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La Cultura della Badante e l’ impatto sull’Anziano a Roma

La cura degli anziani è un compito complesso che va oltre la pura assistenza fisica.

Coinvolge la necessità di comprendere e rispettare la dignità, l’individualità e i bisogni emotivi dell’individuo che si sta assistendo.

In questo contesto, il background culturale della badante a Roma, le sue credenze, i suoi valori e le sue tradizioni possono avere un impatto significativo sulla qualità e l’efficacia della cura fornita.

Il presente articolo esamina le diverse modalità in cui la cultura personale della badante può influire sul suo lavoro con un anziano, evidenziando le opportunità e le sfide che possono emergere.

La cultura personale della badante convivente può svolgere un ruolo cruciale nel modellare il suo approccio alla cura dell’anziano. Può influenzare il modo in cui interpreta e risponde ai bisogni dell’anziano, il suo atteggiamento nei confronti della malattia e della disabilità, e il suo modo di interagire con l’anziano e la sua famiglia.

Ad esempio, alcune culture possono enfatizzare il rispetto per gli anziani e la responsabilità di prendersi cura di loro, che possono tradursi in un alto livello di dedizione e impegno nel ruolo di badante.

Allo stesso tempo, le credenze culturali possono influenzare le aspettative della badante riguardo al comportamento dell’anziano, al ruolo della famiglia nella cura, e ai metodi preferiti di comunicazione e risoluzione dei problemi.

Nonostante le potenziali differenze culturali, la diversità può offrire molteplici benefici per la cura dell’anziano.

Una badante di una cultura diversa può portare una varietà di risorse uniche, come conoscenze e competenze specifiche, nuove prospettive e pratiche, e la capacità di stimolare l’interesse e la curiosità dell’anziano.

Ad esempio, potrebbe condividere tradizioni culinarie, storie o canzoni della sua cultura, che possono contribuire a migliorare il benessere psicologico e sociale dell’anziano.

Tuttavia, le differenze culturali possono anche creare sfide.

La badante potrebbe avere difficoltà a capire o adattarsi alle abitudini, alle preferenze e alle aspettative dell’anziano e della sua famiglia.

Potrebbe anche incontrare barriere linguistiche o culturali che possono influire sulla sua capacità di comunicare efficacemente e di fornire una cura appropriata.

Inoltre, potrebbe affrontare discriminazione o pregiudizi a causa delle sue differenze culturali, che possono influire sulla sua benessere e sulla sua soddisfazione professionale.

Per affrontare queste sfide, è fondamentale adottare una prospettiva di competenza culturale nella cura degli anziani.

Questo implica riconoscere e rispettare le differenze culturali, sviluppare una consapevolezza di sé e delle proprie credenze e pregiudizi, e acquisire le competenze necessarie per lavorare efficacemente in contesti culturalmente diversi.

Per gli anziani e le loro famiglie, può essere utile discutere apertamente della cultura e delle aspettative con la badante.

Questo può aiutare a prevenire incomprensioni, a costruire una relazione di fiducia e rispetto, e a garantire che la cura fornita sia in linea con le loro esigenze e preferenze.

L’approccio culturale nella cura degli anziani non è solo una questione di competenza professionale, ma anche di umanità e rispetto per la dignità di ogni individuo.

 

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Una Badante Esotica Ai Fornelli: Scoprire Nuovi Gusti a Roma

In un appartamento che si affaccia sulla vivace piazza di una città italiana, l’aroma dei piatti tradizionali si fonde con i profumi esotici provenienti da terre lontane.

Questa è la casa di Giuseppe, un anziano signore di 80 anni, e di Maria, la sua badante a Roma, originaria delle Filippine, che non solo si prende cura di Giuseppe con dedizione e amore, ma ha anche introdotto nella loro routine quotidiana un elemento piacevolmente inaspettato: la cucina esotica.

 

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Maria ha trasformato la cucina in una sorta di ponte culturale, un luogo dove l’orizzonte culinario di Giuseppe si espande oltre i confini familiari della pasta e della pizza, e da quando ha iniziato a preparare i suoi piatti tradizionali filippini, Giuseppe ha avuto l’opportunità di assaporare gusti e aromi completamente nuovi.

