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Al via la patente di qualità per il lavoro domestico a Roma: ecco la novità

Via alla patente di qualità per il lavoro domestico (di colf, badanti e baby sitter), che punta anche ad agevolare la diminuzione del lavoro irregolare: un fenomeno che, nel settore, è altissimo. Infatti Aes Domicilio è strutturata proprio per aiutare le famiglie a scegliere la figura più adeguata di badante per il proprio anziano.

Le  colf e le badanti  potranno accedere a un esame che certifica competenze, abilità e conoscenze professionali acquisite secondo standard europei.

Una sorta di patente di qualità che punta a correggere un grandissimo paradosso, il fatto che attualmente, benché il settore domestico rappresenti un motore economico e un vettore di inclusione sociale per le popolazioni migranti, non sia richiesta alcuna professionalità ai lavoratori che si occupano di anziani, malati o semplicemente della casa.

Le colf e le  badanti potranno accedere, su base volontaria, a un esame per ottenere la “patente” di qualità, con l’obbligo, tra gli altri requisiti, di sottoscrivere un codice deontologico: nove regole di comportamento da tenere in casa, a partire dal rispetto della privacy della famiglia.

Per accedere all’esame occorrono tre requisiti: conoscenza base della lingua italiana; attestato di partecipazione a un corso di formazione di almeno 40 ore per colf e di 64 ore per badanti e un regolare contratto di lavoro domestico di almeno 12 mesi in un triennio.

Aes Domicilio che seleziona badanti per le famiglie con persone anziane, è attenta alla scelta delle badanti, propone personale sempre competente, e certamente avere una preparazione ulteriore può aiutare nella selezione.

Per leggere altri approfondimenti sul mondo delle badanti, oppure se vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante e quali sono tutti i passaggi burocratici da rispettare, contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lazio e in particolare nella città metropolitana di Roma (badante Roma). Siamo presenti con i nostri partner in franchising anche in Lombardia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano) se cerchi Badanti a Milano, Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco.

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Assegni familiari a Roma: un bonus per badanti e colf

L’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), con le maggiorazioni introdotte per il periodo ponte dal 1° luglio al 31 dicembre 2021, è destinato anche a colf, badanti conviventi e bandati ad ore, più i  lavoratori domestici in genere (italiani, comunitari ed extracomunitari che lavorano in Italia).

L’assegno, a differenza di quanto avviene per la quasi totalità dei lavoratori subordinati, viene erogato direttamente dall’INPS. L’importo è calcolato in base alla contribuzione di lavoro domestico, alla tipologia e al numero dei componenti del nucleo familiare e ai redditi conseguiti dal nucleo familiare. A chi spetta l’ANF e come presentare domanda?

Il decreto legge n. 79/2021, convertito con modificazioni dalla legge n. 112/2021, che ha introdotto l’assegno temporaneo come misura sperimentale dal 1° luglio al 31 dicembre 2021, ha innalzato il valore mensile dell’ANF per il medesimo periodo per un valore di 37,50 euro per ciascun figlio per i nuclei familiari fino a due figli e di 55,00 euro per i nuclei familiari di almeno tre figli.

Tra i destinatari della misura vi sono anche i lavoratori domestici, per i quali l’INPS applicherà l’aumento in automatico al momento della liquidazione dell’importo spettante a seguito della presentazione della domanda ANF. La disciplina sul rapporto di lavoro domestico si applica quando il lavoratore, anche straniero, presta la propria opera, a qualsiasi titolo, per il funzionamento della vita familiare (art. 1 della legge n. 339/58).

La norma fa rientrare nel novero della disciplina del lavoro domestico quei rapporti di lavoro concernenti gli addetti ai servizi domestici che prestano la loro opera, continuativa e prevalente, di almeno 4 ore giornaliere presso lo stesso datore di lavoro, con retribuzione in denaro o in natura.

