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La badante a Roma si deve alzare di notte?

L’Assistenza agli Anziani: Un Argomento Cruciale

L’assistenza agli anziani è un tema che genera costante discussione, soprattutto riguardo alle pratiche più appropriate e agli standard etici. Una delle questioni più dibattute è la necessità che le badanti conviventi si alzino durante la notte per assistere gli anziani.

Le esigenze degli anziani, infatti, non si limitano solo al periodo diurno e spesso emergono anche nelle ore notturne. Problemi come l’insonnia, la necessità di assistenza per andare in bagno, la gestione del dolore o delle malattie croniche possono richiedere l’intervento di una badante notturna. L’assistenza durante la notte può migliorare il comfort dell’anziano e contribuire notevolmente alla sua qualità della vita.

Assistenza Notturna: Cosa è Tenuta a Fare la Badante Convivente a Roma?

Nel contratto di convivenza, le badanti a Roma sono tenute a lavorare 54 ore a settimana, con un massimo di 10 ore giornaliere, e generalmente l’orario di lavoro è diurno, compreso tra le 6:00 e le 22:00. Quindi, qualora fosse necessaria una prestazione lavorativa notturna, questa non è prevista dal contratto stesso.

Una badante convivente è tenuta a lavorare circa 10 ore al giorno durante il periodo diurno e deve rispettare un periodo di riposo di 11 ore continuative di notte. È difficile immaginare una persona che lavori di giorno e di notte mantenendo una performance soddisfacente.

Nel contratto di convivenza, la badante è obbligata a essere presente nella casa dell’assistito durante la notte, ma solo come “presenza”, senza prestare assistenza attiva, a meno che non emerga una necessità urgente. Qualora l’assistito abbia bisogno di assistenza durante la notte, la badante si occuperà della situazione, ma questa sarà considerata una prestazione extra e quindi dovrà essere retribuita come straordinario, con la maggiorazione del 50% per il lavoro notturno.

A Roma, come in molte altre città, è fondamentale che le famiglie siano consapevoli di questi aspetti legati alla presenza notturna della badante, poiché la richiesta di assistenza domiciliare è in costante aumento, soprattutto per chi ha bisogno di supporto continuo.

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Contratto di Presenza Notturna: Cosa Prevede?

Il contratto di presenza notturna prevede la semplice presenza della badante durante la notte, senza obbligo di prestazione attiva, se non in caso di emergenza. Se, durante la notte, l’assistito dovesse necessitare di assistenza, la badante fornirà il supporto necessario, ma come per il lavoro straordinario, la prestazione dovrà essere retribuita separatamente. Anche in questo caso, come per i contratti di assistenza notturna, la maggior parte delle famiglie a Roma si trova a dover fare questa scelta, soprattutto quando la necessità di assistenza notturna è un’esigenza ricorrente.

Assistenza Notturna: Quando la Badante Romana Deve Alzarsi?

In caso di persone non autosufficienti che necessitano di assistenza continua, è indispensabile una badante che resti sveglia e pronta a intervenire durante la notte. In tal caso, è necessario stipulare un contratto di “assistenza notturna”, che prevede il lavoro attivo della badante dalle 20:00 alle 8:00 del mattino, con un livello di inquadramento CS o DS (quest’ultimo se la badante è specializzata e formata).

Per coloro che non necessitano di assistenza continua ma richiedono la presenza di una badante, il contratto di “presenza notturna” è la soluzione ideale. La badante dorme in una stanza separata e, in caso di necessità, interviene raramente durante la notte. Questo contratto è previsto per la fascia oraria dalle 21:00 alle 8:00 e offre un fisso mensile costante, indipendentemente dal livello di inquadramento.

Conclusioni

Quando l’assistito è una persona non autosufficiente, spesso è necessaria una badante che resti in casa anche durante la notte. In questi casi, è fondamentale stipulare un contratto di assistenza notturna o presenza notturna, come previsto dal CCNL, per garantire una corretta gestione delle esigenze notturne.

