Roma, Badante Convivente per due Persone, Intervista a Dorotea

Intervistatore: Ciao, grazie per aver accettato di condividere la tua esperienza con noi. Cominciamo, potresti descriverci il tuo ruolo di badante convivente a Roma?

Dorotea: Certo. Sono una badante convivente, il che significa che vivo con le persone che assisto. Attualmente mi occupo di due anziani, entrambi con diverse necessità di assistenza. Il mio ruolo include tutto, dalla preparazione dei pasti all’aiuto con le attività quotidiane come l’igiene personale, alla mobilizzazione e all’amministrazione dei medicinali.

Intervistatore: È sicuramente un ruolo molto impegnativo. Come gestisci le necessità di assistenza durante la notte?

Dorotea: Durante la notte, uno dei miei assistiti ha bisogno di assistenza per andare in bagno, quindi devo essere disponibile per lui. Oltre a ciò, l’altro ha bisogno di farmaci a orari specifici, quindi devo essere sveglia anche per questo. Di solito, riesco a riposare un po’ durante il giorno quando entrambi fanno un pisolino, ma alcune notti possono essere molto impegnative.

Intervistatore: Sembra un lavoro molto impegnativo. Come riesci a gestire lo stress e la fatica?

Dorotea: È sicuramente impegnativo, ma mi piace pensare che posso fare una differenza nella vita delle persone che assisto. Gestire lo stress e la fatica è una parte importante del mio lavoro. Cerco di fare esercizio regolarmente e mantengo un’alimentazione equilibrata, il che mi aiuta a mantenere la mia energia. Anche se le notti possono essere lunghe e stancanti, trovo un grande senso di soddisfazione nel poter aiutare le persone che hanno bisogno.

Intervistatore: Quali sono alcune delle sfide più grandi che incontri nel tuo lavoro?

Badante: Oltre alla fatica fisica, penso che una delle sfide più grandi sia gestire le dinamiche emotive. A volte, le persone che assisto possono essere arrabbiate o frustrate a causa delle loro limitazioni fisiche, o possono essere tristi o spaventate a causa dell’invecchiamento o della malattia. È importante per me mantenere la pazienza e la comprensione, e cercare di fornire un supporto emotivo oltre che fisico.

Intervistatore: E quali sono le cose che ti danno più soddisfazione nel tuo lavoro?

Dorotea: Penso che la cosa più gratificante sia vedere l’impatto positivo che posso avere sulla vita delle persone che assisto. Quando riesco a farli sorridere o a farli sentire meglio, mi dà un grande senso di soddisfazione. Anche se può essere difficile, mi dà grande gioia vedere i loro sorrisi, sentire le loro risate, e sapere che posso fare la differenza per loro.

Intervistatore: È sicuramente un lavoro che richiede una grande dedizione. Come riesci a mantenere un equilibrio tra la tua vita personale e il tuo lavoro?

Dorotea: Non è facile, ammetto. Vivendo con le persone che assisto, i confini tra il lavoro e la vita personale possono diventare sfumati. Cerco di ritagliare del tempo per me stessa ogni giorno, anche se sono solo pochi minuti per leggere un libro o fare una passeggiata. È importante per me mantenere i miei hobby e le relazioni con amici e familiari, anche se a volte è una sfida.

Intervistatore: Qual è il consiglio più importante che daresti a qualcuno che sta considerando di intraprendere un lavoro come il tuo?

Dorotea: Direi che è fondamentale avere una vera passione per aiutare gli altri. Questo lavoro può essere estremamente impegnativo sia fisicamente che emotivamente, quindi è importante avere un forte desiderio di fare la differenza nella vita delle persone. Inoltre, devi avere molta pazienza e comprensione, e essere disposto a lavorare in un ambiente che può cambiare rapidamente e richiedere di adattarsi a nuove situazioni.

Intervistatore: Hai qualche esperienza o momento particolare che hai trovato particolarmente gratificante o che ti ha toccato profondamente?

Dorotea: Ci sono tanti momenti che mi vengono in mente, ma uno in particolare mi ha colpito. Un giorno, uno dei miei assistiti, che di solito è piuttosto riservato e non parla molto, mi ha preso la mano e mi ha ringraziato per tutto quello che faccio per lui. È stato un momento molto emozionante e mi ha ricordato perché faccio questo lavoro.