Si intendono per addetti ai servizi personali domestici i lavoratori di ambo i sessi che prestano a qualsiasi titolo la loro opera per il funzionamento della vita familiare, sia che si tratti di personale con qualifica specifica, sia che si tratti di personale adibito a mansioni generiche. Sono pertanto lavoratori domestici coloro che prestano un’attività lavorativa continuativa per le necessità della vita familiare del datore di lavoro come ad esempio colf, assistenti familiari o baby sitter, governanti, camerieri, cuochi ecc.. Rientrano in questa categoria anche i lavoratori che prestano tali attività presso comunità religiose (conventi, seminari), presso caserme e comandi militari, nonché presso le comunità senza fini di lucro, come orfanotrofi e ricoveri per anziani, il cui fine è prevalentemente assistenziale.

La categoria dei lavoratori domestici comprende quindi tutti i lavoratori che svolgono esclusivamente attività lavorativa nelle abitazioni di terze persone per il soddisfacimento delle esigenze domestiche.

La prestazione dei domestici, riconducibile al rapporto di lavoro della generalità dei lavoratori subordinati, deve:

  • avere continuità (cioè non essere puramente occasionale: art. 1 L. 339/58);
  • essere resa all’interno dell’abitazione del datore di lavoro;
  • rispondere a un bisogno personale del datore di lavoro, legato al funzionamento della vita familiare (e non dell’attività istituzionale e professionale).

Nucleo familiare

La composizione del nucleo familiare ai fini ANF è disciplinata dal comma 6 dell’art. 2 del D.L. n. 69/88 e di rimando, per quanto non espressamente previsto da questi, dal D.P.R. n. 797/55 (nello specifico, per il nucleo familiare, all’art. 4).

Sulla scorta di questa disciplina, come chiarito e ricostruito anche dall’INPS, possiamo desumere e affermare che il nucleo familiare dell’avente diritto all’ANF può essere formato da:

  • il richiedente lavoratore o il titolare della pensione;
  • il coniuge/parte di unione civile che non sia legalmente ed effettivamente separato o sciolto da unione civile, anche se non convivente, o che non abbia abbandonato la famiglia. Gli stranieri residenti in Italia, poligami nel loro paese, possono includere nel proprio nucleo familiare solo la prima moglie, se residente in Italia;
  • i figli ed equiparati di età inferiore a 18 anni, conviventi o meno;
  • i figli ed equiparati maggiorenni inabili, purché non coniugati, previa autorizzazione;
  • i figli ed equiparati, studenti o apprendisti, di età superiore ai 18 anni e inferiore ai 21 anni, purché facenti parte di «nuclei numerosi», cioè nuclei familiari con almeno quattro figli tutti di età inferiore ai 26 anni, previa autorizzazione;
  • i fratelli, le sorelle del richiedente e i nipoti (collaterali o in linea retta non a carico dell’ascendente), minori o maggiorenni inabili, solo se sono orfani di entrambi i genitori, non hanno conseguito il diritto alla pensione ai superstiti e non sono coniugati, previa autorizzazione;
  • i nipoti in linea retta di età inferiore a 18 anni e viventi a carico dell’ascendente, previa autorizzazione.

L’assegno al Nucleo Familiare per i lavoratori domestici comunitari spetta per i familiari residenti in Italia o all’estero, mentre per i lavoratori domestici extracomunitari (esclusi quelli con contratto di lavoro stagionale) spetta l’ANF:

  • solo per i familiari residenti in Italia, nel caso in cui il paese di provenienza del lavoratore straniero non abbia stipulato con l’Italia una convenzione in materia di trattamenti di famiglia;
  • anche per i familiari residenti all’estero, nel caso in cui il paese di provenienza del lavoratore straniero abbia stipulato con l’Italia una convenzione in materia di trattamenti di famiglia;
  • anche per i familiari residenti all’estero, nel caso in cui il lavoratore straniero, anche se il suo paese non è convenzionato con l’Italia, abbia la residenza legale in Italia e sia stato assicurato nei regimi previdenziali di almeno due Stati membri.

