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Regolarizziamo la Badante a Roma! Esiste il Contratto Nazionale

Ricordiamo sempre anche a Roma che fare la badante è fare uno dei tanti lavori: non è niente di diverso e per questo motivo esiste un contratto nazionale che permette di assumere la badante in regola.

La famiglia è il datore di lavoro.

Bisogna considerare è che la percentuale di disoccupazione del personale qualificato nel settore dell’assistenza agli anziani e ai disabili è prossima allo 0.

Questo significa che se una persona ha:

  • buone referenze
  • carichi pendenti e casellario giudiziale pulito
  • manualità
  • documenti in regola
  • padronanza della lingua

può andare in qualsiasi associazione e trovare un impiego “in regola” in massimo 2 settimane.

Per impegno in regola si intende:

  • contratto con 13 mensilità + TFR
  • regolarità nella gestione della parte contributiva
  • orario di lavoro definito e gestione straordinari
  • diritto al riposo e alle ferie

Questo significa che il pubblico di operatori che rappresenta la “prima scelta” è accessibile solo tramite canale ufficiale. E meno male!

Da qui si capisce come la persona che diventa badante per lavorare ha tutti i diritti di ogni lavoratore.

Ma la famiglia può aver paura a sentirsi datore di lavoro, e per questo e perché vi è ancora poca conoscenza in merito, tengono le badanti in nero.

Attenzione però, non c’è niente di peggio, è come se voi siete assunti in nero nell’azienda dove lavorate!

Le famiglie che tengono il personale non in regola si auto-rassicurano pensando che le badanti che lavorano a nero non dispongano della cifra necessaria per poter affrontare una causa legale.

La verità è che per la badante è sufficiente recarsi a qualsiasi sportello badante o sindacato per poter avviare un dialogo con un avvocato specializzato nel settore, che per prima cosa valuterà quanto si potrà richiedere, poi se la famiglia dove ha lavorato è solvibile (immobili di proprietà, risparmi in banca, tipologia di reddito) ed alla fine andrà ad introdurre un giudizio per ottenere l’importo massimo da richiedere sulla base delle violazioni che ha constatato.

AesDomicilio ha ovviamente la soluzione per assumere una badante, che è quella di stipulare un regolare contratto di assunzione per badanti.

Il lavoro delle badanti è, infatti, disciplinato da apposito Ccnl badanti 2022 che è stato tra l’altro oggetto di recente rinnovo e che prevede norme specifiche relative a Livelli di inquadramento delle lavoratrici, mansioni, ruoli e relativi stipendi per maturazione di ferie e permessi, riposi, malattia e infortunio, dimissioni e licenziamento, maturazione del Tfr, nuove indennità.

 

AES Domicilio assistenza anziani a domicilio ha a disposizione un grande database di badanti nelle province del Nord Italia e in Lazio. Per maggiori informazioni sulle badanti conviventi… chiamaci! Siamo una referenziata Agenzia con tariffe badanti estremamente competitive, attiva in tutta la Lombardia, in Lazio e in particolare nelle province di Milano e Roma, se cerchi Badanti  Milano, badante Monza, Badante Como, Badante Lecco e Badante a Roma.

 

Il Rischio nel Trovarsi la Badante da Soli a Roma

Le badanti che prestano servizio presso le famiglie di Roma sono persone con un vissuto, con delle emozioni, con delle vite.

La famiglia dell’assistito, l’anziano e la badante hanno lo stesso bagaglio, si certo diverso per via delle diversità di paesi e cultura, ma sono tutti uguali.

È perciò difficile sapere se la badante andrà poi bene nella situazione familiare, non tanto per le competenze, ma per il carattere, per la compatibilità con la persona da assistere.

Nessuno, nemmeno Aes Domicilio può mettere la mano sul fuoco per garantire la perfezione nella badante, insomma il rischio che non possa andar bene c’è. Ma c’è anche la associazione con il suo personale a disposizione per qualsiasi situazione che si viene a creare e quindi aiutare la famiglia in altre selezioni.

Se siete da soli invece il rischio è più alto.

Ecco cosa può capitare.

Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, sembra che una donna 36enne di origini georgiane fosse stata assunta dai familiari dell’anziana, un’88enne con problemi di salute, come collaboratrice domestica: secondo gli accordi la donna avrebbe potuto occupare una stanza della casa dell’assistita e trasferirvi il proprio domicilio, oltre a ricevere un compenso, in cambio di aiuto.

Ma le condizioni di salute dell’anziana, dopo il suo arrivo, sarebbero peggiorate repentinamente, tanto da portare i suoi familiari ad installare dei sistemi di video-sorveglianza all’interno dell’abitazione per capire cosa succedesse in casa.

I filmati hanno permesso loro di scoprire che la donna, in diverse occasioni, avrebbe abbandonato l’anziana in casa di sera, per fare rientro solo nella tarda mattinata successiva, lasciandola senza cibo e acqua, visto che non poteva muoversi.

Ma non è tutto: sembra infatti che la badante abbia anche maltrattato fisicamente l’88enne impossibilitata a reagire.

Sarebbe stata così allontanata dall’abitazione e denunciata.

Al termine delle attività investigative svolte dai carabinieri della compagnia di Gioia Tauro (Reggio Calabria), sarebbe ora stata arrestata a Pordenone – dove, nel frattempo, era stata assunta regolarmente da un’altra famiglia – in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Palmi.

Dovrà rispondere dell’accusa di maltrattamenti in famiglia e abbandono di persona incapace.

Per “maltrattamenti in famiglia” si intende la fattispecie delittuosa commessa da “chiunque […] maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte”.

Non si riferisce, dunque, ai soli familiari della vittima, ma anche ad eventuali collaboratori domestici, qualora vi sia, da parte loro, l’omissione delle cure richieste dalla propria figura professionale.

 

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Roma, lettera di Assunzione

Anche a Roma facciamo presente quali informazioni devono essere presenti nella lettera d’assunzione di una badante.

Il contratto di lavoro regola il rapporto tra un datore di lavoro privato e una o un badante convivente, a ore o per il servizio notturno.

Questo documento stabilisce gli obblighi a carico del datore di lavoro e i diritti della badante.

Si tratta di una semplice scrittura privata ma è importante nel caso in cui dovessero sorgere dei conflitti tra le parti.

L’accordo deve essere sottoscritto da entrambe le parti e ciascuna deve conservarne una copia.

Il contratto di lavoro, o lettera di assunzione, deve contenere le seguenti informazioni:

  • la data di inizio del rapporto di lavoro
  • la retribuzione, cioè lo stipendio concordato (solitamente è indicato in misura oraria)
  • le mansioni e il livello in cui è inquadrata l’assistente familiare
  • l’eventuale convivenza della badante con la famiglia
  • l’orario di lavoro, il giorno di riposo settimanale, l’eventuale mezza giornata di riposo settimanale aggiuntiva
  • i contributi aggiuntivi spettanti, da versare alla Cassa Colf, obbligatori per gli aderenti al contratto collettivo nazionale per il Lavoro domestico
  • il luogo in cui la badante deve svolgere l’attività lavorativa
  • se sono previsti eventuali temporanei spostamenti (villeggiatura o altri motivi legati alla famiglia)
  • il periodo di ferie annuali spettanti
  • l’eventuale durata del periodo di prova (non puoi attivare il patto di prova successivamente alla stipula del contratto)
  • eventuali ulteriori clausole specifiche

Una volta inviata la comunicazione di assunzione all’Inps questa ha efficacia anche nei confronti dei servizi competenti, del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del ministero della Salute, dell’Inail e della prefettura/ufficio territoriale del Governo.

La badante può essere assunta con un regime orario differente, nello specifico in regime di:

  • non convivenza
  • convivenza

 

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Roma: la Badante In Regola 2023, perché è Fondamentale

Purtroppo il lavoro della badante è uno dei pochi a essere ancora parzialmente riconosciuto come serio e quindi associabile ad un altro qualsiasi lavoro con regolare contratto.

Anche a Roma bisogna sdoganare questa cosa, bisogna far conoscere il contratto di lavoro della badante e anche che la famiglia, che non fa fatica a vedersi come datore di lavoro, deve obbligatoriamente assumere.

