Il Manuale delle Badanti a Roma: mi Serve la Badante
Un libro può essere una delle scelte migliori per conoscere qualcosa.
Anche a Roma Aes Domicilio come casa editrice ha raccontato la badante e la famiglia per aiutare entrambe le figure ad entrare una nel mondo dell’altra.
Arriva il momento in cui ci si siede attorno a un tavolo e si deve prendere una decisione: accogliere l’anziano non più autosufficiente in casa propria, cosa che provocherà la perdita del lavoro per uno dei membri della famiglia, metterlo in una struttura dove sia assistito ventiquattro ore su ventiquattro, oppure trovare una badante.
In alcuni casi si tratterà di una persona per alcune ore al giorno ma, nella maggioranza dei casi, la badante sarà convivente con l’assistito.
Ed ecco che iniziano i dubbi, ci si trova ad ascoltare mille consigli e voci da ogni parte con il risultato di creare ancora più confusione nei familiari.
Vediamo allora come sia possibile districarsi in questo ginepraio.
La figura del/della badante è per la massima parte figura femminile e, di queste, la quasi totalità è straniera.
Quindi cosa si deve fare, cosa si deve sapere prima di tutto per selezionare una persona davvero adatta al proprio caso?
La prima, primissima cosa da verificare è se sia in regola con l’immigrazione, se abbia i documenti validi e permesso di soggiorno altrettanto valido.
Si possono costruire e adattare dei veri e propri questionari per aiutare invece nella selezione nel caso si voglia fare da soli.
Se ci si appoggia a un’agenzia non sarà necessario perché ci penseranno loro.
Immaginando di voler (o dover) fare da soli, ebbene, dopo essersi assicurati che documenti e permessi siano in regola, si dovrà valutare la conoscenza della lingua italiana.
La badante deve parlare italiano in modo fluente, deve essere in grado di capire discorsi o lettere, di sostenere una conversazione non solo con l’assistito o con la famiglia ma anche con chiunque si approcci all’abitazione di persona o al telefono.
A questo punto bisognerà andare più sullo specifico e capire quale sia la sua disponibilità, se possa offrire un servizio part-time, a tempo pieno o se sia disposta ad essere assunta come badante convivente e, nel caso, se sette giorni su sette o solo cinque su sette (nel qual caso si dovrà preoccupare di trovare una sostituta nei fine settimana).
Quindi le si chiederanno le sue esperienze precedenti, se sia disposta a seguire solo donne, solo uomini o se questo sia per lei indifferente.
A seconda delle necessità la famiglia dovrà poi approfondire il questionario: si tratta soltanto di fare compagnia all’anziano e fare attenzione che non si faccia male, per esempio?
In questo caso anche una persona di buon carattere e volonterosa, ma che non abbia particolari esperienze o competenze, può essere adatta.
Bisognerà sapere da subito se sia automunita o almeno abbia la patente valida in Italia, se sia disposta a prendersi cura dell’animale dell’assistito, se fumi o meno e, in caso negativo, se sia eventualmente disposta a vivere con un anziano fumatore.
A questo punto, avendo risolto tutte queste questioni primarie, si dovrà valutare la situazione dell’alloggio, in quanto una badante convivente al termine del suo orario deve potersi ritirare nella sua stanza privata e avere la sua privacy.
A questo punto, risolte tutte le questioni, sarà possibile chiedere eventuali referenze da poter consultare: dove abbia lavorato in precedenza e per quale motivo il rapporto di lavoro si sia interrotto.
Le ragioni più frequenti sono: l’assistito è stato trasferito in RSA o l’assistito è defunto.
Naturalmente possono esserci molti altri motivi, diversi di caso in caso.
Tutto questo sarà sufficiente nei casi più semplici nei quali non ci siano particolari problemi di salute ma, purtroppo, non sempre questa è la regola.
Come tutti sanno, infatti, spesso l’anziano va incontro a problemi di salute anche seri per i quali c’è bisogno di personale più esperto e competente e questo dovrà essere chiaro da subito.
Non devono esserci sorprese al momento di affiancare l’anziano né da una parte né dall’altra.
Più avanti verrà approfondita la questione dei problemi di salute fisica o psicologica ma in questa sede ci si limita a un questionario conoscitivo.
Sarà in grado e sarà disposta la badante a somministrare farmaci all’anziano? E quali tipi di farmaci?
Di seguito, a titolo di esempio, un piccolo schema da proporre al candidato per semplificare le cose:
- SOMMINISTRAZIONE FARMACI: Eparina: sai a cosa serve e dove farla? Insulina: sai come farla?
- PAZIENTI CON DIABETE: sai misurare la glicemia? come?
- PANNOLONE IN GENERALE
- ALLETTATO: igiene / movimentazione / cambio pannolone
- SOLLEVATORE: sai come si usa? Se non lo sai usare sei disposto a imparare? Come fai senza sollevatore ?
- PIAGHE: che livello erano?
- ANZIANO/A SU CARROZZINA
- PULIZIE
- CUCINA ITALIANA: quali piatti sai cucinare?
- LAVATRICI/COMMISSIONI/STIRO: sei disponibile a gestirli per la famiglia?
- PUNTUALITA’: ti capita di arrivare in ritardo?
Come si può vedere si tratta di domande semplici ma molto precise che possono dare una visione a tutto tondo della persona che ci si trova davanti.
Il resto e cioè l’indole, il carattere, se sia o meno ordinata o sciatta lo si potrà verificare con i propri occhi segnandosi ogni impressione in un blocchetto a parte.
Aes Domicilio coglie l’occasione del suo primo manuale per far conoscere com’è realmente il mondo della badante.
Il manuale è acquistabile direttamente dal sito Aes domicilio.
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