Due sentenze della Corte di Giustizia Europea del 2019 (cause C-302/2019 e C-303/2019) hanno riconosciuto inoltre il diritto all’ANF anche ai soggiornanti di lungo periodo in Italia che abbiano i familiari residenti in un Paese terzo: questa decisione i basa sul diritto alla “parità di trattamento” dei cittadini contenuta nella direttiva europea 2003/109/CE.

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Reddito familiare

È costituito dalla somma dei redditi del richiedente e degli altri soggetti componenti il suo nucleo familiare.

Nella definizione del suo ammontare ai fini della determinazione dell’assegno spettante, concorrono a formare il reddito familiare:

  • i redditi assoggettabili all’IRPEF compresi quelli a tassazione separata (esempio: arretrati anni precedenti; indennità sostitutiva di preavviso; liberalità di fine rapporto);
  • i redditi prodotti all’estero che, se prodotti in Italia, sarebbero stati assoggettati all’Irpef;
  • i redditi di qualsiasi natura anche quelli esenti da imposta o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o a imposta sostitutiva;
  • il reddito dell’abitazione principale al lordo della deduzione prevista dalla legislazione tributaria;
  • i redditi soggetti a imposta sostitutiva del 10%.

ANF: importo 2021

L’importo dell’ANF per i lavoratori domestici 2021 è calcolato in base:

  • alla contribuzione di lavoro domestico;
  • alla tipologia e al numero dei componenti del nucleo familiare;
  • ai redditi conseguiti dal nucleo familiare.

In caso di domanda per periodi pregressi deve essere inviata una richiesta per ogni anno e gli eventuali arretrati spettanti vengono corrisposti entro cinque anni, secondo il termine di prescrizione quinquennale.

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Orfani bianchi e sindrome italia a Roma: l’impatto del fenomeno badanti

La presenza di lavoratori stranieri (soprattutto lavoratrici) ha rappresentato un bacino molto importante per il settore. In particolare, la componente più numerosa è quella dell’Est Europa, tanto che ad oggi i lavoratori di quell’area rappresentano il 30,4% tra i collaboratori familiari (colf) e il 52,2% tra gli assistenti familiari (badanti). Se dal punto di vista del Paese di destinazione conosciamo bene l’impatto socio-economico di questa presenza, sono spesso sottovalutate le conseguenze per i Paesi d’origine.

Innanzitutto, bisogna sottolineare che si tratta di una presenza prevalentemente femminile: le donne rappresentano il 90,7% tra gli italiani e l’87,9% tra gli stranieri, con punte del 96,6% tra i domestici dell’Est Europa. Essendo il fenomeno dovuto principalmente alla necessità economica della famiglia, il primo effetto è il trasferimento di denaro dall’Italia verso i Paesi d’origine. Tali trasferimenti, registrati sotto il nome di “rimesse”, rappresentano per molti Paesi una fonte significativa di reddito. Le rimesse hanno la caratteristica di andare ad incidere direttamente sui bisogni primari delle famiglie (consumi, spese sanitarie, istruzione), mentre si traducono in misura molto marginale in risparmio o investimenti.

Osservando i dati 2020 sui flussi di denaro inviati dall’Italia, le prime destinazioni sono il Bangladesh (707 milioni, 10,5% del totale rimesse), la Romania (604,47 milioni, 8,9% del totale) e le Filippine (449,29 milioni, 6,6%).

Inoltre, a partire dai dati Istat Rcfl, per ciascuna nazionalità, l’incidenza dei lavoratori stranieri sul totale degli occupati.

Mediamente i lavoratori domestici (badanti conviventi o colf ad ore, ma anche babysitter) rappresentano quasi un quarto di tutti gli occupati stranieri. Tra alcune nazionalità, addirittura, i lavoratori domestici rappresentano oltre il 50% degli occupati: è il caso di Ucraina (59,0%), Georgia (64,5%), Filippine (58,9%) e Sri Lanka (54,3%). Per altre comunità, invece, la componente di lavoratori domestici è più bassa.

