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Quali sono i Livelli del Contratto Nazionale delle Badanti a Roma

La badante a Roma è appartenente per quanto riguarda le assunzioni al contratto nazionale dei collaboratori domestici.

Ci sono vari livelli tra i quali si può contrattualizzare una figura di assistente familiare.

Vediamo quali sono, perché nel contratto di lavoro domestico, i 4 livelli delle retribuzioni vengono indicati con le lettere, dalla lettera A alla lettera DS ed i lavoratori sono classificati in:

Livello A

assistenti familiari, non addetti all’assistenza di persone, sprovvisti di esperienza professionale, nonché gli assistenti familiari che svolgono con competenza le proprie mansioni, relative ai profili lavorativi indicati, a livello esecutivo e sotto il diretto controllo del datore di lavoro.

Profili livello A:

  • Livello A Addetto alle pulizie: svolge esclusivamente mansioni relative alla pulizia della casa
  • Livello A Super Addetto alla compagnia: svolge esclusivamente mansioni di mera compagnia a persone adulte autosufficienti, senza effettuare alcuna altra prestazione di lavoro

Livello B

assistenti familiari che svolgono con specifica competenza le proprie mansioni, ancorché a livello esecutivo.

Profili livello B:

  • Livello B Collaboratore familiare generico polifunzionale. Svolge le plurime incombenze relative al normale andamento della vita familiare, compiendo, mansioni di pulizia e riassetto della casa, di addetto alla cucina, di addetto alla lavanderia, di assistente ad animali domestici, nonché altri compiti nell’ambito del livello di appartenenza.
  • Livello B Super Assistente familiare che assiste persone autosufficienti, ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti. Assistente familiare che assiste bambini (baby sitter), ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti.

Livello C:

assistenti familiari che, in possesso di specifiche conoscenze di base, sia teoriche che tecniche, relative allo svolgimento dei compiti assegnati, operano con totale autonomia e responsabilità.

  • Livello C super Assistente familiare che assiste persone non autosufficienti (non formato), ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti.

Livello D:

assistenti familiari che, in possesso dei necessari requisiti professionali, ricoprono specifiche posizioni di lavoro caratterizzate da responsabilità, autonomia decisionale e/o coordinamento.

  • Livello D super Assistente familiare che assiste persone non autosufficienti (formato), ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti.

Le retribuzioni lorde sono per il livello A : 725.00€ ; livello B: 922.00€; livello C: 1054.00€; livello CS: 1120.00€; livello D: 1318,00€ e livello DS : 1384.00€.
Inoltre dal 1 Gennaio 2023 l’indennità sostitutiva per e badanti e colf conviventi è pari a 6.47€ e sono previste delle indennità variabili a seconda della mansione.

 

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Roma, come funziona la malattia per la badante livello CS

Affrontiamo un argomento molto importante che riguarda tutte le tipologie di badante a Roma, ma sappiamo bene che la maggior parte delle collaboratrici lavora come convivente.

La badante convivente livello Cs, da contratto nazionale ha diritto come tutti i lavoratori alla malattie e/o infortunio.

Ecco specificate direttamente dal contratto nazionale delle badanti la parte relativa al caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale; spetta al lavoratore, convivente o non convivente, la conservazione del posto per i seguenti periodi:

  1. per anzianità fino a sei mesi, superato il periodo di prova, 10 giorni di calendario;
  2. per anzianità da più di sei mesi a due anni, 45 giorni di calendario;
  3. per anzianità oltre i due anni, 180 giorni di calendario.

I periodi relativi alla conservazione del posto di lavoro si calcolano nell’anno solare.

Al lavoratore, nel caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale, spettano le prestazioni previste del D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni e integrazioni.
Le prestazioni vengono erogate dall’INAIL, al quale il datore di lavoro deve denunciare tutti gli infortuni o malattie professionali nei seguenti termini:

  • entro le 24 ore e telegraficamente per quelli mortali o presunti tali;
  • entro due giorni dalla ricezione del relativo certificato di infortunio o di malattia professionale, per gli eventi prognosticati non guaribili entro tre giorni;
  • entro due giorni dalla ricezione del relativo certificato di prosecuzione, per gli eventi inizialmente prognosticati guaribili entro tre giorni ma non guariti entro tale termine.

