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badante convivente e cucina roma

L’attenzione alla Cucina della Badante Convivente a Roma

Quando si parla di collaboratori domestici che si occupano dell’assistenza agli anziani a Roma, un aspetto spesso sottovalutato è la preparazione del cibo.

Tutti sappiamo come noi italiani siamo legati alla cultura del cibo, in particolare le persone anziane, quindi è naturale che appena conoscono una badante a Roma prediligono che sia a conoscenza del cibo italiano: è fondamentale che la badante presti particolare attenzione nella preparazione dei piatti tipici.

La cucina italiana è rinomata in tutto il mondo per la sua ricchezza di sapori e la qualità degli ingredienti utilizzati, ed è essenziale che la badante convivente sia consapevole delle tecniche di preparazione corrette .

La badante che si occupa della preparazione del cibo italiano deve avere una buona conoscenza degli ingredienti tipici utilizzati nella cucina italiana.

Dovrebbe essere in grado di distinguere tra diversi tipi di pasta, saper riconoscere i formaggi tradizionali e conoscere le diverse varietà di olio d’oliva.

La cucina italiana è ricca di tradizioni culinarie tramandate di generazione in generazione.

Il collaboratore domestico che si mette all’opera nella cucina, deve rispettare le ricette tradizionali e seguire le istruzioni con attenzione, che dovrebbe essere in grado di misurare accuratamente gli ingredienti, rispettare i tempi di cottura e seguire le tecniche di preparazione specifiche.

L’igiene alimentare è di fondamentale importanza nella preparazione del cibo in generale.

La badante deve lavarsi sempre le mani prima di maneggiare gli alimenti e assicurarsi che gli utensili e le superfici di lavoro siano puliti; deve evitare la contaminazione incrociata, separando gli ingredienti crudi da quelli cotti e utilizzando taglieri e coltelli diversi per carne e verdure.

Oltre a seguire le tradizioni culinarie italiane, la badante deve anche adattarsi alle esigenze alimentari specifiche degli anziani che assiste.

Potrebbero esserci restrizioni dietetiche o allergie che richiedono attenzione particolare nella scelta degli ingredienti e nella preparazione dei pasti.

Oltre alla preparazione del cibo, la badante dovrebbe anche tenere conto della presentazione dei piatti e del servizio.

La cucina italiana è famosa non solo per il suo sapore, ma anche per la cura e l’attenzione dedicata alla presentazione dei piatti.

Anche se l’obiettivo principale è nutrire gli anziani in modo sano e adeguato, un tocco di estetica nella presentazione del cibo può contribuire a rendere l’esperienza più piacevole.

Il collaboratore domestico è colui o colei che si occupa dell’assistenza agli anziani in tutto.

La badante dovrebbe essere consapevole dell’importanza di seguire le tradizioni culinarie italiane e adattarsi alle esigenze individuali degli anziani.

Solo così potrà offrire un’esperienza culinaria gratificante e soddisfacente, contribuendo al benessere e al comfort degli anziani che assiste.

 

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Una Buona Alimentazione per i nostri Cari, Consigli alle Badanti a Roma

Mantenere una dieta equilibrata e sana è fondamentale in ogni fase della vita, ma diventa ancora più importante per le persone anziane.

Con l’avanzare dell’età, il metabolismo rallenta e possono sorgere nuove sfide per garantire un adeguato apporto di nutrienti.

In questo articolo, esploreremo l’importanza di una buona alimentazione per le persone anziane e forniremo preziosi consigli alle badanti a Roma su come mantenere uno stile di vita sano e nutriente.

Consumare una varietà di alimenti:

Una dieta equilibrata per le persone anziane dovrebbe includere una varietà di alimenti provenienti da tutte le principali categorie, come frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e latticini a basso contenuto di grassi.

Aumentare l’assunzione di fibre:

Le persone anziane spesso sperimentano problemi digestivi, come la stitichezza. Un modo per prevenire o alleviare questo problema è aumentare l’assunzione di fibre attraverso l’inclusione di alimenti come frutta fresca, verdura, legumi e cereali integrali nella dieta quotidiana.