L’assunzione non è una libera scelta delle parti, né è rimessa alla volontà della colf o della badante: è invece obbligatoria per legge.

L’omessa regolarizzazione della lavoratrice domestica costituisce tuttavia un illecito amministrativo punito solo in capo al datore di lavoro e non della lavoratrice.

Le sanzioni sono di carattere amministrativo e non penale.

I rischi per il datore di lavoro che prende presso di sé una lavoratrice domestica in nero sono innanzitutto legati alle sanzioni che lo Stato può irrogare, sanzioni che – come detto al precedente paragrafo – sono però solo di carattere amministrativo.

In particolare:

  • se la badante ha svolto attività in nero per non oltre 30 giorni, c’è una sanzione da un minimo 1.800 euro a un massimo 10.800 euro
  • se la badante ha svolto attività in nero per non oltre 60 giorni, la sanzione parte da un minimo di 3.600 euro e arriva ad un massimo di 21.600 euro
  • se la badante ha svolto lavoro in nero per oltre 60 giorni, la sanzione oscilla tra un minimo di 7.200 euro e un massimo di 43.200

Ci sono poi altri rischi per chi fa lavorare una colf o una badante in nero.

Il primo scatta in caso di infortunio sul lavoro: se la lavoratrice infatti non è assicurata, il datore di lavoro deve rispondere del danno fisico patito dall’interessata risarcendone tutte le conseguenze.

La cifra per una banale frattura può raggiungere diverse migliaia di euro.

Il secondo rischio invece è collegato alla possibilità di contestazioni da parte della dipendente.

Se questa, infatti, un giorno dovesse chiedere il pagamento di tutti i contributi che mai le sono stati versati, le differenze retributive, le straordinarie, le ferie e soprattutto il Tfr – il trattamento di fine rapporto di lavoro – il datore non avrebbe come difendersi.

Dinanzi a un’ipotesi del genere c’è il rischio di vedersi pignorare la stessa casa, attesa l’entità delle cifre in ballo.

A regolare l’orario di lavoro dei contratti per badanti è l’articolo 14 del ccnl per lavoro domestico, il quale rimanda all’accordo tra le parti.

Tuttavia, il medesimo articolo non stabilisce un minimo di ore ma solo un massimo di ore giornaliere differenti a seconda che si tratti di badanti conviventi con vitto e alloggio o di badanti non conviventi:

  • il contratto badanti conviventi può prevedere fino a 10 ore giornaliere non consecutive, per un totale di 54 ore settimanali
  • il contratto badanti non conviventi può prevedere 8 ore giornaliere non consecutive, per un totale di 40 ore settimanali distribuite su 5 oppure 6 giorni
  • in caso di lavoro esclusivamente notturno, il massimo di ore per contratti badanti 54 ore, solitamente 9 dal lunedì al sabato con la domenica libera.

 

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Consigli da Avvocato a Roma: la Badante Vuole Fare Vertenza

Oggi a Roma parliamo di un argomento molto frequente: il problema a cui incorrono le famiglie soprattutto se non assumono in regola le badanti e se le tengono senza contratto, ovvero le vertenze.

Domanda che pongono agli avvocati le famiglie sono:

“ la mia badante vuole iniziare una vertenza perché l’ho fatta lavorare in nero dicendosi disponibile ad una trattativa. Tra le cose che sono successe in questo periodo ho scoperto di non sapere più dove sia finita la carta di credito di mia madre vedendo anche che dal conto alcuni prelievi sono stati fatti con essa e sono pressoché certo che diversi oggetti siano spariti da casa di mia madre. Come ci dobbiamo comportare ?”

L’avvocato cosa può consigliarci?

Prima di tutto viene in mente una domanda:

“In caso di ricorso al tribunale del lavoro quali prove avrebbero le badanti per dimostrare al giudice che hanno lavorato presso xxxxxxx, dalle xxxx alle xxxxx, dal giorno xxxx al giorno yyyy ?
Come sono state pagate ? In contanti, senza lasciare traccia del pagamento?
Ci sono testimoni che potrebbero testimoniare? Mi riferisco a testimoni “credibili”, come il medico curante, il farmacista etc etc?”

