Tag Archivio per: Malattie degli Anziani

Gli ausili per anziani e la competenza della badante a Roma

La badante a Roma è una figura professionale sempre più richiesta nel panorama attuale, data l’incremento della popolazione anziana. Questa figura ha il compito di assistere l’anziano nelle attività quotidiane, specialmente quando l’anziano non è più in grado di svolgerle in autonomia a causa di problemi fisici o mentali.

Possiamo vedere alcuni specifici ausili, tra i più utilizzati dalle famiglie per aiutare la badante nella gestione dell’anziano.

Il letto ortopedico

Il letto ortopedico può essere molto utile per gli anziani che hanno problemi di mobilità o che devono passare molto tempo a letto. Questi letti hanno caratteristiche particolari, come la possibilità di regolare l’altezza e l’angolazione del letto, che possono rendere più facile per la badante assistere l’anziano. Inoltre, alcuni letti ortopedici sono dotati di sponde di sicurezza per prevenire cadute.

Il sollevatore

Altro strumento molto conosciuto nel campo dell’assistenza anziani a domicilio e utilizzato è il sollevatore. Può essere utilizzato per aiutare l’anziano a spostarsi, ad esempio dal letto alla sedia o alla carrozzina. Ci sono vari tipi di sollevatori, tra cui i sollevatori a soffitto, i sollevatori su ruote e i sollevatori idraulici. La scelta del sollevatore dipende dalle esigenze specifiche dell’anziano e dalle caratteristiche dell’ambiente in cui vive.

La carrozzina

La carrozzina è un ausilio fondamentale per gli anziani che hanno problemi di mobilità. Ci sono vari tipi di carrozzine, tra cui le carrozzine manuali, le carrozzine a motore e le carrozzine specializzate per specifiche esigenze, come le carrozzine per le persone che hanno problemi di equilibrio.
Alcune tipologie possono essere dotate di cuscini speciali per prevenire le ulcere da pressione, o possono avere braccioli e poggiapiedi regolabili per un maggiore comfort; e sono progettate specificamente per essere utilizzate all’interno, mentre altre sono adatte per l’uso all’esterno.

Una volta che il medico ha prescritto l’ausilio, la badante può aiutare la famiglia ad avviare il processo di ottenimento dell’ausilio. In molti paesi, gli ausili possono essere ottenuti gratuitamente o a un costo ridotto attraverso il sistema sanitario nazionale. Tuttavia, in alcuni casi, potrebbe essere necessario acquistare l’ausilio da un fornitore privato.
Una volta ottenuto l’ausilio, la badante deve assicurarsi di mantenere l’ausilio in buone condizioni. Questo può includere la pulizia regolare dell’ausilio, la verifica che tutte le parti funzionino correttamente e la richiesta di riparazioni se necessario. Inoltre, la badante deve essere adeguatamente formata su come utilizzare l’ausilio in modo sicuro ed efficace.

Nel complesso, la richiesta di ausili per l’anziano è un compito importante che può migliorare significativamente la qualità della vita dell’anziano.

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”. Guarda anche la nostra pagina dedicata all’Assistenza domiciliare anziani prezzi

 

Roma, la Badante e la Demenza Senile

Quando si tratta di gestione degli anziani dobbiamo sempre tenere presente che essi presenteranno delle patologie e che quindi la badante a Roma debba conoscerle e sapere come gestirle.

Parliamo di una patologia, la demenza senile.

La demenza senile si manifesta con un deterioramento globale, progressivo e legato ad alterazioni organiche del cervello, di tutte le attività psichiche e del comportamento, con particolare cedimento delle funzioni intellettive, affettive e volitive. L’insorgenza della malattia, eccetto i casi che fanno seguito a un grave trauma, è insidiosa e l’andamento di solito, ma non necessariamente, è cronico e irreversibile.

È caratterizzata dal costante deterioramento delle capacità intellettive, delle abilità psicomotorie, comprese la scrittura e il linguaggio, del controllo degli sfinteri e da un declino cognitivo.

Le modificazioni patologiche a livello dell’encefalo sono:

  • perdita neuronale
  • atrofia generalizzata 
  • comparsa di nuovi elementi strutturali, quali le placche senili
  • la degenerazione granulo vacuolare
  • gli intrecci neurofibrillari neuronali

La prima cosa da fare è educare la badante sulla demenza senile; è fondamentale che la badante convivente comprenda appieno la demenza senile.

Ciò include conoscere i sintomi tipici, come la perdita di memoria, la confusione, i problemi di linguaggio, l’aggressività e la depressione.

La comunicazione con una persona con demenza può essere difficile a causa dei problemi di linguaggio e di comprensione.

La badante dovrebbe utilizzare un linguaggio semplice e chiaro, parlare lentamente e fornire istruzioni step-by-step.

È importante anche ascoltare attentamente e mostrare pazienza e rispetto durante le conversazioni.