Assicurarsi un adeguato apporto di calcio e vitamina D:

L’osteoporosi è una preoccupazione comune per le persone anziane, quindi è importante garantire la presenza di calcio, che si trova principalmente nei latticini a basso contenuto di grassi, ma può essere ottenuto anche da altre fonti come pesce, noci e verdure a foglia verde. La vitamina D, invece, può essere ottenuta attraverso l’esposizione al sole e attraverso alimenti come latticini fortificati e pesce.

Limitare il consumo di sodio e zuccheri aggiunti:

Eccesso di sodio può aumentare il rischio di ipertensione, mentre l’eccesso di zuccheri può contribuire all’aumento di peso e ai problemi di salute correlati.

Mantenere un adeguato livello di idratazione:

Le persone anziane sono più suscettibili alla disidratazione, quindi è importante rimanere ben idratati. Bere a sufficienza acqua e altri liquidi durante il giorno è essenziale per mantenere un buon equilibrio idrico.

Mantenere uno stile di vita attivo:

Una buona alimentazione è solo una parte di uno stile di vita sano per le persone anziane. È altrettanto importante mantenersi fisicamente attivi. L’esercizio regolare può contribuire a mantenere la forza muscolare, la flessibilità e l’equilibrio, migliorando così la qualità della vita complessiva.

 

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Roma, la Storia di Integrazione della Badante Ester

Ester era una giovane donna moldava che aveva deciso di trasferirsi in Italia per cercare migliori opportunità di lavoro.

Grazie alla sua esperienza nel settore dell’assistenza agli anziani, trovò un impiego come badante a Roma presso una famiglia italiana.

Il suo compito principale era prendersi cura di un anziana di nome Gioia, che aveva bisogno di assistenza nella vita di tutti i giorni a causa di problemi di salute.

Gioia era dolce e gentile, ma si sentiva spesso sola e triste.

Aveva sempre avuto una grande passione per il cucito, ma a causa della sua età e dei suoi problemi di salute, non riusciva più a svolgere questa attività come un tempo.

Un giorno, Ester decise di portare un vecchio telaio da cucito che aveva trovato in soffitta. Era lo stesso tipo di telaio che sua nonna usava quando era bambina e ricordava ancora le ninne nanne che sua nonna cantava mentre cuciva, pensando che potesse essere un modo per ridare a Gioia un po’ di gioia e di conforto.

Con grande entusiasmo, Ester mostrò a Gioia il telaio e gli raccontò delle sue esperienze d’infanzia con sua nonna.

Con pazienza, iniziò a insegnargli le basi del cucito, come infilare l’ago, fare un nodo e cucire punti semplici, si sentiva come un bambina che impara qualcosa di nuovo e si emozionava ogni volta che completava un piccolo progetto.

Trascorrevano ore insieme, cucendo e condividendo storie della loro vita.

Ester raccontava di come sua nonna cuciva abiti meravigliosi per lei e per i suoi fratelli, mentre Gioia condivideva ricordi delle sue creazioni passate e di come il cucito fosse sempre stato una forma di espressione.

Man mano che il tempo passava, Gioia acquisiva sempre più fiducia nelle sue abilità di cucito.

Iniziò a realizzare piccoli progetti come cuscini e tovagliette, e ogni volta che completava un pezzo, il suo viso si illuminava di gioia e soddisfazione.

Era grata a Ester per avergli ridato questa passione e per avergli insegnato le competenze necessarie per realizzare i suoi progetti.

La loro relazione andava oltre il normale rapporto tra badante e assistita.

Con il passare del tempo, dopo aver preso sempre più dimestichezza, organizzò una piccola esposizione nella sua comunità locale, dove espose i suoi cuscini e le sue tovagliette fatte a mano.
La reputazione di Gioia come abile sarta si diffuse rapidamente nella comunità.

Le persone iniziarono a cercarla e insieme alla badante, creavano abiti su misura, riparavano vecchi capi di abbigliamento e realizzavano oggetti unici.