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Obbligo di assistenza verso i genitori a Roma

Gli obblighi di assistenza verso i genitori a Roma

Quando i genitori invecchiano e non riescono più a badare a se stessi, spesso i figli si trovano ad affrontare discussioni su come garantire loro il necessario supporto, sia assistenziale che economico. A Roma, dove i ritmi di vita sono frenetici e le distanze spesso complicano l’assistenza diretta, affidarsi a una badante qualificata può essere la soluzione ideale. AES Domicilio offre servizi personalizzati, dalla badante ad ore per piccoli aiuti, alla badante convivente, che assicura un supporto costante. Tuttavia, non di rado, anche chi ha le migliori intenzioni si trova in difficoltà a causa dei rifiuti o delle scuse di fratelli e altri familiari.

L’obbligo legale di assistenza ai genitori a Roma

Occuparsi di un genitore anziano con problemi di salute o difficoltà economiche non è solo una questione morale, ma anche un dovere giuridico.

Per legge, i figli hanno l’obbligo di:

  • Rispettare i genitori
  • Contribuire al loro mantenimento, in base alle proprie possibilità economiche

Molti pensano che vivere con un genitore significhi poter ricevere assistenza senza dover ricambiare, ma in realtà l’anziano è spesso in una condizione di stato di bisogno, con redditi insufficienti a coprire tutte le necessità di cura e assistenza. In questi casi, è dovere di tutti i figli contribuire, indipendentemente dalla convivenza.

Affidarsi a una badante a Roma può rappresentare una soluzione concreta per garantire un’assistenza adeguata, evitando conflitti familiari e assicurando un aiuto professionale e competente.

Cosa succede se i figli non si accordano?

Se non si trova un’intesa, il giudice può stabilire chi deve contribuire e in quale misura, basandosi sulle condizioni economiche di ciascun figlio. In casi urgenti, può anche imporre l’obbligo a uno solo dei figli, lasciandolo poi libero di rivalersi sugli altri.

L’incrocio tra obblighi morali e giuridici è fondamentale per garantire ai nostri cari il miglior sostegno possibile. A Roma, le nostre badanti sono pronte ad aiutarvi nella gestione quotidiana dell’assistenza, offrendo un supporto professionale e su misura per ogni esigenza.

Contattaci per scoprire la soluzione più adatta alla tua famiglia!

Roma, Contratto Badanti Conviventi 2023

Innanzitutto è bene precisare che il “contratto per lavoro domestico” può essere utilizzato esclusivamente per l’assunzione diretta della badante convivente a Roma da parte dell’assistito o della sua famiglia e, a causa delle sue particolarità ed agevolazioni fiscali e contributive, non può essere utilizzato da altri soggetti.

Servizi familiari: i collaboratori domestici sono coloro che svolgono mansioni relative alla vita familiare e non addetti all’assistenza di persone.

I livelli di riferimento sono:

  • Livello A e A Super: per i collaboratori domestici senza esperienza professionale o con un’esperienza professionale non superiore ai 12 mesi (maturata anche presso datori di lavoro diversi), che svolgono compiti generici, manuali o di fatica, di natura esecutiva, sotto il diretto controllo del datore di lavoro.
  • Livello B: lavoratori con esperienza superiore ai 12 mesi, che svolgono mansioni, sempre di natura esecutiva, implicanti specifiche capacità professionali.

Vediamo ora di cosa si occupano in particolare le badanti e le collaboratrici domestiche addetti all’assistenza e alla cura delle persone, con mansioni di carattere non sanitario:

  • Livello B Super lavoratori che assistono persone autosufficienti, svolgendo mansioni connesse al vitto ed alla pulizia della casa
  • Livello C Super lavoratori che possiedono specifiche capacità professionali, che gli permettono di svolgere la propria attività godendo di totale autonomia e responsabilità. Viene qui inquadrato l’assistente a persone non autosufficienti, senza diploma professionale, che svolge anche le mansioni connesse al vitto ed alla pulizia della casa
  • Livello D Super lavoratori provvisti di diploma nello specifico campo oggetto della propria mansione, che svolgono con piena autonomia decisionale e responsabilità attività di gestione e di coordinamento. Questo livello include l’assistente a persone non autosufficienti in possesso di un diploma professionale o di un attestato specifico (es. infermiere diplomato generico, assistente geriatrico), che svolge anche le mansioni connesse al vitto e alla pulizia della casa. La formazione si intende conseguita quando il lavoratore è in possesso di un diploma nello specifico campo oggetto della propria mansione, conseguito in Italia o all’estero, purché equipollente, anche attraverso corsi di formazione aventi la durata minima prevista dalla legislazione regionale e comunque non inferiore a 500 ore (es. infermieri, OSS).