Molte delle pietanze che la badante prepara sono ricche di riso, verdure e frutti di mare, come l’Adobo, un piatto a base di carne o pesce marinato in una salsa di aceto, salsa di soia, aglio, alloro e pepe.

Il Sinigang, invece, è una zuppa acida a base di pesce, gamberi, costine di maiale o manzo, con verdure come spinaci, peperoni e melanzane.

Giuseppe, che inizialmente era un po’ riluttante a provare questi nuovi piatti, ora aspetta con ansia la cena per scoprire quale nuova delizia la sua badante ha preparato.

Inoltre, l’introduzione di nuovi ingredienti e sapori nella dieta di Giuseppe ha avuto un impatto positivo sulla sua salute.

I piatti che Maria prepara sono ricchi di nutrienti e bassi in grassi saturi, il che ha portato a un miglioramento del suo stato di salute generale. La sua passione per la cucina e l’amore per la persona di cui si prende cura si uniscono in un’esperienza arricchente per entrambi.

Questo è un esempio di come la cura dell’anziano possa andare oltre i compiti basilari e diventare un’opportunità per arricchire la loro vita con nuove esperienze.

In questa famiglia che si è creata, la badante ha dimostrato che la cucina non è solo un modo per nutrire il corpo, ma anche l’anima. E Giuseppe, grazie a Maria, ha scoperto che l’apprendimento e la scoperta non hanno età.

La storia descritta sottolinea l’importanza dei rapporti umani nei servizi di assistenza agli anziani.

Il ruolo della badante e assistente anziani a Roma non è solo quello di una figura che fornisce supporto fisico, ma può anche giocare un ruolo fondamentale nell’apportare benessere emotivo e mentale alla persona assistita.

Per esempio la cucina esotica di Maria ha permesso a Giuseppe di viaggiare senza muoversi da casa, attraverso sapori e aromi che raccontano storie lontane.

Ha stimolato la sua curiosità e aperto un dialogo interculturale tra i due, permettendo a Giuseppe di fare domande sulla cultura filippina e di confrontarla con la propria.

La storia di Giuseppe e Maria ci ricorda che l’assistenza agli anziani non riguarda solo la cura fisica, ma anche il nutrimento dell’anima e della mente.

Grazie alla sua badante, Giuseppe ha potuto esplorare nuovi orizzonti culinari, arricchire la sua comprensione del mondo e vivere esperienze gratificanti che hanno migliorato la sua qualità della vita.

 

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Roma, Storie di Badanti. Quando la Cucina Unisce

La Nonna Maria aveva trascorso tutta la vita nella sua casa accogliente e aveva sempre amato prendersi cura del suo giardino e cucinare deliziosi piatti per la sua famiglia.

Tuttavia, col passare degli anni, il suo corpo si era indebolito e aveva bisogno di assistenza.

La ricerca della badante a Roma cadde su una figura che controllasse nonna Maria durante alcuni momenti della giornata, che le stesse vicino durante le passeggiate, che le tenesse compagnia, che insieme potessero andare d’accordo per più tempo possibile.

Venne così presa una badante convivente chiamata Anna per prendersi cura di Nonna Maria.

Anna era una giovane donna gentile e premurosa che era appassionata di cucina.

Nonna Maria e Anna si trovarono subito in sintonia e, con il passare del tempo, si sviluppò un legame speciale tra loro.

Nonna Maria amava condividere le sue ricette tradizionali, e Anna era felice di imparare da una maestra così esperta, ogni giorno, le due donne trascorrevano ore in cucina, preparando piatti deliziosi e creando nuove ricette insieme.

La badante imparò a preparare la pasta fresca, e insieme impastavano e tiravano la sfoglia con cura, imparò i segreti di un sugo perfetto, fatto con pomodori maturi dal suo giardino e spezie aromatiche.

Le due donne ridevano e scherzavano mentre lavoravano, creando un’atmosfera di gioia e felicità in cucina.

Ogni giorno, Nonna Maria si sentiva sempre più energica e felice.

Era grata ad Anna per averle restituito la passione per la cucina e per averle dato la possibilità di condividere il suo amore per il cibo con qualcuno di speciale.