Intervistatore: Quella deve essere stata davvero una bella esperienza. Grazie per aver condiviso il tuo prezioso lavoro con noi. La tua dedizione è davvero ammirevole.

Dorotea: Grazie per avermi dato l’opportunità di parlare del mio lavoro. È un ruolo che richiede molto, ma che offre anche molte ricompense. Spero che la mia esperienza possa dare un’idea di cosa significhi essere una badante convivente.

 

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La Luce Positiva: il Ruolo della Collaboratrice Domestica dell’Assistenza agli Anziani a Roma

Nella nostra società invecchiata, le figure professionali dedite all’assistenza degli anziani assumono un ruolo sempre più importante.

Tra queste, la badante a Roma spicca per l’impatto vitale e positivo che può avere sulla vita delle persone anziane.

Lavorando spesso a stretto contatto con l’assistito, la badante convivente può offrire non solo un aiuto pratico, ma anche un sostegno emotivo fondamentale.

Il ruolo della badante va ben oltre le mansioni di base come l’assistenza nelle attività quotidiane, l’igiene personale o la preparazione dei pasti.

Infatti, la badante può diventare un faro di positività, un punto di riferimento emotivo e sociale per la persona anziana.

In primo luogo, la presenza anche di una badante a ore può aiutare a combattere la solitudine, uno dei problemi più comuni tra gli anziani, vivere da soli o lontani dai propri cari può infatti essere alienante e portare a sentimenti di isolamento.

La badante, con la sua presenza costante e rassicurante, può aiutare a alleviare questi sentimenti, offrendo compagnia e conforto.

La mera presenza di qualcuno che ascolta, parla e condivide parti significative della giornata può portare una luce luminosa nella vita di una persona anziana.

Inoltre, la badante può essere un potente stimolo cognitivo. Attraverso la conversazione, la lettura, la condivisione di storie o persino la risoluzione di semplici enigmi o giochi, la badante Alzheimer può aiutare a mantenere viva la mente dell’anziano e a ritardare l’insorgenza di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

La badante può anche incoraggiare un maggiore livello di attività fisica.

Non si tratta necessariamente di fare esercizio in senso tradizionale, ma piuttosto di incoraggiare l’anziano a muoversi di più, che si tratti di passeggiare in giardino, fare piccole faccende domestiche o semplicemente alzarsi e camminare più volte al giorno.

Questo non solo può migliorare la salute fisica, ma può anche portare a un aumento della positività e del benessere mentale.

Infine, la badante può essere un ponte tra l’anziano e il resto del mondo.

Può aiutare a mantenere i contatti sociali, organizzare visite di amici o parenti, o facilitare le comunicazioni a distanza attraverso strumenti digitali. In questo modo, l’anziano non solo si sentirà meno isolato, ma avrà anche l’opportunità di rimanere attivamente coinvolto nella sua rete sociale.

Ma, va sottolineato, l’impatto positivo non è unidirezionale.

Anche la badante può trarre grande soddisfazione dal suo lavoro. Aiutare qualcuno a vivere con dignità e felicità, assistere i progressi, piccoli o grandi che siano, e costruire un rapporto di fiducia e rispetto reciproco può essere immensamente gratificante.

Tuttavia, per svolgere al meglio il loro ruolo, le badanti hanno bisogno di essere sostenute e formate adeguatamente.

Questo include una formazione adeguata sulle specifiche necessità degli anziani, l’accesso a risorse per la gestione dello stress e il benessere mentale, e un riconoscimento adeguato del loro valore e del loro contributo alla società.

Inoltre, è essenziale che vengano trattate con rispetto e dignità, con un’adeguata retribuzione per il loro lavoro e condizioni di lavoro eque.

 

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L’attenzione alla Cucina della Badante Convivente a Roma

Quando si parla di collaboratori domestici che si occupano dell’assistenza agli anziani a Roma, un aspetto spesso sottovalutato è la preparazione del cibo.

Tutti sappiamo come noi italiani siamo legati alla cultura del cibo, in particolare le persone anziane, quindi è naturale che appena conoscono una badante a Roma prediligono che sia a conoscenza del cibo italiano: è fondamentale che la badante presti particolare attenzione nella preparazione dei piatti tipici.

