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La Badante di Roma e l’Assistenza ad un Cieco

Le badanti hanno varie esperienze nel loro curriculum che serve per poter lavorare con una ben precisa situazione piuttosto che un’altra.

La badante anche a Roma, sia come servizio di convivenza che come servizio ad ore, può trovarsi a dover assistere una persona non vedente.

Nonostante le esperienze che la badante matura nel suo percorso di lavoro spieghiamo la malattia della cecità e soprattutto diamo dei consigli su come aiutare e gestire un non vedente.

Queste informazioni possono essere molto utili alle badanti che magari prestano servizio per la prima volta con un cieco.

La cecità consiste in una percezione ottico-visiva ridottissima o nulla (rispettivamente cecità parziale o totale).

Può essere congenita, può derivare da gravi affezioni dell’apparato visivo oppure da un trauma.

La badante si può trovare ad assistere una persona non vedente, quindi è importante che la badante ad ore o  in convivenza sappia bene come approcciarsi a un anziano cieco.

Per aiutare le nostre badanti nella gestione di un assistito cieco ecco alcuni spunti:

  • Saluta la persona ad alta voce
  • Avvisa quando stai per andare via: non presupporre che la persona sarà in grado di sentirti andare via
  • Usare parole come “guardare”, “sembrare” e “vedere” va bene: potrebbe mettere un cieco maggiormente a disagio se gli parlassi in un modo diverso da come parli con altre persone

Naturalmente stando la badante in casa con l’anziano da assistere è bene avere anche delle delucidazioni su come gestire la casa.

Ecco cosa è bene che la badante tenga conto:

  • Non spostare i mobili senza avvisare, infatti i non vedenti memorizzano dove si trovano i mobili in casa, in classe, in ufficio e in altri posti che frequentano. Spostare i mobili potrebbe confondere ed essere pericoloso.
  • Offri il tuo braccio come guida se chiede assistenza per spostarsi da un posto all’altro, offri il tuo braccio toccandogli la mano con il braccio all’altezza del gomito
  • Aiutare il non vedente a sedersi: il modo migliore per farlo è tirare fuori una sedia e mettere le sue mani sulla spalliera della sedia in modo che si possa sedere. Mentre lo fai descrivi l’altezza della sedia e in che direzione è rivolta.
  • Aiutalo a fare le scale dicendo se le scale vanno verso il basso o verso l’alto e descrivi quanto sono ripide e lunghe
  • Aiutalo a spostarsi attraverso le porte, assicurati che l’altro sia dalla parte dei cardini della porta e spiega da che lato si apre la porta. Apri la porta e attraversala per primo
  • Aiutalo a salire in auto, avvisalo da che lato si trova l’auto e quale portiera è aperta

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.

 

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Il Libro delle Badanti a Roma: la Badante per Mantenersi Giovani

Un libro può essere una delle scelte migliori per conoscere qualcosa.

Anche a Roma Aes Domicilio come casa editrice ha raccontato la badante e la famiglia per aiutare entrambe le figure ad entrare una nel mondo dell’altra.

Così, riprendendo il capitolo precedente, quando si è impossibilitati a dare agli anziani tutta l’attenzione e il tempo possibili non resta che delegare, quantomeno il fattore tempo, a una buona badante come già detto.

Si è fatto cenno alla somatizzazione di diversi stati collegati alla situazione odierna dell’anziano, soprattutto nelle grandi città, dove il senso di solitudine, l’essere di peso alla famiglia, il sentirsi inutili aumenta la depressione e lo scatenarsi, o il peggioramento, di malattie degenerative autoimmuni (si pensi all’artrosi deformante o alla degenerazione ossea di diverso tipo).

Il nostro corpo non può fare a meno di invecchiare, almeno su questo pianeta e, che piaccia o no, prima o dopo comincerà a mostrare segni di invecchiamento e degenerazione cellulare conducendo verso il termine naturale della vita terrena.

Se questo fatto non è, alle conoscenze attuali, evitabile è però possibile contrastarne gli effetti in modo efficace con delle attenzioni e un certo tipo di vita:

  • attività fisica e mentale
  • apprendimento
  • anche un certo stato ludico
  • presenza di persone attente con cui confrontarsi

sono esempi di un mantenimento della salute e contrasto dell’invecchiamento.