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L’infortunio e la malattia professionale

L’ infortunio e la malattia professionale in periodo di prova o di preavviso sospendono la decorrenza degli stessi.
Per quanto riguarda invece la malattia standard, il lavoratore dovrà avvertire tempestivamente il datore di lavoro salvo cause di forza maggiore o obbiettivi impedimenti, entro l’orario contrattualmente previsto per l’inizio della prestazione lavorativa. dovrà successivamente far pervenire al datore di lavoro il relativo certificato medico, rilasciato entro il giorno successivo all’inizio della malattia. Il certificato, indicante la prognosi di inabilità al lavoro, deve essere consegnato o inviato mediante raccomandata al datore di lavoro entro due giorni dal relativo rilascio.
Per i lavoratori conviventi non è necessario l’invio del certificato medico.

In caso di malattia, al lavoratore, convivente o non convivente, spetta la conservazione del posto per i seguenti periodi:

  1. per anzianità fino a 6 mesi, superato il periodo di prova, 10 giorni di calendario;
  2. per anzianità da più di 6 mesi a 2 anni, 45 giorni di calendario;
  3. per anzianità oltre i 2 anni, 180 giorni di calendario

I periodi relativi alla conservazione del posto di lavoro si calcolano nell’anno solare, intendendosi per tale il periodo di 365 giorni decorrenti dall’evento. I periodi di cui al comma 4 saranno aumentati del 50% in caso di malattia oncologica, documentata dalla competente ASL. La malattia in periodo di prova o di preavviso sospende la decorrenza degli stessi.

 

Roma, nascita del contratto nazionale dei collaboratori domestici

Le badanti a Roma svolgono un ruolo cruciale nelle famiglie, in particolare quando ci sono membri della famiglia che necessitano di assistenza a causa di malattia, disabilità o età avanzata.

Le badanti aiutano le persone a svolgere le attività quotidiane come mangiare, vestirsi, fare il bagno e usare il bagno. Questo supporto è fondamentale per le persone anziane le quali possono non essere in grado di svolgere queste attività da sole.

Alcune badanti sono competenti anche per svolgere compiti come come somministrare i farmaci, monitorare i sintomi e aiutare con gli esercizi di fisioterapia, possono agire come collegamento tra il paziente e il medico, comunicando eventuali cambiamenti nel benessere del paziente.

Avere una badante in famiglia può fornire un senso di sicurezza e comfort sia per la persona che necessita di assistenza sia per gli altri membri della famiglia. Sapere che c’è qualcuno che può rispondere immediatamente alle necessità della persona amata può ridurre lo stress e l’ansia.
Molte volte, i membri della famiglia assumono il ruolo di caregiver; ma questo può essere emotivamente e fisicamente stressante.
Le badanti non forniscono solo assistenza fisica, ma offrono anche compagnia. Questo può essere particolarmente importante per le persone anziane che possono sentirsi sole o isolate.
Infatti molti persone preferiscono vivere nella propria casa il più a lungo possibile ed è per questo che la badante può fornire il livello di assistenza necessario per permettere a queste persone di mantenere la loro indipendenza.

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Come è stato riconosciuto il contratto delle badanti?

Vediamo come è stato riconosciuto il contratto delle badanti.

Un primo riconoscimento del lavoro domestico avviene nel 1942 con il nuovo Codice Civile italiano, che dedica sette articoli al rapporto di lavoro domestico (artt. 2240-2246), introducendo le ferie retribuite e, seppur in casi circoscritti, l’indennità di fine rapporto. Tra il 1950 e il 1953 vengono introdotti l’assegno di maternità, l’assicurazione malattia e la tredicesima mensilità.
Nel 1958 arriva la prima legge organica sul lavoro domestico, Legge n. 339 del 2.4.1958: vengono regolamentati il collocamento e l’avviamento al lavoro, l’assunzione, il periodo di prova, i diritti e i doveri del lavoratore e del datore di lavoro, il riposo settimanale, l’orario di lavoro e il riposo, i giorni festivi, le ferie, il congedo matrimoniale, il preavviso, l’indennità di anzianità, l’indennità in caso di morte e la tredicesima. Il preludio al Contratto Collettivo di categoria, firmato il 22 maggio 1974 presso il Ministero del Lavoro.