La cucina italiana è rinomata in tutto il mondo per la sua ricchezza di sapori e la qualità degli ingredienti utilizzati, ed è essenziale che la badante convivente sia consapevole delle tecniche di preparazione corrette .

La badante che si occupa della preparazione del cibo italiano deve avere una buona conoscenza degli ingredienti tipici utilizzati nella cucina italiana.

Dovrebbe essere in grado di distinguere tra diversi tipi di pasta, saper riconoscere i formaggi tradizionali e conoscere le diverse varietà di olio d’oliva.

La cucina italiana è ricca di tradizioni culinarie tramandate di generazione in generazione.

Il collaboratore domestico che si mette all’opera nella cucina, deve rispettare le ricette tradizionali e seguire le istruzioni con attenzione, che dovrebbe essere in grado di misurare accuratamente gli ingredienti, rispettare i tempi di cottura e seguire le tecniche di preparazione specifiche.

L’igiene alimentare è di fondamentale importanza nella preparazione del cibo in generale.

La badante deve lavarsi sempre le mani prima di maneggiare gli alimenti e assicurarsi che gli utensili e le superfici di lavoro siano puliti; deve evitare la contaminazione incrociata, separando gli ingredienti crudi da quelli cotti e utilizzando taglieri e coltelli diversi per carne e verdure.

Oltre a seguire le tradizioni culinarie italiane, la badante deve anche adattarsi alle esigenze alimentari specifiche degli anziani che assiste.

Potrebbero esserci restrizioni dietetiche o allergie che richiedono attenzione particolare nella scelta degli ingredienti e nella preparazione dei pasti.

Oltre alla preparazione del cibo, la badante dovrebbe anche tenere conto della presentazione dei piatti e del servizio.

La cucina italiana è famosa non solo per il suo sapore, ma anche per la cura e l’attenzione dedicata alla presentazione dei piatti.

Anche se l’obiettivo principale è nutrire gli anziani in modo sano e adeguato, un tocco di estetica nella presentazione del cibo può contribuire a rendere l’esperienza più piacevole.

Il collaboratore domestico è colui o colei che si occupa dell’assistenza agli anziani in tutto.

La badante dovrebbe essere consapevole dell’importanza di seguire le tradizioni culinarie italiane e adattarsi alle esigenze individuali degli anziani.

Solo così potrà offrire un’esperienza culinaria gratificante e soddisfacente, contribuendo al benessere e al comfort degli anziani che assiste.

 

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La Gestione dell’Anziano durante la Stagione Invernale a Roma

La stagione invernale porta con sé sfide particolari per la gestione degli anziani da parte della badante a Roma.

Le basse temperature, le condizioni meteorologiche avverse e l’aumento dei rischi per la salute richiedono attenzione e preparazione speciali.

In questo articolo, esploreremo le considerazioni cruciali per la gestione dell’anziano durante l’inverno, fornendo suggerimenti pratici per garantire il benessere e la sicurezza delle persone anziane.

Durante i mesi invernali, è fondamentale mantenere una temperatura interna confortevole ed evitare l’esposizione all’aria fredda e umida.

Assicurarsi che l’impianto di riscaldamento funzioni correttamente e che la casa sia adeguatamente isolata.

In caso di difficoltà finanziarie nell’acquistare combustibile o nel pagare le bollette energetiche, è possibile rivolgersi ai servizi sociali locali per ottenere assistenza.

Le cadute rappresentano un rischio significativo per le persone anziane, specialmente sulle superfici scivolose o durante le condizioni meteorologiche avverse.

Assicurarsi che le aree esterne, come i marciapiedi e le scale, siano pulite dalla neve e dal ghiaccio. Inoltre, una corretta illuminazione all’interno e all’esterno della casa può contribuire a prevenire incidenti.

Durante l’inverno, è importante prestare particolare attenzione all‘alimentazione degli anziani, una dieta equilibrata, ricca di nutrienti e vitamine, può aiutare a rafforzare il sistema immunitario e prevenire malattie stagionali come il raffreddore o l’influenza.

L’igiene personale è fondamentale per prevenire infezioni e malattie durante l’inverno, allora è necessario che la badante si assicurati che l’anziano indossi abiti caldi e protettivi quando esce di casa.