Ester era estremamente orgogliosa di Gioia e del suo successo, aveva sempre creduto nel potere dell’arte e dell’espressione creativa come strumenti per guarire l’anima e riaccendere la gioia di vivere.

 

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Roma, la Badante Aiuta a Superare la Vergogna Durante l’Igiene Personale

La dignità e l’autonomia sono valori fondamentali che ognuno di noi desidera conservare per tutta la vita.

Tuttavia, nel corso dell’invecchiamento e con l’insorgere di problemi di salute, molte persone anziane di Roma si trovano nella condizione di dover fare affidamento sull’assistenza di altri per le attività quotidiane, come il bagno.

Questa dipendenza può spesso generare un senso di vergogna e perdita di autostima negli anziani, che si trovano a fronteggiare una situazione in cui la loro privacy e intimità vengono compromesse.

L’assistenza al bagno è un’attività intima e personale che richiede un alto grado di fiducia e rispetto tra l’assistito e la badante a Roma, tuttavia, per molte persone anziane, la necessità di essere aiutate a svolgere questa attività può generare un senso di vergogna e imbarazzo.

Purtroppo questo sentimento può portare a un aumento del senso di isolamento e solitudine, a una diminuzione dell’autostima e dell’autonomia, nonché alla riduzione della qualità della vita.

È chiaro che la presenza della badante che va ad aiutarli in questo momento particolare devono essere estremamente preparate e delicate oltre che a rispettarli e a lavorare in un ambiente sicuro.

Alcune strategie che possono aiutare la badante a gestire al meglio la situazione sono:

  • Parlare apertamente degli aspetti emotivi dell’assistenza al bagno. Gli anziani devono sentirsi liberi di esprimere i loro sentimenti e preoccupazioni, sapendo che saranno ascoltati senza giudizio
  • Favorire un coinvolgimento attivo dell’anziano nel processo decisionale, rispettando le sue preferenze e consentendo o di partecipare il più possibile all’attività del bagno
  • Creare un ambiente che favorisca la privacy durante il bagno; e tra questo anche assicurarsi che le stanze siano ben attrezzate e che siano disponibili dispositivi di sostegno, come maniglie di sicurezza e sedie da doccia, che consentano all’anziano di sentirsi più sicuro e indipendente durante l’assistenza

I badanti devono essere adeguatamente formati sulla gestione della vergogna e sull’importanza di preservare la dignità degli anziani durante l’assistenza al bagno.

La sensibilizzazione su questo problema può contribuire a creare un ambiente più empatico e rispettoso per gli anziani.

La vergogna che gli anziani possono provare quando ricevono assistenza durante il bagno rappresenta una sfida significativa per la loro dignità e benessere.

Con un approccio rispettoso, sensibile e centrato sulla persona, è possibile superare questa vergogna e promuovere un ambiente che favorisca la dignità degli anziani.

 

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Raccomandazioni su Podcast, Libri e Documentari per l’Assistenza Anziani a Roma

Gli anziani di Roma fanno parte della nostra vita, sono i nostri nonni, i nostri genitori, i nostri zii o parenti acquisiti.

L’assistente familiare diventa parte della famiglia nel momento in cui viene ad assistere il nostro caro a Roma.

Il lavoro dell’assistente familiare può essere complicato, bello e stimolante, ma difficile.

Ci sono vari documenti nel quale possiamo trovare delle indicazioni e consigli utili sull’assistenza agli anziani.

Vediamo un po’ alcuni di loro.