Le notizie sulla deliziosa cucina di Nonna Maria e Anna si diffusero nel quartiere, e ben presto amici e vicini cominciarono a chiedere di poter assaggiare i loro piatti.

Nonna Maria e Anna organizzarono delle cene settimanali, dove le persone potevano gustare i sapori autentici della cucina casalinga.

La loro cucina divenne una vera e propria attrazione nel quartiere.

Le persone affollavano la loro casa, desiderose di assaggiare i piatti preparati con amore e passione.

Nonna Maria e Anna erano felici di vedere la gioia che le loro creazioni portavano alle persone.

La loro avventura culinaria continuò per anni e la fama delle loro prelibatezze si diffuse oltre il quartiere.

Nonna Maria e Anna avevano trasformato la loro passione comune per la cucina in un regalo per tutti coloro che avevano la fortuna di assaggiare i loro piatti.

Con il passare degli anni, Nonna Maria si spense serenamente, circondata dall’amore delle persone che aveva nutrito con il suo cibo.

Anche se Nonna Maria se ne era andata, il suo spirito e il suo amore per la cucina continuarono a vivere attraverso Anna.

La badante aveva imparato così tanto dalla vecchietta che decise di aprire un piccolo ristorante in suo onore.

Il ristorante di Anna divenne un luogo accogliente e caldo, dove le persone potevano gustare autentiche prelibatezze casalinghe.

Le ricette di Nonna Maria erano la base del menu, ma Anna aggiungeva il suo tocco personale, mettendo in pratica ciò che aveva imparato.

Anna si assicurava di mantenere vivo lo spirito di Nonna Maria.

Ogni giorno, prima di aprire il ristorante, accendeva una candela accanto alla foto dell’amica e le dedicava un momento di silenzio, ringraziandola per tutto ciò che aveva insegnato.

 

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Roma, Scappare dalla Guerra e Diventare Badante

La guerra in Ucraina ha portato molta gente a lasciare il paese e, con grande coraggio e determinazione, una famiglia composta dal padre Ivan, la madre Maria e i loro due figli, Olga e Dmitri, fuggirono in cerca di una vita migliore.

La famiglia si stabilì a Roma, dove cercarono di ricostruire le loro vite.

Naturalmente la loro situazione finanziaria era precaria e avevano bisogno di un lavoro per sopravvivere.

Grazie a una conoscenza, Ivan venne a sapere di una famiglia italiana che cercava una coppia di badanti conviventi per assistere i loro anziani genitori.

La famiglia gentile era composta da un anziano signore di nome Giuseppe e sua moglie, Anna, che avevano bisogno di cure costanti a causa delle loro condizioni di salute.

Ivan e Maria andarono a colloquio e furono accolti calorosamente; Giuseppe e Anna erano persone gentili e comprensive, che avevano bisogno di assistenza ma che trattavano i loro badanti come membri della famiglia.

Olga e Dmitri, i figli di Ivan e Maria, si unirono anche a questa nuova famiglia.

Olga si prese cura di Anna, trascorrendo del tempo con lei, leggendole libri e tenendole compagnia.

Dmitri si preoccupava di Giuseppe, accompagnandolo nelle passeggiate e giocando a scacchi con lui.

Nonostante le difficoltà e le barriere linguistiche, la famiglia ucraina e quella italiana si compresero a vicenda. Ogni giorno, attraverso piccoli gesti di gentilezza e affetto, si creava un legame sempre più forte tra le due famiglie.

Ivan e Maria erano grati per questa opportunità che avevano avuto di rifarsi una vita e di fare la differenza nella vita di Giuseppe e Anna, offrendo loro il comfort e l’amore di cui avevano bisogno.

La reciproca gratitudine e affetto si manifestavano quotidianamente.

Ivan e Maria si sentivano fortunati ad aver trovato una famiglia così accogliente e generosa, che li aveva trattati con rispetto e considerazione.

Giuseppe e Anna, d’altra parte, erano grati per l’amore e l’attenzione che ricevevano dai loro badanti ucraini.