Durante la stagione invernale, è importante stare attenti alla salute, prestare attenzione a sintomi come febbre, tosse persistente, affaticamento e mancanza di appetito, che potrebbero indicare un’infezione o una condizione di salute preoccupante.

Nel caso in cui l’anziano assuma farmaci per problemi di salute cronici, è fondamentale tenere ancora più controllata l’eventuale malattia, e di avere una scorta adeguata di farmaci per tutta la durata dell’inverno.

Durante i mesi invernali, colpa del tempo più buio e freddo, in generale ogni persona, ma in particolare gli anziani, potrebbero essere più inclini all’isolamento e alla solitudine.

Per questo la badante svolge un ruolo importante dal punto di vista dell’interazione sociale e garantire che l’anziano abbia opportunità di comunicare e interagire con familiari e amici.

La gestione dell’anziano durante la stagione invernale richiede una combinazione di attenzione, preparazione e supporto.

Mantenere una temperatura adeguata, prevenire cadute e infortuni, promuovere una sana alimentazione, garantire un’adeguata igiene personale, favorire l’attività fisica, monitorare la salute, avere i farmaci necessari, promuovere l’interazione sociale e considerare l’assistenza domiciliare sono tutti aspetti cruciali per garantire il benessere e la sicurezza degli anziani durante i mesi invernali.

Con un approccio attento e protettivo, è possibile aiutare gli anziani a trascorrere l’inverno in modo sicuro e confortevole, preservando la loro salute e il loro benessere.

 

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Roma: il Contratto Nazionale dei Collaboratori Domestici, lo Straordinario

“Badante” è un termine italiano che viene utilizzato anche a Roma per descrivere una persona che si occupa del sostegno e dell’assistenza di individui che non sono in grado di prendersi cura di se stessi a causa di età avanzata, malattia o disabilità.

Questo può includere l’assistenza con le attività quotidiane come il cibo, la pulizia, i bagni e la mobilità, nonché la compagnia e il supporto emotivo.

Alcune badanti a Roma vengono assunte per gestire la persona alcune ore durante la giornata (Badante a Ore), in base a quali sono le esigenze ed il momento di maggiore necessità; alcune badanti vivono con la persona di cui si prendono cura (Badante convivente), altre ancora lavorano durante la notte (Badante notturna) per le problematiche della persona da assistere.

Il termine “badante” si riferisce specificamente a coloro che forniscono questo tipo di assistenza in un ambiente domestico, piuttosto che in un ospedale o in una struttura di assistenza a lungo termine.

Detto questo trattiamo l’argomento del lavoro straordinario.

Secondo l’articolo 15 del contratto nazionale dei collaboratori domestici, ovvero delle badanti, vengono specificati vari punti rispetto al lavoro straordinario proprio della badante.

Partiamo con il fatto che al lavoratore può essere richiesta una prestazione lavorativa oltre l’orario stabilito, sia di giorno che di notte, tenendo conto che questo lavoro straordinario non pregiudica il diritto al riposo giornaliero.

È considerato lavoro straordinario quello che eccede la durata giornaliera o settimanale massima fissata all’art. 14, comma 1.

Lo straordinario è compensato con la retribuzione globale di fatto oraria così maggiorata:

  • del 25%, se prestato dalle ore 6.00 alle ore 22.00
  • del 50%, se prestato dalle ore 22.00 alle ore 6.00
  • del 60%, se prestato di domenica o in una delle festività indicate nell’art. 16

Le ore di lavoro delle badanti non conviventi:

  • oltre le ore 40 e fino alle ore 44 settimanali, se eseguite nella fascia oraria compresa tra le ore 6.00 e le ore 22.00, sono compensate con la retribuzione globale di fatto oraria maggiorate del 10%
  • se vengono superate le 44 ore settimanali la maggiorazione diventa del 25% sulla retribuzione globale
  • per il lavoro straordinario notturno la maggiorazione prevista è del 20% (e si tratta del lavoro svolto dalle 22.00 alle 6.00)

Per quanto riguarda la badante convivente, sulla giornata non è possibile attuare uno straordinario, eventualmente può essere chiesto di lavorare nel giorno di riposo che è il sabato, mai la domenica, e la maggiorazione sarà del 40%.