Sulla base di questi dati è possibile stimare, infine, la quota parte di rimesse riconducibile ai lavoratori domestici per ciascun Paese. Complessivamente, dunque, possiamo stimare che le rimesse inviate in patria dai lavoratori domestici italiani siano oltre 1,6 miliardi, pari a quasi un quarto delle rimesse complessive.

Oltre al dato economico, è opportuno considerare le ricadute (negative) dell’emigrazione di donne sole, disponibili a lavorare presso l’abitazione di anziani e non autosufficienti. Questo processo ha determinato nei Paesi d’origine il fenomeno dei cosiddetti “orfani bianchi”, ben raccontato dall’omonimo romanzo di Antonio Manzini e da numerosi reportage.

Bisogna considerare gli effetti sulla psiche delle lavoratrici, lontane dai propri affetti e a stretto contatto con situazioni di malattia e sofferenza. Lo stress e la privazione di relazioni affettive contribuiscono a sviluppare una forma di depressione nota col nome di “Sindrome Italia”, che si traduce in disturbi d’ansia, attacchi di panico, insonnia e depressione.

Orfani bianchi e Sindrome Italia sono due facce della stessa medaglia, il prodotto di un’emigrazione dettata da una crisi economica e da una mancanza di welfare che obbliga le famiglie a dividersi per garantire una vita dignitosa ai figli. Con ciò è bene riportare alla mente le parole del segretario generale della DOMINA, Lorenzo Gasparrini: la presenza di lavoratrici e lavoratori stranieri nelle case delle famiglie italiane è divenuta fondamentale per la cura di bambini e anziani e per la gestione della casa. È importante che i lavoratori e le lavoratrici mantengano un legame con la propria famiglia d’origine e soprattutto con i propri figli, anche attraverso le nuove tecnologie”.

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Miss badante, una iniziativa tutta romana

AES DOMICILIO ha sempre messo in luce anche gli aspetti più positivi del mondo delle badanti; le iniziative più “simpatiche” e “divertenti”, anche la presenza delle badanti conviventi all’interno di un contesto letterario o artistico. Qui parleremo di una iniziativa, per così dire, “estetica” in cui le badanti si ritrovano a gareggiare come in un vero e proprio concorso di bellezza dedicato solo a collaboratrici domestiche (colf e babysitter).

Il 20 giugno 2021 si svolgerà a Roma la 7° Edizione del Concorso “Miss Badante 2021”, dedicato alle donne – in maggioranza romene – che operano in Italia nel campo dell’assistenza alle famiglie e agli anziani. L’organizzatore dell’evento è l’Associazione “Lika Eventi”, presidente Elena Rodica Rotaru, designer e organizzatrice di eventi.

Per la prima volta, il concorso è aperto a partecipanti di tutte le nazionalità. Sono invitate a partecipare donne provenienti da Bulgaria, Polonia, Ucraina, Filippine ecc. che lavorano nel campo dell’assistenza alle famiglie.

Il concorso, giunto alla sua settima edizione, si è consolidato negli ultimi anni come un evento di successo, pensato per valorizzare le donne, romene e di altre nazionalità, che in Italia si prendono cura di anziani, bambini o persone con disabilità, chiamate, magari impropriamente, badanti. Attraverso il loro lavoro nelle famiglie italiane, riescono a svolgere un ruolo fondamentale nel contesto della società, nel suo insieme.

Il concorso si svolgerà seguendo un percorso di tre prove. La giuria, composta da personalità pubbliche, giornalisti, artisti, esperti di moda e hairstyle, italiani e romeni, assegnerà quattro premi. Saranno assegnati 3 premi della 7° edizione, “Miss Badante 2021”. Inoltre, per la prima volta, verrà assegnato il premio“Miss Badante WEB 2021”, al quale potranno partecipare donne che operano nel campo della cura della famiglia, provenienti da tutta Italia. I premi, offerti dagli sponsor, consistono in viaggi, trattamenti estetici, abbigliamento, cosmetici e cibo.

Care badanti – non perdetevi questa occasione!

Vuoi sapere quanto costa una badante?

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