 

Se la parte affettiva non può essere delegata (anzi!) una bella fetta di questa azione anti-invecchiamento può venire proprio dalla presenza di una buona badante: portare l’assistito a camminare, magari facendogli raccontare aneddoti della sua vita, raccontandogli di sé, condividendo la sua e la propria storia sono di per sé attività benefiche per la salute.

Da solo l’anziano può non aver voglia di fare movimento o si limiterà a una passeggiatina dal panettiere o il giro del quartiere ma se interviene una buona motivazione, quale una persona che lo affianchi e lo spinga a superare ogni giorno i suoi limiti (arriviamo fino al semaforo, arriviamo fino a quella panchina, oggi arriviamo davanti alla chiesa ecc), questo produrrà effetti positivi su muscoli, cartilagini e ossigeneranno i tessuti portando aria anche a livello cerebrale.

Si consideri poi la presenza di qualcuno che faccia leggere l’anziano, magari ad alta voce, anche se solo per una notizia o il paragrafo di un libro ogni giorno e si potrà vedere come già il senso di valore di sé, il sentirsi “vivi” e importanti aumenti piuttosto rapidamente.

La chiacchierata, quindi, il passeggio, un po’ di lettura, possono poi portare, perché no, a giochi di carte (no, non a soldi), giochi da tavolo o di concentrazione, sono tutte attività che agiscono sia sullo stato psicologico che fisico.

L’anziano più sereno dormirà sicuramente meglio, sarà più riposato e con più appetito, guadagnando rapidamente parecchi punti in benessere.

Aes Domicilio coglie l’occasione del suo primo manuale per far conoscere com’è realmente il mondo della badante.

Il manuale è acquistabile direttamente dal sito Aes domicilio.

 

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sonnolenza e badante roma

Gli Anziani, la Sonnolenza Diurna e l’Aiuto della Badante a Roma

Quando le badanti sono all’interno di una famiglia a lavorare è sempre bene conoscere tutte le problematiche dell’anziano.

Una particolare sindrome che le badanti di Roma possono trovare sul loro posto di lavoro è la letargia che è una sindrome caratterizzata da eccessiva stanchezza, sonnolenza e mancanza di energie.

La sonnolenza diurna negli anziani non deve destare preoccupazione quando si verifica per brevi periodi, come ad esempio durante il cambio di stagione, in quanto può trattarsi di un meccanismo di adattamento del corpo alle nuove condizioni climatiche e al ritorno alle normali abitudini quotidiane.

Quando la sonnolenza è eccessiva e si protrae per lunghi periodi è necessario indagare sulle possibili cause.

La sonnolenza diurna negli anziani può anche essere dovuta all’assunzione di particolari farmaci tra cui gli ansiolitici, gli antidepressivi.

Secondo uno studio pubblicato nel 2018 dalla rivista Jama Neurology la sonnolenza diurna negli anziani può rappresentare uno dei primi sintomi della malattia di Alzheimer. Nello studio emerge che l’eccessiva sonnolenza sarebbe dovuta all’accumulo della proteina beta amiloide nel cervello: questa proteina si accumula nelle cellule cerebrali formando delle placche, che prendono il nome di placche beta-amiloidi.Tali placche determinano una degenerazione delle cellule cerebrali causando i sintomi della malattia di Alzheimer.

Tra le cause della sonnolenza diurna negli anziani troviamo anche la depressione che può determinare insonnia ma anche al contrario ipersonnia.

L’ipersonnia può essere definita come una sindrome caratterizzata da un’eccessiva quantità di sonno notturno e un’eccessiva sonnolenza diurna.

Anche l’alimentazione e l’introduzione del giusto apporto di liquidi sono fondamentali per evitare stanchezza e letargia in quanto come abbiamo visto la disidratazione e la malnutrizione, intesa come alimentazione eccessiva, possono provocare debolezza, stanchezza e sonnolenza.

È bene che la badante stia attenta dunque ad una alimentazione il più adeguata possibile.