Se invece la collaboratrice domestica lavora nel giorno di riposo, e questo è indipendentemente dal fatto che sia convivente o ad ore, la maggiorazione sarà del 60%.

Le ore di lavoro straordinario è bene che siano richieste con almeno un giorno di preavviso, salvo casi di emergenza o particolari necessità impreviste.

 

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Roma, Intervista alla Badante ad Ore

Raccontiamo la storia della badante a Roma Olena.

Intervistatore: Ciao, grazie per aver accettato di parlare del tuo lavoro oggi. Puoi presentarti brevemente?

Badante: Certo, ciao. Mi chiamo Olena e sono una badante a ore. Attualmente lavoro per un gentiluomo, il signor Giuseppe, che ha la demenza.

Intervistatore: Grazie Olena. Potresti descrivere una normale giornata di lavoro con il signor Giuseppe?

Badante: Arrivo a casa del signor M. alle 8 del mattino. Iniziamo la giornata con una colazione equilibrata, che preparo per lui secondo le sue preferenze e i consigli del suo dietologo. Questo è seguito da un periodo di igiene personale, durante il quale lo aiuto a lavarsi, vestirsi e, se necessario, curare la sua barba.Dopo, mi occupo delle faccende domestiche, come pulire la casa, fare il bucato, e a volte fare anche la spesa. Preparo poi il pranzo, tenendo conto delle sue esigenze dietetiche. Dopo pranzo, aiuto il signor M. a riposarsi, e a volte leggiamo insieme o guardiamo la televisione.

Intervistatore:Mi sembra che tu abbia una routine abbastanza impegnativa. Come gestisci le sfide di assistenza che la demenza comporta?

Badante: La demenza può essere molto difficile da gestire, è vero. Ma la chiave è la pazienza e la comprensione. Ho frequentato diversi corsi di formazione su come assistere le persone con demenza, e ho imparato che mantenere una routine quotidiana può aiutarli a sentirsi più sicuri e meno ansiosi. Inoltre, mi assicuro sempre di comunicare con lui in modo chiaro e semplice, e di mostrare empatia per i suoi sentimenti.

Intervistatore:Mi hai accennato che ti piace fare passeggiate con il signor M. Puoi parlarci un po’ di più di questi momenti?

Badante: Certo, le passeggiate sono una parte molto importante della nostra routine. Il signor M. adora il parco vicino alla sua casa e lo aiuta a rimanere attivo. Durante le nostre passeggiate, parliamo di varie cose: a volte dei suoi ricordi, altre volte delle persone che vediamo o dei fiori che sbocciano. Questi momenti aiutano a stimolare la sua mente e a mantenerlo coinvolto con il mondo esterno. Per me, queste passeggiate sono un modo per connettermi con lui su un livello personale, e a volte sono i momenti più gratificanti del mio lavoro.

Intervistatore: Questo suona molto bello Olena. Qual è la parte più gratificante del tuo lavoro?

Badante: Beh, ci sono molti aspetti gratificanti nel mio lavoro. Ma penso che la cosa più gratificante sia sapere che sto facendo la differenza nella vita di una persona ogni giorno. Lavorare con il signor M. non è solo un lavoro, ma un’opportunità per arricchire la sua vita con cura e compagnia. Quando vedo che sorride, quando sento che apprezza la mia presenza e il mio aiuto, è veramente gratificante. Nonostante le sfide, sapere di essere un sostegno per qualcuno che non può prendersi cura di sé è un sentimento molto potente.

Intervistatore: Si può percepire la tua dedizione e il tuo amore per quello che fai. Come gestisci i momenti più difficili?

Badante: È inevitabile che ci siano momenti difficili. A volte, il signor M. può diventare confuso o agitato, e può essere emotivamente impegnativo. In quei momenti, cerco di rimanere calma e paziente, assicurandomi che sia al sicuro. Cerco inoltre di ricordare che il suo comportamento è un sintomo della sua condizione, non una riflessione su di me o su di lui come persona. Quando è particolarmente difficile, trovo conforto nel sapere che posso chiedere aiuto e consigli ai professionisti della salute e ad altre persone che hanno esperienze simili.

Intervistatore:Quella è sicuramente una prospettiva molto matura e comprensiva. Hai qualche consiglio per coloro che potrebbero considerare un lavoro simile al tuo?