Al termine del lavoro presso questa famiglia, la coppia di badanti continuò a vivere e lavorare a Roma, portando con sé la loro storia di coraggio, resilienza e amore.

La storia di questa famiglia è un’esempio di come l’umanità possa superare le divisioni e le barriere culturali per creare un mondo migliore.

La solidarietà e l’accoglienza mostrate dalla famiglia italiana verso la famiglia ucraina sono un ricordo indelebile di quanto sia importante tendere la mano ai bisognosi e accogliere gli stranieri con gentilezza e compassione.

 

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La Storia di Judy, Badante a Roma

Ogni giorno vengono selezionate badanti a Roma da ogni parte del mondo e la fortuna di avere personale qualificato con esperienze nel proprio paese di origine portano anche novità e curiosità che stimolano positivamente il paziente.

Nel cuore di Manila, nelle Filippine, vivono migliaia di persone che sognano di un futuro migliore.

Tra queste persone, c’era una donna di nome Judy.

Con il suo sorriso contagioso e il suo spirito indomabile, Judy aveva un sogno: quello di lavorare all’estero per poter garantire un futuro più luminoso ai suoi tre figli.

Quando Judy ottenne la sua prima offerta di lavoro come badante convivente in Italia, non esitò a prendere quella difficile decisione.

Sapeva che la lontananza dai suoi figli sarebbe stata un sacrificio enorme, ma era determinata a offrir loro una vita migliore.

Arrivata in Italia, Judy fu accolta dalla famiglia di Antonio, un anziano signore che soffriva di una malattia degenerativa.

Antonio era un uomo di poche parole, ma il suo sguardo esprimeva una tristezza profonda.

La sua famiglia, pur volendolo tenere in casa, non poteva garantirgli le cure di cui aveva bisogno.

Ecco perché Judy fu assunta: per garantire ad Antonio le cure di cui aveva bisogno e per regalargli un po’ di compagnia.

I primi giorni furono difficili, il signore era riluttante all’idea di essere assistito da una estranea e Judy, pur avendo esperienza nell’assistenza agli anziani, si sentiva spaesata in un paese così lontano e diverso dal suo.

Passarono i mesi e la loro routine divenne più fluida.

Judy si svegliava prima dell’alba per preparare la colazione di Antonio, poi lo aiutava a vestirsi e lo accompagnava nelle sue passeggiate mattutine.

Nel pomeriggio, giocavano a carte o guardavano la televisione insieme, e la sera Judy lo aiutava a prepararsi per la notte.

Nonostante le difficoltà, iniziò a formarsi un legame tra Judy e Antonio.

Lei iniziò a vedere in lui una figura paterna, mentre lui vedeva in lei la figlia che non aveva mai avuto.

Insieme, riuscirono a superare la solitudine e l’alienazione che entrambi sentivano.

Ma la vita di Judy non era solo lavoro.

Dopo una giornata passata ad assistere Antonio, Judy passava le sue notti a parlare con i suoi figli via videochiamata, raccontando loro delle sue avventure in Italia e ascoltando le loro storie sulle Filippine.

Nonostante la distanza, Judy riuscì a rimanere una presenza costante nella vita dei suoi figli.

La storia di Judy è una storia di sacrificio e di resilienza.

Nonostante le difficoltà e la lontananza dalla sua famiglia, Judy non ha mai smesso di lottare per un futuro migliore.

 

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Roma, Amiche e Badanti Georgiane Dialogano tra loro

Riportiamo anche a Roma un dialogo tra due badanti georgiane.

Nana: Buongiorno, come sta la signora oggi?

Elena: Buongiorno, oggi sembra essere un po’ più stanca del solito. E la sua signora?

Nana: La mia signora sta bene, ha dormito tutta la notte e si è svegliata di buon umore. Mi sembra che sia migliorata molto da quando sono qui.

Elena: Anche la mia signora ha fatto progressi. Dopo qualche settimana, è diventata più socievole e aperta alla conversazione. Mi sembra che si sia abituata alla mia presenza.

Nana: Sì, la routine quotidiana aiuta molto a creare un clima familiare. La mia signora sa che ogni mattina le preparo la colazione e la aiuto a vestirsi, quindi si sente più sicura e a suo agio con me.