Partiamo con i libri:

  1.  “Being Mortal: Medicine and What Matters in the End” di Atul Gawande – In questo libro, il dottor Gawande esplora il modo in cui la medicina moderna ha affrontato la vecchiaia, la morte e la cura degli anziani. Offre una prospettiva illuminante sugli aspetti emotivi e sociali dell’assistenza agli anziani.
  2. Elderhood: Redefining Aging, Transforming Medicine, Reimagining Life” di Louise Aronson – L’autrice, un medico geriatra, esplora l’esperienza dell’invecchiamento e come la società può migliorare l’assistenza agli anziani. Il libro affronta temi come la salute, la cura, la solitudine e l’autonomia.
  3. “The 36-Hour Day: A Family Guide to Caring for People Who Have Alzheimer Disease, Other Dementias, and Memory Loss” di Nancy L. Mace e Peter V. Rabins – Questo libro è una risorsa preziosa per le famiglie che si occupano di persone affette da demenza. Offre consigli pratici, informazioni sulla gestione dei sintomi e sulle risorse disponibili.
  4. “Being My Mom’s Mom” di Loretta Anne Woodward Veney – Questo libro toccante racconta la storia di una donna che si prende cura della madre affetta da demenza. Offre una prospettiva personale e intima sull’esperienza del caregiving.
  5. “Can’t We Talk about Something More Pleasant?” di Roz Chast – Questo memoir grafico affronta in modo umoristico e toccante il tema dell’assistenza agli anziani. La vignettista Roz Chast racconta la storia dei suoi genitori anziani e delle sfide che ha affrontato nel prendersene cura.

Nel mondo di oggi, soprattutto utilizzati dalla fascia più giovane che possono essere i nipoti o i figli delle persone da assistere ci sono i podcast.

Podcast consigliati:

  1. “The Agewyz Podcast” – Condotta da Jana Panarites, questa serie di interviste esplora le esperienze di anziani, caregiver e professionisti nel campo dell’assistenza agli anziani. Copre una vasta gamma di argomenti, tra cui demenza, salute mentale e invecchiamento attivo.
  2. “The Senior Caregiver Podcast” – Questo podcast offre consigli pratici e supporto emotivo per i caregiver che si occupano di anziani. Copre argomenti come la gestione dello stress, la comunicazione efficace e le risorse disponibili.
  3. “Caregiver SOS On Air” – Prodotta dall’Alzheimer’s Association, questa serie radiofonica si concentra sugli aspetti pratici e emotivi dell’assistenza agli anziani. Copre argomenti come la salute del caregiver, la gestione del tempo e la pianificazione a lungo termine.

Non per ultimo di importanza, abbiamo ovviamente i documentari:

  1. “Alive Inside: A Story of Music and Memory” – Questo documentario toccante esplora l’uso della musica per risvegliare i ricordi e la consapevolezza nelle persone affette da demenza. È un’opera emozionante che mette in luce il legame tra musica e memoria.
  2. “The Age of Love” – Questo documentario segue un gruppo di anziani che partecipano a un evento di speed dating, offrendo una prospettiva unica sulla ricerca dell’amore nella vecchiaia.
  3. “Caring for Mom & Dad” – Questo documentario della PBS esplora le sfide che i caregiver familiari affrontano nel prendersi cura dei loro genitori anziani. Offre una visione intima delle difficoltà emotive e finanziarie del caregiving.
  4. “Gen Silent” – Questo film documentario segue la vita di sei anziani LGBT che devono affrontare la possibilità di nascondere la loro sessualità o genere per evitare discriminazioni e pregiudizi nell’assistenza agli anziani.

Naturalmente girovagante per internet si possono trovare dei siti che offrono appoggio e competenze:

  1. “Family Caregiver Alliance” – Questo sito web fornisce una vasta gamma di risorse per i caregiver familiari, tra cui guide, strumenti di valutazione, consigli per la gestione dello stress e informazioni sulla legislazione pertinente.
  2. “National Institute on Aging” – Il sito web dell’Istituto Nazionale sull’Invecchiamento offre numerose risorse, tra cui informazioni sulle malattie e sulle condizioni legate all’età, suggerimenti per il caregiving e consigli per mantenere un invecchiamento sano.
  3. “Alzheimer’s Association” – Questo sito web è una risorsa preziosa per i caregiver di persone affette da Alzheimer. Oltre a fornire informazioni sulla malattia e sulla sua gestione, il sito offre supporto e consigli ai caregiver.