La selezione è un momento fondamentale e ci si può decidere di scegliere una badante autonomamente, oppure di rivolgersi ad un’agenzia per badanti o socio-assistenziale (come AES DOMICILIO) per poter essere meglio pronti ad ogni evenienza, superando, anche, le difficoltà che comporta lo scegliere una badante; dalla scelta ad hoc per le patologie dell’anziano che dovrà accudire, a finire dalla sequela di cavilli burocratici quali ore di lavoro, ferie, ore di riposo, ripartizione delle ore, busta paga, e così via

 

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Roma, Cosa Fa la Badante

Fare la badante può sembrare un semplice lavoro d’appoggio o di riserva, ma viene trascurato il fatto che fare la badante convivente, il più delle volte, è una scelta consapevole e ben ponderata.

Non tutti quelli che decidono di fare come lavoro la badante a Roma sono persone improvvisate, bensì – il più delle volte! – chi svolge il lavoro di badante è in possesso di molte certificazioni, di una necessaria esperienza, e soprattutto di una grande vocazione alla cura e all’assistenza.

Tuttavia, non sempre la persona da curare è nello stesso pianerottolo della badante, né nello stesso paese, ed a volte nemmeno nella stessa nazione.

Non è un mistero che la maggior parte delle badanti e dei badanti presenti in Italia non sia di nazionalità italiana (almeno di origine); il più delle volte, le badanti  provengono dai più disparati paesi del mondo.

Ma cosa spinge una persona ad intraprendere il lavoro e la mansione di “badante”?

I motivi possono essere numerosissimi, ma noi di AES DOMICILIO abbiamo individuato sicuramente il punto centrale: l’importanza della cura.

Una badante è una persona che “si prende cura” di un’altra persona, ed i modi in cui questo “prendersi cura” si manifestano possono essere molti: dal parlare gentilmente, al volgere una semplice carezza, all’essere disponibili, nonché all’instaurare un rapporto di fiducia e di affetto con la persona badata.

Negli ultimi anni si sta capendo l’importanza di questa figura nelle nostre case.

La badante è diventata, ormai, una “persona di famiglia”, e sono più le case che ospitano una badante che quelle che non la ospitano, per il semplice fatto che l’Italia – ed a parlare sono i dati ISTAT – è un paese “vecchio” e abbiamo un altissimo tasso di persone ultraottantenni e che per fisiologici motivi non sono più in grado di badare a sé stessi e di essere autosufficienti.

È per questo che la badante è diventata una figura ormai necessaria: più il paese Italia invecchierà, più la badante sarà presente nelle case degli italiani; più le badanti saranno presenti, più l’opinione pubblica riuscirà ad accettare questo mestiere come un vero e proprio “lavoro”.

La badante non sempre è supportata dalla propria famiglia. Il più delle volte le badanti non l’hanno vicina, ma lontana.

Ma questo punto, lungi dall’essere un “punto di svantaggio”, negli anni si è trasformato in un “punto di forza”.

Se da una parte è vero quello che circola in giro sul fatto che la badante soffra la lontananza dal proprio Paese e dalla propria famiglia, dall’altro lato si trascura il fatto che proprio questa sofferenza viene trasformata in una maggiore capacità di empatia della badante.

Chi, come la badante, conosce e sa quanto sia faticoso stare lontani dalla propria famiglia, sa maggiormente entrare in un rapporto di dialogo e di empatia con la persona anziana.

Spieghiamoci meglio!

Il più delle volte le persone anziane, per un numerosissimo motivo di ragioni, subisce la solitudine: i figli per gli stremanti orari di lavoro non hanno la possibilità di viversi i propri cari e questo fa soffrire gli anziani.

Una badante che sa perfettamente e conosce questo tipo di emozioni, saprà entrare ancora di più in un rapporto di complicità e confidenza.