Inoltre per fronteggiare questa costante fiacchezza tipica degli anziani una delle soluzioni migliori è che la badante faccia compiere all’assistito un minimo di esercizio fisico che contribuisce al miglioramento dell’efficienza muscolare a favore del corpo e della mente.

 

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L’inganno dei Sensi: la Badante e la Demenza a Roma

Molte badanti di Roma si ritrovano a dover gestire persone anziane affette da demenza.

Le persone affette da demenza moderata hanno illusioni sensoriali, soprattutto visive come le allucinazioni, percepiscono oggetti e creature viventi che sembrano staccarsi da un tappeto o dalla tappezzeria per esempio.

È utile sapere che, a causa dei loro disturbi mentali, le persone affette da demenza spesso non capiscono più le connessioni.

Per questo cercano di inserire le esperienze in un loro contesto logico.
Siccome le persone affette da demenza e i loro parenti di solito non conoscono la possibile connessione tra questi sintomi e la demenza non ne parlano con il medico.
Spesso inoltre le persone affette da demenza bevono troppo poco o seguono una dieta squilibrata o inadeguata e dunque possono attraversare momenti di confusione.

Non è facile per il profano distinguere tra stato di confusione e illusioni sensoriali.

Nel caso di una confusione mentale ipoattiva il soggetto ha dei comportamenti che sono paragonabili a quelli della depressione, infatti la persona in questione è assopita, narcotica e particolarmente silenziosa.

In questi casi la badante può essere molto utile, per aiutarlo per mantenerlo attivo.

È opportuno comunicare con il soggetto assopito facendo delle domande semplici:

  • che giorno è oggi?
  • come ti chiami?
  • dove ti trovi?
  • che ore sono?

Se la confusione mentale negli anziani è classificata come iperattiva significa che il soggetto che ne soffre avrà un comportamento sopra le righe, con atteggiamenti agitati.

Chi soffre di questo tipo di confusione mentale può avere allucinazioni oppure delirare.

Ed infine, esiste uno stato di alterazione mentale che viene definita mista, in questo caso i sintomi delle due precedentemente descritte sono mescolate e alternate tra loro.

In pratica l’anziano che viene colpito da questo tipo di confusione mentale passa da momenti di schizofrenia ad altri catatonici o di silenzio e assopimento.
È importante svolgere un’azione preventiva e la presenza della badante può essere di grande aiuto.

Per ridurre le probabilità di cadere in uno stato confusionale è importante

  • mantenere ben idratato il corpo
  • seguire una corretta alimentazione ricca di fibre, vitamine e sali minerali
  • garantire un ambiente sereno e rilassato, evitare confusione e cambi di ambienti o traslochi
  • vivere in un ambiente luminoso e armonioso utilizzando la musicoterapia e l’aromaterapia

 

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Un Particolare Importante: la Pazienza della Badante a Roma

La pazienza rappresenta una fondamentale virtù della badante di Roma nell’assistenza dell’anziano: non è possibile immaginare la cura, la dedizione, passione per queste persone e per questo lavoro senza la pazienza.

La pazienza molte volte costituisce un aspetto innato del proprio agire quotidiano, altre volte occorre apprenderlo nel corso della vita in quanto elemento essenziale per affrontare le difficoltà che incontriamo.

Per le badanti diventa un fondamentale requisito di ammissione, un particolare da non sottovalutare: per queste ragioni risulta fondamentale conoscere accuratamente chi entra nelle nostre case, rivolgersi a chi effettua e conosce questo campo in maniera professionale, evitando così improvvisazioni o lavori superficiali.

Ci sono alcuni esempi che ci possono far capire quanto sia necessaria la pazienza, per esempio la badante si trova a lavorare con persone con difficoltà motorie o mentali, o entrambe, quindi il loro comportamento può essere imprevedibile o irrazionale e di difficile gestione.

Pensiamo ad esempio agli scatti di rabbia di un anziano.
Spesso non riesce più a fare le cose che fino a qualche tempo prima gli erano abituali e quindi può manifestarsi la rabbia per non riuscire più a camminare sulle proprie gambe.
Pensiamo anche ai comportamenti irrazionali di un malato di Alzheimer.