Le persone con demenza beneficiano di una routine stabile e prevedibile.

Possono essere soggette a cadute e incidenti domestici a causa della perdita di equilibrio e della confusione, quindi la badante dovrebbe assicurarsi che l’ambiente in cui il paziente vive sia sicuro.

La badante deve sapere che le persone con demenza possono dimenticare di mangiare o bere e di conseguenza devono assicurarsi che il paziente riceva pasti nutrienti e che sia adeguatamente idratato.

Oltre magari a preparare cibi facili da masticare o assistere durante i pasti, se necessario.

È importante incoraggiare l’indipendenza e rispettare la dignità del paziente, consentendo loro di fare quello che possono autonomamente e offrendo assistenza solo quando necessario, quindi la badante aiuta il paziente durante il bagno, l’igiene personale, il vestirsi e il pettinarsi, magari non sovrapponendosi a lui ma con un iniziale controllo.

Le persone con demenza possono trarre beneficio da attività che stimolano la mente e mantengono l’interesse e l’engagement; l’assistente badante può organizzare attività come puzzle, giochi da tavolo, lettura, ascolto di musica, guardare vecchi album di foto o fare passeggiate all’aperto.

La demenza può manifestarsi attraverso dei comportamenti problematici come l’aggressività, l’agitazione, l’errare senza meta o l’irrequietezza , la badante deve saper gestire tali comportamenti in modo efficace; per esempio può includere tecniche di distrazione, creare un ambiente calmo e sicuro, offrire comfort e rassicurazione, o utilizzare la terapia occupazionale.

Naturalmente alla fine di tutto si sa che essere una badante di una persona con demenza può essere estenuante e stressante; per questo deve riuscire ad avere il suo spazio e il suo riposo, dove potersi prendersi cura di sé stessa per evitare l’esaurimento fisico e emotivo.

 

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.

 

La Decisione di Prendere una Badante a Roma

Se una famiglia di Roma decide di compiere con il congiunto il cammino attraverso una malattia come il Parkinson, deve essere consapevole del peso dell’impegno che si sta assumendo.

Una delle maggiori sfide da affrontare è come gestire i compiti assistenziali, senza trascurare le altre attività lavorative o familiari.

La situazione diventa più difficile quando gli impegni sono tanti o emotivamente coinvolgenti: assistere un malato può essere molto soddisfacente, in quanto espressione di cura e amore, ma può anche diventare psicologicamente e fisicamente esasperante.

Non basta, in questi casi, la buona volontà, purtroppo è necessario, come citato nel capitolo precedente, avere competenze che non fanno parte della vita normale, a meno di essere operatori sanitari, infermieri o medici.

Quindi, il familiare dovrà imparare, essere seguito e poi trovarsi ad affrontare questo compito sempre più gravoso cercando di fare del suo meglio.

Se l’impegno richiesto diventa eccessivo, l’energia, il buon umore e la capacità di far fronte ai problemi, si ridurranno e inizieranno a manifestarsi ansia e stress.

Questa sensazione varierà di giorno in giorno a seconda dello stato di salute dell’infermo, del suo umore, che influirà direttamente su quello dei familiari e le energie cominceranno a ridursi.

Certamente le cose peggiorano di fronte a situazioni sgradevoli, incontrollabili o incerte, in presenza di sostanziali cambiamenti inaspettati e di inevitabili frustrazioni.

Un familiare non conosce la malattia, impara a conoscerla man mano attraversandola con il suo assistito e può trovarsi impreparato di fronte a effetti che, per un professionista, sono del tutto prevedibili.

Per riuscire a gestire la situazione è necessario imparare a bilanciare le richieste dell’ammalato con le proprie risorse.

Imparare a riconoscere, anticipare e fronteggiare gli impegni e lo stress rinforzando l’autostima, le capacità di risolvere problemi e ricorrendo a un supporto esterno adeguato.

Durante l’attività di assistenza si sperimenterà un aumento della tensione, perché anche le incombenze più semplici, quali fare compere, cucinare, fare un bagno, non possono più essere considerati di routine.

Diventerà sempre più difficile dedicarsi ad attività rilassanti o ricreative, che diventeranno rari lussi, e saranno sempre più rare, perché le necessità e i problemi cui si verrà sottoposti assorbiranno tutto il tempo e tutte le energie disponibili, pesando, tra l’altro, anche sul bilancio familiare.

A fronte di tutto ciò, la cosa più conveniente ai fini anche di una maggiore tranquillità quotidiana, sia per l’ammalato che per la famiglia, è proprio l’assunzione di una badante specializzata per malati di Parkinson.

In più, tra i benefici d’assumere una badante, vi è poi quello di fare in modo che sin dalle fasi d’esordio della malattia, chi ne è affetto possa instaurare con la badante un rapporto più intimo, più solido, senza attendere le fasi più critiche e avanzate della malattia; fasi che vanno a compromettere anche il fattore cognitivo dell’ammalato.

