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Esiste la Badante di Condominio a Roma?

Ultimante anche a Roma si sta parlando molto del servizio offerto da alcune “badanti” presso interi condomini.

Andiamo allora a scoprire in che modo si può assumere questa figura, che in realtà non può essere definita “badante”, che lavori può svolgere e come si definisce.

Arriva nei condomini l’assistente familiare: potrà occuparsi dei bambini o degli anziani del palazzo usufruendo anche degli spazi condominiali.

La nuova figura è una delle novità del contratto collettivo nazionale dei portieri .

La nuova figura di lavoratore svolgerà, in appositi spazi condominiali (se autorizzati) o all’interno della propria abitazione (se interna al condominio) ovvero nelle proprietà esclusive di uno o più condomini, servizi per la prima infanzia o per persone anziane autosufficienti in favore dei condomini o di una parte di essi.

Nel Ccnl viene precisato che coloro che usufruiranno di tale servizio se ne assumeranno le relative spese.

La nuova figura si aggiunge a quella dell’assistente condominiale chiamato a compiti di natura diversa, come il disbrigo di pratiche amministrative anche attraverso strumenti informatici.

Ora parliamo più nello specifico del Contatto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti da proprietari di fabbricati.

Il livello a cui devono essere assunte le “badanti” di condominio è :

  • D3) Assistenti condominiali che, su incarico condominiale, svolgono mansioni relative alla vita familiare dei condòmini o di una parte degli stessi che, in tal caso, se ne assumono le spese
  • D4) Lavoratori che svolgono, in appositi spazi condominiali se autorizzati, o all’interno della propria abitazione se inserita nel contesto condominiale, ovvero all’interno delle proprietà esclusive di uno o più condòmini, servizi per la prima infanzia o per persone anziane autosufficienti o più in generale attività relative alla vita familiare in favore dei condòmini o di una parte di loro. Coloro che usufruiscono del servizio se ne assumono le spese.

Rientrano nelle mansioni dei lavoratori con profilo professionale D3) quelle, a titolo esemplificativo, relative al disbrigo di pratiche amministrativo/contabili e commissioni di vario genere anche a mezzo di strumenti informatici (acquisti, ritiro delle comunicazioni postali e simili).

Rientrano nelle mansioni dei lavoratori con profilo professionale D4) quelle inerenti, a titolo esemplificativo, ad: attività per la prima infanzia; attività per persone anziane autosufficienti.

Alcune indicazioni sul periodo di prova che è il seguente: per i lavoratori con i profili professionali D), dell’art. 18, due mesi.

L’orario di lavoro dei lavoratori di cui ai profili professionali D3) dell’art. 18 è di 40 ore settimanali e può essere distribuito su un arco di 5 o 6 giornate.

La durata del lavoro effettivo per i lavoratori di cui ai profili professionali D4 dell’art. 18 non può superare le 8 ore giornaliere e le 40 ore settimanali e deve risultare da atto scritto.

La “badante”, assistente in condominio, ha diritto al riposo settimanale in una giornata di norma coincidente con la domenica.

Il giorno di riposo settimanale comunque viene indicato nella lettera di assunzione.

Ai lavoratori con profili professionali D4, di cui all’art. 18 è dovuta una retribuzione oraria proporzionata alle ore di lavoro effettivo.

La retribuzione è così articolata: salario conglobato, di cui al successivo art. 134, eventuali indennità a carattere continuativo, gli scatti di anzianità di cui all’art. 115.

In realtà questo tipo di servizio non essendo classificato come ruolo di badante , contrattualizzato come collaboratore domestico, è poco utilizzato e limitato nei servizi che offre.

 

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.

 

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La badante collettiva: un’opzione sempre più in voga a Roma

Se un condomino può avere come dipendente un portinaio potrà avere come dipendente anche una badante collettiva o badante di condominio. Esiste un contratto collettivo nazionale per i proprietari di fabbricati, nel quale può ben trovare collocazione anche la badante di condomino come nuova possibilità di lavoro.

La diffusione di questa figura è stata caldeggiata anche da molti assessorati al sociale di vari Comuni italiani. È, infatti, una figura professionale che ben risponde alle esigenze attuali di una popolazione in perenne invecchiamento. La descrizione di questa figura è semplice.

Si tratta di una badante che, invece di essere al servizio di una sola famiglia, è alle dipendenze di un condominio dove deve assistere più persone anziane. La soluzione può essere ottima se gli anziani da assistere non hanno necessità di aiuto continuo e costante, ma solo di poche ore al giorno. In questo caso per la famiglia potrebbe essere troppo oneroso assumere una badante a tempo pieno che per gran parte del giorno sarebbe forse inoperosa.

La badante di condominio come nuova possibilità di lavoro

Invece, con la badante di condominio, più famiglie potrebbero risolvere il loro problema senza spendere più del necessario. La badante riceverebbe l’intero stipendio riconosciutole dal contratto collettivo nazionale di riferimento, CCNL Badanti, dividendo le ore di servizio tra le famiglie che l’abbiano assunta. La badante potrà prestare la propria opera nelle aree condominiali se sia a ciò autorizzata.

Potrà, quindi, assistere ed intrattenere gli anziani in una stanza condominiale, se ve ne sia una. Oppure potrà lavorare all’interno delle singole case delle famiglie che la abbiano assunta. In tal caso precisando quali ore abbia dedicato ad una e quali all’altra. O, ancora, la badante potrebbe risiedere ella stessa all’interno del condominio. E in questo caso sarebbe possibile anche un’assistenza diretta degli anziani presso la sua stessa abitazione.

Si tratta di un contratto piuttosto flessibile nella sua articolazione materiale.

La figura professionale è adatta soprattutto a quegli anziani che sono ancora autosufficienti ma che possono avere bisogno di aiuto solo per alcune attività quotidiane. Per esempio per l’igiene personale o per cucinare. Due momenti che possono essere pericolosi se gestiti in solitudine. Un aiuto fidato, una presenza abituale, ma solo per le ore necessarie e con condivisione della spesa.

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