Elena: Esatto, la routine è importante. Anche la mia signora si aspetta che io segua una routine precisa ogni giorno. Ad esempio, ogni sera prima di andare a letto le preparo una tisana e le leggo un po’ di un libro che le piace.

Nana: La mia signora adora la musica, soprattutto quella classica. A volte la ascoltiamo insieme e parliamo di come ci fa sentire.

Elena: È bello trovare attività che possiamo fare insieme alle persone a cui ci prendiamo cura. La mia signora adora fare la passeggiata ogni giorno, quindi la porto fuori spesso.

Nana: Anche la mia signora adora fare la passeggiata, ma a volte ha difficoltà a camminare. In quei casi, mi assicuro che abbia una sedia a rotelle comoda e la porto fuori comunque.

Elena: È importante adattarsi alle esigenze delle persone a cui ci prendiamo cura e trovare soluzioni per soddisfare i loro desideri. A volte può essere difficile, ma è molto gratificante vedere che le persone sono felici e soddisfatte.

Nana: Esatto, il nostro lavoro può essere molto impegnativo ma anche molto gratificante. Dobbiamo essere pazienti, attenti e premurosi con le persone a cui ci prendiamo cura.

Elena: Concordo pienamente. Dobbiamo anche essere pronti ad affrontare situazioni difficili e impreviste, come ad esempio eventuali malattie o problemi di salute delle persone a cui ci prendiamo cura.

Nana: Esatto, la nostra formazione e la nostra esperienza ci aiutano a gestire queste situazioni, ma dobbiamo anche essere sempre pronti ad imparare e a migliorare le nostre competenze.

Elena: Sì, dobbiamo sempre essere aggiornati sulle nuove tecniche e sulle nuove tecnologie che possono aiutarci nel nostro lavoro. Dobbiamo essere sempre pronti ad adattarci ai cambiamenti.

Nana: Esatto, dobbiamo essere flessibili e aperti al cambiamento. Il nostro lavoro richiede anche una forte dose di empatia e di comprensione delle esigenze delle persone a cui ci prendiamo cura.

Elena: Sì, l’empatia è fondamentale per il nostro lavoro. Dobbiamo essere in grado di metterci nei panni delle persone a cui ci prendiamo cura e di capire le loro esigenze e i loro desideri.

Nana: Esatto, l’empatia ci aiuta anche a creare un rapporto di fiducia e di stima con le persone a cui ci prendiamo cura. La fiducia e la stima sono fondamentali per creare un ambiente sereno e tranquillo in cui le persone si sentono al sicuro e protette.

Elena: Sì, la sicurezza e la protezione delle persone a cui ci prendiamo cura sono la nostra priorità assoluta. Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire la loro sicurezza e il loro benessere.

Nana: Esatto, è il nostro dovere e la nostra responsabilità. Siamo qui per prendersi cura delle persone che hanno bisogno di aiuto e di assistenza, e dobbiamo farlo con il massimo impegno e la massima dedizione.

 

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Prepararsi a Roma alle Ferie dell’Anziano, la Badante in Vacanza

La badante è una figura professionale che si occupa dell’assistenza domiciliare di persone anziane o disabili.

Il suo ruolo consiste nel fornire supporto nelle attività quotidiane dell’assistito, come la cura personale, la preparazione dei pasti, la pulizia della casa (magari affidandosi anche ad una impresa di pulizia a Roma) e l’accompagnamento in caso di necessità.

In alcuni casi, la badante di Roma può anche essere chiamata a seguire l’assistito in momenti di svago e di relax, come ad esempio al mare.

Seguire l’assistito al mare rappresenta una sfida particolare per la badante, poiché richiede di gestire diverse variabili e di prevenire eventuali situazioni di rischio.

Innanzitutto, è necessario accertarsi che l’assistito si trovi in condizioni di salute adeguate per affrontare una giornata al mare.

In caso contrario, la badante dovrà valutare se sia possibile rimandare l’uscita o se sia necessario chiedere il parere di un medico.

Una volta verificato lo stato di salute dell’assistito, la badante dovrà organizzare tutta la logistica dell’uscita al mare.