Senza dubbio con la pazienza e con il suo autocontrollo la badante deve rappresentare un supporto per il suo assistito.

Disposizione d’animo abituale o attuale, congenita al proprio carattere o effetto di volontà e di autocontrollo, ad accettare e sopportare con tranquillità, moderazione, senza reagire violentemente, il dolore e i disagi, altrui…
Il ruolo della badante non è tra i più facili, per questo bisogna mantenere la calma in molte situazioni difficili e usare un tono distensivo per stemperare gli animi.
Occorre stare vicino alle persone, saperle ascoltare e comprenderle e, magari, consigliarle nel modo più delicato e sincero.

 

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La Badante di Roma e come Misurare Correttamente la Temperatura

Tra le persone anziane di Roma un problema che può evidenziarsi soprattutto durante l’inverno, ma anche se dovesse esserci un più grave problema, è la febbre.

Esistono vari tipi di misurazione della temperatura, sicuramente alcune più usate in contesti di ospedali e alcune classiche che usa anche la badante.

Una prima misurazione della temperatura è quella rettale che è il modo più affidabile di ottenere un valore della temperatura interna.

La misurazione orale è una delle più frequenti e può essere effettuata:

  • come misurazione vestibolare (nella guancia)
  • come misurazione sublinguale (sotto la lingua)

 

La più utilizzata in assoluto in tutte le case e anche dalle badanti è la misurazione ascellare: si tratta di una misurazione della temperatura superficiale del corpo medico sotto l’ascella.

Il rispettivo arto viene premuto contro il corpo per ridurre la possibile influenza della temperatura ambientale.

Tuttavia, ciò è possibile solo fino a una determinata massa corporea e questo tipo di misurazione richiede molto tempo.

 

Esistono diversi termometri tra cui scegliere, a seconda dell’area del corpo sulla quale si desiderano effettuare le misurazioni:

  • Termometro auricolare per la misurazione della temperatura del timpano che viene misurata con un sensore a infrarossi. Oltre alla facilità d’uso, anche per le badanti, questo metodo di misurazione è anche molto affidabile, a condizione che l’affidabilità sia stata dimostrata per scopi clinici. I termometri auricolari costruiti con cura hanno un livello di precisione molto elevato e una bassa variabile dei risultati.
  • Termometro frontale: questi termometri sono considerati il modo più comodo per misurare la temperatura corporea. Il termometro frontale viene posizionato sulla fronte del paziente. Un sensore a infrarossi rileva il valore più alto misurato, mentre un secondo sensore misura la temperatura ambiente.

 

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badante e disidratazione roma

La Badante e il Rischio Disidratazione del Paziente a Roma

Anche a Roma la badante  ha la gestione della cucina, quindi la preparazione dei pasti e naturalmente anche del bere.

L’idratazione degli anziani è particolarmente delicata.

Con il passare degli anni il contenuto totale d’acqua dell’organismo diminuisce, scendendo a meno del 60% del peso corporeo.

Le persone anziane sono più a rischio per diverse serie di ragioni:

  • sentono meno la sete
  • nei reni diminuisce la capacità di filtrazione dei glomeruli e l’efficienza dei tubuli
  • si riduce la capacità di concentrare le urine
  • alcuni farmaci di uso comune, come diuretici e lassativi, aumentano le perdite idroelettrolitiche
  • l’uso di sedativi altera  lo stimolo della sete
  • la risposta ormonale alla disidratazione è spesso insufficiente

Gli anziani devono essere messe in condizione di bere con facilità ed è importante che la badante presti particolare attenzione a quelle persone con disabilità mentali, difficoltà nella deglutizione e a chi ha già riportato episodi di disidratazione o si trova in uno stato acuto di malattia.

Di quanta acqua ha bisogno un anziano?

Per avere una semplice stima della quantità d’acqua da assumere basta moltiplicare il peso corporeo per 30 ml.