Sicuro che le badanti chiameranno a testimoniare tutta la loro famiglia ma si tratterà di testimonianze poco attendibili !

E’ questo il primo step su cui riflettere, ovvero “le badanti hanno i mezzi di prova per “rovinare” con una denuncia all’ispettorato del lavoro ed una causa civile ?”

Esiste una sorta di modalità ormai ripetitiva di come si comportano in genere le badanti una volta licenziate.

Inviano un SMS all’ex datore di lavoro chiedendo di trattare una sorta di buona uscita e cercando di estorcere il più possibile al malcapitato consapevoli che una causa dinanzi al tribunale del lavoro non la faranno mai.

E quindi “ci provano” con un SMS da un lato minatorio, ma dall’altro lato disponibile ad intavolare una trattativa.

Ecco alcune regole da voler seguire:

  • Regola 1: non rispondere al messaggio
  • Regola 2: rispondere soltanto nel momento in cui dovesse arrivare una lettera di un legale o di un sindacato
  • Regola 3: il giorno che davvero dovesse scrivere un avvocato lasciare che sia lui il primo a fare la proposta transattiva, ossia ad indicare l’importo sufficiente per chiudere la questione con un accordo bonario.

Tuttavia, ricordate sempre di assumere le badanti con il contratto perché è giusto per loro lavoratrici ed è giusto per voi familiari.

 

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Roma, Bonus per le Famiglie con Badante in Regola

Le badanti danno sostegno alle esigenze delle famiglie di Roma al cui interno vivono anziani o persone non autosufficienti che beneficiano dell’indennità di accompagnamento.

L’obiettivo è quello di indirizzare in maniera più mirata l’indennità, una stretta che ad oggi non esiste perché non sussistono vincoli.

 

Tra le misure che il governo punta ad approvare nei prossimi mesi ci sono anche nuovi bonus per incentivare l’assunzione regolare di lavoratori domestici. Lo prevede il Piano Nazionale per la lotta al lavoro sommerso 2023-2025 adottato lo scorso 19 dicembre 2022 ed entrato in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dello scorso 21 dicembre.

 

Il Piano propone innanzitutto l’introduzione di un nuovo bonus, parametrato all’Isee familiare, che vada a coprire “parte del costo complessivo sostenuto per i badanti”, tenendo conto delle ore di lavoro effettuate e dietro presentazione dell’opportuna documentazione.

L’aiuto dovrebbe “decrescere a fronte di livelli più elevati di Isee”: il documento parte dal presupposto per cui sono soprattutto le famiglie ricche a fare ricorso ai collaboratori domestici
Si pensa a un aiuto mensile, sul modello dell’Assegno Unico per le famiglie, che sia accompagnato dall’introduzione di un “limite orario minimo di circa 20 ore settimanali di lavoro domestico per ottenere l’intero ammontare del bonus, che invece verrebbe ridotto proporzionalmente per contratti di lavoro più brevi”.

Il bonus, continua il Piano, dovrebbe essere comunque “meno generoso” per chi percepisce già assegni di accompagnamento e non dovrebbe essere destinato a chi ha ricevuto in passato sanzioni “connesse a irregolarità contributiva”.

Al di là dell’Isee familiare, in linea di massima l’aiuto non dovrebbe poi essere di valore inferiore all’importo che, secondo la normativa vigente, è già possibile abbattere in dichiarazione dei redditi: 1.549,36 all’anno.

 

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.

 

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La badante giusta a Roma con AES Domicilio

Hai deciso di assumere una badante per prendersi cura di una persona anziana nella tua vita. Ora arriva la parte difficile: decidere quali qualità avrà il badante giusto per fornire le cure migliori. Aes Domicilio è più per questo.

Quindi, quali qualità fanno un buon badante e che ricerca deve fare Aes Domicilio? Quali qualità rendono il caregiver giusto per la persona amata? Il primo passo,  è fare un elenco di ciò di cui la persona amata avrà bisogno in termini di cure e disponibilità. Questo permette ad Aes Domicilio di selezionare la persona più adeguata ad ogni singola famiglia.