Badante: Sì, direi che se stai considerando un lavoro come badante, è importante che tu abbia una vera passione per aiutare gli altri. È un lavoro che richiede molta pazienza, empatia e resistenza emotiva. La formazione è anche molto importante. Imparare il più possibile sulla demenza e su come fornire cure efficaci può fare una grande differenza. Infine, ricorda di prenderti cura di te stesso. Il burnout può essere un problema reale in questo campo, quindi è importante trovare un equilibrio e prendere tempo per rilassarsi e recuperare.

Intervistatore:Grazie Olena. È stato molto illuminante parlare con te e apprezziamo il tuo prezioso lavoro.

Badante: Grazie a te. Mi sento molto fortunata a fare quello che faccio e spero che la mia esperienza possa aiutare gli altri a capire meglio cosa significa essere una badante.

 

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Anziano con Demenza Senile a Roma: le Cure della Badante assunta in Regola

La demenza senile è una condizione medica complessa che colpisce principalmente gli anziani, causando una progressiva perdita di memoria, capacità cognitive e funzioni quotidiane.

La gestione da parte di una badante a Roma  di un anziano affetto da demenza senile richiede una comprensione approfondita della malattia e un approccio olistico che tenga conto delle esigenze fisiche, emotive e sociali del paziente.

In questo articolo, esploreremo nel dettaglio la demenza senile, i sintomi associati e forniremo indicazioni alle badanti conviventi su come gestire al meglio questa condizione.

La demenza senile, nota anche come demenza tipo Alzheimer, è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dalla progressiva perdita delle funzioni cognitive.

Colpisce principalmente gli anziani, ma può manifestarsi anche in persone più giovani.

La causa esatta della demenza senile non è ancora chiara, ma si ritiene che sia il risultato di una combinazione di fattori genetici, ambientali e dello stile di vita.

La malattia provoca danni alle cellule cerebrali, interferendo con la trasmissione dei segnali neurali e causando la morte delle cellule stesse.

I sintomi della demenza senile possono variare da persona a persona, ma di solito includono:

  • Perdita di memoria a breve termine
  • Difficoltà nel pensiero astratto
  • Difficoltà nella comunicazione
  • Cambiamenti nell’umore e nel comportamento
  • Perdita delle capacità di svolgere attività quotidiane

Detto questo la gestione di un anziano con demenza senile richiede un approccio comprensivo e adattabile.

Ecco alcune linee guida utili allo svolgimento di un lavoro per una badante Alzheimer il più adeguato possibile.

  1. Educazione e comprensione: le badanti devono informarsi sulla demenza senile per comprendere meglio i sintomi, le sfide e le strategie di gestione.
  2.  Ambiente sicuro: creare un ambiente sicuro e familiare per ridurre i rischi di cadute, incidenti domestici e confusione.
  3. Routine strutturata: stabilire una routine giornaliera prevedibile può aiutare a ridurre l’ansietà e la confusione nel paziente. Mantenere una routine per le attività quotidiane come il sonno, l’alimentazione e l’igiene personale può favorire un senso di sicurezza e stabilità.
  4. Comunicazione chiara e semplice: parlare in modo chiaro, utilizzando frasi brevi e semplici, può facilitare la comprensione del paziente. Evitare di affrettarsi o di sovraccaricare di informazioni può contribuire a mantenere una comunicazione efficace.
  5. Stimolazione cognitiva: incoraggiare attività che stimolino la mente del paziente, come giochi di memoria, puzzle o lettura. Questo può aiutare a mantenere attive le funzioni cognitive e ritardare il declino cognitivo.
  6. Assistenza medica e farmacologica: consultare un medico specializzato nella gestione della demenza senile è fondamentale. Il medico può raccomandare farmaci per controllare i sintomi e offrire suggerimenti per affrontare specifiche sfide mediche.

 

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Una Buona Alimentazione per i nostri Cari, Consigli alle Badanti a Roma

Mantenere una dieta equilibrata e sana è fondamentale in ogni fase della vita, ma diventa ancora più importante per le persone anziane.

Con l’avanzare dell’età, il metabolismo rallenta e possono sorgere nuove sfide per garantire un adeguato apporto di nutrienti.