Nel CCNL vengono recepite le norme legislative della legge del 1958 con la specifica che si applica a tutti coloro che svolgono con continuità tale lavoro, a prescindere dalla prestazione minima di 4 ore giornaliere previste dalla legge.
Viene inoltre definita una classificazione suddivisa in tre categorie, con diversi livelli di competenza professionale e, di conseguenza, di autonomia e responsabilità.
L’orario massimo settimanale, viene fissato in 11 ore giornaliere e 66 ore settimanali, superando la precedente norma che fissava solamente il diritto ad un periodo di riposo adeguato.
Dal 1974 il CCNL è stato rinnovato periodicamente, apportando di volta in volta alcune novità richieste dalle parti sociali e dai mutamenti in corso nel mercato del lavoro domestico.

Roma: la Legalità nell’assunzione della Badante, Evitate il Nero!

Avere badanti a Roma in nero, ossia non registrate ufficialmente e pagate senza adeguato rispetto delle leggi sul lavoro, è un problema significativo per varie ragioni.

Sia il datore di lavoro che la badante potrebbero affrontare sanzioni legali se scoperti.

Soprattutto il datore potrebbe essere multato o, in alcuni casi, potrebbe persino affrontare accuse penali.

Le badanti in nero non godono dei diritti e delle protezioni legali che sono garantite ai lavoratori registrati, che tra le altre cose possono includere l’accesso a cure mediche, ferie pagate, ore di lavoro regolamentate e un salario minimo, il rischio può anche essere quello di sfruttamento e condizioni di lavoro ingiuste.

Poi in caso di infortunio sul lavoro, la badante non avrebbe diritto a un’assicurazione che copra le spese mediche o la perdita di reddito.

La badante in nero non avrebbe diritto a contributi previdenziali, cosa che può essere problematica in futuro quando, per esempio, sarà in età da pensione.

Si sa che l’impiego di badanti in nero contribuisce all’economia sommersa e all’evasione fiscale, il che è dannoso per la società nel suo complesso poiché riduce le risorse disponibili per i servizi pubblici.

Per tutte queste ragioni, è importante che tutti i lavoratori, comprese le badanti, siano adeguatamente registrati e retribuiti in conformità con le leggi sul lavoro.

Bisogna sapere che assumere una badante richiede una serie di passaggi che comprendono la definizione delle esigenze del lavoratore, l’assunzione legale e il rispetto dei diritti del lavoratore.

Prima di tutto, è importante capire bene quali sono le esigenze della persona che ha bisogno di assistenza.

Questo include il tipo di assistenza (assistenza personale, pulizia, cucina, ecc.), l’orario di lavoro (part-time, full-time, live-in, ecc.), e le competenze particolari che potrebbero essere necessarie (come l’esperienza nel gestire particolari condizioni mediche).

È necessario verificare che la badante abbia tutti i documenti necessari per lavorare legalmente, come carta identità, codice fiscale, e permesso di soggiorno qualora sia extracomunitaria.

 

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Il Lavoro di Badante a Roma e il Momento della Pensione

L’assistenza domiciliare, il lavoro di badante a Roma è un mestiere che richiede un impegno notevole sia fisicamente che emotivamente.

Le badanti si occupano di assistere le persone anziane, malate o disabili nelle loro attività quotidiane, come mangiare, fare il bagno, vestirsi e prendere i medicinali.

Inoltre, possono essere responsabili di lavori di casa come cucinare, pulire e fare la spesa.

Questo lavoro può essere usurante e può richiedere molte ore, spesso con pochi o nessun giorno di riposo.

In diversi Paesi del mondo, il lavoro di badante è riconosciuto come lavoro usurante , il che può dare diritto a determinate forme di pensionamento anticipato.

Tuttavia, i criteri specifici per la pensione anticipata possono variare da paese a paese e possono dipendere da vari fattori, come l’età, il numero di anni di contribuzione, la natura dettagliata del lavoro e le condizioni di salute del lavoratore.

In Italia, ad esempio, esistono regolamenti che permettono il pensionamento anticipato per lavori usuranti, ma non è chiaro se la badante ne faccia parte.

La pensione è un momento importante nella vita di una persona, è un periodo di cambiamento che può comportare sia sfide che opportunità.

La badante può decidere di ritornare al suo paese di origine oppure rimanere in Italia dove nel frattempo ha costruito la sua vita.

Abbiamo riportato la storia di una badante a cui daremo un nome fittizio, che ha raggiunto l’età pensionabile.

Maria, 60 anni, ha lavorato come badante per 35 anni.

Ha iniziato il suo lavoro in giovane età, assistendo persone anziane e con disabilità nel loro quotidiano.