Ad esempio, una persona di 70 kg dovrebbe bere circa 2.1 litri di liquidi al giorno.
Bisogna conoscere che la disidratazione negli anziani può essere causa di morte perché, se non trattata tempestivamente, può portare a grave insufficienza renale e conseguente insufficienza multi-organo.
Fortunatamente i segnali della disidratazione sono abbastanza riconoscibili dalla badante e questo consente di intervenire in fretta appena si presentano.

È importante per la badante sapere che segni indiretti di disidratazione sono lo stato confusionale e il sopore.
Il modo migliore per monitorare il rischio di disidratazione dell’anziano è quello di controllare i liquidi assunti (ad esempio numero di bicchieri) e la quantità di urina.

È importante ricordare che il motivo principale per cui l’anziano non beve è la quasi totale assenza del senso della sete.

A volte  anche le difficoltà nella deglutizione possono essere un ostacolo significativo alla corretta idratazione e all’assunzione di tutte quelle sostanze, come i sali minerali, necessarie per mantenere un benessere psico-fisico adeguato.
Visto che nell’anziano il riflesso della sete è assente, è fondamentale fare bere gli anziani a cadenza stabilita durante la giornata, come consiglio per la badante.

 

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Il Rallentamento Fisico, la Badante e la Giusta Terapia a Roma

Un rallentamento dell’attività motoria negli anziani è considerato del tutto normale.

Anche a Roma la presenza della badante in casa, a controllare alcuni momenti della giornata, per evitare che la persona possa cadere o peggio, è molto importante.

L’attività motoria è un toccasana per la circolazione, per il mantenimento della muscolatura, per il benessere generale dell’anziano, anche nel caso di una semplice passeggiata pomeridiana con calma che viene fatta insieme alla badante.

Le manifestazioni più frequenti di una deambulazione difficoltosa sono:

  • la lentezza nell’incedere
  • l’asimmetria con il peso del corpo che si sposta maggiormente su una delle due gambe
  • il cambiamento nei passi

La causa più diffusa che porta al rallentamento e all’incertezza nel passo è sicuramente l’artrosi, una malattia degenerativa che colpisce le articolazioni.
Un altro disturbo del sistema muscolo-scheletrico è la sarcopenia, un impoverimento del muscolo a causa della mancanza di proteine. L’irrigidimento del muscolo, causato dalla sarcopenia, porta spesso a difficoltà nel sollevare il piede.

La prima vera terapia di contrasto alle difficoltà di deambulazione è fare l’esatto opposto, ossia camminare.

Quindi è importante ricordare come l’attività fisica, che può anche consistere in una semplice passeggiata o in attività motorie leggere e adeguate allo stato di salute della persona, aiutano a mantenere in forza la massa muscolare e a rendere la deambulazione più fluida e sicura.
Nel caso di soggetti con problemi di deambulazione più accentuati, sono molto utili le sessioni di ginnastica dolce o fisioterapia incentrate sull’allenamento della forza e della resistenza.
L’uso di pesi leggeri, del tapis roulant e della cyclette aiuta a fortificare il muscolo e a sostenere la camminata in maniera naturale ed equilibrata.

 

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In aumento Anziani con Alzheimer, a Roma servono più Badanti Preparate

Anche a Roma il lavoro delle badanti è uno tra i più difficili poiché si è sempre in contatto con un’altra persona che si trova in difficoltà dal punto di vista fisico o mentale.
Una patologia importante che può ritrovarsi a dover gestire una badante è l’ Alzheimer.

Il termine demenza indica una riduzione delle prestazioni cognitive come la memoria, il ragionamento e il linguaggio, tale da compromettere le attività e le relazioni della persona.

Oltre all’Alzheimer, esistono altri tipi di demenza quali:

  • la demenza di tipo vascolare
  • la demenza con corpi di Lewy
  • le demenze fronto-temporali
  • la malattia di Huntington
  • la degenerazione cortico-basale

Sappiamo ancora poco sulle cause scatenanti della malattia di Alzheimer, qualcosa però di utile da sapere per la badante è che comporta una perdita di cellule cerebrali e una conseguente riduzione del volume del cervello, soprattutto della corteccia cerebrale, responsabile di importanti funzioni tra cui l’elaborazione del pensiero e la memoria.
Quindi attualmente la malattia di Alzheimer non è guaribile, ma è possibile far fronte ai sintomi e alle difficoltà di natura socio-sanitaria agendo su diversi fronti.