Infatti, nelle fasi più critiche e avanzate, è molto difficile instaurare un rapporto affettivo e, dal momento che l’aspetto affettivo è sicuramente fondamentale nel percorso delle malattie neurodegenerative, è necessario che sia consolidato fin dal principio.

Quindi, è caldamente consigliato di non aspettare che la malattia sia in stato avanzato per rivolgersi a una badante.

 

Per leggere altri approfondimenti sulle agenzie di badanti, oppure se vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante e quali sono tutti i passaggi burocratici da rispettare, contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lombardia, in Lazio ed in particolare nelle province di Milano e Roma se cerchi Badanti a Milano, Badante a Monza, Badante a Como  e Badante a Lecco 

 

La Badante e l’Aiuto con l’Anziano Depresso a Roma

La depressione negli anziani può essere un problema serio, spesso trascurato.

Come badante a Roma ci sono diverse cose che si possono fare per aiutare.

A differenza dei giovani, gli anziani non esprimono sempre la loro tristezza o malinconia per lamentarsi invece in generale di problemi fisici, perdita di appetito o problemi di sonno.

Essere consapevoli di questi segni può aiutare a identificare la depressione.

  • Cercare di incoraggiare l’anziano a partecipare a attività che gli piacciono, come fare una passeggiata, leggere un libro, ascoltare musica o partecipare a un hobby.
  • Assicurarsi che la persona stia mangiando correttamente e dormendo abbastanza.

Affrontare la depressione di qualcun altro può essere stressante emotivamente per cui è bene che la badante se nota qualcosa di strano, comunichi subito alla famiglia e ai medici della situazione anche per farsi aiutare.

La storia di Giuseppe ci dà un esempio di depressione senile.

Giuseppe viveva in una grande e silenziosa casa in un piccolo paese in Italia.

Da quando sua moglie era morta e i suoi figli si erano trasferiti per lavoro in città lontane, la solitudine aveva iniziato a pesare su di lui.

La sua vita era diventata monotona e priva di gioia e la depressione aveva cominciato a farsi strada nel suo cuore.

Preoccupati per la sua salute mentale e fisica, i suoi figli decisero di assumere una badante, che era una donna gentile e paziente, con un sorriso caldo e accogliente.

Aveva esperienza nell’assistenza agli anziani e aveva una personalità molto affabile.

All’inizio Giuseppe si sentiva a disagio con la presenza della badante, un po’ come tutti gli anziani che si sentono ancora completamente autosufficienti, ,ma la badante era paziente e capiva che aveva bisogno di tempo per adattarsi al cambiamento.

Gradualmente, Giuseppe cominciò ad aprirsi e parlarono delle sue paure, della sua solitudine, della sua tristezza.

Lei ascoltava con attenzione, offrendo comfort e comprensione.

Le loro conversazioni divennero un momento di condivisione e di sollievo per Giuseppe.

Con il tempo la badante incoraggiò Giuseppe anche a riprendere i suoi hobby preferiti, visto che aveva una passione per il giardinaggio e la pittura, ma aveva perso interesse in queste attività a causa della depressione.

La badante non solo si prese cura di Giuseppe, ma gli diede anche qualcosa che aveva perso: la speranza.

La sua presenza e il suo sostegno furono fondamentali per aiutarlo a superare la sua depressione.

 

Se cerchi una badante, affidati ad AES Domicilio, agenzia di selezione badante in 24 ore. Disponiamo di tariffe badanti estremamente competitive e siamo attivi su tutta la Lombardia, in Lazio e in particolare nelle province di Milano e Roma se cerchi Badanti a Milano, Badante a Monza, Badante a ComoBadante a Lecco .

 

Un Consiglio da Manuale a Roma: Quando forse è Meglio non Prendere la Badante

A volte le famiglie rendendosi conto di non poter più seguire da sole il congiunto, decidono di prendere una badante, molto controvoglia.

Dapprima si rivolgono al passaparola e hanno un’esperienza pessima, la badante di Roma li lascia dopo pochi giorni e allora si rivolgono a un’agenzia, ritenendo sicuramente a ragione, che abbiano personale più selezionato e competente.

Queste famiglie si sono rivolte all’agenzia perché prima sono passati da una badante in nero, si sono trovati male ed è nato il senso di colpa di colpa e quindi si sono rivolte all’agenzia, pensando che fosse tutto più facile perché sono professionisti.

Va male con la prima, ne provano una seconda, poi una terza e poi una quarta finché capiscono che non è colpa delle badanti, né delle agenzie, ma che è il momento di inserire l’anziano in RSA.

Ed ecco che la famiglia si arrabbia: la badante è cattiva e, se c’è di mezzo l’agenzia, la colpa sarà sicuramente dell’agenzia.

Quando c’è necessità di trovare un cattivo, un capro espiatorio, sarà la badante o ancor meglio l’agenzia.