In questo articolo, esploreremo l’importanza di una buona alimentazione per le persone anziane e forniremo preziosi consigli alle badanti a Roma su come mantenere uno stile di vita sano e nutriente.

Consumare una varietà di alimenti:

Una dieta equilibrata per le persone anziane dovrebbe includere una varietà di alimenti provenienti da tutte le principali categorie, come frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e latticini a basso contenuto di grassi.

Aumentare l’assunzione di fibre:

Le persone anziane spesso sperimentano problemi digestivi, come la stitichezza. Un modo per prevenire o alleviare questo problema è aumentare l’assunzione di fibre attraverso l’inclusione di alimenti come frutta fresca, verdura, legumi e cereali integrali nella dieta quotidiana.

Assicurarsi un adeguato apporto di calcio e vitamina D:

L’osteoporosi è una preoccupazione comune per le persone anziane, quindi è importante garantire la presenza di calcio, che si trova principalmente nei latticini a basso contenuto di grassi, ma può essere ottenuto anche da altre fonti come pesce, noci e verdure a foglia verde. La vitamina D, invece, può essere ottenuta attraverso l’esposizione al sole e attraverso alimenti come latticini fortificati e pesce.

Limitare il consumo di sodio e zuccheri aggiunti:

Eccesso di sodio può aumentare il rischio di ipertensione, mentre l’eccesso di zuccheri può contribuire all’aumento di peso e ai problemi di salute correlati.

Mantenere un adeguato livello di idratazione:

Le persone anziane sono più suscettibili alla disidratazione, quindi è importante rimanere ben idratati. Bere a sufficienza acqua e altri liquidi durante il giorno è essenziale per mantenere un buon equilibrio idrico.

Mantenere uno stile di vita attivo:

Una buona alimentazione è solo una parte di uno stile di vita sano per le persone anziane. È altrettanto importante mantenersi fisicamente attivi. L’esercizio regolare può contribuire a mantenere la forza muscolare, la flessibilità e l’equilibrio, migliorando così la qualità della vita complessiva.

 

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Roma, quando la Badante Decide di Dimettersi

Il lavoro delle badanti a Roma è molto spesso impegnativo e può capitare che le condizioni della persona da assistere sono peggiorate o modificate a tal punto che non si riesce a gestire e la badante convivente o la badante a ore può decidere di dimettersi.

Può anche decidere di dimettersi perché non si trova più bene, perché deve tornare al suo paese, perché ha trovato una nuova e migliore sistemazione lavorativa.

Vediamo dunque come funziona il licenziamento della badante, partendo con i tempi di preavviso, per licenziamento o dimissioni, che variano in base all’impegno settimanale e all’anzianità acquisita dal lavoratore presso lo stesso datore di lavoro.

  • Se il rapporto di lavoro è superiore alle 24 ore settimanali, il preavviso di licenziamento dovrà essere di 15 giorni di calendario, se il lavoratore ha acquisito un’anzianità di servizio inferiore a cinque anni presso lo stesso datore di lavoro. Sarà invece di 30 giorni di calendario, nel caso in cui l’anzianità di servizio superi i cinque anni presso lo stesso datore di lavoro.
  • Se il rapporto di lavoro è pari o inferiore alle 24 ore settimanali, il preavviso di licenziamento dovrà essere di 8 giorni di calendario, fino a due anni di anzianità, oppure di 15 giorni di calendario, oltre i due anni di anzianità.
  • Per i lavoratori che usufruiscono con la famiglia di un alloggio, il preavviso dovrà essere di 30 giorni fino a un anno di anzianità e di 60 giorni oltre un anno di anzianità.

Tali termini sono ridotti del 50% nel caso di dimissioni da parte del lavoratore.

In caso di mancato preavviso da parte del datore di lavoro è dovuta al lavoratore un’indennità pari alla retribuzione corrispondente al periodo di preavviso spettante. In caso di dimissioni, invece, al lavoratore che non effettua la comunicazione nel periodo di preavviso viene trattenuto dalla liquidazione l’importo che gli sarebbe spettato in tale periodo.

Quando cessa il rapporto di lavoro, per licenziamento o per dimissioni, il lavoratore domestico ha sempre diritto alla liquidazione, anche se il lavoro è precario, saltuario e di poche ore a settimana.