 

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Non esistono farmaci in grado di fermare e far regredire la malattia, anche se alcuni farmaci vengono utilizzati per mitigare per un po’ di tempo alcuni sintomi cognitivi, funzionali e comportamentali, soprattutto nella fase lieve della malattia.

L’aspetto più importante da tenere in considerazione è prendersi cura della persona per migliorare la qualità della sua esperienza quotidiana.

Vi sono diversi aspetti e tipi di percorsi da prendere in considerazione in base alle caratteristiche della persona, alle sue capacità residue e ai suoi bisogni.
L’aiuto di una badante, che tranquillizza anche la famiglia che non sente di aver abbandonato a se stesso il proprio familiare, è molto importante.
È fondamentale che le badanti sappiano tenere in primo piano i bisogni della persona con demenza, tenendo conto della sua percezione della realtà e della relazione terapeutica.

Non poter guarire non è la stessa cosa di non poter curare, e dove non arrivano i farmaci a estirpare le cause di una malattia, possono arrivare le buone pratiche della badante.

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Dieta Morbida, Consiglio alla Badante di Roma

Conosciamo bene il lavoro della badante a Roma e sappiamo che tra i suoi compiti vi è anche la preparazione dei pasti.

Sappiamo anche che con l’avanzare dell’età, si è costretti a rivedere le proprie abitudini alimentari per la perdita dei denti:

quando se ne hanno ormai pochi a disposizione, è necessario optare per cibi morbidi e tendenzialmente liquidi, che consentano loro di potersi nutrire adeguatamente nonostante le difficoltà.

La badante è bene che sia a conoscenza dei cibi utili, che devono essere adeguatamente triturati, frullati o ridotti in purea.

Durante la preparazione di un pranzo o di una cena, la badante può optare per una serie di cibi che, tendenzialmente, non mancano mai all’ interno di una dieta morbida:

  1. uova sbattute: le uova sono una fonte proteica eccezionale, oltre che estremamente ricche di grassi sani; se strapazzate si rivelano semplici sia da preparare, sia da masticare. Condite, poi, con 1 cucchiaio di ricotta o panna acida leggera acquisteranno un sapore gustoso e invitante
  2. purè di patate: un contorno molto apprezzato, soprattutto se si lasciano le bucce, si riduce la quantità di burro e si aggiunge un pizzico di latte
  3. verdure al vapore: crude possono essere difficili da addentare, ma se cotte al vapore le verdure si rivelano ricche di nutrienti e facili da masticare e deglutire
  4. frullati: non richiedono di essere masticati, quindi sono perfetti per gli anziani senza denti. Si possono preparare con gli ingredienti più svariati tra frutta fresca, yogurt, latte e qualsiasi altra aggiunta a proprio piacimento
  5. pesce: rispetto alla carne, il pesce è sicuramente più semplice da masticare. Si può abbondare con salmone e baccalà, anche una volta al settimana, cercando di cuocerli al forno o alla griglia
  6. yogurt: gli anziani non intolleranti al lattosio possono fare grandi scorpacciate di yogurt, ottima fonte di calcio e vitamine
  7. zuppe: utilizzando le verdure tipiche della stagione è possibile preparare ottime zuppe ricche di nutrienti che, soprattutto durante la stagione più fredda, possono anche aiutare a sopportare meglio le basse temperature
  8. avena: si piazza tra gli alimenti più sani e nutrienti da consumare a colazione, soprattutto se associata a miele e/o frutta fresca di stagione
  9. carne a cottura lenta: la carne è molto difficile da masticare ma, se cotta lentamente (come lo stufato di manzo), si ammorbidisce a tal punto da poter essere assaporata anche dagli anziani senza denti;
  10. fagioli: valida fonte di fibre e proteine, i fagioli vanno cotti a lungo in modo da ammorbidirsi completamente. Si possono consumare da soli o accompagnandoli a pastina o altre verdure

 

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