La famiglia deve rendersi conto che, per poterlo tenere in casa e affidarlo a una badante, l’anziano deve essere di un certo tipo, ma è difficile arrendersi all’evidenza: non è mai colpa dell’anziano, lui è una persona ottima, è colpa della badante che non lo sa capire che lo fa innervosire, che è incompetente.

Questo è dovuto, in parte, allo scatenarsi di quei sensi di colpa visti in precedenza.

Ebbene, il senso di colpa è fisiologico, fa parte della natura umana.

Uno può essere duro o superficiale, ma se il genitore sta male è naturale che voglia stargli accanto e inizia la dinamica tra un po’ se ne andrà, è arrivato il momento in cui mio papà non sta più bene, sta diventando vecchio, ora tocca a me aver cura di lui, io non riesco perché lavoro e sono ingabbiato nella società crudele.

La famiglia, il figlio è costretto a chiedere aiuto, vuole il meglio, ma è necessario anche fare i conti col portafoglio: né la badante, né tantomeno le strutture, almeno le buone strutture, sono alla portata di tutti, anche se si hanno dei buoni stipendi.

Arrendersi all’evidenza, con tutto ciò che comporta, è sempre dura, non è cosa che si può decidere in un giorno, a meno che non succeda qualcosa di veramente grave.

Se l’anziano è instabile, se rifiuta di mangiare nonostante la badante, se sputa le medicine e diventa violento, non si può continuare a tenerlo in casa.

Succede non così di rado che l’anziano minacci la badante col coltello.

In genere non succede niente di grave, veramente, ma è sempre un pericolo.

La badante deve chiudersi nella sua stanza chiamare immediatamente il 118 e poi la famiglia.

Se c’è un problema psichico, se l’assistito diventa violento, non si può pensare di continuare a lasciarlo a casa.

La famiglia deve essere sempre chiara sulla situazione, spiegare esattamente alla badante cosa deve fare e come deve comportarsi, preparando un protocollo da seguire, in modo da prevenire situazioni estreme.

La famiglia deve assolutamente informare la badante se esiste una possibilità di questo tipo.

Dire: «Mio papà si agita» non vuol dire niente.

Che significa? Si agita e gli si alza la pressione, ha crisi di ansia, oppure diventa in qualche modo aggressivo, verbalmente o addirittura fisicamente?

È possibile gestire la violenza verbale: ci sono un sacco di anziani che prendono a parolacce la badante, ma se si riesce a trovare la badante che, avvisata dalla famiglia, si fa scivolare queste cose, allora si può fare, ma se diventa aggressivo fisicamente, prende il bastone e lo dà addosso alle persone, se prende il coltello e minaccia, non si può lasciare in casa, agenzia o badante non possono prendere il servizio, l’anziano va in struttura.

Se l’anziano con Alzheimer scappa, non si può pensare di affidarlo a una singola persona, per quanto preparata, e va in struttura.

La badante non può chiudere l’anziano in casa perché è sequestro di persona, ma allo stesso tempo diventa legalmente pericoloso se la badante se lo perde.

Così come non si può prendere un anziano terminale: si è già ripetuto che la badante non è un’infermiera, quindi l’anziano terminale deve andare in struttura, dove ci sono cure palliative ed è assistito ventiquattro ore su ventiquattro ma, se ha veramente poco da vivere, vicino a lui è giusto che rimanga la famiglia.

Se l’anziano viene nutrito col sondino, non parla o è in stato vegetativo, la badante non serve.

L’anziano non deve essere accompagnato nei suoi ultimi momenti da un estraneo.

Bisogna accettare che, se il proprio familiare ha bisogno di un contenimento diverso da quello della badante, non gli si sta facendo del male a metterlo in struttura, gli si sta salvando la vita.

Quindi bisogna sempre tenere presente che ci sono casi in cui la badante non è la soluzione.

 

AES Domicilio assistenza anziani a domicilio ha a disposizione un grande database di badanti nelle province del Nord Italia e in Lazio. Per maggiori informazioni sulle badanti conviventi… chiamaci! Siamo una referenziata Agenzia con tariffe badanti estremamente competitive, attiva in tutta la Lombardia, in Lazio e in particolare nelle province di Milano e Roma, se cerchi Badanti  Milano, badante Monza, Badante ComoBadante Lecco

 

A Roma la Storia di Emilia, Badante Convivente

Raccontiamo anche a Roma  la Storia di una badante di nome Emilia, proveniente da una piccola città della Romania.

Emilia era una donna gentile e devota che aveva dedicato gran parte della sua vita a prendersi cura degli altri.

Quando decise di trasferirsi in Italia per lavorare come badante, portò con sé amore, compassione e un cuore che desiderava solo aiutare.

Fu assunta da una famiglia benestante per prendersi cura di un anziano signore.

Il signore era un uomo stimato nella sua comunità, noto per la sua saggezza e la sua generosità.