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In Cucina con la Badante a Roma

La badante  a Roma svolge il compito di preparare le pietanze alla persona che assiste; sappiamo che molti anziani hanno delle diete da seguire, ma in questo articolo vogliamo parlare di alcune ricette di dolci che possono allietare la badante e l’anziano.

I dolci possono essere una coccola per tutti, ma per l’anziano che, come tutti sanno invecchiando torna un po’ bambino, possono essere un grande regalo, un antidepressivo, un sentirsi benvoluto e considerato.

Naturalmente devono essere sempre morbidi, quali mousse, gelato, panna cotta, budini…
Qui un dolce particolare, morbido e un po’ speciale.

Torta al Latte caldo

Ingredienti per uno stampo da 20cm

  • Latte intero 200g
  • Uova (circa 4 medie a temperatura ambiente)
  • Farina 00 200 g
  • Zucchero 180 g
  • Burro 60 g
  • Lievito in polvere per dolci 6 g
  • Scorza di limone biologico
  • Sale fino

Preparazione:
Rompere le uova in una ciotola, unire un pizzico di sale e azionare lo sbattitore, aggiungendo man mano lo zucchero, così da favorirne l’assorbimento. Sbattere finché il composto risulterà chiaro e spumoso, all’incirca 10 minuti dopo.

Sistemare un colino sopra la ciotola e setacciare le polveri di farina e lievito, aggiungendole gradualmente mentre si mescola con la spatola dal basso verso l’alto, in modo da inglobarle senza smontare il composto.

A questo punto prelevare un paio di cucchiaiate d’impasto e tenerlo da parte in un altro recipiente.

In un pentolino mettere a scaldare il latte a fuoco medio, poi aggiungete il burro facendolo sciogliere completamente e portarlo quasi a bollore. Non appena sarà a temperatura, spegnere la fiamma e versate il composto nel recipiente con le cucchiaiate di impasto prelevato in precedenza e mescolare bene con la frusta per ottenere una sorta di pastella.

Versare la pastella nel recipiente più grande con il resto dell’impasto, mescolare delicatamente con una spatola e infine grattugiare la scorza di limone.

Imburrare e infarinare una tortiera da 20 cm di diametro e riempire con l’impasto ottenuto.

Cuocere nel forno statico preriscaldato a 180° sul ripiano più basso (non a contatto con la base) per circa 35 minuti.

Trascorsi i primi 25 minuti, trasferire la teglia sul ripiano centrale e continuare per i restanti 10 minuti.

Non appena la torta sarà pronta (provare con uno stecchino che sia cotta anche internamente, altrimenti proseguire la cottura) sfornare e lasciare intiepidire poi estrarre dalla tortiera e porre su una grata per farla raffreddare.

Si può conservare la torta al latte caldo fino a quattro giorni fuori dal frigorifero coperta con una campana di vetro.

È possibile servirla con frutta a pezzetti e una crema pasticciera. Non è bene aggiungere cioccolato all’impasto, ma si può usare una crema con cioccolato al posto della crema pasticciera.

Panna Cotta

La Panna cotta è un dolce piemontese ormai noto e apprezzato in tutto il mondo, ma è certo di preparazione più semplice di molti altri.

Si può servire da solo o con frutti di bosco o frutta morbida a pezzetti.

In tempi recenti è nata l’abitudine di farcirla con caramello.

Ingredienti:

  • 1/2 litro di panna
  • 100ml di latte
  • 100g di zucchero
  • 10g di colla di pesce

Preparazione:

Mettere a bagno i fogli di colla di pesce in acqua fredda.

Versare il latte in un pentolino, scaldare a fuoco molto basso, senza bollire. Ritirare dal fuoco e immergere i fogli di gelatina sgocciolati e strizzati.

In una casseruola versare la panna, aggiungere lo zucchero e la stecca di vaniglia, porre sul fuoco e, a fiamma bassa, sempre mescolando portare a bollore.

Ritirate immediatamente e versare il latte nel contenitore in cui si era sciolta la colla di pesce, mescolare per amalgamare gli ingredienti.

Bagnare con acqua ghiacciata sei stampi monoporzione, sgocciolare e riempire con il composto.