Valutare l’aiuto necessario nei settori dell’assistenza sanitaria, della cura personale e della cura della casa. Hai bisogno di assistenza sanitaria a domicilio, come la terapia fisica o la gestione dei farmaci? Hai bisogno di cure personali non mediche, come aiuto per fare il bagno, vestirti, andare in bagno e preparare i pasti, o stai cercando principalmente un compagno o una badante? Hai bisogno di aiuto per la pulizia della casa, la spesa, la manutenzione della casa e l’esecuzione di commissioni o per il pagamento delle bollette e la gestione dei tuoi soldi?

Aes Domicilio chiede ad ogni familiare di essere molto chiaro e conciso con ciò che ti aspetti da un caregiver.

Ogni volta che Aes Domicilio seleziona una badante ad ore per svolgere un lavoro, la famiglia ha delle aspettative da parte di chi lo assume. È importante mettere per iscritto queste aspettative e poi esaminarle con la Aes Domicilio  durante il colloquio iniziale. Conoscere in anticipo le aspettative ti aiuterà a trovare il badante giusto.

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L’importanza del contratto in regola della badante a Roma

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A Roma sono sempre più frequenti i casi di sanzioni ricevute da chi assume lavoratori domestici senza regolare contratto. Ecco alcune informazioni per sapere come mettere in regola la tua badante.

Cambiano le regole per le assunzioni di colf e badanti. O in realtà cambiano per chi non ha mai assunto il personale in regola fin dal primo giorno di lavoro, e con orario e stipendio corretti.

Dallo scorso 13 agosto 2022, prima di iniziare un rapporto di lavoro serve il contratto regolarmente sottoscritto da entrambe le parti. Pena, pesanti sanzioni per chi assume.

Lo prevede il Dlgs n. 104 del 27 giugno 2022, il così detto “decreto trasparenza” che prevede la riscrittura di tutti i contratti di lavoro. In pratica si estende anche al lavoro di colf ad ore e badanti conviventi il diritto alla informazione finora riservato ai lavoratori dipendenti.

Il nome è “diritto d’informazione sul lavoro”. I destinatari, fin qui, i lavoratori dipendenti. Il che, di fatto, esclude un novero di lavoranti che svolgono le proprie mansioni in regime di lavoro somministrato, intermittente o coordinato/continuativo in termini di collaborazione. O meglio, escludeva. Dal 13 agosto 2022, infatti, l’obbligo di trasparenza sui contratti di lavoro ha esteso il diritto di informazione anche a queste categorie di lavoratori, inclusi i dipendenti della Pubblica amministrazione, degli enti pubblici, i marittimi, chi opera nella pesca e, infine, i collaboratori domestici.

La nuova norma estende di molto il ventaglio degli aventi diritto. Non che la trasparenza non fosse obbligatoria anche prima, ma con le nuove regole si intende rafforzare il concetto nelle relazioni fra datore di lavoro e dipendenti anche in contesti differenti da quello della Pubblica amministrazione e del pubblico in generale.

Il cosiddetto “contratto a zero ore”. In questo caso, nel momento in cui sussiste un rapporto di lavoro secondo i suddetti canoni del predeterminato ed effettivo di durata pari o inferiore a una media di 3 ore settimanali, l’esclusione non si opererà in due casi distinti. Innanzitutto laddove la prestazione abbia superato il limite. L’informativa andrà a decorrere dal primo giorno successivo al superamento stesso.
Inoltre, nel caso in cui la quantità di lavoro non sia stata predeterminata dal datore, a prescindere dal superamento della durata media dell’attività. In questa circostanza si parla di contratto a zero ore, ossia senza specifica dell’orario giornaliero richiesto al dipendente. L’obbligo sarà esteso anche ai Co.co.co., così come i contratti di prestazione occasionale. Per i lavoratori domestici, le famiglie committenti sono tenute all’obbligo di consegnare il contratto di lavoro prima dell’inizio del rapporto stesso. Pena, una sanzione da un massimo di 1.500 euro.

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Come si retribuisce la badante a Roma

Come si restribuisce la badante? Anche a Roma è importante sapere quali sono le corrette di modalità di retribuzione delle badanti, per evitare di incorrere in eventuali sanzioni.