Tuttavia, la vecchiaia aveva portato con sé vari problemi di salute, tra cui la necessità di un catetere.

La cura del signore non era un compito facile, bisognava avere pazienza, dedizione e un cuore pieno di amore.

Man mano che passava il tempo, Emilia e l’anziano signore svilupparono un legame speciale, erano in grado di comunicare in un modo che andava oltre le parole.

La gestione del catetere era il principale problema del signore, un compito delicato e impegnativo.

Emilia doveva essere molto attenta a mantenere l’igiene, a monitorare eventuali segni di infezione e a garantire che fosse il più confortevole possibile.

Emilia non era solo una badante per il caro anziano, era diventata una figura fondamentale nella sua vita.

Era la prima persona che vedeva al mattino e l’ultima persona che vedeva alla sera.

Era la sua compagnia durante i lunghi pomeriggi e la sua confortevole presenza durante le notti solitarie.

Con il tempo, Emilia imparò a parlare italiano fluentemente e a capire la cultura e le tradizioni del suo nuovo paese.

Fu accolta con calore dalla comunità locale che la considerava ormai come una nuova compaesana.

Nonostante i momenti difficili e le sfide che doveva affrontare, Emilia non si lasciò mai abbattere.

La sua forza e il suo coraggio erano un’ispirazione per tutti coloro che la conoscevano.

Anche nelle giornate più difficili il suo sorriso e la sua positività riuscivano a illuminare la stanza.

Anni dopo, quando l’anziano signore passò pacificamente nel sonno, Emilia era al suo fianco, tenendogli la mano e sussurrandogli parole di conforto.

Si era presa cura di lui fino alla fine, con la stessa devozione e affetto di sempre.

Emilia continuò a vivere in Italia, prendendosi cura di altre persone anziane con la stessa passione e dedizione che aveva mostrato nel suo primo lavoro, se non di più.

 

Se cerchi una badante, affidati ad AES Domicilio, agenzia di selezione badante in 24 ore. Disponiamo di tariffe badanti estremamente competitive e siamo attivi su tutta la Lombardia, in Lazio e in particolare nelle province di Milano e Roma se cerchi Badanti a Milano, Badante a Monza, Badante a Como, Badante a Lecco e Badante a Roma.

 

Gli Strumenti Utili alle Badanti di Roma: la Carrozzina

Tra i vari strumenti che sono molto utili alle persone anziane in particolare, ma in realtà possono essere utili anche per alcune situazioni particolari, sono le carrozzine.

La badante a Roma può essere inserita in un casa dove la persona non ha una buona mobilità, oppure ha subito un operazione e quindi deve utilizzare la carrozzina.

Ma capiamo meglio, le carrozzine elettriche, anche conosciute come sedie a rotelle elettriche, sono dispositivi motorizzati progettati per fornire mobilità a persone con difficoltà motorie o disabilità che non possono camminare o che hanno difficoltà a farlo.

Queste carrozzine sono alimentate da motori elettrici e sono controllate tramite joystick o comandi manuali.

Come dicevamo per una badante, le carrozzine elettriche possono essere strumenti molto utili per assistere una persona anziana o disabile nelle attività quotidiane , le carrozzine elettriche consentono alla persona assistita di spostarsi in modo autonomo, senza dover dipendere completamente dalla badante per gli spostamenti.

Ciò significa che la badante può concentrarsi su altre attività di assistenza, sapendo che la persona è in grado di spostarsi in modo sicuro.

Sono in grado di affrontare rampe, terreni accidentati e possono essere utilizzate sia all’interno che all’esterno, quindi la badante può facilmente accompagnare la persona assistita in varie attività, come fare la spesa o partecipare a eventi sociali.

Le carrozzine elettriche offrono un maggiore comfort grazie a sedili imbottiti e regolabili, supporti per la testa e poggiatesta.

Inoltre, sono dotate di sistemi di sicurezza come cinture di sicurezza e freni, che garantiscono la protezione della persona assistita durante gli spostamenti.

È importante notare che l’uso delle carrozzine elettriche richiede formazione e attenzione da parte della badante per garantire la sicurezza e il benessere della persona assistita.

Altro tipo di carrozzina, utile in altre occasioni sono le carrozzine pieghevoli, anche conosciute come sedie a rotelle pieghevoli, sono dispositivi di mobilità progettati per fornire assistenza a persone con difficoltà motorie o disabilità che richiedono una sedia a rotelle temporanea o occasionalmente.