Il suo lavoro includeva tutto, dall’assistenza personale come aiutare a vestirsi e a mangiare, fino a compiti domestici come pulire, cucinare e fare la spesa.

Ha lavorato lunghe ore, spesso senza pause e il lavoro fisico ed emotivo era intenso.

Col passare degli anni, Maria ha iniziato a sentire il peso del suo lavoro; quindi decide di cercare un consulente del lavoro per capire le sue opzioni per il pensionamento.

Il consulente esamina la sua situazione e conferma che vista la sua età, i suoi anni di contributi e la natura del suo lavoro, Maria ha diritto al pensionamento anticipato.

Dopo aver preso questa decisione, Maria inizia a pianificare la sua pensione.

Decide di trascorrere più tempo con la sua famiglia e di coltivare i suoi hobby, come la giardinaggio e la lettura.

Inoltre, decide di dedicare parte del suo tempo a fare volontariato in una cucina comunitaria, così da mantenere un senso di scopo e connessione con la comunità.

 

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Roma, Errori da Evitare con una Badante ad Ore

La richiesta di una badante a Roma può essere di varie modalità, vi sono delle famiglie che desiderano assumere una collaboratrice domestica ad ore, non hanno bisogno di qualcuno che si prenda cura durante tutta la giornata, ma solo di alcuni momenti.

Vediamo alcuni errori da evitare quando si assume una badante a ore:

  • Non fare l’errore di assumere una badante a ore senza una valutazione completa delle sue competenze, esperienze e referenze. È importante condurre un colloquio approfondito e richiedere referenze per garantire che la persona sia adeguatamente qualificata per svolgere il lavoro
  • Fare sempre un contratto chiaro e completo è fondamentale per definire i doveri, le responsabilità, gli orari di lavoro, la retribuzione e altri aspetti importanti dell’occupazione
  • Non trascurare l’importanza di fornire una formazione adeguata alla badante a ore. Ogni famiglia ha le proprie esigenze specifiche, quindi è importante assicurarsi che la badante riceva istruzioni chiare su come svolgere determinati compiti e soddisfare le necessità del paziente
  • È fondamentale mantenere un dialogo costante per affrontare eventuali problemi, modifiche nei programmi o altre questioni che possono sorgere

Se la famiglia nota dei comportamenti inappropriati, mancanza di professionalità o segnali di negligenza, nei confronti della persona da assistere bisogna affrontali tempestivamente, per la sicurezza e il benessere del paziente sono la priorità assoluta.

Come per ogni lavoro anche quello della collaboratrice domestica ha bisogno di riconoscimenti, non economici, ma di benessere psicofisico: quindi non bisogna sottovalutare l’importanza di mostrare apprezzamento e riconoscimento per il lavoro svolto dalla badante a ore.

Un semplice ringraziamento o un gesto di gratitudine possono fare la differenza e contribuire a creare un ambiente di lavoro positivo e motivante.

La fiducia reciproca è essenziale per garantire una collaborazione efficace e per il benessere del paziente.

 

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L’Importanza di Assumere una Badante in Regola a Roma

La badante a Roma entra nelle case dei nostri parenti, come figura professionale che assiste il nostro caro.

Ricordiamo nuovamente come l’unica cosa fondamentale è fare un’assunzione seguendo il Contratto Nazionale dei Collaboratori Domestici.

Vediamo quali sono le motivazioni per ricordarci di tenere la nostra badante assunta in regola.

Assumere una badante in modo regolare è un passo importante e necessario per garantire la sicurezza, la salute e il benessere di una persona anziana o disabile.

La decisione di ingaggiare un assistente familiare anche detta una badante è spesso una risposta a un bisogno crescente di assistenza nelle attività quotidiane.

Questa scelta, tuttavia, non è solo una questione di comodità o di sostegno fisico, ma riguarda anche aspetti legali, finanziari e psicologici.

La badante è una figura professionale che ha ricevuto una formazione specifica per assistere persone con diverse esigenze, siano esse fisiche o mentali. Può aiutare con le attività quotidiane come la pulizia, la preparazione dei pasti, l’assistenza personale e l’assistenza medica di base.

Allo stesso tempo, è di supporto per prevenire incidenti domestici, come cadute o problemi di salute improvvisi e garantire che l’assistito riceva cure tempestive e adeguate.

Dal punto di vista legale assumere una badante in modo regolare assicura che sia l’assistito sia la badante siano protetti da eventuali dispute o problemi.