Solitamente lo stipendio dei lavoratori dipendenti deve essere pagato utilizzando metodi tracciabili; tuttavia, tale regola, vista la particolarità del rapporto di lavoro domestico, non si applica nei confronti di colf e badanti.

Quindi, lo stipendio di colf e badanti, come pure di qualsiasi altro collaboratore domestico, può essere pagato in contanti, nel rispetto però dei limiti imposti dalla normativa.

È vero, infatti, che le regole che modificano le modalità per il pagamento degli stipendi, introdotte nel 2018, non riguardano anche il lavoro domestico, ma non si può dire lo stesso dei limiti sullo scambio di denaro in contanti tra le parti.

A riguardo, va detto che nel 2022 è stata fatta molta confusione sul limite entro cui sono ammessi i pagamenti in contanti. Tale soglia, infatti, inizialmente era stata ridotta a 1.000 euro, salvo poi aumentare nuovamente a 2.000 euro con l’approvazione del decreto Milleproroghe.

Alla luce di tali novità, possiamo dire che oggi lo stipendio di colf ad ore e badanti conviventi può essere pagato in contanti, e quindi non necessariamente con mezzi di pagamento tracciabili come può essere il bonifico, a patto che risulti inferiore a 2.000 euro. Dal prossimo 1 gennaio 2023, però, questa regola cambierà ancora, in quanto il limite – nuovo governo permettendo – verrà portato a 1.000 euro.

In ogni caso conviene sempre pagare lo stipendio di colf su giornata e badanti ad ore con metodi tracciabili, anche quando l’importo del compenso è inferiore alla soglia dei 2.000,00€.

Questo perché solamente per chi utilizza mezzi tracciabili vi è la possibilità di beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dall’attuale normativa che ricordiamo essere:

  • deduzione dei contributi versati all’INPS per il collaboratore domestico, per un massimo di 1.549,37€ e solamente per la quota a carico del datore di lavoro.
  • detrazione per coloro che si affidano ai servizi di una badante per l’assistenza di persone non autosufficienti. Tale detrazione è pari al 19% del compenso riconosciuto fino a un massimo di 2.100,00€. La detrazione massima, quindi, è di 399,00€ l’anno. Si ricorda che questa spetta solamente a coloro che hanno un reddito non superiore ai 40.000,00€ l’anno.

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La Telemedicina a Roma Potrà Aiutare Anziani E Badanti?

La Telemedicina a Roma Potrà Aiutare Anziani E Badanti?

In un periodo in cui l’accesso alle prestazioni sanitarie in presenza era reso difficile dalla pandemia, la telemedicina ha offerto un contributo essenziale per garantire il diritto alla salute.

Ha permesso ai malati, infatti, di dialogare da remoto con i medici, di ricevere diagnosi e cure, di monitorare i propri parametri clinici senza muoversi da casa.

Dopo il boom della pandemia, che ne ha aumentato la diffusione e il gradimento, la telemedicina in Italia appare dunque un’opportunità su cui continuare a investire. L’obiettivo è migliorare l’assistenza sanitaria e renderla sempre più capillare, equa e accessibile grazie al digitale.

Si tratta di un insieme di tecniche mediche e informatiche che permette di fornire servizi di assistenza sanitaria a distanza, ovvero in situazioni in cui il medico e il paziente, oppure due medici, non si trovano nello stesso luogo.

Gioca quindi un ruolo di cruciale importanza per portare l’assistenza sanitaria fuori dalle strutture tradizionali, in particolare a casa dei pazienti, insieme alla presenza della badante.

Abbatte le barriere geografiche dell’assistenza sanitaria. Grazie al supporto della tecnologia, anche chi vive in aree remote o con scarsa copertura ospedaliera può accedere a prestazioni qualificate a distanza, senza bisogno di trasferte lunghe e costose.

La casa diventa il principale luogo di cura, lo spazio fisico in cui è possibile godere, virtualmente, di tantissime prestazioni sanitarie, che possono poi essere gestite dalla badante.

In questo modo è più semplice assistere tutti quei pazienti, cronici e fragili, che hanno difficoltà a spostarsi dalla loro abitazione. Tra loro gli anziani, le persone non autosufficienti, i disabili, chi soffre di patologie altamente invalidanti.

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