitto dovuto al lavoratore deve assicurargli un’alimentazione sana e sufficiente; l’ambiente di lavoro non deve essere nocivo all’integrità fisica e morale dello stesso.
Contrattualmente è chiaramente indicato che l’alimentazione deve essere sana e sufficiente.
“Ma il vitto deve essere sufficiente a cosa?” per evitare di creare inutili attriti nella normale gestione della convivenza, non si è obbligati a soddisfare ogni richiesta anche la più assurda.
Ecco che entra in gioco il buon senso.
Un’alimentazione sana e sufficiente non è fatta di capricci e stravaganze.
Per le famiglie il vitto è un costo, previsto dal contratto e propedeutico alla buona riuscita dell’assistenza ma non può e non deve diventare un salasso mensile.
Esiste poi l’indennità di vitto va pagata solo quando la badante non può usufruire gratuitamente dei pasti come ad esempio quando è in ferie.
Pertanto, nei casi di cui abbiamo scritto prima, è stata contrattualmente prevista una cifra convenzionale in sostituzione dei pasti che la badante solitamente consuma durante le normali giornate lavorative.
È evidente dunque che l’indennità in denaro non è l’unico criterio per stabilire qualità e quantità dei pasti ma si deve tenere in considerazione la salute del soggetto e la qualità e la quantità del vitto.
Torniamo ad insistere sul buon senso perché è l’unico parametro infallibile in questi casi.
Un suggerimento che può apparire banale è questo: stabilite sempre prima con chiarezza tutte le pattuizioni che governeranno il rapporto e verificatele nel tempo.
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