Sia la badante che il badato condividono una emozione negativa di solitudine, ma insieme la rendono un qualcosa di positivo, uno spalleggiarsi a vicenda.

La badante e il badato diventano, dunque, quasi “amici”.

La famiglia è un punto stabile per chiunque, è il riferimento imprescindibile che non può essere ignorato, ma niente ci impedisce di poter creare delle “situazioni sociali” – com’è la relazione badante/badato – in grado di restituire e colmare positivamente quel vuoto.

 

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Roma, Badante Convivente per due Persone, Intervista a Dorotea

Intervistatore: Ciao, grazie per aver accettato di condividere la tua esperienza con noi. Cominciamo, potresti descriverci il tuo ruolo di badante convivente a Roma?

Dorotea: Certo. Sono una badante convivente, il che significa che vivo con le persone che assisto. Attualmente mi occupo di due anziani, entrambi con diverse necessità di assistenza. Il mio ruolo include tutto, dalla preparazione dei pasti all’aiuto con le attività quotidiane come l’igiene personale, alla mobilizzazione e all’amministrazione dei medicinali.

Intervistatore: È sicuramente un ruolo molto impegnativo. Come gestisci le necessità di assistenza durante la notte?

Dorotea: Durante la notte, uno dei miei assistiti ha bisogno di assistenza per andare in bagno, quindi devo essere disponibile per lui. Oltre a ciò, l’altro ha bisogno di farmaci a orari specifici, quindi devo essere sveglia anche per questo. Di solito, riesco a riposare un po’ durante il giorno quando entrambi fanno un pisolino, ma alcune notti possono essere molto impegnative.

Intervistatore: Sembra un lavoro molto impegnativo. Come riesci a gestire lo stress e la fatica?

Dorotea: È sicuramente impegnativo, ma mi piace pensare che posso fare una differenza nella vita delle persone che assisto. Gestire lo stress e la fatica è una parte importante del mio lavoro. Cerco di fare esercizio regolarmente e mantengo un’alimentazione equilibrata, il che mi aiuta a mantenere la mia energia. Anche se le notti possono essere lunghe e stancanti, trovo un grande senso di soddisfazione nel poter aiutare le persone che hanno bisogno.

Intervistatore: Quali sono alcune delle sfide più grandi che incontri nel tuo lavoro?

Badante: Oltre alla fatica fisica, penso che una delle sfide più grandi sia gestire le dinamiche emotive. A volte, le persone che assisto possono essere arrabbiate o frustrate a causa delle loro limitazioni fisiche, o possono essere tristi o spaventate a causa dell’invecchiamento o della malattia. È importante per me mantenere la pazienza e la comprensione, e cercare di fornire un supporto emotivo oltre che fisico.

Intervistatore: E quali sono le cose che ti danno più soddisfazione nel tuo lavoro?

Dorotea: Penso che la cosa più gratificante sia vedere l’impatto positivo che posso avere sulla vita delle persone che assisto. Quando riesco a farli sorridere o a farli sentire meglio, mi dà un grande senso di soddisfazione. Anche se può essere difficile, mi dà grande gioia vedere i loro sorrisi, sentire le loro risate, e sapere che posso fare la differenza per loro.

Intervistatore: È sicuramente un lavoro che richiede una grande dedizione. Come riesci a mantenere un equilibrio tra la tua vita personale e il tuo lavoro?

Dorotea: Non è facile, ammetto. Vivendo con le persone che assisto, i confini tra il lavoro e la vita personale possono diventare sfumati. Cerco di ritagliare del tempo per me stessa ogni giorno, anche se sono solo pochi minuti per leggere un libro o fare una passeggiata. È importante per me mantenere i miei hobby e le relazioni con amici e familiari, anche se a volte è una sfida.

Intervistatore: Qual è il consiglio più importante che daresti a qualcuno che sta considerando di intraprendere un lavoro come il tuo?

Dorotea: Direi che è fondamentale avere una vera passione per aiutare gli altri. Questo lavoro può essere estremamente impegnativo sia fisicamente che emotivamente, quindi è importante avere un forte desiderio di fare la differenza nella vita delle persone. Inoltre, devi avere molta pazienza e comprensione, e essere disposto a lavorare in un ambiente che può cambiare rapidamente e richiedere di adattarsi a nuove situazioni.