Tenere in frigorifero per almeno quattro ore.

Salsa: in una casseruola unire i frutti di bosco, zucchero e succo di limone.

Cuocere, sempre mescolando, per 7-8 minuti, o comunque fino a ottenere una salsa sciropposa: i frutti di bosco non dovranno essere completamente sfaldati. Fate raffreddare completamente.

Poco prima di servire la panna cotta immergere gli stampi in acqua calda, per staccare il dolce dallo stampo. Capovolgere sui piatti da portata e servire con la salsa ai frutti di bosco.

 

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badante e 104 roma

La Badante e la Gestione dei Permessi Legge 104 a Roma

Nell’ambito dell’assistenza agli anziani vi è legge 104 che fa riferimento alla legge quadro risalente al febbraio 1992 introdotta con lo scopo di assicurare adeguato sostegno sia all’individuo disabile/ anziano di Roma che ai familiari chiamati a prendersi cura di loro.

Rispetto a questa legge noi vogliamo capire se si può fruire dei permessi retribuiti per assistere un familiare malato se in casa con lui è presente una badante a Roma.

Quindi che cosa dice la normativa in merito a permessi con la Legge 104 e badante: la Legge 104/1992 dà la possibilità ai lavoratori del settore privato e pubblico di ottenere 3 giorni di permessi mensili retribuiti, frazionabili anche a ore, per assistere i familiari portatori di handicap grave.

Detto questo la stessa non fa riferimento alla possibilità di richiedere i permessi con la Legge 104 e badante.

Ma vi è stato un intervento della Corte di Cassazione che ha risposto a questa domanda, stabilendo che il lavoratore dipendente che gode della 104 ha diritto a tutti i benefici elencati dalla legge anche se il familiare con handicap grave è assistito per la maggior parte del tempo da una badante.

Oltre tutto dall’ agosto del 2022, la possibilità di usufruire della legge 104 è stata estesa a più familiari, sottolineando che è necessario che ogni familiare presti assistenza e cura al disabile durante la giornata in cui richiede il permesso.

Ad esempio, se due figli si occupano di una madre disabile, entrambi avranno diritto ai permessi, mantenendo comunque il limite di 3 giorni totali al mese.

Questa novità è stata introdotta dal Decreto Legislativo n. 105/2022, che, tra le altre cose, estende il diritto al congedo straordinario anche al convivente di fatto.

Naturalmente vi sono anche dei controlli sulla legge 104 per verificare che non ci si approfitti delle agevolazioni di cui si gode.

Una prima fase di controllo riguarda l’accertamento dello stato di handicap, procedendo con la Commissione medica legale dell’Asl, e una seconda fase è legata agli abusi dei permessi 104 da parte dei beneficiari.

Se questo dovesse avvenire, significa che la persona incaricata di assistere il disabile grave durante le ore o i giorni di permesso retribuito, utilizza questo tempo a disposizione per fare tutt’altre attività, e di conseguenza entro 60 giorni dalla data di notifica della visita, scatta la revoca di tutti i benefici.

 

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.

 

badante e cucina roma

Il Manuale della Badante a Roma: in Cucina con la Badante

Un libro può essere una delle scelte migliori per conoscere qualcosa.

Aes Domicilio come casa editrice ha raccontato la badante e la famiglia, per aiutare entrambe le figure ad entrare una nel mondo dell’altra.

Come è stato sottolineato varie volte anche a Roma, e come chiunque abbia un anziano in famiglia sa, uno dei problemi principali con la terza età è l’alimentazione.

La causa è, nella maggior parte dei casi, legata a problemi di dentizione e masticazione, poi ci sono problemi (già esaminati) di salute più gravi, che possono portare a una vera e propria denutrizione.

Lo stimolo della fame diminuisce con l’avanzare dell’età ma, soprattutto, aumenta l’inappetenza con l’inappetenza, in un circolo vizioso.

In questa sezione sono presentate alcune ricette pensate apposta per l’anziano, in massima parte con problemi di masticazione e deglutizione, che vanno bene per tutti, e in parte per assistiti diabetici.