La badante avrà diritto a un contratto di lavoro, con tutti i diritti e i doveri che ne derivano, come le ferie pagate, la copertura previdenziale, la malattia e la maternità.

L’assistito, d’altra parte, avrà la sicurezza di avere un professionista qualificato e legittimo a disposizione.

Dal punto di vista finanziario è vero che assumere una badante in modo regolare può sembrare un investimento costoso.

Ma considerando i costi sanitari e sociali associati alla cura di una persona disabile o anziana, può diventare un’opzione più sostenibile a lungo termine.

Risparmi sui costi sanitari, potenziali incentivi fiscali e aiuti statali e la tranquillità di sapere che il proprio caro è curato in modo adeguato e sicuro possono essere di grande valore.

Infine, ma non meno importante, la presenza regolare di una badante può avere un impatto positivo sulla qualità della vita dell’assistito.

Essere in grado di rimanere nel proprio ambiente familiare, mantenere un certo livello di indipendenza e avere un’interazione sociale regolare può contribuire a migliorare il benessere psicologico e emotivo dell’assistito.

Allo stesso tempo, può offrire un sostegno indispensabile ai familiari, riducendo lo stress e l’ansia legati alla cura.

In sintesi, l’assunzione di una badante in modo regolare è un passo cruciale che richiede considerazione e pianificazione.

Le implicazioni vanno ben oltre il semplice atto di assumere un aiutante; toccano aspetti di sicurezza, legalità, finanza e soprattutto di umanità.

Nonostante le sfide, i benefici possono essere immensi, portando tranquillità, supporto e miglioramento della qualità della vita sia per l’assistito che per la sua famiglia.

 

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Il Contratto della Badante ad Ore a Roma

La cosa da ricordare appena si parla di contratto nazionale è stabilire cosa fa la badante a Roma: la collaboratrice domestica è la figura professionale che fornisce assistenza domiciliare a persone anziane, malate e i suoi compiti possono variare a seconda delle esigenze del paziente e della famiglia.

In generale includono:

  1. Assistenza personale: la badante aiuta il paziente nelle attività quotidiane, come lavarsi, vestirsi, pettinarsi, mangiare e bere.
  2. Assistenza sanitaria: la badante può essere incaricata di somministrare farmaci e di monitorare la salute del paziente, segnalando eventuali problemi al medico curante.
  3. Pulizia e igiene: la badante mantiene pulita la casa del paziente e cura l’igiene personale del paziente.
  4. Cucina: la badante può cucinare i pasti per il paziente, seguendo le indicazioni della dieta prescritta dal medico.
  5. Attività domestiche: la badante può occuparsi delle faccende domestiche come fare la spesa, lavare i vestiti, stirare e pulire la casa.
  6. Compagnia: la badante può offrire compagnia al paziente, conversando con lui, leggendo, guardando la TV o giocando a giochi da tavolo.

In generale, la badante si prende cura del paziente in modo completo, aiutandolo ad avere una vita più confortevole e soddisfacente.

A questo punto possiamo trattare più nello specifico in questo caso del contratto di badante che lavora ad ore sulla giornata.

L’art 14  del contratto Colf prevede che la durata normale dell’orario di lavoro è quella concordata fra le parti e comunque con un massimo di:

  • 10 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 54 ore settimanali, per i lavoratori conviventi
  • 8 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 40 ore settimanali, distribuite su 5 giorni oppure su 6 giorni, per i lavoratori non conviventi

Il riposo settimanale, per badanti non conviventi, è di 24 ore e deve essere goduto la domenica e tale giorno settimanale è irrinunciabile.

Se fossero richieste prestazioni di lavoro per delle emergenze e situazioni imprevedibili , sarà concesso un uguale numero di ore di riposo nel corso della giornata immediatamente seguente.

Ovviamente le ore lavorate di domenica saranno retribuite con la maggiorazione del 60% della retribuzione.

La badante che ha un orario giornaliero pari o superiore alle 6 ore spetta la fruizione del pasto, ovvero, un’indennità pari al suo valore convenzionale fissata dal contratto, inoltre il tempo necessario al pasto va concordato e non è  retribuito.

Le ore di lavoro prestate dai lavoratori non conviventi, superiori le ore 40 e fino alle ore 44 settimanali, eseguite  tra le ore 6.00 e le ore 22.00, sono compensate con la retribuzione maggiorata  del 10%.