Intervistatore: Hai qualche esperienza o momento particolare che hai trovato particolarmente gratificante o che ti ha toccato profondamente?

Dorotea: Ci sono tanti momenti che mi vengono in mente, ma uno in particolare mi ha colpito. Un giorno, uno dei miei assistiti, che di solito è piuttosto riservato e non parla molto, mi ha preso la mano e mi ha ringraziato per tutto quello che faccio per lui. È stato un momento molto emozionante e mi ha ricordato perché faccio questo lavoro.

Intervistatore: Quella deve essere stata davvero una bella esperienza. Grazie per aver condiviso il tuo prezioso lavoro con noi. La tua dedizione è davvero ammirevole.

Dorotea: Grazie per avermi dato l’opportunità di parlare del mio lavoro. È un ruolo che richiede molto, ma che offre anche molte ricompense. Spero che la mia esperienza possa dare un’idea di cosa significhi essere una badante convivente.

 

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La Luce Positiva: il Ruolo della Collaboratrice Domestica dell’Assistenza agli Anziani a Roma

Nella nostra società invecchiata, le figure professionali dedite all’assistenza degli anziani assumono un ruolo sempre più importante.

Tra queste, la badante a Roma spicca per l’impatto vitale e positivo che può avere sulla vita delle persone anziane.

Lavorando spesso a stretto contatto con l’assistito, la badante convivente può offrire non solo un aiuto pratico, ma anche un sostegno emotivo fondamentale.

Il ruolo della badante va ben oltre le mansioni di base come l’assistenza nelle attività quotidiane, l’igiene personale o la preparazione dei pasti.

Infatti, la badante può diventare un faro di positività, un punto di riferimento emotivo e sociale per la persona anziana.

In primo luogo, la presenza anche di una badante a ore può aiutare a combattere la solitudine, uno dei problemi più comuni tra gli anziani, vivere da soli o lontani dai propri cari può infatti essere alienante e portare a sentimenti di isolamento.

La badante, con la sua presenza costante e rassicurante, può aiutare a alleviare questi sentimenti, offrendo compagnia e conforto.

La mera presenza di qualcuno che ascolta, parla e condivide parti significative della giornata può portare una luce luminosa nella vita di una persona anziana.

Inoltre, la badante può essere un potente stimolo cognitivo. Attraverso la conversazione, la lettura, la condivisione di storie o persino la risoluzione di semplici enigmi o giochi, la badante Alzheimer può aiutare a mantenere viva la mente dell’anziano e a ritardare l’insorgenza di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

La badante può anche incoraggiare un maggiore livello di attività fisica.

Non si tratta necessariamente di fare esercizio in senso tradizionale, ma piuttosto di incoraggiare l’anziano a muoversi di più, che si tratti di passeggiare in giardino, fare piccole faccende domestiche o semplicemente alzarsi e camminare più volte al giorno.

Questo non solo può migliorare la salute fisica, ma può anche portare a un aumento della positività e del benessere mentale.

Infine, la badante può essere un ponte tra l’anziano e il resto del mondo.

Può aiutare a mantenere i contatti sociali, organizzare visite di amici o parenti, o facilitare le comunicazioni a distanza attraverso strumenti digitali. In questo modo, l’anziano non solo si sentirà meno isolato, ma avrà anche l’opportunità di rimanere attivamente coinvolto nella sua rete sociale.

Ma, va sottolineato, l’impatto positivo non è unidirezionale.

Anche la badante può trarre grande soddisfazione dal suo lavoro. Aiutare qualcuno a vivere con dignità e felicità, assistere i progressi, piccoli o grandi che siano, e costruire un rapporto di fiducia e rispetto reciproco può essere immensamente gratificante.

Tuttavia, per svolgere al meglio il loro ruolo, le badanti hanno bisogno di essere sostenute e formate adeguatamente.

Questo include una formazione adeguata sulle specifiche necessità degli anziani, l’accesso a risorse per la gestione dello stress e il benessere mentale, e un riconoscimento adeguato del loro valore e del loro contributo alla società.