Ciò anche nel caso di risoluzione del rapporto di lavoro durante il periodo di prova, se superiore ai 15 giorni.

La cessazione nei contratti a tempo determinato di colf e badanti fatta prima della scadenza contrattuale (a causa di licenziamento o dimissioni) é ammessa soltanto nei seguenti casi e senza periodi di preavviso:

  1. entro la fine del periodo di prova, se previsto al momento dell’assunzione
  2. se si verifica una giusta causa che impedisce il proseguimento del rapporto di lavoro. La giusta causa si concretizza con fatti di particolare gravità che compromettono irrimediabilmente il rapporto di fiducia tra il datore di lavoro e il lavoratore, al punto da impedire la prosecuzione anche temporanea del rapporto di lavoro
  3. Risoluzione consensuale in cui le parti liberamente si accordano per la cessazione del rapporto di lavoro
  4. Quando viene meno l’oggetto del contratto cioè non é più possibile effettuare la prestazione in quanto decede il datore/assistito o questo viene trasferito in una casa di riposo o in un centro assistenziale.

 

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Roma, il Licenziamento della Badante durante la Gravidanza

“Badante” è un termine italiano che viene utilizzato per descrivere una persona che si occupa del sostegno e dell’assistenza di individui che non sono in grado di prendersi cura di se stessi a causa di età avanzata, malattia o disabilità.

Questo può includere l’assistenza con le attività quotidiane come il cibo, la pulizia, i bagni e la mobilità, nonché la compagnia e il supporto emotivo.

Alcune badanti a Roma vengono assunte per gestire la persona alcune ore durante la giornata (Badante a Ore), in base a quali sono le esigenze ed il momento di maggiore necessità; alcune badanti vivono con la persona di cui si prendono cura (Badante convivente), altre ancora lavorano durante la notte (Badante notturna) per le problematiche della persona da assistere.

Il termine “badante” si riferisce specificamente a coloro che forniscono questo tipo di assistenza in un ambiente domestico, piuttosto che in un ospedale o in una struttura di assistenza a lungo termine.

Detto questo trattiamo l’argomento del licenziamento in gravidanza.

Innanzitutto dobbiamo conoscere il periodo di astensione obbligatoria previsto dalla legge, dove la badante ha diritto a conservare il posto di lavoro.

Dall’inizio della gestazione fino al momento della astensione obbligatoria dal lavoro, la badante può essere licenziata solo per mancanze gravi che non consentono la prosecuzione del rapporto, nemmeno in via provvisoria.

La tutela non è imposta dalla legge ma dal contratto collettivo.

Periodo in cui vige il divieto:

  • durante i due mesi precedenti la data presunta del parto
  • durante il periodo che va dalla data presunta a quella effettiva del parto
  • durante i 3 mesi successivi al parto

Vediamo ora, prendendo spunto da sentenze del tribunale di Roma, un licenziamento particolare ovvero il licenziamento comunicato oralmente.

Con una sentenza del 20 ottobre 2015 n. 8965 in materia di licenziamento di una badante in gravidanza ha precisato che il licenziamento orale della lavoratrice domestica in gravidanza non porta alla reintegrazione nel posto di lavoro considerato che il rapporto di lavoro domestico è escluso dalla tutela dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Il licenziamento in questione porta invece al diritto del risarcimento dei danni, pari alla retribuzione non percepita nei cinque mesi in cui opera, il divieto di licenziamento della badante.

Per quanto sopra si ricorda che il CCNL lavoro domestico, all’art. 25, comma 3, prevede che “dall’inizio della gravidanza, purché intervenuta nel corso del rapporto di lavoro, e fino alla cessazione del congedo di maternità, la lavoratrice non può essere licenziata, salvo che per giusta causa. Le dimissioni rassegnate dalla lavoratrice in tale periodo sono inefficaci ed improduttive di effetti se non comunicate in forma scritta o se non intervenute nelle sedi di cui all’art. 2113, 4° comma del codice civile.
Le assenze non giustificate entro i cinque giorni, ove non si verifichino cause di forza maggiore, sono da considerare giusta causa di licenziamento della lavoratrice.”

Si fa presente che per il lavoro domestico si applica l’articolo 62, comma 1, del D.Lgs. 151/2001 che prevede espressamente il pagamento del congedo di maternità obbligatoria.

 

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