Inoltre esistono oggi delle aziende che preparano cibi adattati alle esigenze dell’anziano e consegnano a domicilio a costi contenuti.

Due righe sul perché vengono suggeriti alcuni ingredienti al posto di altri più comuni:

Il Grana Padano al posto del Parmigiano:

la ragione è la maggior dolcezza e morbidezza del Grana rispetto al Parmigiano, più duro e più piccante che, seppure con un sapore più incisivo, potrebbe dare infiammazione al palato o reflusso.

Il Garam Masala al posto di noce moscata o chiodo di garofano:

è un preparato molto in uso in India, composto da diversi tipi di spezie ben calibrati secondo la tradizione, tra cui il Cardamomo, una spezia deliziosa e dalle molte proprietà: riduce i gas intestinali, contrastando il gonfiore addominale.

Ha proprietà antisettiche ed è utile anche in caso di carie e infezioni gengivali.

È riscaldante e stimolante.

Il Garam Masala, al di là dell’uso tradizionale Ayurvedico, che può o meno interessare gli europei, ha un sapore aromatico speziato particolare, insolito e grazie al tipo di miscela, molto più soft rispetto ad alcune spezie pure.

Pur contenendo anche pepe nero, non provoca infatti infiammazione (in quantità moderate, si tratta sempre di spezie).

Il Pepe Rosa è preferibile al pepe bianco, verde e soprattutto nero, in quanto si tratta di una bacca dal sapore delizioso aromatico, pochissimo piccante, ma incisiva, che non infiamma e non dà fastidio nemmeno in caso di gastrite.

In generale si trova in piccole bacche tonde con una guaina rosa intenso: si può usare in brasati o stufati così, per insaporire il piatto, altrimenti è bene tritarlo molto fine.

Ecco dunque una ricetta deliziosa da proporre.

Zuppa di ceci

Il cece ha molte proprietà e, come in generale le piante della famiglia delle leguminose, rappresenta un’ottima fonte di proteine.

Una zuppa di ceci può, da sola, rappresentare un buon inizio di ripresa per un anziano inappetente.

Si tratta di un piatto perlopiù invernale, che scalda e permette l’assunzione di molti elementi nutritivi importanti.

Ingredienti:

Ceci
Brodo vegetale (meglio se fatto in casa)
Olio evo
Sale
Rosmarino, aneto o erba cipollina
Aglio

Preparazione:

Rosolare l’aglio e il rosmarino in una padella con l’olio, mentre si cuociono a parte i ceci.
Togliere l’aglio, aggiungere i ceci cotti e continuare la cottura ancora per qualche minuto, poi togliere il rametto di rosmarino.
Aggiungere acqua calda fino a coprire, regolare di sale (pepe bianco se l’anziano non ne è disturbato) e cuocere altri 15 minuti.
Frullare e aggiungere qualche fogliolina di aneto o erba cipollina tritata e un filo d’olio crudo.
Si può aggiungere della pasta fresca cotta a parte, avendo cura di saggiarne la morbidezza e qualche fettina di cipolla tritata.

Aes Domicilio coglie l’occasione del suo primo manuale per far conoscere com’è realmente il mondo della badante.

Il manuale è acquistabile direttamente dal sito Aes domicilio.

 

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Roma, la Badante in Malattia si può Licenziare?

Spieghiamo anche a Roma in che modalità si può interrompere il rapporto di lavoro con una badante.

In particolare durante la malattia, si può? No… o meglio dipende.

Di certo non è come un normale contratto di lavoro quello che stabilisce il contratto delle badanti.

Innanzitutto precisiamo che per il contratto nazionale dei collaboratori domestici, il datore di lavoro può licenziare la propria badante senza motivo dando regolare preavviso, o pagando l’indennità sostitutiva, mentre con il contratto a tempo determinato non è possibile licenziare la lavoratrice prima del termine, se non con giusta causa.

Se la badante è in malattia, il datore di lavoro non può licenziarla, neppure dandole un termine di preavviso, salvo non superi il periodo di comporto.