Inoltre, è essenziale che vengano trattate con rispetto e dignità, con un’adeguata retribuzione per il loro lavoro e condizioni di lavoro eque.

 

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L’attenzione alla Cucina della Badante Convivente a Roma

Quando si parla di collaboratori domestici che si occupano dell’assistenza agli anziani a Roma, un aspetto spesso sottovalutato è la preparazione del cibo.

Tutti sappiamo come noi italiani siamo legati alla cultura del cibo, in particolare le persone anziane, quindi è naturale che appena conoscono una badante a Roma prediligono che sia a conoscenza del cibo italiano: è fondamentale che la badante presti particolare attenzione nella preparazione dei piatti tipici.

La cucina italiana è rinomata in tutto il mondo per la sua ricchezza di sapori e la qualità degli ingredienti utilizzati, ed è essenziale che la badante convivente sia consapevole delle tecniche di preparazione corrette .

La badante che si occupa della preparazione del cibo italiano deve avere una buona conoscenza degli ingredienti tipici utilizzati nella cucina italiana.

Dovrebbe essere in grado di distinguere tra diversi tipi di pasta, saper riconoscere i formaggi tradizionali e conoscere le diverse varietà di olio d’oliva.

La cucina italiana è ricca di tradizioni culinarie tramandate di generazione in generazione.

Il collaboratore domestico che si mette all’opera nella cucina, deve rispettare le ricette tradizionali e seguire le istruzioni con attenzione, che dovrebbe essere in grado di misurare accuratamente gli ingredienti, rispettare i tempi di cottura e seguire le tecniche di preparazione specifiche.

L’igiene alimentare è di fondamentale importanza nella preparazione del cibo in generale.

La badante deve lavarsi sempre le mani prima di maneggiare gli alimenti e assicurarsi che gli utensili e le superfici di lavoro siano puliti; deve evitare la contaminazione incrociata, separando gli ingredienti crudi da quelli cotti e utilizzando taglieri e coltelli diversi per carne e verdure.

Oltre a seguire le tradizioni culinarie italiane, la badante deve anche adattarsi alle esigenze alimentari specifiche degli anziani che assiste.

Potrebbero esserci restrizioni dietetiche o allergie che richiedono attenzione particolare nella scelta degli ingredienti e nella preparazione dei pasti.

Oltre alla preparazione del cibo, la badante dovrebbe anche tenere conto della presentazione dei piatti e del servizio.

La cucina italiana è famosa non solo per il suo sapore, ma anche per la cura e l’attenzione dedicata alla presentazione dei piatti.

Anche se l’obiettivo principale è nutrire gli anziani in modo sano e adeguato, un tocco di estetica nella presentazione del cibo può contribuire a rendere l’esperienza più piacevole.

Il collaboratore domestico è colui o colei che si occupa dell’assistenza agli anziani in tutto.

La badante dovrebbe essere consapevole dell’importanza di seguire le tradizioni culinarie italiane e adattarsi alle esigenze individuali degli anziani.

Solo così potrà offrire un’esperienza culinaria gratificante e soddisfacente, contribuendo al benessere e al comfort degli anziani che assiste.

 

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La Gestione dell’Anziano durante la Stagione Invernale a Roma

La stagione invernale porta con sé sfide particolari per la gestione degli anziani da parte della badante a Roma.

Le basse temperature, le condizioni meteorologiche avverse e l’aumento dei rischi per la salute richiedono attenzione e preparazione speciali.

In questo articolo, esploreremo le considerazioni cruciali per la gestione dell’anziano durante l’inverno, fornendo suggerimenti pratici per garantire il benessere e la sicurezza delle persone anziane.

Durante i mesi invernali, è fondamentale mantenere una temperatura interna confortevole ed evitare l’esposizione all’aria fredda e umida.

Assicurarsi che l’impianto di riscaldamento funzioni correttamente e che la casa sia adeguatamente isolata.

In caso di difficoltà finanziarie nell’acquistare combustibile o nel pagare le bollette energetiche, è possibile rivolgersi ai servizi sociali locali per ottenere assistenza.