Ecco come si usano le carrozzine pieghevoli:

  1. Apertura: di solito ci sono leve o pulsanti sul telaio che devono essere azionati per sbloccare il meccanismo di piegatura
  2. Seduta: una volta aperta la carrozzina, il paziente può sedersi sulla sedia. Assicurarsi che le ruote posteriori siano bloccate per evitare che la carrozzina si muova durante l’accesso
  3. Freni: la maggior parte delle carrozzine pieghevoli è dotata di freni a leva o a pedale
  4. Spostamenti: la persona può utilizzare le maniglie poste sulle ruote posteriori per spingersi avanti o indietro
  5. Piegatura: quando la carrozzina non è più necessaria o deve essere trasportata, è possibile ripiegarla. Seguire le istruzioni specifiche del modello per piegare correttamente la carrozzina

Anche se una badante non ha mai utilizzato una carrozzina è molto facile l’utilizzo ma leggere attentamente le istruzioni del produttore per l’uso corretto della carrozzina pieghevole specifica, poiché il processo di apertura e chiusura può variare leggermente da un modello all’altro.

 

AES Domicilio assistenza anziani a domicilio ha a disposizione un grande database di badanti nelle province del Nord Italia e in Lazio. Per maggiori informazioni sulle badanti conviventi… chiamaci! Siamo una referenziata Agenzia con tariffe badanti estremamente competitive, attiva in tutta la Lombardia, in Lazio e in particolare nelle province di Milano e Roma, se cerchi Badanti  Milano, badante Monza, Badante ComoBadante Lecco.

 

Il Materasso Antidecubito come Aiuto alla Badante di Roma

La badante di Roma ha in cura persone allettate.

Per una migliore gestione dell’anziano a letto vi sono letti agevolati per la persona e la badante.

Una situazione particolare che si può trovare vista la presenza dell’anziano sempre a letto sono le piaghe.

Come prima cosa cerchiamo di spiegare di cosa si tratta esattamente il materasso antidecubito:

esso è un dispositivo medico progettato per prevenire la formazione di ulcere da pressione o piaghe da decubito.

Le piaghe da decubito, o ulcere da pressione, sono delle ferite, dei tagli sulla pelle, provocate dall’immobilità e dalla posizione assunta a letto o da seduto per un lungo periodo di tempo. Queste lesioni cutanee si verificano quando una persona rimane a lungo in una posizione in cui le ossa comprimono i tessuti molli contro una superficie dura, impedendo la circolazione sanguigna e causando danni ai tessuti.

Molte delle persone anziane assistite dalle badanti sono costrette a passare molte ore a letto o in una posizione seduta ed è una delle cause principali delle piaghe insieme a lasciare la pelle a contatto prolungato con sudore, urine e feci; stare seduti su sedie troppo rigide o senza cuscino; stare stesi su materassi rigidi e poco morbidi.

Le zone più a rischio sono l’area dell’osso sacro, i talloni, caviglie, malleoli, anche e bacino.

Il materasso antidecubito è progettato per ridistribuire uniformemente il peso corporeo e ridurre la pressione esercitata sulle aree del corpo più soggette alle ulcere da pressione, come il bacino, le anche, la schiena e i talloni.

Esistono diversi tipi di materassi antidecubito, ma la maggior parte di essi utilizza una combinazione di aria, schiuma o gel per fornire un supporto adeguato e ridurre la pressione.

Diversi tipi di materassi antidecubito sono:

  • materasso ventilato espanso
  • materasso in fibra cava siliconata
  • materasso ad acqua
  • materasso ad aria compressa

Alcuni materassi antidecubito sono dotati di celle d’aria che possono essere gonfiate e sgonfiate in modo da modificare la pressione esercitata sul corpo..

Altri materassi utilizzano strati di schiuma o gel che si adattano alla forma del corpo per fornire un supporto personalizzato e ridurre la pressione.

L’utilizzo di un materasso antidecubito da parte della badante offre diversi benefici.

Innanzitutto, prevenire le ulcere da pressione riduce il rischio di infezioni e complicazioni che possono derivarne, migliorando la salute e il benessere complessivo del paziente.

Inoltre, riducendo la pressione sulle aree del corpo più suscettibili alle ulcere da pressione, il materasso antidecubito può contribuire a ridurre il dolore e la scomodità del paziente.

Un’altra caratteristica importante dei materassi antidecubito è che favoriscono la circolazione sanguigna e il flusso linfatico.

Questo è essenziale per garantire l’apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti, nonché per rimuovere le tossine e i rifiuti cellulari.

Un migliore flusso sanguigno e linfatico promuove la guarigione delle lesioni e aiuta a mantenere la pelle sana.

La badante, oltre a fornire assistenza quotidiana, può contribuire ad assicurarsi che il paziente sia posizionato correttamente sul materasso antidecubito, evitando posizioni che potrebbero aumentare la pressione su determinate aree del corpo.

Ciò può includere il cambio frequente di posizione, l’uso di cuscini o supporti per alleviare la pressione su specifiche zone del corpo e l’attenzione all’igiene e alla cura della pelle.

La badante dovrebbe monitorare costantemente la pelle del paziente per individuare eventuali segni di ulcere da pressione in fase iniziale, come arrossamenti, gonfiori o cambiamenti di temperatura localizzati.

In caso di segni sospetti, è importante segnalarlo immediatamente al personale sanitario per un’adeguata valutazione e trattamento.