 

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Roma, Regole per l’Assunzione di una Badante

Assumere una badante convivente comporta una serie di passaggi e obblighi legali da rispettare per assicurarsi che l’assunzione sia in regola e conforme alle leggi vigenti nel paese in cui si vive.

In questo esempio, assumiamo che l’assunzione avvenga in Italia.

Prima di tutto è importante identificare le esigenze specifiche per cui si sta cercando una badante a Roma convivente, quindi contattare AES Domicilio per avere alle spalle una società che aiuti nella selezione in base proprio alle necessità.

Aes Domicilio, individuata la badante, naturalmente verifica che questa possieda i requisiti richiesti dalla legge per svolgere il lavoro di assistenza domiciliare, oltre che verificare eventuali referenze e esperienze pregresse nel settore.

Per assumere una badante convivente in regola è necessario stipulare un contratto di lavoro scritto che dovrà essere firmato sia dal datore di lavoro (familiare assistito o suo delegato) sia dalla badante.

Il contratto dovrà indicare, tra le altre cose, le mansioni da svolgere, la durata della prestazione lavorativa, la retribuzione, le ferie e i riposi settimanali.

Viene quindi iscritta la badante all’ INPS e all’Inail entro 5 giorni dalla data di inizio del rapporto di lavoro.

Sempre entro 5 giorni dall’inizio del rapporto di lavoro.

Il datore di lavoro, attraverso la gestione effettuata da Aes Domicilio, è tenuto a versare i contributi previdenziali e assistenziali dovuti per la badante convivente.

Nel caso di una badante convivente è necessario stipulare un contratto di alloggio che regoli le condizioni di convivenza, come ad esempio la sistemazione abitativa, l’uso dei servizi e le regole di convivenza.

La badante convivente ha diritto a ferie annuali retribuite e a riposi settimanali.

Le ferie spettanti sono generalmente di 26 giorni all’anno, mentre il riposo settimanale deve essere di almeno 24 ore consecutive, di norma coincidente con la domenica.

È importante garantire che questi diritti siano rispettati e concordare in anticipo le tempistiche e le modalità di fruizione delle ferie e dei riposi.

Nel caso in cui la badante si ammali o subisca un infortunio sul lavoro, il datore di lavoro deve essere informato tempestivamente e fornire le necessarie coperture e sostegni previsti dalla legge.

In caso di malattia, il lavoratore ha diritto a una copertura economica da parte dell’INPS, mentre in caso di infortunio sul lavoro, la copertura è garantita dall’INAIL.

Quando il rapporto di lavoro con la badante convivente giunge al termine, per qualsiasi motivo (ad esempio dimissioni, risoluzione consensuale o licenziamento) è necessario provvedere a comunicare la cessazione del rapporto all’INPS e all’INAIL, nonché a liquidare eventuali ratei di stipendio, TFR e ferie non godute.

 

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La Badante Convivente a Roma in Trasferta con l’Anziano

La collaboratrice domestica, definita anche badante, rappresenta un sostegno fondamentale, assiste la persona in base alla tipologia di servizio per cui è assunta.

Tra i vari servizi ci può essere la badante convivente.

In questo caso, può capitare che la badante a Roma deve spostarsi temporaneamente dalla propria città di residenza per seguire il proprio assistito e si parla di badante in trasferta.

La badante in trasferta si occupa delle stesse mansioni, ma che si trova a dover affrontare delle difficoltà e delle sfide aggiuntive legate alla temporaneità del proprio impiego.

Innanzitutto vediamo come è disciplinata la trasferta, dall’art. 33 del CCNL che prevede quanto segue:

Il lavoratore convivente è tenuto, ove richiesto dal datore di lavoro, a recarsi in trasferta, ovvero a seguire il datore di lavoro o la persona alla cui cura egli è addetto, in soggiorni temporanei in altro comune e/o in residenze secondarie.

In tali località il lavoratore fruirà dei riposi settimanali.

In caso di trasferta devono essere rimborsate al lavoratore le eventuali spese di viaggio sostenute per raggiungere il luogo della trasferta, e deve essere riconosciuto, in aggiunta alla normale retribuzione, una diaria giornaliera pari al 20% della retribuzione minima tabellare giornaliera, per ogni giorno di trasferta, salvo il caso in cui il relativo obbligo sia contrattualmente previsto nella lettera di assunzione.

 

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