Le cadute rappresentano un rischio significativo per le persone anziane, specialmente sulle superfici scivolose o durante le condizioni meteorologiche avverse.

Assicurarsi che le aree esterne, come i marciapiedi e le scale, siano pulite dalla neve e dal ghiaccio. Inoltre, una corretta illuminazione all’interno e all’esterno della casa può contribuire a prevenire incidenti.

Durante l’inverno, è importante prestare particolare attenzione all‘alimentazione degli anziani, una dieta equilibrata, ricca di nutrienti e vitamine, può aiutare a rafforzare il sistema immunitario e prevenire malattie stagionali come il raffreddore o l’influenza.

L’igiene personale è fondamentale per prevenire infezioni e malattie durante l’inverno, allora è necessario che la badante si assicurati che l’anziano indossi abiti caldi e protettivi quando esce di casa.

Durante la stagione invernale, è importante stare attenti alla salute, prestare attenzione a sintomi come febbre, tosse persistente, affaticamento e mancanza di appetito, che potrebbero indicare un’infezione o una condizione di salute preoccupante.

Nel caso in cui l’anziano assuma farmaci per problemi di salute cronici, è fondamentale tenere ancora più controllata l’eventuale malattia, e di avere una scorta adeguata di farmaci per tutta la durata dell’inverno.

Durante i mesi invernali, colpa del tempo più buio e freddo, in generale ogni persona, ma in particolare gli anziani, potrebbero essere più inclini all’isolamento e alla solitudine.

Per questo la badante svolge un ruolo importante dal punto di vista dell’interazione sociale e garantire che l’anziano abbia opportunità di comunicare e interagire con familiari e amici.

La gestione dell’anziano durante la stagione invernale richiede una combinazione di attenzione, preparazione e supporto.

Mantenere una temperatura adeguata, prevenire cadute e infortuni, promuovere una sana alimentazione, garantire un’adeguata igiene personale, favorire l’attività fisica, monitorare la salute, avere i farmaci necessari, promuovere l’interazione sociale e considerare l’assistenza domiciliare sono tutti aspetti cruciali per garantire il benessere e la sicurezza degli anziani durante i mesi invernali.

Con un approccio attento e protettivo, è possibile aiutare gli anziani a trascorrere l’inverno in modo sicuro e confortevole, preservando la loro salute e il loro benessere.

 

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Roma: il Contratto Nazionale dei Collaboratori Domestici, lo Straordinario

“Badante” è un termine italiano che viene utilizzato anche a Roma per descrivere una persona che si occupa del sostegno e dell’assistenza di individui che non sono in grado di prendersi cura di se stessi a causa di età avanzata, malattia o disabilità.

Questo può includere l’assistenza con le attività quotidiane come il cibo, la pulizia, i bagni e la mobilità, nonché la compagnia e il supporto emotivo.

Alcune badanti a Roma vengono assunte per gestire la persona alcune ore durante la giornata (Badante a Ore), in base a quali sono le esigenze ed il momento di maggiore necessità; alcune badanti vivono con la persona di cui si prendono cura (Badante convivente), altre ancora lavorano durante la notte (Badante notturna) per le problematiche della persona da assistere.

Il termine “badante” si riferisce specificamente a coloro che forniscono questo tipo di assistenza in un ambiente domestico, piuttosto che in un ospedale o in una struttura di assistenza a lungo termine.

Detto questo trattiamo l’argomento del lavoro straordinario.

Secondo l’articolo 15 del contratto nazionale dei collaboratori domestici, ovvero delle badanti, vengono specificati vari punti rispetto al lavoro straordinario proprio della badante.

Partiamo con il fatto che al lavoratore può essere richiesta una prestazione lavorativa oltre l’orario stabilito, sia di giorno che di notte, tenendo conto che questo lavoro straordinario non pregiudica il diritto al riposo giornaliero.

È considerato lavoro straordinario quello che eccede la durata giornaliera o settimanale massima fissata all’art. 14, comma 1.