 

Per leggere altri approfondimenti sulle agenzie di badanti, oppure se vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante e quali sono tutti i passaggi burocratici da rispettare, contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lombardia, in Lazio ed in particolare nelle province di Milano e Roma se cerchi Badanti a Milano, Badante a Monza, Badante a ComoBadante a Lecco .

 

Il Manuale della Badante a Roma: la Gestione del Malato di Demenza

Di seguito un piccolo vademecum per la gestione quotidiana del malato di Alzheimer non in fase terminale che può aiutare la badante di Roma a organizzare al meglio il suo prezioso lavoro di accudimento:

  1. Procurarsi delle lavagnette o dei bloc-notes a quadretti dove annotare l’elenco delle cose da fare ogni giorno e gli orari, meglio se in stampatello e a colori, e posizionarle in bella vista. Si potrà quindi definire una sorta di routine della giornata (colazione, passeggiata, esercizi, pranzo, medicine, di nuovo passeggiata ecc.)
  2. Eliminare dagli ambienti domestici tutti gli elementi che potrebbero causare danno all’assistito, un po’ come si fa per i bambini piccoli, e cercare di precludere loro l’uso di cucina, gas, fornelli ecc. Anche la rimozione degli specchi può essere molto utile: infatti i pazienti affetti d’Alzheimer tendono a non riconoscersi allo specchio e l’immagine può provocare molta agitazione
  3. Tenere una luce accesa di notte può favorire un clima più distensivo che può conciliare maggiormente il sonno.
  4. Sistemare in zone protette (off limits per l’assistito) medicine e prodotti potenzialmente tossici, inclusi i detersivi.
  5. Attenzione anche al bagno: mai permettere loro di chiudersi in bagno o di lavarsi da soli.
  6. Lasciare l’incombenza della spesa a familiari o a terza persona, quindi avere sempre una lista pronta e cucinare una o due volte alla settimana porzionando le pietanze e sistemandole in congelatore. Se l’assistito/a è in grado di uscire, si può andare insieme a fare la spesa. Le persone con Alzheimer perdono presto il gusto del cibo e diventano inappetenti, per questo è utile studiare dei menù semplici ma gustosi, che possano stuzzicare l’appetito, magari facendo leva sulla memoria. In questo i familiari potranno essere di grande aiuto, sia per suggerire alla badante delle ricette, che portando al congiunto i suoi piatti preferiti di persona.
  7. Per dare una spinta emotiva e tenere al fresco la mente non limitare il paziente quando questi vuole fare qualcosa, piuttosto può essere utile coinvolgerlo nelle faccende quotidiane. Ad esempio svolgere piccoli lavoretti d’aiuto in casa come indicargli dove mettere a posto le tovaglie, ecc. Questi banali gesti quotidiano possono aiutare tantissimo l’anziano a far riaffiorare ricordi passati, e siccome il ricordo è “contagioso” il ricordare un episodio può scatenare un meccanismo a catena che faccia ricordare altri episodi.
  8. Non stravolgere la sua vita quotidiana, né la disposizione della casa: i punti di riferimento spaziali sono importantissimi agli occhi di un malato di Alzheimer: una sedia che è sempre stata in un posto, se spostata in un altro posto smetterà di “essere una sedia”, non la riconoscerà più, né riconoscerà essere quella una sedia, quindi limitate i cambiamenti.
  9. Tenere foto e oggetti importanti della vita dell’anziano ben in evidenza affinché nel guardarli possa ricordare qualcosa e tenere presente le persone care; magari ristampandole in un formato più grande, mettendovi delle etichette sopra per farlo orientare meglio.
  10. E utile anche mettere dei segnali particolari alle porte delle diverse stanze per renderle più riconoscibili.
  11. Far fare attività motoria all’anziano è importantissimo: infatti mantenere vivo il corpo può essere un fattore fondamentale per favorire anche la memoria , una semplice passeggiata, questo comporterà sicuramente un maggiore clima di serenità.
  12. I piccoli gesti ripetuti, le abitudini e i vari momenti del vissuto quotidiano possono aiutare l’anziano a restare calmo e a non perdere il suo senso dell’orientamento. Mutamenti improvvisi di abitudini o ambienti possono facilmente turbare l’anziano e farlo agitare, facendogli perdere il senso della quotidianità.
  13. Poiché, come tutti sanno, la malattia di Alzheimer incide prepotentemente sulla memoria a breve termine, è necessario dare la massima importanza al dialogo. La badante deve formulare frasi brevi e semplici, in modo che l’anziano non abbia grosse difficoltà a ricordarle, ripetere con dolcezza e con un tono pacato il concetto che si vuole esprimere. Sarà molto importante accettare gli eventuali tempi di risposta, spesso lunghi, ripetere attirando l’attenzione dell’assistito facendo attenzione anche al linguaggio del corpo. Soprattutto si dovrà dare importanza alla RI-CAPITOLAZIONE, cioè riprendere il più possibile le fila di un discorso senza dare per scontato ciò che si è detto un attimo prima.
  14. Un altro punto importante è il contatto fisico. Se viene gradito è importante che la badante dimostri affetto al paziente toccandolo mentre gli parla, così da farlo sentire accudito e risvegliare la sua attenzione.