Ciò significa prenotare il posto in spiaggia, preparare il pranzo e le bevande, portare l’ombrellone, le sedie e tutti gli altri accessori necessari per trascorrere una giornata al mare in sicurezza e comfort.

Durante l’uscita al mare, la badante dovrà prestare particolare attenzione alla sicurezza dell’assistito.

Questo significa vigilare sulla sua esposizione al sole, evitando le ore più calde e garantendo l’utilizzo di creme solari e di indumenti protettivi.

Inoltre, la badante dovrà essere pronta a intervenire in caso di problemi legati alla balneazione, come crampi o difficoltà respiratorie.

La badante dovrà anche gestire le esigenze dell’assistito durante la giornata al mare.

Questo significa assisterlo nelle attività di cura personale, come la toilette e l’utilizzo del bagno, e fornirgli il supporto necessario per spostarsi sulla spiaggia e fare il bagno se lo desidera.

Inoltre, la badante dovrà essere in grado di gestire eventuali situazioni di disagio o di stress dell’assistito, fornendogli l’aiuto e il conforto di cui ha bisogno.

La badante dovrà coordinarsi con gli altri membri della famiglia o con i responsabili dell’assistito per garantire che la giornata al mare si svolga nel migliore dei modi.

Ciò significa comunicare tempestivamente eventuali problemi o difficoltà incontrate durante l’uscita e collaborare per trovare le soluzioni più appropriate.

In conclusione, seguire l’assistito al mare rappresenta una sfida importante per la badante, che dovrà prestare attenzione a diverse variabili per garantire la sicurezza e il benessere dell’assistito.

Tuttavia, se la badante è competente e preparata, questa esperienza può rappresentare un momento di svago e di relax per l’assistito, contribuendo a migliorare la sua qualità della vita e a rafforzare il rapporto di fiducia e di affetto con la badante stessa.

 

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Il Manuale della Badante a Roma: gli Anziani e la Tecnologia

Un libro può essere una delle scelte migliori per conoscere qualcosa: Aes Domicilio come casa editrice ha raccontato la badante e la famiglia a Roma, per aiutare entrambe le figure ad entrare una nel mondo dell’altra.

Approfondendo il capitolo precedente, si può analizzare il nuovo tipo di rapporto dell’anziano con le novità delle “diavolerie” tecnologiche.

Per stare al passo con i tempi, infatti, molti anziani si cimentano con quello che la tecnologia mette a loro disposizione e, una volta apprese le dinamiche, magari con l’aiuto di figli o nipoti, i “nonni” sono in grado di utilizzare le numerose opzioni che offre la modernità.

L’immagine nella cultura popolare, che vuole l’anziano osservare “sospettoso” quegli strani aggeggi illuminati e pieni di colori come i computer, sta ormai tramontando, a favore di un’indipendenza anche informatica dei nuovi nonni.

Inoltre, la molteplicità di siti, applicazioni, prodotti e servizi che un anziano può utilizzare gli permettono di compiere le operazioni più varie con estrema semplicità.

Grazie alle nuove tecnologie può, per esempio:

  • informarsi sul mondo che lo circonda
  • monitorare la propria salute e il proprio benessere
  • fissare dei promemoria per assumere medicinali o fare attività fisica
  • effettuare pagamenti e acquisti online senza doversi muovere né trasportare pesi
  • utilizzare le mappe per orientarsi meglio
  • fare progetti per la realizzazione di una vacanza
  • essere sempre reperibile per i parenti che se ne prendono cura e videochiamare qualche fratello all’altro capo del mondo
  • trovare svago e divertimento grazie ai contenuti e ai giochi più vari
  • Fare nuove conoscenze e sviluppare amicizie con persone lontane

Negli ultimi tempi moltissime associazioni o enti del settore hanno dato avvio a un gran numero di corsi di alfabetizzazione digitale per anziani ma, affinché la tecnologia possa davvero raggiungere tutti, è la famiglia stessa e chi si prende cura di loro, a rivestire un ruolo chiave, sia nell’apprendimento sia nel controllo.