Il periodo di comporto è il tempo massimo di conservazione del posto di lavoro durante la assenza per malattia della badante e viene calcolato secondo tempi stabiliti:

  • con una anzianità di servizio fino a 6 mesi ha diritto a conservare il posto di lavoro fino a 10 giorni
  • con una anzianità di servizio fino a due anni, ha diritto a 45 giorni di conservazione del posto di lavoro
  • con una  anzianità di servizio oltre i 2 anni ha diritto a 180 giorni di conservazione del posto di lavoro

Il comma 6 dell’articolo 26 aggiunge che : “tali periodi sono soggetti a un incremento pari al 50% in caso di malattia oncologica, a patto che questa venga documentata dall’ASL competente”.

Naturalmente durante la malattia il datore di lavoro è obbligato a corrispondere la retribuzione alla badante per un periodo massimo di :

  • 8 giorni complessivi nell’anno, per una anzianità  di servizio fino a 6 mesi
  • 10 giorni complessivi nell’anno, per una anzianità di servizio da 6 mesi a 2 anni
  • 15 giorni complessivi nell’anno, per anzianità di servizio oltre i 2 anni

Il CCNL stabilisce che i giorni di malattia vanno calcolati all’interno dell’anno solare.

Pertanto, il periodo per la conservazione del posto di lavoro non riparte daccapo per ogni malattia, ma va conteggiato come somma di più malattie.

Il datore deve contare il numero di giorni di malattia di cui ha usufruito la collaboratrice nei 365 giorni di calendario che precedono la malattia in corso.

Se la malattia subentra nel periodo di prova o di preavviso, ne sospende la decorrenza.

 

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Come Fare una Bella Lettera di Referenze alla Badante di Roma

La regolarizzazione di un rapporto di lavoro a Roma richiede anche una presentazione della badante completa, quindi devono avere curriculum e lettera di referenze.

In questo modo la badante è presentabile nel modo migliore possibile.

La lettera di referenze per badante è un documento nel quale si raccolgono le informazioni dell’ultima esperienza lavorativa, descrivendo nel dettaglio l’attitudine e le competenze legate alla professionalità.

Possiamo in realtà scrivere le esperienze con le varie affermazioni fatte dalle precedenti famiglie in due modi differenti:

  • UNA LETTERA DI REFERENZE: In questo caso si decide di fornire preventivamente al selezionatore tutte le informazioni suddette. Una lettera referenziale, infatti, riporta una serie di indicazioni riguardanti il ruolo svolto precedentemente dal candidato, le sue competenze professionali e trasversali, e il motivo per cui è cessata la collaborazione. La lettera viene scritta direttamente dall’ex titolare che, inoltre, indica le proprie informazioni di contatto, in modo che il recruiter possa fare ulteriori domande sul candidato in questione e chiarire eventuali dubbi. Di solito, una lettera di referenze viene redatta come documento a parte e consegnata come allegato al proprio CV.
  • UNA LISTA DI REFERENZE: In questo caso si riportano solo i nomi e le informazioni di contatto degli ex datori di lavoro per cui si è prestato servizio in passato. Il recruiter potrà contattare questi ultimi per chiedere conferma delle esperienze professionali inserite nel CV, per saperne di più del candidato e per accearsi del motivo che ha condotto alla cessazione del rapporto di lavoro, in modo da assicurarsi che non ci siano stati problemi. Di solito questa lista viene inserita direttamente all’interno del curriculum.

La stesura di una buona lettera di referenze è importante anche per il datore di lavoro che fino a quel momento ha avuto il supporto per l’assistenza alla persona cara, sarà un modo per mostrare la propria riconoscenza al lavoratore e per aiutarlo nella ricerca del nuovo impiego.

In breve possiamo dire che si consiglia di inserire le seguenti caratteristiche della lettera referenziale per ogni datore di lavoro :

  • periodo in cui si è svolta l’assistenza
  • mansioni svolte
  • capacità e competenze utilizzate
  • motivazione dell’interruzione del contratto lavorativo
  • dettagli aggiuntivi

 

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