 

AES Domicilio assistenza anziani a domicilio ha a disposizione un grande database di badanti nelle province del Nord Italia e in Lazio. Per maggiori informazioni sulle badanti conviventi… chiamaci! Siamo una referenziata Agenzia con tariffe badanti estremamente competitive, attiva in tutta la Lombardia, in Lazio e in particolare nelle province di Milano e Roma, se cerchi Badanti  Milano, badante Monza, Badante ComoBadante Lecco.

 

Assistenza con Badante al Malato di Alzheimer a Roma

Le badanti svolgono un lavoro a volte molto faticoso: hanno a che fare con i nostri familiari malati che necessitano assistenza, controllo e compagnia tutto il giorno.

Una badante di Roma che lavora con una persona malata di Alzheimer deve avere molte esperienze e preparazioni.

Fornire assistenza a una persona che soffre di morbo di Alzheimer o di altre forme di demenza può essere gratificante e stimolante: nelle fasi iniziali della demenza, un individuo può rimanere indipendente e richiedere pochissima assistenza, tuttavia, quando la malattia progredisce, i bisogni si intensificano, portando infine alla necessità di un’assistenza costante, 24 ore su 24.

Spesso le persone che assistono l’anziano e i suoi familiari dicono che uno degli aspetti più sconvolgenti del morbo di Alzheimer sono i cambiamenti che provoca nel comportamento.

Prendersi cura di una persona malata di Alzheimer è, a ben vedere, un impegno a tempo pieno che richiede qualità umane e organizzative non comuni.

La badante, convivente o a ore, dovrà imparare a capire le esigenze del suo assistito anche quando questo non sarà in grado di esprimerlo e dovrà essere dotata di molta pazienza e sangue freddo.

Con il tempo che andrà sempre avanti, la badante non potrà perderlo di vista un attimo, dovrà aiutarlo a mangiare, vestirsi, alzarsi dal letto e coricarsi, a prendere le medicine, fare gli esercizi per la memoria se previsti dal suo piano terapeutico, confortarlo nei momenti di angoscia acuta.

Il paziente Alzheimer ha improvvisi sprazzi di lucidità in cui torna, per forse pochi minuti, ad essere pienamente se stesso e in quei momenti prova sensazioni di disperazione e malinconia intense.

E’ l’aspetto più doloroso di questa malattia, più del vedere il congiunto non riconoscere i figli, i parenti, le persone che lo circondano.

In quel momento il paziente è in un mondo suo, fatto di oblio per cui non può fare i conti con ciò che è diventato o ciò che ha perso.

A volte è rabbioso o violento, ha comportamenti compulsivi o di apatia, ma non è se stesso, non è consapevole di quello che gli sta succedendo, soprattutto nelle fasi più avanzate della malattia.

I momenti di lucidità sono invece i più devastanti per il paziente stesso e per chi è accanto a lui in quei frangenti.

L’Alzheimer è probabilmente la più crudele delle malattie, in tutte le sue forme.

Vedere il proprio congiunto cambiare sotto i propri occhi, diventare, a volte, aggressivo e cattivo, o apatico, incapace di riconoscere la famiglia porta a un senso di disperazione e solitudine che probabilmente nessun’altra malattia provoca nelle famiglie.

La ricerca oggi sta facendo qualche progresso, ma poiché le cause scatenanti della malattia non sono a oggi note, le terapie si concentrano sul suo rallentamento.

Dal 2020 è in sperimentazione un farmaco, l’Aducanumab, che agisce riducendo la quantità di proteina amiloide nei tessuti cerebrali delle persone affette dalla patologia.

L’accumulo di questa proteina è infatti un marker chiave dell’Alzheimer ed è coinvolto nel processo di degenerazione nervosa, sebbene in modi ancora in parte da comprendere.

Parallelamente a questo farmaco, al San Raffaele di Milano, è partita la sperimentazione su un farmaco, il GV-971 estratto da un’alga e già approvato in Cina che agisce sul microbiota intestinale.

Studi recenti hanno inoltre dimostrato che il sistema immunitario dei topi è in grado di rimuovere i peptidi beta-amiloidi, principale causa delle placche nel cervello che provocano l’Alzheimer, ma è ancora più attuale la dimostrazione di come questo avvenga anche negli esseri umani: aumentando la risposta immunitaria dell’organismo potrebbe essere possibile curare i sintomi della patologia neurodegenerativa.

Questo è quanto è emerso da uno studio pubblicato sulla rivista Rejuvenation Research.

 

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.