La tecnologia per essere utilizzata dagli anziani, in particolare i più fragili, non può essere solo uno strumento offerto ma necessita di facilitatori della comunicazione, ovvero di persone che sostengano e accompagnino la persona anziana nell’utilizzo in modo da renderla a poco a poco autonoma, come le badanti.

Ecco allora che molti nipoti, volontari, operatori sanitari e tantissime assistenti familiari a domicilio hanno assolto a questo ruolo: le badanti isolate con gli anziani presso le abitazioni hanno offerto agli assistiti la possibilità di videochiamare i propri cari, di accedere a informazioni locali e territoriali di consultare medici e servizi sanitari colmando distanze e mantenendo relazioni.

I nuovi nonni piacciono alla rete, essi conquistano follower sui social network, sono un nuovo tipo di star.

Basta guardare Instagram, Tik Tok o Twitter, per esempio, per rendersene conto.

In video, in foto da soli o magari insieme ai nipoti, affascinano un pubblico trasversale, a sorpresa in gran parte composto da giovani e giovanissimi, che in alcuni casi, arrivano perfino a chiedere di farsi – virtualmente s’intende – adottare come “nipoti”.

Il loro successo non è eccezione ma segno di una rivoluzione in atto.

Gli esperti parlano di “greynaissance”, una sorta di rinascita “grigia” che vede protagoniste influencer “over”, pronte a parlare di moda, stile, vita quotidiana.

Insomma, le “nonne” dei nativi digitali sono le influencer e blogger più trendy del momento.

Su Instagnam, sono sempre di più i nonni che si mettono in mostra e in gioco: ballano, cantano, aprono una finestra sul loro quotidiano con ironia, accettano le varie “challenge” lanciate in Rete, offrono consigli, rispondono a domande, suggeriscono ricette di cucina, indicando come realizzarle.

Tutto questo ha dato i natali alla pagina AES.DOMICILIO un successo completamente dedicato ai nuovi anziani rock, con oltre centomila followers.

Non è difficile capire il perché del grande, anzi grandissimo, consenso: non hanno timore di mettersi alla prova, affrontano il mondo – anche quello digitale – con l’esperienza degli anni passati, senza rimanere intrappolati nei meccanismi del web.

Usano le varie piattaforme per dialogare con i loro follower, tra coetanei e nuove generazioni.

L’aiuto dei familiari rimane essenziale per far avvicinare gli anziani sia ai social che alla tecnologia, in generale.

La tecnologia deve essere fatta a misura di anziano perché, se consideriamo in particolare gli over ottantacinque, hanno bisogno di device a parte, sia per un discorso di decadimento fisico, quali contatti più grandi con meno funzioni, tanto più che fanno parte di un momento storico precedente all’era digitale e spesso nemmeno per lavoro si erano in precedenza avvicinati alla tecnologia, sia per una questione di vista o manualità.

Anziano e tecnologia può diventare una combinazione virtuosa, anche in funzione delle possibili finalità di utilizzo del mezzo, dagli aspetti relazionali a quelli più informativi.

L’approccio a strumenti tech, inoltre, migliora le capacità cognitive, come visto nel precedente capitolo, e aiuta le persone a restare attive, riducendo perdita di memoria e di stimoli, emarginazione sociale e senso di isolamento o solitudine, ma è necessario un perfezionamento alla base per quanto concerne le competenze, anche grazie allo scambio intergenerazionale o attraverso nuove forme di inserimento in contesti sociali differenti, utili per cercare di apportare un plus alla qualità della vita di persone.

Aes Domicilio coglie l’occasione del suo primo manuale per far conoscere com’è realmente il mondo della badante.

Il manuale è acquistabile direttamente dal sito Aes domicilio.

 

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La Storia di Maria, Badante Cubana, a Roma

Anche a Roma raccontiamo la storia della badante cubana che è una storia di determinazione, speranza e sacrificio.

La protagonista della storia è Maria, una donna cubana che ha trascorso gran parte della sua vita svolgendo lavori precari e mal pagati nell’industria della canna da zucchero.

Dopo aver visto i suoi figli crescere in condizioni di povertà, Maria decide di cercare fortuna altrove e si reca in Italia in cerca di lavoro.