Lo straordinario è compensato con la retribuzione globale di fatto oraria così maggiorata:

  • del 25%, se prestato dalle ore 6.00 alle ore 22.00
  • del 50%, se prestato dalle ore 22.00 alle ore 6.00
  • del 60%, se prestato di domenica o in una delle festività indicate nell’art. 16

Le ore di lavoro delle badanti non conviventi:

  • oltre le ore 40 e fino alle ore 44 settimanali, se eseguite nella fascia oraria compresa tra le ore 6.00 e le ore 22.00, sono compensate con la retribuzione globale di fatto oraria maggiorate del 10%
  • se vengono superate le 44 ore settimanali la maggiorazione diventa del 25% sulla retribuzione globale
  • per il lavoro straordinario notturno la maggiorazione prevista è del 20% (e si tratta del lavoro svolto dalle 22.00 alle 6.00)

Per quanto riguarda la badante convivente, sulla giornata non è possibile attuare uno straordinario, eventualmente può essere chiesto di lavorare nel giorno di riposo che è il sabato, mai la domenica, e la maggiorazione sarà del 40%.

Se invece la collaboratrice domestica lavora nel giorno di riposo, e questo è indipendentemente dal fatto che sia convivente o ad ore, la maggiorazione sarà del 60%.

Le ore di lavoro straordinario è bene che siano richieste con almeno un giorno di preavviso, salvo casi di emergenza o particolari necessità impreviste.

 

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Anziano con Demenza Senile a Roma: le Cure della Badante assunta in Regola

La demenza senile è una condizione medica complessa che colpisce principalmente gli anziani, causando una progressiva perdita di memoria, capacità cognitive e funzioni quotidiane.

La gestione da parte di una badante a Roma  di un anziano affetto da demenza senile richiede una comprensione approfondita della malattia e un approccio olistico che tenga conto delle esigenze fisiche, emotive e sociali del paziente.

In questo articolo, esploreremo nel dettaglio la demenza senile, i sintomi associati e forniremo indicazioni alle badanti conviventi su come gestire al meglio questa condizione.

La demenza senile, nota anche come demenza tipo Alzheimer, è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dalla progressiva perdita delle funzioni cognitive.

Colpisce principalmente gli anziani, ma può manifestarsi anche in persone più giovani.

La causa esatta della demenza senile non è ancora chiara, ma si ritiene che sia il risultato di una combinazione di fattori genetici, ambientali e dello stile di vita.

La malattia provoca danni alle cellule cerebrali, interferendo con la trasmissione dei segnali neurali e causando la morte delle cellule stesse.

I sintomi della demenza senile possono variare da persona a persona, ma di solito includono:

  • Perdita di memoria a breve termine
  • Difficoltà nel pensiero astratto
  • Difficoltà nella comunicazione
  • Cambiamenti nell’umore e nel comportamento
  • Perdita delle capacità di svolgere attività quotidiane

Detto questo la gestione di un anziano con demenza senile richiede un approccio comprensivo e adattabile.

Ecco alcune linee guida utili allo svolgimento di un lavoro per una badante Alzheimer il più adeguato possibile.

  1. Educazione e comprensione: le badanti devono informarsi sulla demenza senile per comprendere meglio i sintomi, le sfide e le strategie di gestione.
  2.  Ambiente sicuro: creare un ambiente sicuro e familiare per ridurre i rischi di cadute, incidenti domestici e confusione.
  3. Routine strutturata: stabilire una routine giornaliera prevedibile può aiutare a ridurre l’ansietà e la confusione nel paziente. Mantenere una routine per le attività quotidiane come il sonno, l’alimentazione e l’igiene personale può favorire un senso di sicurezza e stabilità.
  4. Comunicazione chiara e semplice: parlare in modo chiaro, utilizzando frasi brevi e semplici, può facilitare la comprensione del paziente. Evitare di affrettarsi o di sovraccaricare di informazioni può contribuire a mantenere una comunicazione efficace.
  5. Stimolazione cognitiva: incoraggiare attività che stimolino la mente del paziente, come giochi di memoria, puzzle o lettura. Questo può aiutare a mantenere attive le funzioni cognitive e ritardare il declino cognitivo.
  6. Assistenza medica e farmacologica: consultare un medico specializzato nella gestione della demenza senile è fondamentale. Il medico può raccomandare farmaci per controllare i sintomi e offrire suggerimenti per affrontare specifiche sfide mediche.

 

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