Una volta arrivata in Italia, Maria si rende conto che trovare lavoro non è facile come pensava.

Non parla la lingua, non ha esperienza in altre professioni al di fuori dell’agricoltura e non conosce nessuno nel Paese.

Dopo mesi di ricerche, Maria riesce a trovare lavoro come badante per una famiglia italiana.

Il suo lavoro consiste nel prendersi cura di un anziano signore che si trova in condizioni di salute precarie; si dimostra molto attenta e premurosa nei confronti del suo assistito, dedicandogli tutto il suo tempo e la sua energia.

Grazie alla sua dedizione, l’anziano signore migliora la sua salute e la famiglia di Maria ne è molto grata.

Nonostante il suo lavoro sia molto impegnativo, non si scoraggia e continua a lavorare sodo per assicurarsi un futuro migliore per sé stessa e per i suoi figli.

Dopo alcuni anni, riesce a mettere da parte abbastanza soldi per comprare una casa in Cuba e per garantire ai suoi figli un’istruzione migliore di quella che aveva avuto lei stessa.

La vita di Maria non è stata facile, ma grazie alla sua determinazione e alla sua forza di volontà, è riuscita a superare le difficoltà e a garantirsi un futuro migliore.

La storia di questa badante ci insegna l’importanza della perseveranza, del lavoro duro e della dedizione.

Nonostante le difficoltà e le sfide che ha dovuto affrontare, Maria non si è mai arresa e ha continuato a lottare per garantirsi un futuro migliore per sé stessa e per la sua famiglia.

La sua storia ci ricorda che, con impegno e determinazione, è possibile superare ogni ostacolo e raggiungere i propri obiettivi, anche quando sembrano impossibili da realizzare.

 

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La Tutela Legale per Badanti e Famiglie a Roma

Visti i diritti e doveri di entrambe le parti, vediamo ora l’aspetto più delicato e cioè casi in cui anche qua a Roma possano esserci o meno dei contenziosi tra la famiglia e la badante.

Partiamo da fatto che ci sono badanti onestissime, leali, che non toccherebbero mai qualcosa di non loro senza permesso, ma questa non è, ahimè, la regola comune.

Purtroppo la casistica di sparizione di oggetti o denaro è molto ampia e ci sono delle regole da seguire per evitare di trovarsi nei pasticci.

Mai dare alla badante la carta di credito o il bancomat perché la gestisca.

È successo, non molto tempo fa, che in un paio di mesi un anziano si sia trovato ripulito il conto di praticamente tutti i suoi risparmi per aver lasciato la carta alla badante in un impeto di fiducia.

Se si vogliono contrastare episodi sgradevoli prima di tutto è necessario prevenirli, disinnescando il rischio potenziale.

Mettere sotto chiave tutti i preziosi o tutto ciò che non si vuole venga toccato o consultato, di qualunque natura sia.

Se non si è sicuri che sia sufficiente bisognerà preoccuparsi di trasferire altrove documentazioni bancarie, assicurazioni, libretti bancari o postali, preziosi di ogni genere.

Naturalmente è chiaro che la badante si troverà a gestire del denaro dell’assistito per ragioni quali spesa, bollette, commissioni, forse andrà a ritirare la pensione (sarebbe meglio andasse un parente, però).

In questo caso possiamo usare i contanti dando una cifra precisa che serve a quelle cose li (e di cui la badante fornirà scontrino o ricevuta), oppure usare una carta ricaricabile limitando al massimo furtarelli o “cresta” sulla spesa.

Ciò che è personale, infatti, non deve entrare nel budget spesa per l’anziano ma sarà di pertinenza della badante stessa che dovrà usufruire del suo stipendio.

La famiglia deve garantire il vitto sufficiente e sano per legge, ma se la badante pretende tartufi e ostriche.. è giusto che se li paghi!

Per quanto riguarda la controparte, invece, si consideri che la badante, appunto, deve avere orari umani, giorni di riposo, paga giusta, vitto e alloggio dignitosi e garantiti, con riferimento sempre al contratto nazionale dei collaboratori domestici, inoltre deve avere, come visto nel capitolo precedente, un trattamento rispettoso e corretto.

 

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